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Principi di gestione di un dolore cronico 管理慢性疼痛的原则
EMC - Medicina Riabilitativa Pub Date : 2025-05-19 DOI: 10.1016/S1283-078X(25)50365-6
G. Guillemet
{"title":"Principi di gestione di un dolore cronico","authors":"G. Guillemet","doi":"10.1016/S1283-078X(25)50365-6","DOIUrl":"10.1016/S1283-078X(25)50365-6","url":null,"abstract":"<div><div>La gestione dei dolori cronici non si può riassumere nelle condotte da tenere di fronte a un dolore acuto che perdura. In effetti, la cronicità e le modificazioni fisiologiche, psicologiche e sociali che esso comporta, congiuntamente o in seguito alla disfunzione causale, modificano i meccanismi della nocicezione, che perde in tutto o in parte la sua funzione di segnale di allarme e il suo ruolo di protezione dell’integrità corporea. In questo modo la sindrome dolorosa cronica diviene una malattia a pieno titolo, che va trattata con un modello bio-psico-sociale, più complesso da affrontare, ma più pertinente di quello del trattamento di un dolore acuto. In particolare, per quanto riguarda le terapie, il dolore cronico segue vie diverse, multimodali, che devono essere identificate prima di poterle trattare. Affronteremo le diverse sfide di una simile gestione insistendo sulla valutazione dei vari fattori in gioco e sulla necessaria considerazione dell’aspetto multidimensionale, che può richiedere un’equipe multidisciplinare che garantisca la coerenza degli approcci a beneficio del paziente per il quale il dolore è una malattia.</div></div>","PeriodicalId":100432,"journal":{"name":"EMC - Medicina Riabilitativa","volume":"32 2","pages":"Pages 1-12"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2025-05-19","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"144084463","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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Caratteristiche dei tessuti e implicazioni in massokinesiterapia 组织特征和对按摩运动疗法的影响
EMC - Medicina Riabilitativa Pub Date : 2025-05-19 DOI: 10.1016/S1283-078X(25)50364-4
B. Perrot , A. Crepin , B. Vernhes , J. Mazeas , F. Forelli
{"title":"Caratteristiche dei tessuti e implicazioni in massokinesiterapia","authors":"B. Perrot ,&nbsp;A. Crepin ,&nbsp;B. Vernhes ,&nbsp;J. Mazeas ,&nbsp;F. Forelli","doi":"10.1016/S1283-078X(25)50364-4","DOIUrl":"10.1016/S1283-078X(25)50364-4","url":null,"abstract":"<div><div>Disciplina emergente dall’inizio del secolo, la meccanobiologia pone al centro dei processi patologici, ma anche di guarigione o più semplicemente di rinnovamento tissutale, l’azione meccanica come vettore di modificazioni strutturali. Il carico, già al centro della riflessione sulle terapie non farmacologiche, ottiene qui la sua patente di nobiltà e impone di mettersi al suo livello. Comprendere gli effetti delle sollecitazioni in termini di forze interne, di deformazioni ma anche di processi biologici permette di comprendere la calibrazione di questo carico in base agli effetti desiderati. I lavori a carico pesante di breve durata sembrano distinguersi in termini di beneficio complessivo e basso rischio per i tessuti biologici. L’esempio dei risultati sulla gestione della rottura del legamento crociato anteriore operato fornisce una prima visione rilevante, data l’ampia gamma di strutture coinvolte. Una scala di carico proposta consente a tutti di comprendere questi concetti, per proporre una terapia perfettamente inquadrata prima di arricchirla con tecniche più specifiche.</div></div>","PeriodicalId":100432,"journal":{"name":"EMC - Medicina Riabilitativa","volume":"32 2","pages":"Pages 1-9"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2025-05-19","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"144084571","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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Kinesiterapia della gonartrosi 性腺运动疗法
EMC - Medicina Riabilitativa Pub Date : 2025-05-19 DOI: 10.1016/S1283-078X(25)50366-8
N. Savouroux
{"title":"Kinesiterapia della gonartrosi","authors":"N. Savouroux","doi":"10.1016/S1283-078X(25)50366-8","DOIUrl":"10.1016/S1283-078X(25)50366-8","url":null,"abstract":"<div><div>La gonartrosi è un disturbo complesso che colpisce tutti i tessuti articolari del ginocchio, manifestandosi clinicamente con dolori articolari, limitazioni funzionali e deterioramento della qualità di vita. Si tratta di una malattia cronica associata a un’infiammazione di basso grado, con variazioni nella gravità dei sintomi e nella prognosi. Considerare la gonartrosi come un semplice processo di usura è sbagliato perché l’artrosi è una patologia attiva che comporta uno squilibrio tra la degradazione e la riparazione dell’articolazione. La gonartrosi deve essere intesa come una patologia globale risultante da molteplici fattori concomitanti quali predisposizioni genetiche, comorbilità, biomeccanica, fattori psicosociali ed emotivi e stile di vita, che interagiscono causando alterazioni patologiche dei tessuti del ginocchio e potenzialmente provocando dolori. La diagnosi si basa sulla valutazione clinica, poiché le anomalie visibili alla diagnostica per immagini non corrispondono sistematicamente alla presenza di sintomi. Per tutti i pazienti, i trattamenti di prima intenzione includono l’educazione terapeutica, l’esercizio fisico e la gestione del peso. È fondamentale che il linguaggio utilizzato dal kinesiterapista sia positivo e moderno, dissipando false convinzioni e sottolineando le opzioni terapeutiche, le capacità rigenerative della cartilagine attraverso l’esercizio, la natura multidimensionale del dolore e la prognosi della malattia. Dal momento che nessun programma di esercizi ha dimostrato la sua superiorità, il trattamento deve essere individualizzato, tenendo conto di tutti i fattori responsabili dell’esperienza dolorosa del paziente.</div></div>","PeriodicalId":100432,"journal":{"name":"EMC - Medicina Riabilitativa","volume":"32 2","pages":"Pages 1-24"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2025-05-19","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"144084464","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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Basi di fisiologia dello sforzo: adattamenti cardiaci, vascolari e respiratori 运动生理学基础:心脏、血管和呼吸适应性
EMC - Medicina Riabilitativa Pub Date : 2025-02-18 DOI: 10.1016/S1283-078X(24)50008-6
P. Labeix MKDE, PhD , M. Fanget PhD , M. Berger PhD
{"title":"Basi di fisiologia dello sforzo: adattamenti cardiaci, vascolari e respiratori","authors":"P. Labeix MKDE, PhD ,&nbsp;M. Fanget PhD ,&nbsp;M. Berger PhD","doi":"10.1016/S1283-078X(24)50008-6","DOIUrl":"10.1016/S1283-078X(24)50008-6","url":null,"abstract":"<div><div>L’adattamento cardiorespiratorio allo sforzo è un processo complesso che consente all’organismo di adattarsi ai cambiamenti dello stato fisico e di fornire ai muscoli l’ossigeno necessario per la loro funzione. Attraverso l’azione coordinata del cuore e della respirazione, affronteremo i principali meccanismi fisiologici alla base di questi adattamenti allo sforzo e spiegheremo come questi meccanismi siano influenzati dall’intensità, dalla durata e dal tipo di sforzo.</div></div>","PeriodicalId":100432,"journal":{"name":"EMC - Medicina Riabilitativa","volume":"32 1","pages":"Pages 1-8"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2025-02-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"143436678","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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Utilizzo dell’elettrostimolazione transcutanea in un programma rieducativo 在教育项目中使用经皮电刺激
EMC - Medicina Riabilitativa Pub Date : 2025-02-18 DOI: 10.1016/S1283-078X(24)50011-6
L. Péran (Masseur kinésithérapeute) , A. Abdellaoui (Masseur kinésithérapeute)
{"title":"Utilizzo dell’elettrostimolazione transcutanea in un programma rieducativo","authors":"L. Péran (Masseur kinésithérapeute) ,&nbsp;A. Abdellaoui (Masseur kinésithérapeute)","doi":"10.1016/S1283-078X(24)50011-6","DOIUrl":"10.1016/S1283-078X(24)50011-6","url":null,"abstract":"<div><div>Le correnti bidirezionali utilizzate sono sicure e gli effetti indesiderati sono rari. Le prestazioni dei programmi dipendono dalle caratteristiche della corrente: frequenza, larghezza dell’impulso e intensità. Altri fattori, come la frequenza settimanale di applicazione, il posizionamento degli elettrodi, il ciclo di lavoro, la tolleranza del paziente alla stimolazione e il suo coinvolgimento durante la seduta, sono anch’essi elementi che influenzano il risultato. Le correnti utilizzate sono diverse a seconda degli obiettivi da raggiungere: in un programma di rinforzo muscolare, le frequenze utilizzate sono solitamente comprese tra i 35 e i 100 Hz, mentre, in un programma antalgico, sono inferiori ai 10 Hz o superiori ai 100 Hz. Il più delle volte, le correnti eccitomotorie sono utilizzate nei pazienti che non possono seguire un programma completo di riallenamento convenzionale. È importante sottolineare che questo tipo di programma non sostituisce un programma di riallenamento allo sforzo standard e che sollecita altri sistemi, in particolare cardiorespiratori. L’elettrostimolazione antalgica è utilizzata per limitare il dolore cronico o acuto, diffuso o localizzato. Qualunque sia l’obiettivo, sono necessari ulteriori studi controllati randomizzati per definire le caratteristiche dei programmi più efficaci.</div></div>","PeriodicalId":100432,"journal":{"name":"EMC - Medicina Riabilitativa","volume":"32 1","pages":"Pages 1-8"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2025-02-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"143436561","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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Bilancio del rachide cervicale 颈椎脊柱侧弯
EMC - Medicina Riabilitativa Pub Date : 2025-02-18 DOI: 10.1016/S1283-078X(24)50009-8
S. Grosdent , P. Pesesse , D. Colman , M. Vanderthommen , C. Demoulin
{"title":"Bilancio del rachide cervicale","authors":"S. Grosdent ,&nbsp;P. Pesesse ,&nbsp;D. Colman ,&nbsp;M. Vanderthommen ,&nbsp;C. Demoulin","doi":"10.1016/S1283-078X(24)50009-8","DOIUrl":"10.1016/S1283-078X(24)50009-8","url":null,"abstract":"<div><div>La cervicalgia è un disturbo muscoloscheletrico diffuso. Dal momento che le sue eziologie possono essere molteplici, sono necessarie una diagnosi differenziale e una valutazione approfondita per poter offrire una gestione adeguata. Un elemento essenziale del bilancio consiste nell’individuare la potenziale presenza di una cervicalgia specifica verificando l’assenza di red flag (segni/sintomi d’allarme), perché questo tipo di cervicalgia richiede un trattamento medico specifico, talvolta urgente. Alcune cervicalgie sono associate a una radicolopatia e/o a una radicolalgia; esse devono essere identificate e monitorate, poiché anch’esse richiedono un approccio specifico. Tuttavia, la diagnosi di cervicalgia aspecifica, ipotizzata dopo aver escluso le diagnosi menzionate sopra, è la più comune. Il termine “cervicalgia aspecifica” riflette la difficoltà di identificare nella maggior parte dei casi l’esatta struttura all’origine del dolore, soprattutto quando il dolore diviene persistente. La valutazione deve essere parte di un approccio bio-psico-sociale al fine di individualizzare la gestione. L’obiettivo di questo articolo è descrivere gli elementi dell’anamnesi e dell’esame clinico da valutare. La loro comprensione e la loro rivalutazione consentiranno al kinesiterapista di proporre un approccio terapeutico individuale in linea con le condizioni del paziente, di seguire la sua evoluzione clinica, di osservare la sua reazione al trattamento e di adattarlo, se necessario.</div></div>","PeriodicalId":100432,"journal":{"name":"EMC - Medicina Riabilitativa","volume":"32 1","pages":"Pages 1-13"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2025-02-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"143436559","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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Gesti di lancio e delle attività della mano al di sopra della testa (attività overhead) 投掷手势和高空手部活动
EMC - Medicina Riabilitativa Pub Date : 2025-02-18 DOI: 10.1016/S1283-078X(24)50010-4
B. Forthomme, C. Schwartz, J.-F. Kaux, J.-L. Croisier, C. Tooth
{"title":"Gesti di lancio e delle attività della mano al di sopra della testa (attività overhead)","authors":"B. Forthomme,&nbsp;C. Schwartz,&nbsp;J.-F. Kaux,&nbsp;J.-L. Croisier,&nbsp;C. Tooth","doi":"10.1016/S1283-078X(24)50010-4","DOIUrl":"10.1016/S1283-078X(24)50010-4","url":null,"abstract":"<div><div>La spalla è frequentemente sottoposta a sollecitazioni ripetitive negli atleti che praticano attività sportive “<em>overhead</em>” (che impongono un gesto della mano al di sopra della testa). Queste attività inducono vari adattamenti muscoloscheletrici a livello dei legamenti, delle ossa, dei tendini e dei muscoli. Tra questi adattamenti, gli atleti spesso sviluppano un’iperlassità della capsula anteriore, una rigidità del sistema capsulolegamentoso posteriore, una discinesia scapolare, uno squilibrio delle forze a livello della cuffia dei rotatori o anche adattamenti ossei e cartilaginei. Negli ultimi anni sono state condotte ricerche per esplorare più approfonditamente la relazione tra questi adattamenti e gli infortuni alla spalla, comuni tra gli atleti overhead, identificando i fattori intrinseci (precedenti infortuni, modificazioni della mobilità articolare, debolezza/squilibrio muscolare ecc.) ed estrinseci (posizione sul terreno, carico di allenamento, ecc.) come potenziali contributori. Oltre all’ambito sportivo, anche i lavoratori si dimostrano esposti a disturbi muscoloscheletrici legati ai movimenti della mano al di sopra della testa. Questi disturbi, prevalenti tra i lavoratori che svolgono mansioni fisiche ripetitive, possono avere conseguenze significative sulla loro salute e sulla loro produttività. Restano raccomandate strategie volte a ridurre le sollecitazioni sulle spalle, come per esempio avvicinare il carico al corpo durante la movimentazione. Inoltre, una gestione efficace del rientro al lavoro dopo un infortunio alla cuffia dei rotatori richiede un approccio integrato che tenga conto dei fattori fisici, psicosociali e organizzativi. L’attenzione rivolta alla salute generale del lavoratore avrà anch’essa un ruolo centrale in questo processo.</div></div>","PeriodicalId":100432,"journal":{"name":"EMC - Medicina Riabilitativa","volume":"32 1","pages":"Pages 1-7"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2025-02-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"143436560","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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Lesioni muscolari dell’arto inferiore e kinesiterapia 下肢肌肉损伤和运动疗法
EMC - Medicina Riabilitativa Pub Date : 2025-02-18 DOI: 10.1016/S1283-078X(24)50012-8
F. Delvaux , J.-F. Kaux , J.-L. Croisier
{"title":"Lesioni muscolari dell’arto inferiore e kinesiterapia","authors":"F. Delvaux ,&nbsp;J.-F. Kaux ,&nbsp;J.-L. Croisier","doi":"10.1016/S1283-078X(24)50012-8","DOIUrl":"10.1016/S1283-078X(24)50012-8","url":null,"abstract":"<div><div>Le lesioni muscolari dell’arto inferiore rappresentano patologie particolarmente frequenti nella maggior parte degli sport a dimensione esplosiva come il calcio o le discipline brevi dell’atletica leggera. Gli elevati tassi di recidiva depongono a favore di una rieducazione di qualità, attraverso diverse fasi distinte dal trattamento immediato in campo fino al ritorno in campo e basate su molteplici parametri: un ritorno precoce e progressivo al carico fino a sviluppare intensità simili a quelle incontrate durante l’attività sportiva praticata dal paziente, un’educazione all’autogestione e alla centralità dell’esercizio nel trattamento, un’azione sui principali fattori di rischio di infortuni, una gestione di qualità del carico e un programma riabilitativo adattato. Il kinesiterapista adatta le sollecitazioni da un lato in base alla disciplina sportiva praticata dal paziente per orientare la rieducazione verso un compito specifico e, dall’altro, in base all’evoluzione del paziente, oggettivata mediante valutazioni periodiche. Nell’ottica di ridurre il rischio di recidiva a medio e a lungo termine, il kinesiterapista può sottolineare l’importanza di una gestione preventiva autonoma da parte del paziente sensibilizzandolo su cinque parametri essenziali: mantenere le qualità muscolari sviluppate durante la rieducazione, gestire in modo equilibrato il carico di lavoro, lavorare sulla stabilità lombopelvica, sviluppare la forma fisica attraverso situazioni o contesti in cui i muscoli sono sollecitati in modo massimale e ottimizzare le qualità del gesto.</div></div>","PeriodicalId":100432,"journal":{"name":"EMC - Medicina Riabilitativa","volume":"32 1","pages":"Pages 1-9"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2025-02-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"143436562","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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Meccanica ed energetica della deambulazione normale 正常行走的力学和能量学
EMC - Medicina Riabilitativa Pub Date : 2024-11-20 DOI: 10.1016/S1283-078X(24)49616-8
P.A. Willems , C. Detrembleur , B. Schepens , A.H. Dewolf
{"title":"Meccanica ed energetica della deambulazione normale","authors":"P.A. Willems ,&nbsp;C. Detrembleur ,&nbsp;B. Schepens ,&nbsp;A.H. Dewolf","doi":"10.1016/S1283-078X(24)49616-8","DOIUrl":"10.1016/S1283-078X(24)49616-8","url":null,"abstract":"<div><div>Per le persone che non soffrono di alcuna patologia, la deambulazione a velocità intermedia (4-5 km h<sup>-1</sup>) è un’attività che richiede uno sforzo moderato. Al contrario, per le persone che soffrono di patologie della locomozione, nervose, cardiache o polmonari, questa attività può richiedere uno sforzo significativo. In questo caso, la velocità di progressione è spesso ridotta a meno di 2 km h<sup>-1</sup>. Durante la rieducazione, il kinesiterapista deve poter stimare lo sforzo muscolare che il suo paziente realizza (meccanica) e la quantità di energia chimica che egli spende (energetica) durante la deambulazione. Il metodo più utilizzato per stimare il consumo di energia chimica è la calorimetria indiretta. Esistono diversi metodi per stimare il lavoro muscolare. Il metodo che noi proponiamo qui suddivide il lavoro muscolare in lavoro esterno (W<sub>ext</sub>) e lavoro interno (W<sub>int</sub>). Lo studio del W<sub>ext</sub> ha permesso di identificare i due meccanismi fondamentali della locomozione umana: il modello pendolare della deambulazione e il modello di rimbalzo della corsa. Nessuno di questi due meccanismi appare così chiaramente con gli altri metodi. Mostreremo in seguito come la coordinazione dei movimenti dei segmenti dell’arto inferiore permetta di rendere regolare la traiettoria del bacino, in modo da ridurre le variazioni di energia cinetica e potenziale del centro di massa corporea e, di conseguenza, il costo energetico della deambulazione. Vedremo anche che il meccanismo pendolare permette di ridurre il W<sub>ext</sub>. Valuteremo in seguito la quantità di lavoro muscolare, così come l’energia metabolica consumata alle differenti velocità di deambulazione. Questo articolo è l’ultimo di una serie di tre dedicati alla deambulazione normale. Nel primo analizziamo i movimenti dei segmenti degli arti inferiori. Il secondo è dedicato all’attività muscolare a livello degli arti inferiori.</div></div>","PeriodicalId":100432,"journal":{"name":"EMC - Medicina Riabilitativa","volume":"31 4","pages":"Pages 1-10"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-11-20","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"142706244","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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Attività muscolare nel corso della deambulazione normale 正常行走时的肌肉活动
EMC - Medicina Riabilitativa Pub Date : 2024-11-20 DOI: 10.1016/S1283-078X(24)49615-6
P.A. Willems , B. Schepens , C. Detrembleur , A.H. Dewolf
{"title":"Attività muscolare nel corso della deambulazione normale","authors":"P.A. Willems ,&nbsp;B. Schepens ,&nbsp;C. Detrembleur ,&nbsp;A.H. Dewolf","doi":"10.1016/S1283-078X(24)49615-6","DOIUrl":"10.1016/S1283-078X(24)49615-6","url":null,"abstract":"<div><div>Benché comporti anche movimenti della parte superiore del corpo, la deambulazione è essenzialmente assicurata dai movimenti del bacino e degli arti inferiori. Questa attività complessa mette in azione molti muscoli la cui attivazione è coordinata dal sistema nervoso centrale (SNC). In patologia, questa coordinazione può essere perturbata per diversi motivi (alterazione del controllo motorio, mancanza di mobilità, dolore, ecc.). Per il kinesiterapista, è quindi importante poter rilevare queste anomalie e conoscerne le cause. La deambulazione è un movimento troppo rapido e troppo sottile per poter essere esaminato con la semplice osservazione. Questo è il motivo per cui è necessario ricorrere all’elettromiografia (EMG) per analizzare l’attività dei diversi muscoli nel corso del ciclo del passo. In effetti, quando si attivano, i muscoli generano un segnale elettrico che può essere rilevato attraverso elettrodi applicati sulla (o sotto la) cute. In questo capitolo ricorderemo l’origine del segnale EMG. Descriveremo in seguito l’attività dei principali gruppi muscolari dell’arto inferiore durante la deambulazione a velocità intermedia. Termineremo affrontando il problema della coordinazione muscolare. In effetti, diverse decine di muscoli intervengono in momenti precisi del ciclo del passo per produrre un movimento armonioso che non richieda una spesa energetica smisurata. In linea di principio, il SNC potrebbe controllare l’attività di ogni muscolo in modo individuale. In questo caso, il controllo motorio sarebbe frazionato e difficile da implementare. Sembra che il SNC abbia risolto il problema in modo più appropriato creando sinergie tra i gruppi muscolari. Questo articolo è il secondo di una serie di tre dedicati alla deambulazione normale. Nel primo, analizziamo i movimenti dei segmenti degli arti inferiori. L’ultimo articolo è dedicato alla meccanica e all’energetica della deambulazione normale.</div></div>","PeriodicalId":100432,"journal":{"name":"EMC - Medicina Riabilitativa","volume":"31 4","pages":"Pages 1-10"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-11-20","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"142706243","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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