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Basi di fisiologia dello sforzo: adattamenti cardiaci, vascolari e respiratori 运动生理学基础:心脏、血管和呼吸适应性
EMC - Medicina Riabilitativa Pub Date : 2025-02-18 DOI: 10.1016/S1283-078X(24)50008-6
P. Labeix MKDE, PhD , M. Fanget PhD , M. Berger PhD
{"title":"Basi di fisiologia dello sforzo: adattamenti cardiaci, vascolari e respiratori","authors":"P. Labeix MKDE, PhD ,&nbsp;M. Fanget PhD ,&nbsp;M. Berger PhD","doi":"10.1016/S1283-078X(24)50008-6","DOIUrl":"10.1016/S1283-078X(24)50008-6","url":null,"abstract":"<div><div>L’adattamento cardiorespiratorio allo sforzo è un processo complesso che consente all’organismo di adattarsi ai cambiamenti dello stato fisico e di fornire ai muscoli l’ossigeno necessario per la loro funzione. Attraverso l’azione coordinata del cuore e della respirazione, affronteremo i principali meccanismi fisiologici alla base di questi adattamenti allo sforzo e spiegheremo come questi meccanismi siano influenzati dall’intensità, dalla durata e dal tipo di sforzo.</div></div>","PeriodicalId":100432,"journal":{"name":"EMC - Medicina Riabilitativa","volume":"32 1","pages":"Pages 1-8"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2025-02-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"143436678","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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Utilizzo dell’elettrostimolazione transcutanea in un programma rieducativo 在教育项目中使用经皮电刺激
EMC - Medicina Riabilitativa Pub Date : 2025-02-18 DOI: 10.1016/S1283-078X(24)50011-6
L. Péran (Masseur kinésithérapeute) , A. Abdellaoui (Masseur kinésithérapeute)
{"title":"Utilizzo dell’elettrostimolazione transcutanea in un programma rieducativo","authors":"L. Péran (Masseur kinésithérapeute) ,&nbsp;A. Abdellaoui (Masseur kinésithérapeute)","doi":"10.1016/S1283-078X(24)50011-6","DOIUrl":"10.1016/S1283-078X(24)50011-6","url":null,"abstract":"<div><div>Le correnti bidirezionali utilizzate sono sicure e gli effetti indesiderati sono rari. Le prestazioni dei programmi dipendono dalle caratteristiche della corrente: frequenza, larghezza dell’impulso e intensità. Altri fattori, come la frequenza settimanale di applicazione, il posizionamento degli elettrodi, il ciclo di lavoro, la tolleranza del paziente alla stimolazione e il suo coinvolgimento durante la seduta, sono anch’essi elementi che influenzano il risultato. Le correnti utilizzate sono diverse a seconda degli obiettivi da raggiungere: in un programma di rinforzo muscolare, le frequenze utilizzate sono solitamente comprese tra i 35 e i 100 Hz, mentre, in un programma antalgico, sono inferiori ai 10 Hz o superiori ai 100 Hz. Il più delle volte, le correnti eccitomotorie sono utilizzate nei pazienti che non possono seguire un programma completo di riallenamento convenzionale. È importante sottolineare che questo tipo di programma non sostituisce un programma di riallenamento allo sforzo standard e che sollecita altri sistemi, in particolare cardiorespiratori. L’elettrostimolazione antalgica è utilizzata per limitare il dolore cronico o acuto, diffuso o localizzato. Qualunque sia l’obiettivo, sono necessari ulteriori studi controllati randomizzati per definire le caratteristiche dei programmi più efficaci.</div></div>","PeriodicalId":100432,"journal":{"name":"EMC - Medicina Riabilitativa","volume":"32 1","pages":"Pages 1-8"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2025-02-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"143436561","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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Bilancio del rachide cervicale 颈椎脊柱侧弯
EMC - Medicina Riabilitativa Pub Date : 2025-02-18 DOI: 10.1016/S1283-078X(24)50009-8
S. Grosdent , P. Pesesse , D. Colman , M. Vanderthommen , C. Demoulin
{"title":"Bilancio del rachide cervicale","authors":"S. Grosdent ,&nbsp;P. Pesesse ,&nbsp;D. Colman ,&nbsp;M. Vanderthommen ,&nbsp;C. Demoulin","doi":"10.1016/S1283-078X(24)50009-8","DOIUrl":"10.1016/S1283-078X(24)50009-8","url":null,"abstract":"<div><div>La cervicalgia è un disturbo muscoloscheletrico diffuso. Dal momento che le sue eziologie possono essere molteplici, sono necessarie una diagnosi differenziale e una valutazione approfondita per poter offrire una gestione adeguata. Un elemento essenziale del bilancio consiste nell’individuare la potenziale presenza di una cervicalgia specifica verificando l’assenza di red flag (segni/sintomi d’allarme), perché questo tipo di cervicalgia richiede un trattamento medico specifico, talvolta urgente. Alcune cervicalgie sono associate a una radicolopatia e/o a una radicolalgia; esse devono essere identificate e monitorate, poiché anch’esse richiedono un approccio specifico. Tuttavia, la diagnosi di cervicalgia aspecifica, ipotizzata dopo aver escluso le diagnosi menzionate sopra, è la più comune. Il termine “cervicalgia aspecifica” riflette la difficoltà di identificare nella maggior parte dei casi l’esatta struttura all’origine del dolore, soprattutto quando il dolore diviene persistente. La valutazione deve essere parte di un approccio bio-psico-sociale al fine di individualizzare la gestione. L’obiettivo di questo articolo è descrivere gli elementi dell’anamnesi e dell’esame clinico da valutare. La loro comprensione e la loro rivalutazione consentiranno al kinesiterapista di proporre un approccio terapeutico individuale in linea con le condizioni del paziente, di seguire la sua evoluzione clinica, di osservare la sua reazione al trattamento e di adattarlo, se necessario.</div></div>","PeriodicalId":100432,"journal":{"name":"EMC - Medicina Riabilitativa","volume":"32 1","pages":"Pages 1-13"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2025-02-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"143436559","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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Gesti di lancio e delle attività della mano al di sopra della testa (attività overhead) 投掷手势和高空手部活动
EMC - Medicina Riabilitativa Pub Date : 2025-02-18 DOI: 10.1016/S1283-078X(24)50010-4
B. Forthomme, C. Schwartz, J.-F. Kaux, J.-L. Croisier, C. Tooth
{"title":"Gesti di lancio e delle attività della mano al di sopra della testa (attività overhead)","authors":"B. Forthomme,&nbsp;C. Schwartz,&nbsp;J.-F. Kaux,&nbsp;J.-L. Croisier,&nbsp;C. Tooth","doi":"10.1016/S1283-078X(24)50010-4","DOIUrl":"10.1016/S1283-078X(24)50010-4","url":null,"abstract":"<div><div>La spalla è frequentemente sottoposta a sollecitazioni ripetitive negli atleti che praticano attività sportive “<em>overhead</em>” (che impongono un gesto della mano al di sopra della testa). Queste attività inducono vari adattamenti muscoloscheletrici a livello dei legamenti, delle ossa, dei tendini e dei muscoli. Tra questi adattamenti, gli atleti spesso sviluppano un’iperlassità della capsula anteriore, una rigidità del sistema capsulolegamentoso posteriore, una discinesia scapolare, uno squilibrio delle forze a livello della cuffia dei rotatori o anche adattamenti ossei e cartilaginei. Negli ultimi anni sono state condotte ricerche per esplorare più approfonditamente la relazione tra questi adattamenti e gli infortuni alla spalla, comuni tra gli atleti overhead, identificando i fattori intrinseci (precedenti infortuni, modificazioni della mobilità articolare, debolezza/squilibrio muscolare ecc.) ed estrinseci (posizione sul terreno, carico di allenamento, ecc.) come potenziali contributori. Oltre all’ambito sportivo, anche i lavoratori si dimostrano esposti a disturbi muscoloscheletrici legati ai movimenti della mano al di sopra della testa. Questi disturbi, prevalenti tra i lavoratori che svolgono mansioni fisiche ripetitive, possono avere conseguenze significative sulla loro salute e sulla loro produttività. Restano raccomandate strategie volte a ridurre le sollecitazioni sulle spalle, come per esempio avvicinare il carico al corpo durante la movimentazione. Inoltre, una gestione efficace del rientro al lavoro dopo un infortunio alla cuffia dei rotatori richiede un approccio integrato che tenga conto dei fattori fisici, psicosociali e organizzativi. L’attenzione rivolta alla salute generale del lavoratore avrà anch’essa un ruolo centrale in questo processo.</div></div>","PeriodicalId":100432,"journal":{"name":"EMC - Medicina Riabilitativa","volume":"32 1","pages":"Pages 1-7"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2025-02-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"143436560","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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Lesioni muscolari dell’arto inferiore e kinesiterapia 下肢肌肉损伤和运动疗法
EMC - Medicina Riabilitativa Pub Date : 2025-02-18 DOI: 10.1016/S1283-078X(24)50012-8
F. Delvaux , J.-F. Kaux , J.-L. Croisier
{"title":"Lesioni muscolari dell’arto inferiore e kinesiterapia","authors":"F. Delvaux ,&nbsp;J.-F. Kaux ,&nbsp;J.-L. Croisier","doi":"10.1016/S1283-078X(24)50012-8","DOIUrl":"10.1016/S1283-078X(24)50012-8","url":null,"abstract":"<div><div>Le lesioni muscolari dell’arto inferiore rappresentano patologie particolarmente frequenti nella maggior parte degli sport a dimensione esplosiva come il calcio o le discipline brevi dell’atletica leggera. Gli elevati tassi di recidiva depongono a favore di una rieducazione di qualità, attraverso diverse fasi distinte dal trattamento immediato in campo fino al ritorno in campo e basate su molteplici parametri: un ritorno precoce e progressivo al carico fino a sviluppare intensità simili a quelle incontrate durante l’attività sportiva praticata dal paziente, un’educazione all’autogestione e alla centralità dell’esercizio nel trattamento, un’azione sui principali fattori di rischio di infortuni, una gestione di qualità del carico e un programma riabilitativo adattato. Il kinesiterapista adatta le sollecitazioni da un lato in base alla disciplina sportiva praticata dal paziente per orientare la rieducazione verso un compito specifico e, dall’altro, in base all’evoluzione del paziente, oggettivata mediante valutazioni periodiche. Nell’ottica di ridurre il rischio di recidiva a medio e a lungo termine, il kinesiterapista può sottolineare l’importanza di una gestione preventiva autonoma da parte del paziente sensibilizzandolo su cinque parametri essenziali: mantenere le qualità muscolari sviluppate durante la rieducazione, gestire in modo equilibrato il carico di lavoro, lavorare sulla stabilità lombopelvica, sviluppare la forma fisica attraverso situazioni o contesti in cui i muscoli sono sollecitati in modo massimale e ottimizzare le qualità del gesto.</div></div>","PeriodicalId":100432,"journal":{"name":"EMC - Medicina Riabilitativa","volume":"32 1","pages":"Pages 1-9"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2025-02-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"143436562","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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Meccanica ed energetica della deambulazione normale 正常行走的力学和能量学
EMC - Medicina Riabilitativa Pub Date : 2024-11-20 DOI: 10.1016/S1283-078X(24)49616-8
P.A. Willems , C. Detrembleur , B. Schepens , A.H. Dewolf
{"title":"Meccanica ed energetica della deambulazione normale","authors":"P.A. Willems ,&nbsp;C. Detrembleur ,&nbsp;B. Schepens ,&nbsp;A.H. Dewolf","doi":"10.1016/S1283-078X(24)49616-8","DOIUrl":"10.1016/S1283-078X(24)49616-8","url":null,"abstract":"<div><div>Per le persone che non soffrono di alcuna patologia, la deambulazione a velocità intermedia (4-5 km h<sup>-1</sup>) è un’attività che richiede uno sforzo moderato. Al contrario, per le persone che soffrono di patologie della locomozione, nervose, cardiache o polmonari, questa attività può richiedere uno sforzo significativo. In questo caso, la velocità di progressione è spesso ridotta a meno di 2 km h<sup>-1</sup>. Durante la rieducazione, il kinesiterapista deve poter stimare lo sforzo muscolare che il suo paziente realizza (meccanica) e la quantità di energia chimica che egli spende (energetica) durante la deambulazione. Il metodo più utilizzato per stimare il consumo di energia chimica è la calorimetria indiretta. Esistono diversi metodi per stimare il lavoro muscolare. Il metodo che noi proponiamo qui suddivide il lavoro muscolare in lavoro esterno (W<sub>ext</sub>) e lavoro interno (W<sub>int</sub>). Lo studio del W<sub>ext</sub> ha permesso di identificare i due meccanismi fondamentali della locomozione umana: il modello pendolare della deambulazione e il modello di rimbalzo della corsa. Nessuno di questi due meccanismi appare così chiaramente con gli altri metodi. Mostreremo in seguito come la coordinazione dei movimenti dei segmenti dell’arto inferiore permetta di rendere regolare la traiettoria del bacino, in modo da ridurre le variazioni di energia cinetica e potenziale del centro di massa corporea e, di conseguenza, il costo energetico della deambulazione. Vedremo anche che il meccanismo pendolare permette di ridurre il W<sub>ext</sub>. Valuteremo in seguito la quantità di lavoro muscolare, così come l’energia metabolica consumata alle differenti velocità di deambulazione. Questo articolo è l’ultimo di una serie di tre dedicati alla deambulazione normale. Nel primo analizziamo i movimenti dei segmenti degli arti inferiori. Il secondo è dedicato all’attività muscolare a livello degli arti inferiori.</div></div>","PeriodicalId":100432,"journal":{"name":"EMC - Medicina Riabilitativa","volume":"31 4","pages":"Pages 1-10"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-11-20","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"142706244","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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Attività muscolare nel corso della deambulazione normale 正常行走时的肌肉活动
EMC - Medicina Riabilitativa Pub Date : 2024-11-20 DOI: 10.1016/S1283-078X(24)49615-6
P.A. Willems , B. Schepens , C. Detrembleur , A.H. Dewolf
{"title":"Attività muscolare nel corso della deambulazione normale","authors":"P.A. Willems ,&nbsp;B. Schepens ,&nbsp;C. Detrembleur ,&nbsp;A.H. Dewolf","doi":"10.1016/S1283-078X(24)49615-6","DOIUrl":"10.1016/S1283-078X(24)49615-6","url":null,"abstract":"<div><div>Benché comporti anche movimenti della parte superiore del corpo, la deambulazione è essenzialmente assicurata dai movimenti del bacino e degli arti inferiori. Questa attività complessa mette in azione molti muscoli la cui attivazione è coordinata dal sistema nervoso centrale (SNC). In patologia, questa coordinazione può essere perturbata per diversi motivi (alterazione del controllo motorio, mancanza di mobilità, dolore, ecc.). Per il kinesiterapista, è quindi importante poter rilevare queste anomalie e conoscerne le cause. La deambulazione è un movimento troppo rapido e troppo sottile per poter essere esaminato con la semplice osservazione. Questo è il motivo per cui è necessario ricorrere all’elettromiografia (EMG) per analizzare l’attività dei diversi muscoli nel corso del ciclo del passo. In effetti, quando si attivano, i muscoli generano un segnale elettrico che può essere rilevato attraverso elettrodi applicati sulla (o sotto la) cute. In questo capitolo ricorderemo l’origine del segnale EMG. Descriveremo in seguito l’attività dei principali gruppi muscolari dell’arto inferiore durante la deambulazione a velocità intermedia. Termineremo affrontando il problema della coordinazione muscolare. In effetti, diverse decine di muscoli intervengono in momenti precisi del ciclo del passo per produrre un movimento armonioso che non richieda una spesa energetica smisurata. In linea di principio, il SNC potrebbe controllare l’attività di ogni muscolo in modo individuale. In questo caso, il controllo motorio sarebbe frazionato e difficile da implementare. Sembra che il SNC abbia risolto il problema in modo più appropriato creando sinergie tra i gruppi muscolari. Questo articolo è il secondo di una serie di tre dedicati alla deambulazione normale. Nel primo, analizziamo i movimenti dei segmenti degli arti inferiori. L’ultimo articolo è dedicato alla meccanica e all’energetica della deambulazione normale.</div></div>","PeriodicalId":100432,"journal":{"name":"EMC - Medicina Riabilitativa","volume":"31 4","pages":"Pages 1-10"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-11-20","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"142706243","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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Cinematica della deambulazione normale 正常行走的运动学
EMC - Medicina Riabilitativa Pub Date : 2024-11-20 DOI: 10.1016/S1283-078X(24)49614-4
P.A. Willems , C. Detrembleur , B. Schepens , A.H. Dewolf
{"title":"Cinematica della deambulazione normale","authors":"P.A. Willems ,&nbsp;C. Detrembleur ,&nbsp;B. Schepens ,&nbsp;A.H. Dewolf","doi":"10.1016/S1283-078X(24)49614-4","DOIUrl":"10.1016/S1283-078X(24)49614-4","url":null,"abstract":"<div><div>La deambulazione umana è un’attività complessa durante la quale il peso del corpo è alternativamente trasferito da un piede all’altro. Molte patologie perturbano questa funzione, causando una diminuzione delle capacità funzionali e, di conseguenza, della qualità di vita del paziente. Questo è il motivo per cui la rieducazione alla deambulazione, allo scopo di ripristinare la mobilità, è oggetto di un’attenzione particolare da parte del kinesiterapista. Per progettare e realizzare il proprio trattamento, quest’ultimo deve avere una buona conoscenza dei movimenti realizzati durante la deambulazione. Nella presente esposizione analizzeremo la cinematica della deambulazione. La cinematica descrive i movimenti dei segmenti corporei senza tenere conto delle forze impiegate per realizzare tali movimenti. L’analisi cinematica della deambulazione, basata sul solo esame visivo, è limitata. In effetti, la deambulazione è un’attività troppo complessa e troppo rapida per poter essere analizzata in dettaglio senza l’assistenza di sistemi di cattura del movimento. La maggior parte dei dati che qui presentiamo proviene dai nostri laboratori. Dal momento che la velocità di progressione modifica le caratteristiche della deambulazione, è importante che il kinesiterapista possa distinguere le modificazioni della cinematica legate a una modificazione della velocità da quelle legate alla patologia. Questo è il motivo per cui sarà presentata l’influenza della velocità di deambulazione su ciascuno dei parametri analizzati. Dopo aver definito le fasi del ciclo del passo, descriveremo i movimenti dei segmenti corporei, principalmente a livello dell’arto inferiore. Termineremo analizzando la coordinazione tra i movimenti dei diversi segmenti dell’arto inferiore. Questo articolo è il primo di una serie di tre dedicati alla deambulazione normale. Nel secondo articolo, studieremo l’attività dei principali gruppi muscolari a livello dell’arto inferiore. L’ultimo articolo sarà dedicato alla meccanica e all’energetica della deambulazione normale.</div></div>","PeriodicalId":100432,"journal":{"name":"EMC - Medicina Riabilitativa","volume":"31 4","pages":"Pages 1-14"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-11-20","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"142706242","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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Spasticità e iper-resistenza: stato attuale e prospettive 痉挛和高抵抗力:现状与前景
EMC - Medicina Riabilitativa Pub Date : 2024-11-20 DOI: 10.1016/S1283-078X(24)49617-X
C. Boulard Masseur-kinésithérapeute, PhD
{"title":"Spasticità e iper-resistenza: stato attuale e prospettive","authors":"C. Boulard Masseur-kinésithérapeute, PhD","doi":"10.1016/S1283-078X(24)49617-X","DOIUrl":"10.1016/S1283-078X(24)49617-X","url":null,"abstract":"<div><div>Nonostante la frequenza di insorgenza della spasticità in seguito a una lesione del sistema nervoso centrale, l’uso plurale del termine “spasticità” sul piano scientifico o nella pratica clinica quotidiana porta ancora oggi a confusione. Ormai, la spasticità è considerata uno dei versanti neurologici del concetto più globale di iper-resistenza, definendo la resistenza di origine neuromuscolare all’allungamento del muscolo paretico. La valutazione clinica, ampiamente utilizzata nel quotidiano, presenta debolezze psicometriche che possono essere almeno parzialmente compensate dall’emergere di numerosi metodi strumentali. Tuttavia, questi ultimi restano ancora di difficile accesso. La spasticità si esprime in modo eterogeneo sia sul piano clinico che su quello funzionale, in funzione in particolare dell’eziologia. Solo una valutazione pluridisciplinare globale del paziente può consentire di scegliere una strategia terapeutica adeguata. Questa potrà evolvere per tutta la vita del paziente, mescolando trattamenti fisici, farmacologici o chirurgici.</div></div>","PeriodicalId":100432,"journal":{"name":"EMC - Medicina Riabilitativa","volume":"31 4","pages":"Pages 1-16"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-11-20","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"142706245","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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Interesse del lavoro eccentrico in rieducazione 偏心工作对再教育的兴趣
EMC - Medicina Riabilitativa Pub Date : 2024-08-22 DOI: 10.1016/S1283-078X(24)49383-8
L. Hubert
{"title":"Interesse del lavoro eccentrico in rieducazione","authors":"L. Hubert","doi":"10.1016/S1283-078X(24)49383-8","DOIUrl":"10.1016/S1283-078X(24)49383-8","url":null,"abstract":"<div><p>Benché la fisiologia del lavoro eccentrico sia complessa, è riconosciuto che esistono effetti specifici durante il rinforzo muscolare eccentrico. Pertanto, la produzione di forza è maggiore di quella osservata durante gli altri regimi di contrazione. Si osserva che, a parità di tensione, la contrazione eccentrica richiede meno attività elettrica rispetto agli altri tipi di contrazione e quindi le unità motorie reclutate producono ciascuna una forza maggiore. Le fibre sono quindi utilizzate più intensamente che negli altri regimi. Una migliore conoscenza del danno transitorio indotto dall’esercizio eccentrico e dei successivi adattamenti a livello meccanico può aiutare a comprendere meglio i cicli di degenerazione/rigenerazione nel muscolo scheletrico sano e a identificare anomalie di questi processi in condizioni patologiche come nelle malattie neuromuscolari. Il lavoro eccentrico è stato a lungo sottoutilizzato a causa di questi effetti iatrogeni e in particolare delle lesioni muscolari profonde: ispessimento, ondulazione o rottura della stria Z, necrosi di un gran numero di fibre (di tipo II principalmente), distruzione significativa delle miofibrille, danno al tessuto connettivo, rimaneggiamento a livello delle proteine di legame e DOMS (<em>delayed onset muscle soreness</em>) più importanti e prolungati rispetto agli altri regimi di lavoro. In molti trattamenti si ritrova l’utilizzo di questa modalità di contrazione in protocolli precisi per evitare tutti questi effetti deleteri sulle articolazioni fragili come nel caso delle artropatie del ginocchio.</p></div>","PeriodicalId":100432,"journal":{"name":"EMC - Medicina Riabilitativa","volume":"31 3","pages":"Pages 1-16"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-08-22","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"142040851","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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