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Meningiti croniche 慢性Meningiti
EMC - Neurologia Pub Date : 2023-08-01 DOI: 10.1016/S1634-7072(23)47857-9
T. Checkouri , K. Mokhtari , V. Pourcher , C. Houillier
{"title":"Meningiti croniche","authors":"T. Checkouri ,&nbsp;K. Mokhtari ,&nbsp;V. Pourcher ,&nbsp;C. Houillier","doi":"10.1016/S1634-7072(23)47857-9","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1634-7072(23)47857-9","url":null,"abstract":"<div><p>Le meningiti croniche sono definite dalla persistenza per almeno un mese di cellule infiammatorie nel liquido cerebrospinale. Clinicamente possono manifestarsi con sintomi molto variabili, che vanno da forme paucisintomatiche, difficili da diagnosticare, alla sindrome meningea con segni di accompagnamento (encefalopatia, lesione dei nervi cranici o lesione radicolare o anche ipertensione intracranica). La loro prognosi è molto variabile a seconda dell’eziologia. La ricerca di una causa è il punto essenziale della gestione poiché può portare a un trattamento specifico. Le eziologie sono molto numerose, in particolare infettive, tumorali e infiammatorie. In Europa, le meningiti tubercolari e tumorali sono le più frequenti. Le cause infettive variano in funzione della provenienza geografica e dello stato immunitario del paziente. La diagnosi eziologica è spesso difficile, soprattutto quando la meningite è clinicamente isolata. Il bilancio comprende un interrogatorio minuzioso, un esame clinico completo, neurologico e sistemico, una o più punture lombari, con analisi biochimica, citologica e microbiologica, e una risonanza magnetica cerebrale e midollare. La ricerca di un’immunodepressione deve essere sistematica (virus dell’immunodeficienza umana [HIV]), così come deve essere sistematico un bilancio sistemico che includa una TC toraco-addomino-pelvica. La realizzazione di altri esami dipende dal contesto e dagli elementi di orientamento. Nonostante un bilancio completo, circa il 20-40% delle meningiti croniche resta senza una precisa diagnosi eziologica. Si pone allora la questione di una biopsia meningea e/o di un trattamento di prova, inizialmente antinfettivo, in particolare antitubercolare, quindi eventualmente antinfiammatorio in una seconda fase.</p></div>","PeriodicalId":100434,"journal":{"name":"EMC - Neurologia","volume":"23 3","pages":"Pages 1-23"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-08-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49882643","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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Emicrania emiplegica familiare 家庭偏瘫性偏头痛
EMC - Neurologia Pub Date : 2023-08-01 DOI: 10.1016/S1634-7072(23)47856-7
L. Grangeon (Praticien hospitalier universitaire) , F. Riant (Praticien hospitalier en génétique) , A. Ducros (Professeur des Universités, praticien des Hôpitaux)
{"title":"Emicrania emiplegica familiare","authors":"L. Grangeon (Praticien hospitalier universitaire) ,&nbsp;F. Riant (Praticien hospitalier en génétique) ,&nbsp;A. Ducros (Professeur des Universités, praticien des Hôpitaux)","doi":"10.1016/S1634-7072(23)47856-7","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1634-7072(23)47856-7","url":null,"abstract":"<div><p>L’emicrania emiplegica (EE) è una forma complessa di emicrania con aura, che può essere familiare o sporadica. Le crisi tipiche sono emicranie con aura comprendenti un deficit motorio sempre associato ad almeno un altro segno. Possono verificarsi stati di coma febbrile con encefalopatie, specialmente nel bambino e nel giovane adulto. L’EE può essere isolata (EE pura) o associata ad altre manifestazioni neurologiche transitorie (epilessia) o permanenti (atassia, disturbi dello sviluppo neurologico). I quattro geni principali (<em>CACNA1A</em>, <em>ATP1A2</em>, <em>SCN1A</em> e <em>PRRT2</em>) codificano proteine neuronali o astrocitarie espresse a livello delle sinapsi. Le loro mutazioni provocano un’ipereccitabilità corticale che facilita l’insorgenza della depressione corticale propagata. Queste mutazioni sono il più delle volte esponsabili di un fenotipo di EE a esordio precoce, prima dei 16 anni, con frequenti aure prolungate, rischio di coma febbrile ricorrente con encefalopatia e una frequente associazione con epilessia e disturbi dello sviluppo neurologico. Tuttavia, il fenotipo è molto variabile negli individui portatori della stessa mutazione, andando dall’EE pura con solo due crisi nel corso della vita a quadri di encefalopatia precoce. Questa variabilità suggerisce una modulazione dell’effetto delle mutazioni da parte di fattori ancora sconosciuti. I trattamenti attuali si basano su analgesici e FANS, durante le crisi tipiche di EE, per alleviare la cefalea, e sui trattamenti profilattici, tra cui acetazolamide, lamotrigina e calcioantagonisti. Durante una crisi grave, il trattamento sintomatico deve essere intrapreso rapidamente, con una terapia corticosteroidea endovenosa in caso di disturbi della coscienza. Sono necessari ampi studi internazionali per comprendere meglio i meccanismi di questa forma estrema di emicrania con aura e per offrire ai pazienti una gestione diagnostica e terapeutica personalizzata e più efficace.</p></div>","PeriodicalId":100434,"journal":{"name":"EMC - Neurologia","volume":"23 3","pages":"Pages 1-11"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-08-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49882644","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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Danni isolati dei nervi cranici 分离的颅神经损伤
EMC - Neurologia Pub Date : 2023-05-01 DOI: 10.1016/S1634-7072(23)47684-2
R. Delsanti (Interne en neurologie) , J. Cogez (Neurologue, praticien hospitalier) , P. Branger (Neurologue, praticien hospitalier) , F. Viader (Neurologue, Professeur des Universités, praticien hospitalier)
{"title":"Danni isolati dei nervi cranici","authors":"R. Delsanti (Interne en neurologie) ,&nbsp;J. Cogez (Neurologue, praticien hospitalier) ,&nbsp;P. Branger (Neurologue, praticien hospitalier) ,&nbsp;F. Viader (Neurologue, Professeur des Universités, praticien hospitalier)","doi":"10.1016/S1634-7072(23)47684-2","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1634-7072(23)47684-2","url":null,"abstract":"<div><p>L’elenco dei 12 nervi cranici fu stabilito da Sommering nel 1799 nel suo trattato: <em>De corporis humani fabrica</em>. I primi due (nervo olfattivo e nervo ottico) sono collegati al cervello e sono considerati parte del sistema nervoso centrale, mentre gli altri dieci sono collegati al tronco encefalico. Per un secolo gli studi sui nervi cranici si sono concentrati sulla loro descrizione e sulla loro sistematizzazione. Si costituì allora una rigorosa semeiologia dei loro danni, di cui il riassunto di Brodal riassume il contenuto. Questa semeiologia è stata per lungo tempo l’unico mezzo per localizzare la sede delle compressioni all’esterno del tronco encefalico e quella delle alterazioni nucleari al suo interno. I dati della patologia hanno reso noto che, accanto al danno isolato, la sofferenza dei nervi cranici potrebbe rientrare nel vasto quadro delle neuropatie periferiche diffuse. Oggi lo sviluppo dell’imaging cerebrale, in particolare della risonanza magnetica, consente di localizzare al millimetro i processi espansivi che comprimono i nervi cranici o di evidenziare dei conflitti neurovascolari che possono spiegare patologie precedentemente qualificate come essenziali. Questo capitolo descrive la semeiologia della lesione isolata di ciascun nervo e le principali eziologie corrispondenti.</p></div>","PeriodicalId":100434,"journal":{"name":"EMC - Neurologia","volume":"23 2","pages":"Pages 1-12"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-05-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49883526","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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Olfatto e gusto 嗅觉和味觉
EMC - Neurologia Pub Date : 2023-05-01 DOI: 10.1016/S1634-7072(23)47682-9
A. Jacquin-Piques
{"title":"Olfatto e gusto","authors":"A. Jacquin-Piques","doi":"10.1016/S1634-7072(23)47682-9","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1634-7072(23)47682-9","url":null,"abstract":"<div><p>Olfatto e gusto, sensi poco conosciuti e spesso trascurati in fisiologia e patologia, agiscono in sinergia per rilevare sostanze chimiche nell’ambiente, in relazione con il sistema trigeminale. Questi due sistemi sono complementari, condividono alcune caratteristiche comuni, ma presentano anche importanti differenze di funzionamento. Il sistema olfattivo consente la rilevazione di aromi volatili, gli odoranti (fino a 10 000 odori rilevati dall’uomo), diffusi all’epitelio olfattivo per trasporto aereo, poi captati dai recettori olfattivi la cui trasduzione del segnale si basa sul coinvolgimento di una proteina G. I nervi olfattivi, formati dalle afferenze olfattive di ciascun recettore, si proiettano quindi verso il bulbo olfattivo, sede di numerose connessioni sinaptiche, per poi raggiungere la corteccia piriforme (area olfattiva primaria). Il sistema del gusto, da parte sua, permette di rilevare un sapore primario presente in bocca (dolce, salato, acido, amaro, umami o anche grasso) grazie ai recettori del gusto situati nelle gemme gustative, all’interno delle papille gustative. La trasduzione del segnale gustativo differisce a seconda del tipo di recettori e sapori primari: metabotropici e ionici. Il segnale gustativo raggiunge quindi la corteccia gustativa primaria (insula e corteccia opercolare) dopo la trasmissione nel nucleo solitario del bulbo e del talamo. I sistemi olfattivo e gustativo si uniscono a livello delle cortecce orbitofrontale e cingolata (corteccia associativa) e le loro azioni sono potenziate. Grazie alle loro proiezioni centrali sulle strutture cerebrali coinvolte nel sistema di ricompensa (amigdala, corteccia orbitofrontale, ecc.), l’olfatto e il gusto partecipano alla sensazione edonica dell’assunzione di cibo. Molte situazioni o patologie possono portare alla distorsione del gusto e/o dell’olfatto, in connessione con un possibile danno a diversi livelli delle vie afferenti sensoriali e la cui gestione nella pratica clinica è difficile.</p></div>","PeriodicalId":100434,"journal":{"name":"EMC - Neurologia","volume":"23 2","pages":"Pages 1-11"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-05-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49883525","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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Gestione delle bioterapie ad uso dei neurologi 神经学家的生物疗法管理
EMC - Neurologia Pub Date : 2023-05-01 DOI: 10.1016/S1634-7072(23)47683-0
N. Collongues , R. Felten , J. De Seze , K. Bigaut
{"title":"Gestione delle bioterapie ad uso dei neurologi","authors":"N. Collongues ,&nbsp;R. Felten ,&nbsp;J. De Seze ,&nbsp;K. Bigaut","doi":"10.1016/S1634-7072(23)47683-0","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1634-7072(23)47683-0","url":null,"abstract":"<div><p>Le malattie neurologiche sono spesso causa di un grave handicap, ma lo sviluppo delle bioterapie ne ha rivoluzionato la prognosi. Questi trattamenti sono attualmente utilizzati principalmente nelle patologie neuroinfiammatorie e nell’emicrania, ma il loro sviluppo riguarda ormai tutti i campi della neurologia. Alcune di queste bioterapie sono già state utilizzate in altre specialità mediche (anti-<em>tumor necrosis factor-α</em> [TNF-α], anti-C5, anti-interleuchina 6R [IL-6R], anti-CD20, immunoglobuline polivalenti, trapianto di cellule staminali) e richiedono un adattamento alla pratica neurologica. Altre, come gli anti-<em>very late antigen-4</em> (VLA4) e gli anti-<em>calcitonin gene-related peptide</em> (CGRP), sono più specifiche per la neurologia e richiedono una formazione per il loro utilizzo. Comunque sia, la varietà dei meccanismi d’azione e delle modalità d’uso rende la loro gestione complessa, suscettibile di frenarne la prescrizione. Pertanto, questa recensione affronta per ogni bioterapia gli aspetti relativi alla loro modalità d’azione, alle loro indicazioni e alla loro tolleranza, ma guida anche il neurologo nella sua prescrizione menzionando la valutazione preterapeutica e di follow-up, nonché le raccomandazioni in vigore sull’uso di vaccini o sul desiderio di gravidanza.</p></div>","PeriodicalId":100434,"journal":{"name":"EMC - Neurologia","volume":"23 2","pages":"Pages 1-19"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-05-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49883524","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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Stimolazione cerebrale e malattia di Parkinson 脑刺激和帕金森症
EMC - Neurologia Pub Date : 2023-05-01 DOI: 10.1016/S1634-7072(23)47685-4
D. Guehl , P. Burbaud , E. Courtin , E. Cuny , N. Damon-Perrière
{"title":"Stimolazione cerebrale e malattia di Parkinson","authors":"D. Guehl ,&nbsp;P. Burbaud ,&nbsp;E. Courtin ,&nbsp;E. Cuny ,&nbsp;N. Damon-Perrière","doi":"10.1016/S1634-7072(23)47685-4","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1634-7072(23)47685-4","url":null,"abstract":"<div><p>La malattia di Parkinson è un’affezione neurodegenerativa dei neuroni dopaminergici che causa sintomi motori come tremore, acinesia, rigidità e disturbi posturali. Un trattamento dopaminergico con levodopa e agonisti dopaminergici riesce a ripristinare una motricità quasi normale durante i primi anni di progressione della malattia. Tuttavia, dopo i 5 anni di sviluppo, questi trattamenti non riescono più a ripristinare capacità motorie compatibili con una qualità di vita accettabile. Gli anni ’90 hanno visto un rinnovamento in materia di chirurgia funzionale per la malattia di Parkinson. Parallelamente a questi sviluppi tecnologici, è aumentata la nostra conoscenza dell’organizzazione funzionale dei gangli della base. Pertanto, è stata proposta una stimolazione cerebrale profonda ad alta frequenza dei nuclei subtalamici per ridurre i principali sintomi della malattia e le fluttuazioni motorie e per migliorare la qualità della vita dei pazienti. Tuttavia, questi risultati si ottengono solo per pazienti correttamente selezionati e gestiti da equipe specializzate in chirurgia funzionale dei movimenti anomali. Inoltre, i pazienti operati possono trovarsi di fronte a vari effetti collaterali che possono influire sulla loro qualità della vita e che bisogna saper gestire caso per caso. La regolare evoluzione delle tecnologie nel campo della medicina suggerisce che, in un prossimo futuro, potranno essere apportati miglioramenti nei metodi di applicazione della stimolazione ad alta frequenza, in particolare attraverso lo sviluppo di interfacce cervello-macchina.</p></div>","PeriodicalId":100434,"journal":{"name":"EMC - Neurologia","volume":"23 2","pages":"Pages 1-16"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-05-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49883523","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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Neurochirurgia del dolore 疼痛神经外科
EMC - Neurologia Pub Date : 2023-02-01 DOI: 10.1016/S1634-7072(07)70555-X
M. Sindou, P. Mertens, J. Maarrawi, Y. Kéravel
{"title":"Neurochirurgia del dolore","authors":"M. Sindou, P. Mertens, J. Maarrawi, Y. Kéravel","doi":"10.1016/S1634-7072(07)70555-X","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1634-7072(07)70555-X","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":100434,"journal":{"name":"EMC - Neurologia","volume":"2 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"79083367","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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Neurochirurgia del dolore 疼痛神经外科
EMC - Neurologia Pub Date : 2023-02-01 DOI: 10.1016/S1634-7072(22)47347-8
M. Sindou MD, DSc, Professeur en neurochirurgie , M. Duraffourg (MD, Neurochirurgien) , J. Maarrawi MD, PhD, Professeur en neurochirurgie , A. Brinzeu MD, PhD, Professeur en neurochirurgie
{"title":"Neurochirurgia del dolore","authors":"M. Sindou MD, DSc, Professeur en neurochirurgie ,&nbsp;M. Duraffourg (MD, Neurochirurgien) ,&nbsp;J. Maarrawi MD, PhD, Professeur en neurochirurgie ,&nbsp;A. Brinzeu MD, PhD, Professeur en neurochirurgie","doi":"10.1016/S1634-7072(22)47347-8","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1634-7072(22)47347-8","url":null,"abstract":"<div><p>La neurochirurgia del dolore è rivolta ai dolori cronici intollerabili che hanno resistito al trattamento delle lesioni causali e resistenti alle terapie farmacologiche convenzionali. Questi dolori, per la loro cronicità, mantengono un vero e proprio stato di “dolore malattia” che si aggiunge agli effetti nefasti della patologia originaria. Negli ultimi decenni, le conoscenze sui meccanismi del dolore e sulle metodiche neurochirurgiche a scopo analgesico si sono evolute nella direzione di una vasta molteplicità e di una maggiore selettività. Il dolore con cui si confronta il neurochirurgo è molto diverso a seconda che si tratti di dolore neoplastico o non oncologico, in particolare di dolore neuropatico. Nei casi di dolori neoplastici localizzati può essere sufficiente eseguire blocchi anestetici locali, peridurali o intratecali ripetuti. Nelle forme ostinate può essere indicato il ricorso alla neurochirurgia “lesionale” mirata. Per i dolori più estesi, può essere utile la morfinoterapia intratecale. Il dolore neuropatico si basa in prima opzione sulla neurostimolazione, un metodo “conservativo” volto a integrare o a rafforzare i sistemi di controllo inibitorio. Qualunque sia la tecnica utilizzata, neurostimolazione dei nervi periferici, dei cordoni posteriori del midollo spinale, del talamo o del cervello, il metodo può essere efficace solo se le strutture bersaglio sono rimaste potenzialmente funzionali. Inoltre, le tecniche per interrompere i circuiti del dolore, come la DREZotomia (dorsal root entry zone), pur diventando più selettive, hanno mantenuto un ruolo nel trattamento di alcuni dolori neuropatici topograficamente limitati. Inoltre, la terapia farmacologica intratecale si sta sviluppando, anche se lentamente, in maniera promettente. Questo documento descrive il rispettivo ruolo e i limiti delle varie metodiche neurochirurgiche a scopo analgesico.</p></div>","PeriodicalId":100434,"journal":{"name":"EMC - Neurologia","volume":"23 1","pages":"Pages 1-30"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49883095","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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Crisi psicogene non epilettiche (funzionali/dissociative) 非癫痫病(功能/离解)
EMC - Neurologia Pub Date : 2023-02-01 DOI: 10.1016/S1634-7072(22)47362-4
A. Leroy , A. Tarrada , B. Garcin , C. Hingray
{"title":"Crisi psicogene non epilettiche (funzionali/dissociative)","authors":"A. Leroy ,&nbsp;A. Tarrada ,&nbsp;B. Garcin ,&nbsp;C. Hingray","doi":"10.1016/S1634-7072(22)47362-4","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1634-7072(22)47362-4","url":null,"abstract":"<div><p>Le crisi non epilettiche psicogene (CNEP) sono eventi limitati caratterizzati da cambiamenti parossistici nell’esperienza soggettiva, nella reattività, nel movimento o nel comportamento, con un autocontrollo ridotto o assente. Queste crisi non sono associate a modifiche epilettiformi concomitanti dell’elettroencefalografia. L’impatto sulla qualità della vita dei pazienti è significativo e ci sono ancora molti problemi per limitare il disagio o la sensazione di impotenza di alcuni caregiver e il disagio dei pazienti. Questo disturbo presenta molte sfide diagnostiche e terapeutiche che richiedono una stretta collaborazione tra psichiatri e neurologi. Non appena i bersagli terapeutici sono ben definiti durante la fase di valutazione dei tre tipi di fattori (predisponenti, precipitanti e/o perpetuanti [3P]), possono intervenire degli psichiatri o degli psicologi non specializzati in CNEP. La sfida è diffondere le conoscenze sulle CNEP, promuovere un approccio diagnostico positivo e indirizzare correttamente le modalità terapeutiche in base al paziente.</p></div>","PeriodicalId":100434,"journal":{"name":"EMC - Neurologia","volume":"23 1","pages":"Pages 1-12"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49883097","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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Neuropatie periferiche 周围神经病变
EMC - Neurologia Pub Date : 2023-02-01 DOI: 10.1016/S1634-7072(22)47358-2
L. Magy (Professeur des Universités, praticien hospitalier), M. Duchesne (Maître de conférence des Universités, praticien hospitalier), S. Frachet (Docteur Junior), J.-M. Vallat (Professeur des Universités, praticien hospitalier)
{"title":"Neuropatie periferiche","authors":"L. Magy (Professeur des Universités, praticien hospitalier),&nbsp;M. Duchesne (Maître de conférence des Universités, praticien hospitalier),&nbsp;S. Frachet (Docteur Junior),&nbsp;J.-M. Vallat (Professeur des Universités, praticien hospitalier)","doi":"10.1016/S1634-7072(22)47358-2","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1634-7072(22)47358-2","url":null,"abstract":"<div><p>La diagnosi di neuropatia periferica richiede molteplici competenze, cliniche, elettrofisiologiche e, talvolta, neuropatologiche. L’iter diagnostico prevede l’esecuzione di esami complementari mirati, secondo un rigoroso approccio clinico, che deve portare a una classificazione sindromica quanto più precisa possibile. Un’eziologia è talvolta evidente (diabete, alcolismo, chemioterapia recente), ma molte neuropatie rimangono di causa indeterminata dopo una valutazione di prima linea, a volte richiedendo il ricorso a un centro di riferimento. La ricerca dell’eziologia di una neuropatia può giustificare indagini approfondite e richiede che il clinico abbia una solida base di conoscenze per guidare utilmente queste indagini. La conoscenza ha fatto grandi progressi negli ultimi anni nel campo delle neuropatie acquisite ed ereditarie, consentendo un significativo miglioramento nella gestione dei pazienti. Questo articolo traccia le grandi linee della classificazione delle neuropatie periferiche e dettaglia i principi dell’approccio diagnostico e le diverse entità in funzione delle eziologie incontrate.</p></div>","PeriodicalId":100434,"journal":{"name":"EMC - Neurologia","volume":"23 1","pages":"Pages 1-20"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49883096","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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