{"title":"Intelligenza Artificiale e robot: siamo pronti? I° parte","authors":"Silvia Scelsi","doi":"10.4081/scenario.2023.574","DOIUrl":"https://doi.org/10.4081/scenario.2023.574","url":null,"abstract":"Oggi ne sentiamo parlare ovunque, come se improvvisamente fosse diventato l’argomento di punta, con delle potenziali minacce. Una riflessione interessante parte dal fatto che diversi governi, compreso il nostro, comincino a pensare a leggi specifiche per normare il suo utilizzo. La verità è che siamo già completamente immersi nel mondo dell’intelligenza artificiale (AI). Quante volte vi è capitato di fare un’operazione su internet e vi viene richiesto di dimostrare che non siete un robot? La realtà che ci circonda nella vita comune è intersecata in modo ineludibile e direi ineluttabile con le cosiddette “machine learning”. Esse gestiscono i dati necessari a far funzionare i nostri trasporti in sicurezza (treni, aerei, trasporto navale), ci consentono di orientarci ovunque senza avere più la necessità di chiedere aiuto, o di avere una mappa cartacea da seguire, ci mettono in comunicazione con chiunque in tutto il globo, gestiscono le nostre transazioni economiche e ci consentono di pagare senza utilizzare le banconote fisicamente e molto altro ancora. [...]","PeriodicalId":252784,"journal":{"name":"Scenario® - Il Nursing nella sopravvivenza","volume":"21 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-11-24","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139242037","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Valeria D’Arrigo, Lorenzo Furcieri, Valentina Roberti, Sonia Lomuscio, A. Alberti, John Tremamondo, Martino Trapani, Stefania Tinti
{"title":"La gestione infermieristica dell’assistito sottoposto ad ECMO: competenze ed esiti del trattamento. Una revisione della letteratura","authors":"Valeria D’Arrigo, Lorenzo Furcieri, Valentina Roberti, Sonia Lomuscio, A. Alberti, John Tremamondo, Martino Trapani, Stefania Tinti","doi":"10.4081/scenario.2023.570","DOIUrl":"https://doi.org/10.4081/scenario.2023.570","url":null,"abstract":"Introduzione: L’ossigenazione extracorporea a membrana (ECMO) è un dispositivo esterno che si avvale dell’uso di tecnica invasiva per il trattamento di pazienti critici, utilizzando un supporto meccanico alla funzione respiratoria e cardiocircolatoria, quando tutti gli altri trattamenti convenzionali risultano inefficaci. La gestione di questi assistiti si avvale di un team multidisciplinare e multispecialistico, al quale appartiene anche l’infermiere, e i cui membri devono essere in possesso di competenze specifiche, sostenute da un programma di formazione ed un aggiornamento continuo. Scopo: Compendiare la letteratura per analizzare, in maniera approfondita, come primo obiettivo quali debbano essere le competenze infermieristiche nella gestione dell’assistito sottoposto alle varie tipologie di ECMO oggi disponibili e, come secondo obiettivo, delineare gli esiti del trattamento in questi pazienti ad alta complessità assistenziale. Metodi: Revisione della letteratura consultando le principali banche biomediche: PubMed, CINAHL, Cochrane Library ed Embase, oltre alle Linee Guida ELSO (Extracorporeal Life Support Organization). Sono stati applicati criteri di inclusione rispetto alla lingua inglese ed italiana, età uguale o superiore a 18 anni. Risultati: Dall’analisi dei 17 studi inclusi in questa revisione narrativa della letteratura è emerso come l’attività assistenziale svolta dall’infermiere ricopre un ruolo fondamentale nella gestione di questi pazienti ad alta criticità, mediante la capacità di gestire tutti gli aspetti dell’assistenza. Le competenze del professionista infermiere riguardano la somministrazione di farmaci, il possesso delle conoscenze tecniche specifiche per l’utilizzo sicuro del circuito ECMO, ed un background di perfusione per la gestione della macchina. La prevenzione e la rilevazione precoce delle complicanze degli assistiti sono gli elementi chiave per un’assistenza infermieristica, di successo, basata su un attento monitoraggio a 360°. L’aderenza alle linee guida esistenti e la standardizzazione delle procedure messe in atto dall’infermiere sono elementi fondamentali, che riducono la mortalità e migliorano gli outcomes del paziente. Conclusioni: Per poter assistere i pazienti sottoposti ad ECMO, il professionista infermiere dovrebbe essere adeguatamente formato e specializzato. L’aggiornamento continuo delle conoscenze e il consolidamento delle competenze accrescono il valore dell’infermiere, che potrà erogare all’assistito un’assistenza attenta, precisa e consapevole, con lo scopo di migliorare gli outcomes.","PeriodicalId":252784,"journal":{"name":"Scenario® - Il Nursing nella sopravvivenza","volume":"26 9","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-11-21","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139252113","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Un sistema robotizzato per le preparazioni chemioterapiche: una revisione della letteratura","authors":"Gennaro Laus","doi":"10.4081/scenario.2023.557","DOIUrl":"https://doi.org/10.4081/scenario.2023.557","url":null,"abstract":"Introduzione: la fase più critica del processo di allestimento dei chemioterapici è la preparazione, in cui si registra sia il massimo livello di esposizione per l’operatore che il maggior numero di possibili errori. Oggi sono disponibili sistemi robotizzati che possono replicare quello che l’operatore esegue manualmente.\u0000Materiali e Metodi: è stata eseguita una revisione della letteratura tra Ottobre e Novembre 2022, consultando le banche dati Medline (interfaccia PubMed), Cochrane Library e Google Scholar. I limiti applicati per la ricerca degli articoli sono stati: lingua italiana/inglese e pubblicazione negli ultimi 10 anni. Il quesito a cui si è cercato di rispondere è stato “Qual è l’efficacia, la sicurezza, l’impatto organizzativo ed economico del sistema robotizzato rispetto al sistema manuale?”.\u0000Risultati: la ricerca bibliografica iniziale ha permesso di identificare 137 articoli rilevanti per la revisione, in seguito esclusi 12 perchè duplicati, 29 perchè in lingua francese/portoghese/spagnolo e antecedenti a Ottobre 2012, 69 articoli perchè contenenti obiettivi diversi. Sono stati dunque considerati ai fini della presente revisione 27 articoli.\u0000Discussione: i dati raccolti dimostrano come l’efficacia, l’accuratezza e la precisione delle preparazioni di chemioterapici fornite tramite l’utilizzo dei sistemi robotizzati siano maggiori rispetto le preparazioni manuali. Il sistema robotizzato assicura maggiore sicurezza agli operatori e pazienti. Il confronto dei due metodi di preparazione ha evidenziato che la contaminazione delle preparazioni è inferiore nei sistemi robotizzati. Contrastanti sono i risultati sul miglioramento del workflow. Dal punto di vista economico potrebbe portare ad una riduzione dei costi.\u0000Conclusioni: al fine di poter supportare decisioni relative all’introduzione di sistemi robotizzati per la preparazione dei chemioterapici in tutti i contesti sarebbero molto utili e auspicabili ulteriori studi di confronto, soprattutto nel contesto italiano.","PeriodicalId":252784,"journal":{"name":"Scenario® - Il Nursing nella sopravvivenza","volume":"118 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-07-19","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"116358647","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Mirko Masciullo, Antonello Pucci, F. Marti, Roberto Latina, Claudia Torretta, Lucia Mitello, A. Marucci
{"title":"Identificazione di diagnosi infermieristiche NANDA-I e ICNP specifiche per la terapia intensiva: una scoping review","authors":"Mirko Masciullo, Antonello Pucci, F. Marti, Roberto Latina, Claudia Torretta, Lucia Mitello, A. Marucci","doi":"10.4081/scenario.2023.560","DOIUrl":"https://doi.org/10.4081/scenario.2023.560","url":null,"abstract":"Introduzione: Negli ultimi anni, è emersa la necessità di utilizzare terminologie standardizzate per descrivere il processo di nursing e l’attività infermieristica. I linguaggi sono basati su evidenze scientifiche, garantendo continuità assistenziale al paziente e maggiore visibilità della professione. In questo studio vengono identificate le diagnosi infermieristiche, secondo tassonomia NANDA-I (North American Nursing Diagnosis Association International) e ICNP (Classificazione Internazionale per la Pratica Infermieristica), più utilizzate nel contesto specifico della terapia intensiva per adulti. \u0000Materiali e Metodi: è stata effettuata una revisione della letteratura scientifica di tipo Scoping Review tra marzo e novembre 2022. Sono stati inclusi gli studi primari pubblicati tra il 2012 e il 2022, provenienti da tre differenti banche dati, escludendo campioni di pazienti affetti da COVID-19 o con dati aggregati di diversi contesti assistenziali. \u0000Risultati: sono stati selezionati 9 articoli che rispondevano al quesito riguardo alla tassonomia NANDA-I, mentre nessun articolo è stato incluso per il linguaggio ICNP. Nei 9 articoli veniva analizzato un campione totale di 817 pazienti provenienti da Brasile, Italia e Turchia. In questo studio le diagnosi NANDA-I incluse sono state 44, tra cui le più utilizzate: “(00004) Rischio di infezione”, “(00047) Rischio di integrità cutanea compromessa”, “(00030) Scambi gassosi compromessi”. Sono riassunti nell’articolo i dati di frequenza delle diagnosi risultate più comuni nel contesto assistenziale analizzato. \u0000Discussione: gli infermieri pongono grande attenzione alla prevenzione, formulando spesso diagnosi di rischio in aggiunta a quelle reali. Tuttavia, si è evidenziata una tendenza a considerare maggiormente i bisogni fisiologici, tralasciando la sfera emozionale, spirituale e relazionale del paziente. \u0000Conclusioni: Lo studio ha risposto al quesito di ricerca per le diagnosi NANDA-I, mentre non ha portato risultati, evidenziando un’area grigia per le diagnosi ICNP. Studi futuri saranno necessari per creare sottoinsiemi di diagnosi infermieristiche NANDA-I specifici per la terapia intensiva per adulti, al fine di ottimizzare l’uso dei linguaggi standardizzati in tale contesto assistenziale.","PeriodicalId":252784,"journal":{"name":"Scenario® - Il Nursing nella sopravvivenza","volume":"31 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-07-19","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"128379338","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
B. Persiani, Cecilia Cesari, Viola Tini, S. Trapassi, Moris Rosati, Francesco D’ambrosio, Lorenzo Righi
{"title":"Strumenti per la valutazione del rischio di violenza in pronto soccorso: una revisione narrativa della letteratura","authors":"B. Persiani, Cecilia Cesari, Viola Tini, S. Trapassi, Moris Rosati, Francesco D’ambrosio, Lorenzo Righi","doi":"10.4081/scenario.2023.558","DOIUrl":"https://doi.org/10.4081/scenario.2023.558","url":null,"abstract":"Introduzione: i reparti di emergenza, e nello specifico il pronto soccorso, sono luoghi di lavoro ad alto rischio di violenza. Ad oggi, in Italia, gli interventi per prevenire abusi verbali o fisici contro il personale ospedaliero non sono ancora attuati in maniera diffusa o coerente e, spesso, la loro efficacia rimane incerta. L’obiettivo di questo lavoro è ricercare in letteratura strumenti validati per l’individuazione del rischio di violenza in Pronto Soccorso, e di comprenderne la loro efficacia. \u0000Materiali e Metodi: è stata condotta una revisione della letteratura attraverso la consultazione dei database Medline via PubMed, Web of science e Scopus. La ricerca è stata effettuata nel periodo settembre-ottobre 2022. Sono stati ricercati studi che analizzavano strumenti di valutazione del rischio di violenza in pronto soccorso, pubblicati negli ultimi 5 anni, in lingua inglese ed italiana. \u0000Risultati: otto studi sono stati inclusi in questa revisione. Gli strumenti di prevenzione trovati erano strutturati per individuare le persone a rischio di violenza, oppure per valutare la presenza di fattori di rischio nell’ambiente di cura e nell’organizzazione dell’erogazione delle prestazioni. \u0000Discussione: le scale che intercettano i potenziali aggressori sono, complessivamente, moderatamente sensibili per la previsione di pazienti potenzialmente violenti e altamente specifici per la previsione di pazienti non violenti. \u0000Conclusioni: l’utilizzo degli strumenti di valutazione di rischio riduce considerevolmente il numero degli episodi di violenza ed aumenta la consapevolezza e la sicurezza degli operatori sanitari.","PeriodicalId":252784,"journal":{"name":"Scenario® - Il Nursing nella sopravvivenza","volume":"9 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-07-19","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"128213353","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Marina Maffeo, Martina Cortese, Luca Cecchi, Mirco Gregorini, Alessio Petronici, D. Ciofi
{"title":"L’utilizzo dell’Helmet-CPAP nei reparti di pediatria: quali sono le conoscenze degli infermieri? Una survey","authors":"Marina Maffeo, Martina Cortese, Luca Cecchi, Mirco Gregorini, Alessio Petronici, D. Ciofi","doi":"10.4081/scenario.2023.556","DOIUrl":"https://doi.org/10.4081/scenario.2023.556","url":null,"abstract":"Introduzione: con l’avvento della pandemia da COVID-19 e l’aumento di virus respiratori, si è osservato un incremento dei casi di insufficienza respiratoria acuta, per cui è stato necessario implementare i trattamenti ad alta intensità di cura anche in setting non intensivi. Questa indagine ha l’obiettivo di valutare le conoscenze dei professionisti sanitari e le criticità riscontrate riguardo l’utilizzo del dispositivo Helmet Continuous Positive Airway Pressure (H-CPAP) nei setting extra intensivi pediatrici con lo scopo di predisporre bisogni formativi e strumenti operativi per una gestione ottimale del dispositivo. \u0000Materiali e Metodi: è stata predisposta una survey descrittiva tramite un questionario ad hoc con domande a risposta multipla e aperta al personale sanitario dei reparti di pediatria di un’azienda pediatrica toscana. \u0000Risultati: la maggior parte del campione è favorevole all’uso dell’H-CPAP in reparto e ha acquisito conoscenze sull’utilizzo, ma non si ritiene ancora autonomo nella sua gestione. Le principali criticità riguardano il ridotto numero di dotazione organica, la mancanza di strumentazione adeguata (telemetria) e infine la mancanza di formazione adeguata. \u0000Discussione e conclusioni: l’indagine ha evidenziato l’importanza di implementare corsi di formazione teorici/pratici, assicurare un’organizzazione efficace e un numero di risorse umane adeguate per garantire la massima qualità dell’assistenza.","PeriodicalId":252784,"journal":{"name":"Scenario® - Il Nursing nella sopravvivenza","volume":"54 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-07-19","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"115583351","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Assistenza infermieristica in area critica e in emergenza","authors":"M. Danielis","doi":"10.4081/scenario.2023.555","DOIUrl":"https://doi.org/10.4081/scenario.2023.555","url":null,"abstract":"Storicamente, i manuali teorico-pratici per la formazione professionale dell’infermiere sono pensati e prodotti in altri Paesi, e successivamente tradotti in italiano. Badon e Giusti con Assistenza infermieristica in area critica e in emergenzasi discostano da questa tradizione editoriale e propongono un’opera italiana, scritta in italiano. In veste di curatori del testo, essi sono i due registi di un gruppo di autori animato dalla passione per l'assistenza in area critica ed emergenziale e scelto per le specifiche competenze cliniche e didattiche maturate. [...]","PeriodicalId":252784,"journal":{"name":"Scenario® - Il Nursing nella sopravvivenza","volume":"149 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-07-19","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"121405899","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Valerio Di Nardo, G. Caroli, Andrea Del Grande, Leonardo Di Nardo
{"title":"In quale misura l’attuazione del modello See and Treat potrebbe contribuire alla gestione del sovraffollamento del pronto soccorso? Uno studio descrittivo retrospettivo","authors":"Valerio Di Nardo, G. Caroli, Andrea Del Grande, Leonardo Di Nardo","doi":"10.4081/scenario.2023.559","DOIUrl":"https://doi.org/10.4081/scenario.2023.559","url":null,"abstract":"Introduzione: il sovraffollamento è la situazione in cui il normale funzionamento dei pronto soccorso (PS) è limitato dalla sproporzione tra la domanda sanitaria, rappresentata dal numero di pazienti in attesa e in carico, e le risorse logistiche, strumentali e professionali disponibili. Tale fenomeno genera conseguenze negative non solo per i pazienti ma anche per gli operatori e per il sistema. Obiettivo dello studio è di valutare il contributo che potrebbe offrire l’attuazione del modello See and Treat in un PS da circa 45000 accessi per anno.\u0000Materiali e Metodi: studio descrittivo retrospettivo. Sono stati analizzati gli accessi registrati presso il PS di un DEA di II° livello – “S. Maria” di Terni – nell’anno 2018, e ne è stata valutata la percentuale eleggibile al percorso See and Treat secondo le indicazioni adottate dalla Regione Toscana.\u0000Risultati: Nel 2018 si sono registrati 41.646 accessi con diagnosi di uscita, di cui 1.272 in codice rosso, 11.074 in codice giallo, 25.129 in codice verde e 4.175 in codice bianco. Sono risultati eleggibili al modello See and Treat 4.846 casi, pari al 11,63% dei casi totali e al 16,53% delle “urgenze minori”.\u0000Discussione: i dati ottenuti mostrano che il modello See and Treat potrebbe contribuire in maniera significativa alla gestione della casistica a bassa priorità in PS, migliorandone il funzionamento.\u0000Conclusioni: le urgenze minori rappresentano la gran parte degli accessi presso il PS. La presenza di infermieri adeguatamente formati può contribuire in maniera significativa alla gestione delle urgenze minori, comportando benefici sia per i professionisti che per gli utenti. Quanto emerso dallo studio può inoltre contribuire a sviluppare il dibattito sulle competenze avanzate dell’infermiere.","PeriodicalId":252784,"journal":{"name":"Scenario® - Il Nursing nella sopravvivenza","volume":"32 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-07-19","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"125012199","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}