{"title":"In viaggio","authors":"Silvia Scelsi","doi":"10.4081/scenario.2024.599","DOIUrl":"https://doi.org/10.4081/scenario.2024.599","url":null,"abstract":"Di recente la FNOPI ha riunito la consulta delle società scientifiche per “tracciare la rotta” per il prossimo futuro degli infermieri. Grandi cambiamenti ci attendono, stiamo maturando una cultura professionale più specifica, nella quale riconosciamo giustamente i colleghi esperti in settori particolari, stiamo diventando una comunità che parla e si confronta sulle evidenze e sulle buone pratiche. \u0000Ma siamo sicuri di essere pronti ad un nuovo salto? Mi ha colpito la considerazione di una persona esperta di comunicazione che mi ha restituito, chiaramente dietro mia espressa domanda, una immagine di noi come professione divisa e litigiosa, pronta a seguire interessi particolari senza, spesso, nemmeno considerare l’orizzonte complessivo. Non è stato facile vedersi raccontati così, ma devo ammettere che per alcuni aspetti è profondamente vero. [...]","PeriodicalId":252784,"journal":{"name":"Scenario® - Il Nursing nella sopravvivenza","volume":" 22","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-07-04","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"141679865","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Handover tra infermieri di emergenza territoriale e pronto soccorso: indagine osservazionale sulle attuali criticità e conoscenza del metodo standardizzato Situation Background Assessment Recommendation","authors":"Flavio Gheri, Elisa Cavallini, Vittorio Bocciero","doi":"10.4081/scenario.2024.577","DOIUrl":"https://doi.org/10.4081/scenario.2024.577","url":null,"abstract":"Introduzione: il passaggio delle informazioni del paziente tra operatori sanitari rappresenta un punto focale nel processo di cura. La sua importanza è sottolineata anche dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla Commissione Congiunta. La quantità di informazioni trasmesse è di fondamentale importanza sia per garantire un’adeguata continuità assistenziale sia per evitare l’insorgere di errori. In letteratura, lo strumento che più si adatta ai diversi contesti assistenziali è rappresentato dallo SBAR (Situation, Background, Assessment, Recommendation), definito semplice ed efficace per la comunicazione interdisciplinare.\u0000Materiali e Metodo: studio descrittivo-osservazionale con campionamento a valanga non probabilistico. Per la raccolta dei dati è stato realizzato un questionario ad hoc composto da 18 domande e successivamente somministrato agli infermieri appartenenti all'emergenza locale attraverso l'utilizzo di diversi canali di comunicazione che riconducono in modo attendibile ai temi di interesse. Sono state raccolte in totale 132 risposte.\u0000Risultati: le variabili indagate riguardano temi quali difficoltà operative, l'attuale utilizzo di uno specifico strumento, la presenza di eventuali interruzioni durante la fase di handover, la possibilità di omettere informazioni fondamentali durante questo processo. Dall'analisi dei dati ottenuti è stato possibile apprezzare diversi aspetti. Durante la fase di passaggio di consegne sono emerse difficoltà operative, la necessità di un'adeguata istruzione e formazione del personale infermieristico sulle metodologie standardizzate, in particolare il metodo SBAR, e la necessità di migliorare la comunicazione tra gli infermieri di emergenza locale e gli operatori della triade di pronto soccorso.\u0000Conclusioni: questa indagine ha contribuito a evidenziare le sfide e le opportunità nel processo di passaggio di consegne tra gli infermieri di emergenza locali e gli operatori del triage del pronto soccorso. Le conclusioni suggeriscono che un’adeguata formazione e attenzione alla comunicazione possono contribuire a migliorare la qualità delle cure erogate e garantire una transizione più sicura del paziente critico all’interno del sistema emergenza-urgenza, anche dal punto di vista della sicurezza. gestione del rischio clinico.","PeriodicalId":252784,"journal":{"name":"Scenario® - Il Nursing nella sopravvivenza","volume":"76 22","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-05-20","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"141123585","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"L’utilizzo dell’immobilizzazione spinale in ambito extraospedaliero è ancora il presidio più efficace per la sicurezza del paziente? Un’analisi narrativa della letteratura","authors":"Lorenzo Righi, Amedeo Dell'Anno, S. Trapassi","doi":"10.4081/scenario.2024.583","DOIUrl":"https://doi.org/10.4081/scenario.2024.583","url":null,"abstract":"Introduzione: in ambito extraospedaliero l’utilizzo della Immobilizzazione Spinale, con la tavola spinale ed il collare cervicale, è stato considerato per molti anni il metodo migliore per garantire una corretta sicurezza del paziente. Negli ultimi anni sono stati sollevati numerosi dubbi riguardo l’effettiva efficacia di questa pratica. L’obiettivo di questo lavoro è di individuare se questo presidio sia ancora il migliore per il paziente e trovare eventuali alternative al suo utilizzo.\u0000Materiali e metodi: è stata svolta una revisione della letteratura attraverso la consultazione dei database Medline via PubMed, GoogleScholar, Web of science e Scopus. Sono stati inclusi articoli che si occupassero dell’utilizzo della tavola spinale ed altri presidi di immobilizzazione, in lingua italiana e inglese, pubblicati negli ultimi 5 anni.\u0000Risultati: sono stati individuati nei vari database 33 articoli ed in seguito sono stati inclusi nella revisione 10 articoli.\u0000Discussioni: l’utilizzo della tavola spinale in ambito extraospedaliero non rappresenta più il metodo più efficace per garantire la sicurezza del paziente, ma può essere utilizzata solamente in alcuni casi specifici. Come tecnica alternativa prende campo l’utilizzo della restrizione del movimento spinale.\u0000Conclusioni: è necessario che l’immobilizzazione standard con collare cervicale e tavola spinale venga eseguita solamente nei casi in cui è ritenuta veramente necessaria. Gli operatori dovrebbero applicare strumenti che li aiutino ad individuare tali soggetti a rischio.\u0000 ","PeriodicalId":252784,"journal":{"name":"Scenario® - Il Nursing nella sopravvivenza","volume":"37 14","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-05-20","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"141118882","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Impatto della pandemia da COVID-19 sulle madri di neonati pretermine assistiti in Terapia Intensiva: studio osservazionale sui vissuti e sull’attaccamento materno-infantile","authors":"R. Piccolo, Sara El Sayed, D. Bove","doi":"10.4081/scenario.2024.578","DOIUrl":"https://doi.org/10.4081/scenario.2024.578","url":null,"abstract":"Introduzione: la pandemia da COVID-19 ha causato la trasformazione dei servizi sanitari e dei percorsi assistenziali. Le severe restrizioni per l’accesso alle U.T.I.N. hanno aumentato il rischio di compromissione dell’attaccamento materno-infantile.\u0000Obiettivo: analizzare l’esperienza delle madri di neonati pretermine ricoverati in U.T.I.N. durante la pandemia.\u0000Materiali e Metodi: studio osservazionale sulle madri di neonati pretermine, tra Giugno 2021 e Marzo 2022, in una U.T.I.N. di Napoli. I dati sono stati raccolti durante e dopo la degenza, utilizzando due questionari e quattro scale di valutazione.\u0000Risultati: oltre il 90% delle madri ha presentato un Disturbo Post Traumatico da Stress. Il livello di stress situazionale è risultato elevato in tutti gli indici misurati. Il supporto infermieristico percepito è risultato di 3,57/5. L’attaccamento materno post-natale è risultato di 82,95/93.\u0000Discussione: lo stress e la difficoltà nel gestire le emozioni hanno avuto effetti fortemente negativi sulle madri e sul ruolo genitoriale; tuttavia, le cure infermieristiche ricevute hanno favorito lo sviluppo di un positivo attaccamento con il bambino.\u0000Conclusioni: gli infermieri di assistenza neonatale hanno offerto un efficace supporto umano e professionale alle madri di neonati pretermine. In futuro, sarà necessario implementare modelli organizzativi finalizzati a ridurre al minimo la separazione tra genitori e neonati.","PeriodicalId":252784,"journal":{"name":"Scenario® - Il Nursing nella sopravvivenza","volume":"33 4","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-04-09","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"140727321","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"La gestione infermieristica e la prevenzione delle complicanze nel paziente portatore di dispositivo di assistenza ventricolare Impella","authors":"Camilla Simion, Mattia Vanin, Leon Vokrri","doi":"10.4081/scenario.2024.580","DOIUrl":"https://doi.org/10.4081/scenario.2024.580","url":null,"abstract":"Introduzione: recentemente l’utilizzo del dispositivo di assistenza ventricolare Impella nei pazienti con insufficienza cardiaca acuta, ha riportato benefici tali da incrementarne l’utilizzo. Tuttavia, le complicanze correlate al dispositivo Impella sono molteplici e di diversa entità. A fronte di ciò, risulta fondamentale la centralità della professione infermieristica adeguatamente formata per garantire la corretta assistenza al paziente portatore di tale dispositivo in qualsiasi circostanza.\u0000Scopo: lo scopo dello studio è quello di individuare le complicanze associate al paziente portatore di dispositivo Impella e i relativi metodi di monitoraggio, gestione e prevenzione nei quali la professione infermieristica è chiamata ad agire.\u0000Materiali e Metodi: è stata svolta una revisione della letteratura presente nelle principali banche dati online, quali Pubmed e Google Scholar, degli ultimi 10 anni ed è stato utilizzato il metodo PIO per lo sviluppo delle parole chiave.\u0000Risultati: dalla ricerca effettuata sono stati selezionati 29 articoli. Da tali articoli risulta che le complicanze più comuni correlate al dispositivo Impella riguardano il sanguinamento, la lesione vascolare e l’ischemia dell’arto ma è da considerare meritevole di attenzione anche la complicanza infettiva e di emolisi.\u0000Conclusioni: dall’analisi delle complicanze, riscontrate in letteratura, si deduce che tali condizioni richiedono formazione specifica degli infermieri di area critica anche attraverso simulazioni e check list vista l’assenza di linee guida o protocolli comuni a livello internazionale per la gestione del paziente portatore di Impella. Nello studio si suggerisce una check list redatta sulle evidenze riscontrate in letteratura.","PeriodicalId":252784,"journal":{"name":"Scenario® - Il Nursing nella sopravvivenza","volume":"42 7","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-04-04","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"140743095","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"La prevenzione delle riammissioni nella persona con scompenso cardiaco grazie all’educazione secondo i Modelli Funzionali di Gordon. Revisione narrativa di letteratura","authors":"Eddy Feletto, Elisa Mazzariol, Stefania Moschetta","doi":"10.4081/scenario.2024.573","DOIUrl":"https://doi.org/10.4081/scenario.2024.573","url":null,"abstract":"Introduzione: lo scompenso cardiaco porta ad alti tassi di riammissione ospedaliera: quasi il 60% dei soggetti dimessi viene re-ospedalizzato entro un anno dal primo ricovero. L’educazione alla gestione della patologia alla dimissione diventa essenziale per prevenire questo fenomeno.\u0000Obiettivi: descrivere i topic educativi, secondo i Modelli Funzionali di Gordon, da includere nell’intervento educativo, al fine di prevenire la riammissione in ospedale dell’assistito con scompenso cardiaco.\u0000Materiali e Metodi: è stata condotta una revisione narrativa della letteratura consultando le banche dati MEDLINE e CINHAL.\u0000Risultati: sono stati inclusi 28 articoli nella revisione. Dall’analisi dei materiali rispetto ai Modelli Funzionali, la letteratura reperita ne indaga 9 su 11. I modelli che non vengono attenzionati dall’educazione alla dimissione risultano Sessualità e Riproduzione e Valori e Convinzioni. Inoltre, la letteratura ha sottolineato come un processo educativo personalizzato alla dimissione sia utile nel prevenire le riammissioni ospedaliere per riacutizzazione della patologia.\u0000Conclusioni: l’educazione terapeutica organizzata secondo i Modelli di Gordon, potrebbe migliorare l’efficacia dell’intervento nella prevenzione delle riammissioni per scompenso cardiaco. Il fatto di includere tutti gli aspetti della persona migliora la qualità di vita e permette un’efficace convivenza con la malattia.","PeriodicalId":252784,"journal":{"name":"Scenario® - Il Nursing nella sopravvivenza","volume":"22 11","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-03-28","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"140372128","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Veronica Tafi, A. Marucci, Antonello Pucci, Claudia Torretta, Flavio Marti
{"title":"La rilevazione del fabbisogno formativo degli infermieri di area critica: una revisione sistematica della letteratura","authors":"Veronica Tafi, A. Marucci, Antonello Pucci, Claudia Torretta, Flavio Marti","doi":"10.4081/scenario.2024.569","DOIUrl":"https://doi.org/10.4081/scenario.2024.569","url":null,"abstract":"Introduzione: gli infermieri che lavorano in area critica devono essere dotati di competenze che garantiscano un processo assistenziale efficiente e di qualità. Obiettivo di questa revisione è individuare le tecniche di rilevazione del fabbisogno formativo degli infermieri di area critica, individuando le principali competenze richieste e sottolineando l’importanza dell’istituzione di programmi formativi specifici e standardizzati.\u0000Materiali e Metodi: è stata condotta una revisione sistematica della letteratura fra gennaio e aprile 2023, includendo gli studi pubblicati tra il 2013 e il 2023, provenienti da quattro banche dati, escludendo quelli inerenti la formazione sul COVID-19 o l’ambito pediatrico/ostetrico-ginecologico.\u0000Risultati: dopo selezione in base ai criteri d’inclusione ed esclusione e valutazione qualitativa, sono stati inclusi 23 studi che rispondevano opportunamente al quesito di ricerca.\u0000Discussione e Conclusioni: lo studio ha individuato le tecniche maggiormente utilizzate per la rilevazione del fabbisogno formativo fra gli infermieri di area critica e le principali competenze ritenute necessarie, sottolineando l’importanza dell’istituzione di programmi formativi specifici, permanenti e standardizzati a livello internazionale che vengano elaborati a partire dalla rilevazione del fabbisogno formativo degli infermieri stessi.","PeriodicalId":252784,"journal":{"name":"Scenario® - Il Nursing nella sopravvivenza","volume":"124 42","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-03-26","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"140378629","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Guglielmo Imbriaco, Giorgia Di Mario, Sara Tararan, Nicola Ramacciati
{"title":"Sviluppo e validazione di un questionario per la valutazione dell’assetto organizzativo delle centrali operative di soccorso sanitario riguardo le istruzioni pre-arrivo","authors":"Guglielmo Imbriaco, Giorgia Di Mario, Sara Tararan, Nicola Ramacciati","doi":"10.4081/scenario.2023.572","DOIUrl":"https://doi.org/10.4081/scenario.2023.572","url":null,"abstract":"Introduzione: le istruzioni pre-arrivo erogate dal personale delle centrali operative di soccorso sanitario sono in grado di ridurre la mortalità da arresto cardiaco extraospedaliero e di migliorare una serie di outcome. Nonostante le raccomandazioni delle linee guida internazionali e della normativa vigente a favore di questi interventi, non sono a oggi disponibili strumenti di rilevazione e monitoraggio dell’assetto organizzativo delle centrali operative di soccorso sanitario relativamente alle istruzioni pre-arrivo nella gestione dell’arresto cardiaco e altre situazioni cliniche.\u0000Materiali e Metodi: studio di validazione di un questionario, svolto in tre fasi: i) identificazione degli argomenti (domini) e delle domande specifiche, ii) validazione di contenuto e iii) validazione di facciata da parte di infermieri esperti.\u0000Risultati: lo strumento iniziale, composto da 30 domande articolate su sei domini, è stato modificato sulla base delle indicazioni degli esperti, portando il numero finale di domande a 38. La validità di contenuto delle singole domande (I-CVI) ha ottenuto una valutazione compresa tra 0,83 e 1; la validità complessiva del questionario (S-CVI) è stata di 0,96. La validazione di facciata delle domande della versione definitiva del questionario ha ottenuto un punteggio medio di 3,71 (±0,53), su una scala da 1 a 4.\u0000Conclusioni: questo studio di validazione ha consentito di elaborare uno strumento completo, rilevante nei contenuti e completo e comprensibile nella forma. Gli autori ritengono che possa rappresentare un utile supporto informativo per l’implementazione di progetti di miglioramento e omogeneizzazione dell’erogazione delle istruzioni pre-arrivo nelle centrali operative di soccorso sanitario, non solo in caso di vittime di arresto cardiaco, in attuazione della Legge 116/2021.","PeriodicalId":252784,"journal":{"name":"Scenario® - Il Nursing nella sopravvivenza","volume":"49 16","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-01-24","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139598985","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Francesco Gravante, Agostino Gravante, Francesco Petrosino, Fabio Giancane, Luciano Gionti, Eufrasia Silvestro, G. Marino
{"title":"I sistemi di fissaggio esterno del catetere vescicale a permanenza nei pazienti adulti ospedalizzati: una revisione narrativa della letteratura","authors":"Francesco Gravante, Agostino Gravante, Francesco Petrosino, Fabio Giancane, Luciano Gionti, Eufrasia Silvestro, G. Marino","doi":"10.4081/scenario.2023.564","DOIUrl":"https://doi.org/10.4081/scenario.2023.564","url":null,"abstract":"Introduzione: il fissaggio esterno dei cateteri vescicali (CV) è una pratica assistenziale che spesso viene trascurata, ciò comporta un aumento degli eventi avversi legati al CV.\u0000Scopo: descrivere l’efficacia dei sistemi di fissaggio esterno del CV a permanenza nei pazienti adulti ricoverati in ospedale.\u0000Materiali e Metodi: è stata condotta una revisione narrativa della letteratura sui sistemi di fissaggio esterno del CV a permanenza tra Aprile e Agosto 2023. Sono state consultate le seguenti banche dati: PubMed, CINAHL, Scopus e Web of Science.\u0000Risultati: il processo di selelzione ha incluso 5 record dei 310 individuati dalle query. Tre articoli analizzavano il movimento di trazione del CV, 2 articoli il comfort e la dislocazione, mentre, 1 solo articoli analizzava l’infezione da CV e l’erosione del meato uretrale. L’utilizzo degli StatLock® ha riportato una minore incidenza di infezione [catetere transureterale (7/40, 18,5% vs 12/41, 29%) o un catetere sovrapubico (1/20, 5% vs 2/17, 11,8%)], una riduzione della dislocazione, dell’erosione del meato uretrale e della trazione del CV.\u0000Discussione: l’utilizzo del corretto sistema di fissaggio esterno dei CV è un’area ancora poco indagata, ma emergono risultati incoraggianti, in relazione all’impiego del corretto sistema di fissaggio esterno, nei confronti delle infezioni del tratto urinario.","PeriodicalId":252784,"journal":{"name":"Scenario® - Il Nursing nella sopravvivenza","volume":"12 9","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-01-19","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139525671","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"La gestione del dolore in Pronto Soccorso: una indagine fenomenologica sul vissuto degli infermieri","authors":"Catia Lenza, Lara Meggiato, Vittoria Santuri, Liliana Vivona, Stefano Sebastiani, Boaz Gedaliahu Samolsky Dekel, Guglielmo Imbriaco","doi":"10.4081/scenario.2023.568","DOIUrl":"https://doi.org/10.4081/scenario.2023.568","url":null,"abstract":"Introduzione: il dolore è un fenomeno soggettivo, individuale e complesso. È la prima causa di accesso ai Dipartimenti di Emergenza di tutto il mondo. Una precoce gestione del dolore da parte dell’infermiere tramite l’utilizzo di protocolli ha esiti positivi sulla soddisfazione dei pazienti. L’obiettivo dello questo studio è analizzare la percezione degli infermieri di Pronto Soccorso circa il dolore dei pazienti adulti afferenti al servizio, evidenziando le barriere principali all’obiettività della valutazione e le modalità utilizzate per gestirlo, al fine di migliorare il corretto management del dolore.\u0000Materiali e Metodi: il disegno di studio è di tipo qualitativo con analisi fenomenologica interpretativa attraverso la conduzione di interviste libere e narrative, strutturato secondo le indicazioni della checklist COREQ-32.\u0000Risultati: sono stati intervistati 20 infermieri di Pronto Soccorso appartenenti a due aziende sanitarie della regione Veneto. Dalle interviste sono emersi sette temi principali: protocolli per la somministrazione di terapia, gestione del dolore nel bambino, procedure non farmacologiche, differenze tra pazienti con dolore acuto e cronico, caregiver e pazienti anziani o con deficit cognitivo, esperienze personali di dolore del personale sanitario, obiettività della valutazione infermieristica.\u0000Conclusioni: dall’analisi delle interviste sono emersi fattori ostacolanti una ottimale gestione del dolore legati al contesto, come il sovraffollamento dei Pronto Soccorso, o a particolari categorie di pazienti di difficile gestione, come bambini o anziani con deficit cognitivi. Sono inoltre emerse esperienze positive, come l’utilità delle tecniche non farmacologiche e il ruolo partecipativo di familiari e caregiver, in particolare nella valutazione del dolore.","PeriodicalId":252784,"journal":{"name":"Scenario® - Il Nursing nella sopravvivenza","volume":"3 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-20","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138955578","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}