{"title":"Trattamento dell’appendicite acuta dell’adulto","authors":"M. Collard, L. Maggiori","doi":"10.1016/S1283-0798(24)48814-1","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0798(24)48814-1","url":null,"abstract":"<div><p>Il rischio di sviluppare un’appendicite acuta nel corso della vita si aggira intorno al 10%, il che rende questa patologia particolarmente frequente nella pratica corrente. L’origine esatta dell’appendicite acuta rimane sconosciuta e la sua intensità è soggetta a una variabilità importante, che va dalla semplice infiammazione appendicolare paucisintomatica, di evoluzione potenzialmente favorevole senza trattamento, allo shock settico su peritonite appendicolare pericoloso per la vita in assenza di trattamento. La letteratura sulla gestione dell’appendicite acuta, sia sui metodi diagnostici che sulla gestione terapeutica, è abbondante. È un’opportunità ma anche una difficoltà per il clinico, che deve decidere il trattamento migliore senza perdersi nelle molteplici proposte terapeutiche suggerite nelle pubblicazioni scientifiche. Dopo la rivoluzione dell’approccio laparoscopico, nuovi sviluppi sono attualmente in fase di valutazione, come il trattamento non chirurgico dell’appendicite acuta non complicata. Questo articolo spiega le diverse opzioni possibili, i loro risultati e le loro indicazioni nella gestione dell’appendicite acuta negli adulti, tenendo conto dei dati della letteratura scientifica su questo argomento, ma anche delle persistenti incertezze. Viene proposto un algoritmo di gestione diagnostica, insieme alla descrizione delle tecniche chirurgiche mediante laparoscopia e laparotomia.</p></div>","PeriodicalId":100456,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Addominale","volume":"30 1","pages":"Pages 1-14"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-02-21","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1283079824488141/pdfft?md5=3ccd4006a21f3ae04c8c18a0a12773b9&pid=1-s2.0-S1283079824488141-main.pdf","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139935962","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"OA","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Trattamento delle ernie inguinali strozzate","authors":"M. Beck","doi":"10.1016/S1283-0798(24)48813-X","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0798(24)48813-X","url":null,"abstract":"<div><p>L’ernia strozzata è l’esempio di un’emergenza chirurgica assoluta. Il suo trattamento prevede una prima fase volta a liberare i visceri erniati e una seconda fase che consente di valutarne la vitalità e, se necessario, di procedere alla sua resezione. La terza fase consiste in una riparazione parietale. Il ruolo della laparoscopia, il beneficio del rinforzo protesico e la possibilità di un trattamento in due fasi sono controversi e devono essere discussi caso per caso.</p></div>","PeriodicalId":100456,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Addominale","volume":"30 1","pages":"Pages 1-10"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-02-21","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S128307982448813X/pdfft?md5=e6aefa140ab826718267c452602b8b75&pid=1-s2.0-S128307982448813X-main.pdf","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139935961","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"OA","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
J. Perinel (PHU) , J.-L. Peix (Professeur de chirurgie viscérale et digestive) , J.-C. Lifante (PU-PH)
{"title":"Strategie e tecniche nel trattamento chirurgico dei tumori endocrini duodenopancreatici","authors":"J. Perinel (PHU) , J.-L. Peix (Professeur de chirurgie viscérale et digestive) , J.-C. Lifante (PU-PH)","doi":"10.1016/S1283-0798(24)48816-5","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0798(24)48816-5","url":null,"abstract":"<div><p>La strategia diagnostica condiziona il trattamento dei tumori endocrini duodenopancreatici. Consiste nell’effettuare una diagnosi della lesione, secretoria, nello specificare rigorosamente la localizzazione del tumore nel duodenopancreas e nel determinarne il carattere sporadico o geneticamente determinato (neoplasia endocrina multipla di tipo 1 [MEN1]). Il tumore secernente più frequente è l’insulinoma. Raramente è associato a una MEN1 (< 5% dei casi). L’escissione dell’insulinoma sporadico, il più delle volte benigno, è condizionata dal concetto di preservazione del parenchima pancreatico. L’enucleazione sotto laparoscopia o laparotomia per i casi più difficili è diventata il gold standard. Le resezioni pancreatiche segmentarie possono essere indicate in caso di sospetta neoplasia o di rischio di lesioni del dotto pancreatico principale. Il gastrinoma sporadico è un tumore il più delle volte duodenale e sempre localizzato nel triangolo di Stabile e Passaro. La sua natura spesso maligna richiede una pancreatectomia segmentaria associata a una dissecazione linfonodale. La gestione dei tumori endocrini duodenopancreatici delle MEN1 è complessa. Si tratta sempre di danni multipli del pancreas, siano essi sincroni o asincroni. Le indicazioni vengono fornite a fronte di una secrezione invalidante (insulinoma, gastrinoma, vipoma, somatostatinoma) o di un sospetto di malignità. La procedura di Ann Arbor associata alle enucleazioni cefaliche è indicata nei casi di tumori multipli con secrezione di insulina. Nel caso dei gastrinomi, che sono sempre duodenali e multipli, va discussa la duodenopancreatectomia cefalica. Il trattamento chirurgico dei tumori endocrini sporadici non funzionali rimane controverso. Si basa sul sospetto di malignità e tiene conto delle dimensioni e del grado del tumore. In caso di lesione inferiore a 2 cm e di basso grado, è possibile proporre un monitoraggio semplice. Se si sospetta una neoplasia, il trattamento deve consistere nella pancreatectomia segmentaria combinata con una dissecazione linfonodale.</p></div>","PeriodicalId":100456,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Addominale","volume":"30 1","pages":"Pages 1-10"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-02-21","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1283079824488165/pdfft?md5=9de4894cf1b1d524e91390e78c01a275&pid=1-s2.0-S1283079824488165-main.pdf","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139936753","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"OA","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Complicanze della colecistectomia","authors":"L. Barbier , C. Hobeika","doi":"10.1016/S1283-0798(23)48536-1","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0798(23)48536-1","url":null,"abstract":"<div><p>La colecistectomia è l’intervento più frequente in chirurgia digestiva, con circa 120 000 interventi all’anno in Francia; è nella grande maggioranza dei casi realizzata per via laparoscopica. Le complicanze postcolecistectomia sono dominate dalle lesioni iatrogene della via biliare (0,4-1%). Saper identificare le situazioni a rischio, chiamare in aiuto un collega in caso di dubbio e ricorrere alla conversione in laparotomia e/o alla colecistectomia parziale subtotale in caso di difficoltà (in particolare assenza di visualizzazione della <em>critical view of safety</em>) sono misure preventive efficaci. In caso di sospetto di lesione biliare e se non si dispone di un collega epatobiliare, è necessario innanzitutto assicurare un drenaggio efficace e trasferire rapidamente il paziente. È necessaria una comunicazione di buona qualità, comprensibile e, se possibile, in presenza di terzi con il paziente, nonché con l’equipe che lo gestirà. Il bilancio iniziale si basa su una diagnostica per immagini in sezioni (TC con contrasto, bili-RM). Il trattamento delle lesioni biliari deve essere discusso tra chirurghi, radiologi ed endoscopisti. L’endoscopia e la radiologia interventistica hanno il loro posto nella gestione delle lesioni delle vie biliari, specialmente nei casi di ferite minori o anche di stenosi della via biliare principale. L’assenza di sepsi è un prerequisito necessario per una riparazione precoce. Sul piano chirurgico, il trattamento deve essere realizzato se possibile da un chirurgo epatobiliare e l’anastomosi epatodigiunale rimane il gold standard per le stenosi e le ferite complesse.</p></div>","PeriodicalId":100456,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Addominale","volume":"29 4","pages":"Pages 1-13"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-11-16","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138327954","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
P. Rouanet, M. Lehiany, A. Mourregot, P.-E. Colombo, C. Taoum
{"title":"Chirurgia del cancro del retto mediante assistenza robotica (X e Xi)","authors":"P. Rouanet, M. Lehiany, A. Mourregot, P.-E. Colombo, C. Taoum","doi":"10.1016/S1283-0798(23)48535-X","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0798(23)48535-X","url":null,"abstract":"<div><p>La proctectomia robot-assistita è oggi una tecnica a invasività minima riconosciuta per la chirurgia del cancro del retto. Essa ha l’ambizione di facilitare questa chirurgia per tutti i pazienti, ma soprattutto per quelli ad alto rischio chirurgico. Dal momento che la tecnica che utilizza il robot SI con un singolo ancoraggio (<em>full</em> robot<em>-</em>single <em>docking</em>) è già stata descritta, questo articolo aggiorna la proctectomia robotica con i due nuovi robot della società Intuitive Surgical, X e Xi. Le particolarità chirurgiche sono dettagliate per facilitare la standardizzazione del gesto e ridurre i tempi operatori.</p></div>","PeriodicalId":100456,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Addominale","volume":"29 4","pages":"Pages 1-10"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-11-16","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138423346","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
N. Pourtier (Interne, diplôme d’études spécialisées) , A. Zouaghi Bellemin (Assistante spécialiste) , D. Giovinazzo (Praticien hospitalier) , D. Moszkowicz (Professeur des Universités, praticien hospitalier)
{"title":"Chirurgia del diverticolo ileale","authors":"N. Pourtier (Interne, diplôme d’études spécialisées) , A. Zouaghi Bellemin (Assistante spécialiste) , D. Giovinazzo (Praticien hospitalier) , D. Moszkowicz (Professeur des Universités, praticien hospitalier)","doi":"10.1016/S1283-0798(23)48534-8","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0798(23)48534-8","url":null,"abstract":"<div><p>Il diverticolo di Meckel (DM), o “diverticolo ileale” nella nomenclatura anatomica internazionale, è un residuo embriologico secondario all’obliterazione incompleta del dotto onfalomesenterico (dotto vitellino) alla settima settimana di gestazione. È l’anomalia congenita dell’apparato digerente più frequente, con una prevalenza dell’1-2% nella popolazione generale. La sua diagnosi può essere casuale, in occasione di interventi chirurgici addominali, o legata a una complicanza acuta che può manifestarsi nel 5% dei casi (occlusione intestinale acuta, diverticolite e peritonite da perforazione del DM, emorragia digestiva), specialmente se è presente una mucosa eterotopica intradiverticolare (60% dei casi). La sua exeresi è preferibile al fine di prevenire le complicanze acute legate al DM nei soggetti a rischio: uomini, prima dei 50 anni, se il DM misura più di 2 cm e se contiene tessuti anormali (mucosa eterotopica, coprolite, lesioni infiammatorie). Il metodo di elezione è la resezione segmentaria dell’intestino tenue che asporta il DM con anastomosi ileoileale. Il rischio di degenerazione aumenta con l’età, ma resta molto basso. Il tipo istologico di cancro più comunemente riscontrato su un DM è il tumore neuroendocrino, il che potrebbe giustificare una dissecazione linfonodale profilattica.</p></div>","PeriodicalId":100456,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Addominale","volume":"29 4","pages":"Pages 1-9"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-11-16","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138423347","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Duodenopancreatectomia cefalica mediante laparotomia","authors":"A. Sauvanet (PU-PH), S. Dokmak (PH)","doi":"10.1016/S1283-0798(23)47934-X","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0798(23)47934-X","url":null,"abstract":"<div><p>La duodenopancreatectomia cefalica (DPC), uno dei principali interventi chirurgici dell’apparato digerente, è la pancreatectomia più frequente. Le sue indicazioni si diversificano con l’insorgenza di tumori con potenziale maligno, o maligni di diverso tipo, ma spesso con prognosi migliore rispetto all’adenocarcinoma pancreatico. La DPC richiede di selezionare le indicazioni (per limitare il rischio di escissioni “inutili” o “abusive”) e i pazienti (per limitare la sua mortalità, che cresce con l’età e alcune comorbilità), a volte è tecnicamente difficile (a causa dello stretto rapporto della testa del pancreas con i vasi digerenti) e genera una significativa morbilità, legata soprattutto alla frequente fistolizzazione dell’anastomosi pancreaticodigestiva. La DPC richiede una buona collaborazione tra i chirurghi e gli altri specialisti (anestesisti-rianimatori, radiologi, radiologi interventisti ed endoscopisti interventisti). Sono state descritte diverse varianti tecniche riguardanti l’estensione dell’escissione e le modalità di ricostruzione al fine di migliorare la radicalità dell’escissione in caso di cancro, in particolare associando la DPC alla resezione vascolare, per limitare il rischio di complicanze immediate e/o o per migliorare il risultato funzionale a distanza.</p></div>","PeriodicalId":100456,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Addominale","volume":"29 3","pages":"Pages 1-25"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-09-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49883527","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
M. Chirica , A. Challine , H. Corte , L. Maggiori , P. Cattan
{"title":"Gestione in urgenza delle lesioni caustiche del tratto digestivo superiore","authors":"M. Chirica , A. Challine , H. Corte , L. Maggiori , P. Cattan","doi":"10.1016/S1283-0798(23)47933-8","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0798(23)47933-8","url":null,"abstract":"<div><p>Le ustioni caustiche del tratto digerente superiore costituiscono un’emergenza medicochirurgica la cui gestione ha subito notevoli cambiamenti negli ultimi anni. Il numero di pazienti che richiedono l’escissione gastrointestinale è diminuito di due terzi da quando l’integrazione della tomografia computerizzata (TC) nell’algoritmo terapeutico ha consentito una migliore selezione dei candidati all’intervento. La TC è quindi diventata l’esame chiave per questo trattamento. L’endoscopia esofagogastrica d’urgenza non è più indicata, salvo nei casi eccezionali di controindicazione all’esecuzione della TC o della sua indisponibilità. L’esofagogastrectomia totale mediante <em>stripping</em> è l’intervento d’urgenza eseguito il più delle volte nei casi di estesa necrosi digestiva. L’esecuzione di un’esofagectomia con conservazione gastrica non è più indicata perché non c’è necrosi transmurale TC dell’esofago senza necrosi transmurale gastrica. In caso di necrosi gastrica isolata, all’esofagogastrectomia è preferibile una gastrectomia totale con ricostruzione immediata mediante anastomosi esofagodigiunale; questo atteggiamento migliora la prognosi funzionale e vitale dei pazienti. Sebbene la loro prognosi sia infausta, le resezioni estese agli organi circostanti sono accompagnate da una sopravvivenza significativa e devono essere eseguite in assenza di necrosi estesa dell’intestino tenue. Una necrosi tracheoesofagea di contiguità, diagnosticata mediante endoscopia tracheobronchiale, porta alla realizzazione dell’esofagectomia mediante toracotomia destra con realizzazione di un patch polmonare. Una tracheotomia può essere indicata nei giorni successivi all’ingestione in caso di distruzione caustica della giunzione aerodigestiva o per svezzamento respiratorio. La morbilità complessiva delle resezioni digestive supera il 60%. La mortalità complessiva è del 16% e può raggiungere il 40% in caso di duodenopancreatectomia cefalica associata all’esofagogastrectomia.</p></div>","PeriodicalId":100456,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Addominale","volume":"29 3","pages":"Pages 1-17"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-09-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49883528","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Ampullectomia chirurgica tramite laparotomia","authors":"A. Sauvanet (PU-PH)","doi":"10.1016/S1283-0798(23)47788-1","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0798(23)47788-1","url":null,"abstract":"<div><p>Le lesioni tumorali benigne e le lesioni pseudotumorali (adenomiomi, lesioni rigenerative) dell’ampolla di Vater rappresentano circa il 20% delle lesioni ampollari attualmente diagnosticate. Queste lesioni devono essere trattate mediante ampullectomia. Gli argomenti a favore di una lesione ampollare benigna sono: una scoperta fortuita, una lesione non ulcerata alla duodenoscopia, l’assenza di estensione alla sottomucosa e alla muscolare duodenali o al pancreas e/o linfonodale all’ecografia endoscopica e l’assenza di carcinoma invasivo alla biopsia. La duodenopancreatectomia, a causa della sua morbimortalità, deve essere riservata ai tumori invasivi con rischio di estensione linfonodale. L’ampullectomia, sia chirurgica che endoscopica, è indicata per le lesioni ampollari benigne o maligne non invasive. L’ampullectomia chirurgica, guidata da un esame istologico estemporaneo, è preferibile all’ampullectomia endoscopica in caso di lesione voluminosa (che, per via endoscopica, richiede un’exeresi frammentata che ostacola un’analisi istologica attendibile) o estesa verso l’alto nella via biliare principale (presente nel 10-20% degli ampullomi) o associata a un diverticolo iuxta-ampollare o in caso di recidiva dopo ampullectomia endoscopica.</p></div>","PeriodicalId":100456,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Addominale","volume":"29 2","pages":"Pages 1-7"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49884086","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
S. Scarvaglieri Mazzeo (Praticien hospitalier) , H. Kotobi (Praticien hospitalier)
{"title":"Complicanze delle anomalie embriologiche della rotazione intestinale: gestione nell’adulto","authors":"S. Scarvaglieri Mazzeo (Praticien hospitalier) , H. Kotobi (Praticien hospitalier)","doi":"10.1016/S1283-0798(23)47785-6","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0798(23)47785-6","url":null,"abstract":"<div><p>Le anomalie della rotazione (AR) intestinale sono all’origine di complicanze che solitamente si verificano in età pediatrica. La complicanza più grave è il volvolo totale del tenue (VTT), che si verifica quando l’AR è di tipo mesentere comune incompleto. Il fatto che questa complicanza, eccezionale in età adulta, possa essere pericolosa per la vita in caso di ritardo nelle cure giustifica pienamente che tutti i chirurghi dell’adulto conoscano questa patologia, i metodi per diagnosticarla e i principi del suo trattamento chirurgico. Questo articolo ha l’obiettivo di richiamare i principi embriologici della rotazione dell’intestino primitivo, l’anatomia dei diversi tipi di AR intestinale, i mezzi per effettuare le diagnosi di AR e VTT, nonché i principi del loro trattamento chirurgico, passo dopo passo, sottolineando i gesti da evitare e il ruolo della laparoscopia. In questo articolo vengono discusse anche le forme croniche di VTT su AR, così come le altre forme anatomiche di AR, che sono le rotazioni inverse e le iper-rotazioni, ancora più eccezionali.</p></div>","PeriodicalId":100456,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Addominale","volume":"29 2","pages":"Pages 1-10"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49884085","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}