C. Arvieux (Professeur des Universités-praticien hospitalier) , L. Mourot (Docteur junior) , E. Girard (Praticien hospitalo-universitaire) , J. Picard (Professeur associé)
{"title":"Traumi della milza: principi di tecnica e di tattica chirurgica","authors":"C. Arvieux (Professeur des Universités-praticien hospitalier) , L. Mourot (Docteur junior) , E. Girard (Praticien hospitalo-universitaire) , J. Picard (Professeur associé)","doi":"10.1016/S1283-0798(24)49435-7","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>La milza è l’organo più frequentemente colpito durante un trauma addominale, a causa della sua fragilità e della sua esposizione, e può anche essere ferita accidentalmente durante un intervento chirurgico del tratto digerente. Un ferito che rimane emodinamicamente instabile nonostante la rianimazione intrapresa durante il suo trasporto e il suo deshockaggio e che presenta un versamento intra-addominale abbondante all’ecografia non presenta una condizione compatibile con la realizzazione di una TC con mezzo di contrasto. Deve beneficiare di una laparotomia in estrema urgenza e, se è coinvolta la milza, deve essere eseguita una splenectomia emostatica. Per il paziente emodinamicamente stabile, la valutazione iniziale deve essere completa. Tale valutazione prevede, oltre all’esame clinico e alla valutazione biologica classica, una TC, che deve essere total body con iniezione di mezzo di contrasto, e sezioni al tempo precoce arterioso e tardivo portale. Nei pazienti stabili, il trattamento non chirurgico del trauma splenico è diventato indispensabile, soprattutto a causa delle complicanze postoperatorie e delle misure limitanti a vita dopo la splenectomia. Viene effettuato a condizione che il ferito possa essere monitorato in ambiente chirurgico e che non vi sia il sospetto di danno agli organi cavi. Per i pazienti con coinvolgimento splenico di grado severo, il tasso di salvataggio della milza diminuisce. L’arteriografia con embolizzazione dell’arteria splenica sta vivendo un forte sviluppo, perché permette di aumentare il tasso di salvataggio delle milze più danneggiate.</p></div>","PeriodicalId":100456,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Addominale","volume":"30 3","pages":"Pages 1-14"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2024-08-29","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"EMC - Tecniche Chirurgiche Addominale","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1283079824494357","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
La milza è l’organo più frequentemente colpito durante un trauma addominale, a causa della sua fragilità e della sua esposizione, e può anche essere ferita accidentalmente durante un intervento chirurgico del tratto digerente. Un ferito che rimane emodinamicamente instabile nonostante la rianimazione intrapresa durante il suo trasporto e il suo deshockaggio e che presenta un versamento intra-addominale abbondante all’ecografia non presenta una condizione compatibile con la realizzazione di una TC con mezzo di contrasto. Deve beneficiare di una laparotomia in estrema urgenza e, se è coinvolta la milza, deve essere eseguita una splenectomia emostatica. Per il paziente emodinamicamente stabile, la valutazione iniziale deve essere completa. Tale valutazione prevede, oltre all’esame clinico e alla valutazione biologica classica, una TC, che deve essere total body con iniezione di mezzo di contrasto, e sezioni al tempo precoce arterioso e tardivo portale. Nei pazienti stabili, il trattamento non chirurgico del trauma splenico è diventato indispensabile, soprattutto a causa delle complicanze postoperatorie e delle misure limitanti a vita dopo la splenectomia. Viene effettuato a condizione che il ferito possa essere monitorato in ambiente chirurgico e che non vi sia il sospetto di danno agli organi cavi. Per i pazienti con coinvolgimento splenico di grado severo, il tasso di salvataggio della milza diminuisce. L’arteriografia con embolizzazione dell’arteria splenica sta vivendo un forte sviluppo, perché permette di aumentare il tasso di salvataggio delle milze più danneggiate.