Valérie Bridoux, J. Coget, C. D. Chaisemartin, J.-J. Tuech
{"title":"Cure perioperatorie e trattamento delle complicanze della chirurgia del retto","authors":"Valérie Bridoux, J. Coget, C. D. Chaisemartin, J.-J. Tuech","doi":"10.1016/s1283-0798(20)44127-0","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/s1283-0798(20)44127-0","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":100456,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Addominale","volume":"1 1","pages":"1-13"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-08-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"74980040","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Anatomia chirurgica della regione anale","authors":"I. Etienney","doi":"10.1016/S1283-0798(20)44125-7","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0798(20)44125-7","url":null,"abstract":"<div><p>La conoscenza dell’anatomia deve precedere e accompagnare il gesto chirurgico. Zona di transizione tra il retto e il margine anale, l’ano è rivestito, successivamente, da diversi epiteli. Esso permette il passaggio delle feci durante l’evacuazione e assicura la continenza fecale grazie a un complesso sistema sfinterico le cui strutture sono separate da spazi cellulari che le suppurazioni seguono. La sua vascolarizzazione è estremamente ricca, con shunt arterovenosi che realizzano i plessi emorroidari. La sua innervazione complessa è dominata dal nervo pudendo.</p></div>","PeriodicalId":100456,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Addominale","volume":"26 3","pages":"Pages 1-6"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-08-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72040746","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
V. Bridoux (Maître de conférences des Universités, praticien hospitalier) , J. Coget (Praticien hospitalier) , C. De Chaisemartin (Praticien hospitalier) , J.-J. Tuech (Professeur des Universités, praticien hospitalier)
{"title":"Cure perioperatorie e trattamento delle complicanze della chirurgia del retto","authors":"V. Bridoux (Maître de conférences des Universités, praticien hospitalier) , J. Coget (Praticien hospitalier) , C. De Chaisemartin (Praticien hospitalier) , J.-J. Tuech (Professeur des Universités, praticien hospitalier)","doi":"10.1016/S1283-0798(20)44127-0","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0798(20)44127-0","url":null,"abstract":"<div><p>Nonostante il contributo delle tecniche mini-invasive e il miglioramento delle tecniche chirurgiche, la chirurgia del retto resta gravata da una morbimortalità importante. Le complicanze più frequenti sono le fistole e le stenosi anastomotiche. La loro gestione è spesso difficile e non è sempre oggetto di consenso. Lo scopo di questo articolo è di fornire un aggiornamento sulla gestione di queste complicanze, specificando prima le cure perioperatorie, il cui scopo è limitarne l’insorgenza e la gravità.</p></div>","PeriodicalId":100456,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Addominale","volume":"26 3","pages":"Pages 1-13"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-08-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72040745","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
A.-S. Didnée (Chirurgien digestif) , G. Meurette (Professeur des Universités, praticien hospitalier)
{"title":"Chirurgia della malattia diverticolare del colon","authors":"A.-S. Didnée (Chirurgien digestif) , G. Meurette (Professeur des Universités, praticien hospitalier)","doi":"10.1016/S1283-0798(20)44124-5","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0798(20)44124-5","url":null,"abstract":"<div><p>La malattia diverticolare è una patologia frequente, la cui incidenza è in crescita. I recenti progressi nel campo della chirurgia e del trattamento medico con l’uso degli antibiotici hanno permesso di migliorare significativamente la prognosi delle complicanze di questa anomalia anatomica della parete colica. Due complicanze costellano l’evoluzione della diverticolosi colica: la diverticolite (e le sue complicanze specifiche) e l’emorragia diverticolare. La gestione della diverticolite colica è progredita molto negli ultimi dieci anni, portando a strategie a volte varie tra trattamenti conservativi e chirurgici invasivi. Le indicazioni della chirurgia in urgenza e della chirurgia profilattica sono, attualmente, discusse. Per quanto riguarda l’emorragia colica diverticolare, la principale difficoltà consiste nel localizzare il punto di partenza del sanguinamento quando l’emorragia non si esaurisce e quando lo stato emodinamico del paziente peggiora, per proporre una terapia adatta. Sul piano tecnico, la colectomia per malattia diverticolare deve prioritariamente essere rivolta alla zona patologica e non risponde a obblighi oncologici di svuotamento linfonodale e margini di exeresi.</p></div>","PeriodicalId":100456,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Addominale","volume":"26 3","pages":"Pages 1-12"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-08-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1283-0798(20)44124-5","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72041167","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Chirurgia duodenale per lesioni benigne: indicazioni e tecniche","authors":"L. Schwarz , T. Codjia , J.-J. Tuech","doi":"10.1016/S1283-0798(20)43909-9","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0798(20)43909-9","url":null,"abstract":"<div><p>Le exeresi duodenali con risparmio pancreatico sono state descritte per lesioni duodenali precancerose. Sono di rara indicazione. Si distinguono diversi tipi di exeresi: le resezioni duodenali limitate con conservazione della papilla, le resezioni duodenali con reimpianto papillare, le resezioni duodenali totali che asportano la papilla e con reimpianto dei dotti biliare e pancreatico e le resezioni limitate con sutura diretta o ricostruzione mediante ansa a Y. La duodenectomia deve essere adattata alla dimensione del tumore, alla circonferenza dell’invasione della parete duodenale, alla vicinanza alla papilla duodenale maggiore e al livello di displasia, in particolare per gli adenomi duodenali nel contesto della poliposi adenomatosa familiare.</p></div>","PeriodicalId":100456,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Addominale","volume":"26 2","pages":"Pages 1-10"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-05-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72065905","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
N. Cheynel (Professeur des Universités, chirurgien des Hôpitaux), O. Facy (Professeur des Universités, chirurgien des Hôpitaux), P. Ortega Deballon (Professeur des Universités, chirurgien des Hôpitaux), G. Di Giacomo (Chirurgien des Hôpitaux), P. Rat (Professeur des Universités, chirurgien des Hôpitaux)
{"title":"Trattamento chirurgico delle rotture traumatiche del diaframma","authors":"N. Cheynel (Professeur des Universités, chirurgien des Hôpitaux), O. Facy (Professeur des Universités, chirurgien des Hôpitaux), P. Ortega Deballon (Professeur des Universités, chirurgien des Hôpitaux), G. Di Giacomo (Chirurgien des Hôpitaux), P. Rat (Professeur des Universités, chirurgien des Hôpitaux)","doi":"10.1016/S1283-0798(20)43784-2","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0798(20)43784-2","url":null,"abstract":"<div><p>Una rottura diaframmatica è spesso integrata in un politrauma, di cui è un criterio di gravità. Può essere difficile da evidenziare nella fase acuta, perché i suoi segni sono poco specifici. La diagnostica per immagini, che visualizza gli organi risaliti ma più difficilmente la rottura in se stessa, può non contribuire alla diagnosi. Pertanto, essa è spesso misconosciuta nella fase acuta e può rivelarsi tardivamente. Una volta diagnosticato, il trattamento chirurgico è la sutura per via addominale, spesso preferita alla via toracica, che ha indicazioni limitate. La via laparoscopica è una via d’accesso da privilegiare in un traumatizzato stabile.</p></div>","PeriodicalId":100456,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Addominale","volume":"26 2","pages":"Pages 1-8"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-05-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72065907","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Tecniche delle esofagectomie per cancro","authors":"D. Collet, C. Gronnier, O. Degrandi","doi":"10.1016/s1283-0798(20)43783-0","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/s1283-0798(20)43783-0","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":100456,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Addominale","volume":"1 1","pages":"1-13"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-05-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"90116359","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
D. Collet (Professeur, chirurgien des Hôpitaux), C. Gronnier (Maître de conférence des Universités, chirurgien des Hôpitaux), O. Degrandi (Chef de clinique-assistant)
{"title":"Tecniche delle esofagectomie per cancro","authors":"D. Collet (Professeur, chirurgien des Hôpitaux), C. Gronnier (Maître de conférence des Universités, chirurgien des Hôpitaux), O. Degrandi (Chef de clinique-assistant)","doi":"10.1016/S1283-0798(20)43783-0","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0798(20)43783-0","url":null,"abstract":"<div><p>L’esofagectomia resta il principale trattamento a scopo curativo dei cancri dell’esofago. È spesso realizzata nell’ambito di una gestione multimodale che integra un trattamento preoperatorio mediante radiochemioterapia o chemioterapia. Le esofagectomie sono interventi pesanti e complessi, che possono essere presi in considerazione solo in centri attrezzati e dotati di una rianimazione postoperatoria. Possono essere proposte solo a scopo curativo, al termine di un bilancio preoperatorio che consenta di prevedere una resezione radicale R0. La chirurgia palliativa attualmente non ha più alcun posto, in particolare a causa della possibilità di trattare efficacemente la disfagia mediante un’endoprotesi posizionata per via endoscopica. Inoltre, i progressi della chirurgia endoscopica permettono di realizzare mucosectomie endoscopiche, sufficienti per i tumori superficiali T1a. I recenti progressi della gestione riguardano la crescente efficacia della chemioterapia e della radioterapia, la protocollizzazione delle cure nell’ambito di un programma di riabilitazione precoce e i progressi della chirurgia mini-invasiva. La laparoscopia deve essere considerata, nel 2019, come la via d’accesso di riferimento per il tempo addominale degli interventi tipo Lewis-Santy e Mac Keown. Anche se eseguita sempre più spesso, la toracoscopia offre un beneficio ancora in fase di valutazione. I progressi nell’anestesia riguardano l’integrazione di un’analgesia peridurale e la limitazione degli apporti idrici. Tutti questi progressi hanno consentito di ridurre lo stress chirurgico e di diminuire le percentuali di mortalità e morbilità, rendendo possibile proporre la chirurgia a un numero maggiore di pazienti, compresi quelli di età superiore agli 80 anni. Descriviamo in questo articolo i tre interventi principali, che sono le esofagectomie transtoraciche tipo Lewis-Santy e Mac Keown e l’esofagectomia transiatale, che comportano punti comuni. L’intervento di Sweet, mediante toraco-freno-laparotomia sinistra, attualmente non ha più indicazioni.</p></div>","PeriodicalId":100456,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Addominale","volume":"26 2","pages":"Pages 1-13"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-05-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1283-0798(20)43783-0","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72065906","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
R. Frisoni (Chef de clinique, assistant des Hôpitaux), A. Germain (Praticien hospitalier), L. Bresler (Professeur des Universités, praticien hospitalier)
{"title":"Trattamento delle complicanze delle gastrectomie","authors":"R. Frisoni (Chef de clinique, assistant des Hôpitaux), A. Germain (Praticien hospitalier), L. Bresler (Professeur des Universités, praticien hospitalier)","doi":"10.1016/S1283-0798(20)43335-2","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0798(20)43335-2","url":null,"abstract":"<div><p>La chirurgia, il più delle volte associata alla chemioterapia, è l’unica cura per il cancro dello stomaco. Nonostante i miglioramenti nelle tecniche chirurgiche e la fornitura di vie d’accesso minimamente invasive, le gastrectomie rimangono interventi gravati da una morbimortalità non insignificante. Le principali complicanze delle gastrectomie sono le emorragie, le fistole, le linforree e le complicanze funzionali immediate o a distanza. La loro gestione non è sempre oggetto di consenso. Questo articolo ha lo scopo di fare il punto sulle complicanze che possono verificarsi dopo una gastrectomia parziale o totale, includendo i mezzi diagnostici e i diversi trattamenti medicochirurgici da proporre alla luce dei dati della letteratura.</p></div>","PeriodicalId":100456,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Addominale","volume":"26 1","pages":"Pages 1-9"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1283-0798(20)43335-2","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72065147","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}