Vittorio Mironti, Rachele Modesto, E. Lucci, I. Muntoni
{"title":"The wall. II sito di Monte del Cerro (Sezze-Bassiano, Lazio): la struttura muraria e le prime evidenze preistoriche","authors":"Vittorio Mironti, Rachele Modesto, E. Lucci, I. Muntoni","doi":"10.6092/ISSN.1974-7985/9903","DOIUrl":"https://doi.org/10.6092/ISSN.1974-7985/9903","url":null,"abstract":"Nel presente lavoro si espongono alcune considerazioni sul sito di Monte del Cerro, posto sulla vetta dell’omonimo rilievo a circa 648 m s.l.m., in una zona subito all’interno dei preappennini (Monti Lepini, Lazio). Il sito e caratterizzato da un imponente muro di cinta che fa di questo contesto, allo stato attuale della ricerca, un unicum nel territorio in esame.","PeriodicalId":30393,"journal":{"name":"IpoTESI di Preistoria","volume":"43 1","pages":"119-128"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-10-09","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"77719721","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
F. Altamura, Alberto Bertolini Blanc, Giovanna Bertolini Blanc, Ilenia Lungo, M. Mussi
{"title":"La scoperta dell’Arnalo dei Bufali (Sezze, LT): documenti fotografici inediti dall’archivio Blanc-Aguet","authors":"F. Altamura, Alberto Bertolini Blanc, Giovanna Bertolini Blanc, Ilenia Lungo, M. Mussi","doi":"10.6092/ISSN.1974-7985/9913","DOIUrl":"https://doi.org/10.6092/ISSN.1974-7985/9913","url":null,"abstract":"Si presentano in questo contributo immagini inedite del riparo Arnalo dei Bufali (Sezze, LT) e delle pitture individuate sulle pareti interne. Le fotografie, scattate da Carlo Alberto Blanc nel 1936, quando il complesso archeologico venne scoperto e studiato per la prima volta, sono attualmente conservate presso l'archivio Blanc-Aguet, a Roma.","PeriodicalId":30393,"journal":{"name":"IpoTESI di Preistoria","volume":"132 1","pages":"165-168"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-10-09","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"76425946","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Strutture Dolmeniche sui Monti Lepini (Lazio)","authors":"Stefano Drudi, Vittorio Mironti","doi":"10.6092/ISSN.1974-7985/9906","DOIUrl":"https://doi.org/10.6092/ISSN.1974-7985/9906","url":null,"abstract":"The aim of this work is to highlight some faint clues from the Setino territory related to the possible presence of dolmenic structures in the Monte Forcino area, represented by some photographs published in the 90’s.","PeriodicalId":30393,"journal":{"name":"IpoTESI di Preistoria","volume":"43 1","pages":"139-142"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-10-09","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"87865056","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Vittorio Mironti, Melissa Vilmercati, D. Puddu, Stefano Ruzza, Francesco Saverio Pianelli, Rachele Modesto
{"title":"L’arte rupestre dei Monti Lepini: “vecchi dati” e “nuove prospettive” di ricerca","authors":"Vittorio Mironti, Melissa Vilmercati, D. Puddu, Stefano Ruzza, Francesco Saverio Pianelli, Rachele Modesto","doi":"10.6092/ISSN.1974-7985/9905","DOIUrl":"https://doi.org/10.6092/ISSN.1974-7985/9905","url":null,"abstract":"Il presente lavoro vuole riassumere le evidenze artistiche preistoriche gia note nei Monti Lepini, per poi fare accenno a una possibile evidenza ancora inedita. Si cercheranno similarita e differenze tra tali contesti, sia dal punto di vista tipologico e morfologico, sia per quanto riguarda le modalita di realizzazione delle pitture. Ultimo passo sara quello di inserire tali evidenze in un piu ampio ambito nazionale ed internazionale, per tentare di comprenderne una cronologia generale. Obiettivo principale e riportare l’attenzione sulle manifestazioni simboliche nei Monti Lepini e piu in generale nell’Italia Centrale, cosi da dare un nuovo impulso alle ricerche archeologiche in tal senso.","PeriodicalId":30393,"journal":{"name":"IpoTESI di Preistoria","volume":"102 1","pages":"129-134"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-10-09","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"74887930","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Strutture dolmeniche sui Monti Lepini? Dati inediti dall’Archivio Blanc-Aguet di Roma","authors":"F. Altamura, Ilenia Lungo, Vittorio Mironti","doi":"10.6092/ISSN.1974-7985/9914","DOIUrl":"https://doi.org/10.6092/ISSN.1974-7985/9914","url":null,"abstract":"Si presentano dei documenti inediti dall’Archivio Blanc-Aguet di Roma. Si tratta di alcune lettere scritte nel 1958 da I.P. Capozzi a A.C. Blanc, nelle quali sono segnalate e descritte alcune possibili strutture dolmeniche ed altre tipologie di materiali archeologici rinvenute negli anni ’40 in localita Monte Forcino, nel territorio di Sezze (LT). Le informazioni contenute nei documenti sono di grande interesse per la ricostruzione delle presenze archeologiche nell’area, sebbene vada sottolineato come siano da considerare con le dovute cautele.","PeriodicalId":30393,"journal":{"name":"IpoTESI di Preistoria","volume":"34 1","pages":"169-172"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-10-09","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"73371264","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
P.A.J. Attema, Luca Alessandri, Corrie Bakels, Marieke Doorenbosch, Michael H. Field, Wouter van Gorp, Tymon de Haas, Martijn van Leusen, Gijs Tol, J. Sevink
{"title":"Vecchie e nuove ricerche multidisciplinari nel territorio di Sezze e nelle zone adiacenti (Agro Pontino, Lazio)","authors":"P.A.J. Attema, Luca Alessandri, Corrie Bakels, Marieke Doorenbosch, Michael H. Field, Wouter van Gorp, Tymon de Haas, Martijn van Leusen, Gijs Tol, J. Sevink","doi":"10.6092/ISSN.1974-7985/9902","DOIUrl":"https://doi.org/10.6092/ISSN.1974-7985/9902","url":null,"abstract":"A seguito della sintesi pubblicata sulle indagini archeologiche nel territorio di Sezze, condotte dall'Universita di Groningen sotto l'egida del Progetto della Regione Pontina (PRP), questo documento discute la metodologia e i primi risultati di due progetti di ricerca sul campo piu recenti nel quadro del PRP, entrambi finanziati dall'Organizzazione olandese per la ricerca scientifica (NWO): 1) l'Avellino Event Project (AVP) delle Universita di Groningen e Leiden che studia gli effetti distali della grande eruzione del Vesuvio risalente all'eta del bronzo sull'ambiente umano della pianura di Fondi e della pianura Pontina. 2) il progetto dei Centri Minori che studia lo sviluppo degli insediamenti di Forum Appi e Ad Medias lungo la Via Appia in relazione allo sviluppo della campagna romana. Entrambi i progetti contribuiscono in modo significativo alla ricostruzione a lungo termine del paesaggio umano nella pianura di Sezze e aprono prospettive su ulteriori lavori interdisciplinari.","PeriodicalId":30393,"journal":{"name":"IpoTESI di Preistoria","volume":"15 1","pages":"103-118"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-10-09","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"81758681","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"La funzione degli “small tools” nell’ambito delle industrie litiche scheggiate acheuleane della penisola italiana: il caso studio del sito laziale di Fontana Ranuccio (FR)","authors":"F. Marinelli, C. Lemorini, Daniela Zampetti","doi":"10.6092/ISSN.1974-7985/9896","DOIUrl":"https://doi.org/10.6092/ISSN.1974-7985/9896","url":null,"abstract":"Studi recenti di contesti del Paleolitico Inferiore Finale nel Vicino Oriente e in Europa hanno dimostrato che le schegge di piccole dimensioni (small tools) sono elementi tecnologici rilevanti di questo periodo. E stato dunque necessario rivisitare l’idea del bifacciale come unico marcatore tecno-culturale della fase cronologica e culturale denominata Acheuleano. In questo articolo vogliamo discutere il ruolo funzionale svolto dagli small tools attraverso i risultati dell’analisi delle tracce d’uso effettuata su questa categoria di strumenti provenienti dal sito acheuleano di Fontana Ranuccio (Frosinone).","PeriodicalId":30393,"journal":{"name":"IpoTESI di Preistoria","volume":"29 1","pages":"57-72"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-10-09","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"83582275","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"La preistoria nella Valle del Biferno (Molise): nuovi contributi ed interpretazioni","authors":"A. Sellitto, Carmen Maria Rosskopf, A. Minelli","doi":"10.6092/issn.1974-7985/9034","DOIUrl":"https://doi.org/10.6092/issn.1974-7985/9034","url":null,"abstract":"The authors present the results of the study on the lithic industry collected during the project of the Biferno Valley Survey, conducted by Graeme Barker in the ’70 years in the Molise region. This contribution is aimed to deepen the study of the lithic tools with a different methodological approach, considering the techno-tipological characteristics of the finds, compared with the geomorphological context. \u0000The analyzed lithic assemblage embraces a period of time ranging from the Lower Paleolithic to the Neolithic. The data set underline a high methodological variability, which affected the lithic tools especially from the Middle Paleolithic period. This preliminary investigation widens to new perspectives of research, which, through a series of interdisciplinary contributions, will propose a new model of population and mobility at micro and macro-regional levels.","PeriodicalId":30393,"journal":{"name":"IpoTESI di Preistoria","volume":"26 1","pages":"29-50"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-02-21","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"78766720","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"La tecnologia litica in italia. Riflessioni sullo studio delle industrie litiche preistoriche dopo 30 anni di “Metodo Boëda”","authors":"Stefano Grimaldi, F. Santaniello","doi":"10.6092/ISSN.1974-7985/9033","DOIUrl":"https://doi.org/10.6092/ISSN.1974-7985/9033","url":null,"abstract":"L’analisi tecnologica proposta da E. Boeda e divenuta nel corso degli ultimi 30 anni un utile strumento per la interpretazione dei manufatti litici. Gli autori, attraverso una revisione critica e completa della letteratura italiana esistente sull’argomento, suggeriscono che la variabilita tecnologica osservata nel tempo e nello spazio deve essere interpretata grazie ad una prospettiva storica al fine di valorizzare l’adattamento umano alle condizioni ambientali.","PeriodicalId":30393,"journal":{"name":"IpoTESI di Preistoria","volume":"2 1","pages":"1-28"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-02-21","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"82364219","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"The Po di Adria, Frattesina and the Po Delta between the Middle-Recent Bronze Age and the Early Iron Age","authors":"C. Balista","doi":"10.6092/ISSN.1974-7985/9402","DOIUrl":"https://doi.org/10.6092/ISSN.1974-7985/9402","url":null,"abstract":"The Southern Verona Lowlands /High-Polesine territories, in the second part of the Sub-Boreal period were subject together with a large part of the Po Plain to continental climatic conditions, interrupted by damp oscillations (Lobben oscillation), finally marked by sub-arid terminal peaks. At the same time, the anthropic impact derived from a widespread dissemination of settlements in the lower Po Valley became increasingly consistent. The interaction of these factors is debited from the first significant changes in the fluvial regime of the Po River, a principal padanian artery already present in the area from the first half of the III millennium B.C., travelled by a northern branch that I have called Po di Adria 1. The evidences of these first hydrographic changes are the formation of new flood-channels, of crevasse-splays and the diversions of various stretches of river courses, now less stable than in the preceding phases (post-Canar I and Pre-Canova phase: EBA-MBA: XVII-XVI century B.C.). These first changes were followed by a phase of relative stability, which coincides with a stage (MBA-RBA) of maximum settlement expansion of the Terramare sites in the central-eastern Po Plain, during which we assist, especially in the range between the South Verona plain and the Upper-Middle Polesine deltaic region, a flowering of a network of sites connected to the main chiefdom site of Fondo Paviani. To the end of this phase, the first evidences of a deterioration of the densely settled Po Plain territories, accentuated by the overexploitation of the soils and by the subsequent collapse of the Terramare settlement system, are seized. Between the end of the Terramare cycle and the beginning of the successive settlement cycle of the Frattesina site (between RBA2 and FBA1) some further paleohydrographic and paleoenvironmental transformations are documented, the effects of which from the hinterland Low Verona/High Polesine plains extended to affect the most eastern belts of the deltaic-coastal system. It now captures (between RBA2 and FBA1) the transition from an environment with very sinuous canals, anastomized, surrounded by basins dominated by peats-marsh sedimentation, to sub-rectilinear canals with wide sandy meanders, to which is associated the construction of first and most evident stripes of natural banks: these new morpho-fluvial patterns mark the transition from the Po of Adria 1 to the Po of Adria 1/2. These evident paleohydrographic transformations are caused in large part by the confluence of a new Po branch – The Po di Poggio Rusco-Dragoncello-Sermide, a result of a great diversion of the Po river flow from the hydraulic node of Brescello-Guastalla, in the Po of Adria 1. This new asset give a more efficient configuration to the Po course , named Po of Adria 1/2. At the same time, an increase is observed in the progradations of the coastal bodies (dunes and beach ridges) favoured by the confluence of the discharge contributions of Adige River","PeriodicalId":30393,"journal":{"name":"IpoTESI di Preistoria","volume":"36 1","pages":"143-198"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2018-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"73622315","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}