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Ibn Khaldūn e il pensiero marocchino contemporaneo 伊本·哈立德与当代摩洛哥思想
Doctor Virtualis Pub Date : 2022-05-14 DOI: 10.54103/2035-7362/17855
F. Forte
{"title":"Ibn Khaldūn e il pensiero marocchino contemporaneo","authors":"F. Forte","doi":"10.54103/2035-7362/17855","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2035-7362/17855","url":null,"abstract":"La moderna riscoperta del lavoro di Ibn Khaldūn da parte degli studiosi arabi si è sviluppata attorno a una vera e propria dicotomia: alcuni hanno descritto Ibn Khaldūn come un pensatore originale e anomalo tenendo conto del suo contesto e del suo tempo, o l’unico e più alto rappresentante del pensiero arabo-islamico, legittimando gli interessi di coloro che puntavano a mettere in ombra la restante parte della tradizione. Dall’altra parte si è assistito al tentativo opposto di ridimensionare la sua originalità rispetto al contesto evidenziando la sua piena appartenenza alla tradizione storiografica e di pensiero islamica. Questo contributo intende approfondire le interpretazioni di quattro importanti esponenti del pensiero marocchino contemporaneo che hanno dedicato a Ibn Khaldūn importanti studi: si tratta di Mohammed Aziz Lahbābi, Mohammed Abed al-Jābrī (importante esponente della scuola filosofica di Rabat), il noto intellettuale Abdallah Laroui, e il letterato Bensalem Himmich. Si fa riferimento in primo luogo a M.A. Lahbābi e al suo allievo più noto, M.A. al-Jābrī, al primo perché ha dato sicuramente un impulso importante allo studio dell’autore ed è tra i fondatori della scuola di Rabat, al secondo per la sistematicità e importanza della sua proposta teorica di critica della ragione araba. L’analisi proposta da A. Laroui, anch’egli rappresentante della scuola di Rabat, mette in luce caratteristiche diverse dell’opera di Ibn Khaldūn rispetto ai primi due studiosi, concentrandosi sui temi della modernità e dello Stato. Si è dato spazio infine a un’altra lettura, quella proposta da B. Himmich che all’autore ha dedicato uno studio e una biografia romanzata, a dimostrazione della sua attitudine a intrecciare ricerca accademica e letteratura. Si tratta di autori che hanno avuto grande riscontro e risonanza nel mondo arabo e che sono ben noti anche in quello occidentale, in particolare Laroui. \u0000The modern rediscovery and re-appropriation of Ibn Khaldūn’s work by Arab scholars has largely developed along the following dichotomy. On the one hand, some have described Ibn Khaldūn as an original and atypical thinker for his context and time, and as the only or highest representative of Arab-Islamic thought – thus partly reinforcing the view of many Western scholars who had minimized the role of the tradition to which he belonged. On the other hand, there has been an opposite trend that demotes his originality, by highlighting his complete adherence to the Islamic tradition of historiography and thought. This contribution studies four prominent contemporary Moroccan scholars who have systematically addressed Ibn Khaldūn’s philosophy: Mohammed Aziz Lahbābi, Mohammed Abed al-Jābrī, Abdallah Laroui, and Bensalem Himmich. The essay first considers Lahbābi and al-Jabri, Lahbābi’s most renowned pupil; the former due to his contribution to the advancement of the study of Ibn Khaldūn in general, and as one of the founders of the school of Rabat, and the latter ","PeriodicalId":30063,"journal":{"name":"Doctor Virtualis","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-05-14","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"41420191","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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What is the Arabic for zoon politikon? Ethics and politics in Ibn Tufayl (d. 581/1185) 阿拉伯语中zoon politikon的意思是什么?伊本·图法伊尔的伦理与政治(公元581/1185年)
Doctor Virtualis Pub Date : 2022-05-14 DOI: 10.54103/2035-7362/17829
Corrado la Martire
{"title":"What is the Arabic for zoon politikon? Ethics and politics in Ibn Tufayl (d. 581/1185)","authors":"Corrado la Martire","doi":"10.54103/2035-7362/17829","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2035-7362/17829","url":null,"abstract":"È possibile delineare due filoni interpretativi sul Hayy b. Yaqzān (Il vivente, figlio del desto) di Ibn Tufayl: secondo l’uno, l’opera è uno sguardo realistico su un solitario in una società corrotta e si ispira agli insegnamenti della Repubblica di Platone; secondo l’altro, l’opera ritrae un ideale puro e astratto di vita ascetica e insiste sull’imperativo morale dell’isolamento.Tuttavia entrambe queste interpretazioni precludono qualsiasi possibilità di felicità per l’uomo o per il filosofo all’interno di una società. In altre parole, tendono a interpretare Hayy b. Yaqzān come un tentativo di dimostrare che l’uomo non sia sociale o politico. La perfezione intellettuale e spirituale ricercata attraverso l’isolamento non può, a mio parere, essere separata da uno scopo pratico. L’isolamento del filosofo non viene praticato per distinguersi dalle società imperfette. Al contrario, tale isolamento è intrapreso per condurlo ad una realizzazione più alta e propriamente pratica.Su questa base, sostengo nell’articolo che l’uomo di Ibn Tufayl sia paragonabile allo ζῷον πολιτικόν aristotelico. Attraverso un confronto tra il Hayy di Ibn Tufayl e lo ζῷον πολιτικόν di Aristotele vedremo come Ibn Tufayl si serva dell’animale sociale/politico arabo (hayawān insī o madanī) di al-Fārābī e lo trasponga dal dominio della città a quello dell’individuo.Analizzando alcuni passaggi chiave, è possibile chiarire come il concetto di ζῷον πολιτικόν sia entrato nella filosofia araba e in particolare nella concezione di uomo di Ibn Tufayl attraverso il virtuoso di al-Fārābī e il solitario di Ibn Bājja. \u0000Prevailing academic views on Ibn Tufayl’s Hayy b. Yaqzān (Living, the Son of Wakeful) fall into two camps: either the work is a realistic look at an isolated human being amidst a morally bankrupt population and harks back to the teachings of Plato’s Republic, or it portrays a pure and abstract ideal of the spiritual life in the footsteps of the natural first man, and insists on the moral imperative of isolation. The difficulty with both interpretations is that they preclude any possibility of happiness for the human person or the philosopher living in a society. In other words, they tend to interpret Hayy b. Yaqzān as an attempt to demonstrate that the human is not essentially social or political. However, the intellectual and spiritual perfection sought through isolation cannot, in my opinion, be separated from a practical purpose. The isolation of the philosopher is not undergone to distinguish himself from imperfect human societies. On the contrary, such isolation is undertaken in order to lead one to a higher, and properly practical accomplishment.On this basis, I argue in this paper that Ibn Tufayl’s man is comparable to the Aristotelian ζῷον πολιτικόν. Through a comparison of Ibn Tufayl’s Hayy and Aristotle’s ζῷον πολιτικόν we shall see how Ibn Tufayl reuses the Arabic social/political animal (hayawān insī or madanī) of al-Fārābī and transposes it from the domain of th","PeriodicalId":30063,"journal":{"name":"Doctor Virtualis","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-05-14","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"42700615","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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Qūnawī: the disciple son Qūnawī:弟子之子
Doctor Virtualis Pub Date : 2022-05-14 DOI: 10.54103/2035-7362/17841
Patrizia Spallino
{"title":"Qūnawī: the disciple son","authors":"Patrizia Spallino","doi":"10.54103/2035-7362/17841","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2035-7362/17841","url":null,"abstract":"Abū al-Ma’ālī Sadr al-Dīn Muhammad b. Ishāq al-Qūnawī nacque probabilmente a Konya nel 605/1209 e morì nel 673/1274. L’influenza che Ibn al-’Arabī esercitò su Qūnawī fu decisiva e lo shaykh al-akbar riservò questa questa particolare formazione esclusivamente a lui, forse proprio perché il compito del suo erede spirituale e interprete era già stato “ previsto”.In questo intervento tracceremo uno dei punti fondamentali del pensiero di Qūnawī, basandoci sulla prima epistola del carteggio che si concentra proprio sulla questione del rapporto tra conoscenza filosofica e illuminazione divina, questione che si ritrova nell’opera del nostro sufi e che lo contraddistingue all’interno del pensiero sufi in generale, collocandolo nella scuola ibnarabiana. \u0000Abū al-Ma‘ālī Sadr al-Dīn Muhammad b. Ishāq al-Qūnawī was born probably in Konya in 605/1209 and died in 673/1274. The influence that Ibn al-‘Arabī exerted on Qūnawī was decisive and the shaykh al-akbar reserved this intense education and this particular training exclusively for him, perhaps precisely because the task of his spiritual heir and interpreter had already been “foreseen”.In this intervention we will trace one of the fundamental points of Qūnawī’s thought, relying on the first epistle of the correspondence that focuses precisely on the question of the relationship between philosophical knowledge and divine illumination, a question that is found throughout the work of our Sufi and that it distinguishes it within Sufi thought in general, placing it within the Ibnarabian school.","PeriodicalId":30063,"journal":{"name":"Doctor Virtualis","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-05-14","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"45496449","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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Morale naturale e morale religiosa nel pensiero di Samuel David Luzzatto, sulla scorta delle fonti filosofiche e della tradizione ebraica più antica 塞缪尔·大卫·卢扎托思想中的自然道德和宗教道德,基于哲学渊源和最古老的犹太传统
Doctor Virtualis Pub Date : 2022-05-14 DOI: 10.54103/2035-7362/17844
C. Milani
{"title":"Morale naturale e morale religiosa nel pensiero di Samuel David Luzzatto, sulla scorta delle fonti filosofiche e della tradizione ebraica più antica","authors":"C. Milani","doi":"10.54103/2035-7362/17844","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2035-7362/17844","url":null,"abstract":"Il presente contributo indaga la questione del fondamento della legge morale ebraica sulla scorta dell’insegnamento di Samuel David Luzzatto (1800-1865). Egli afferma che le norme etiche sono insite nell’essere umano, ma questo non basta perché vengano rispettate: la rivelazione divina sostiene quindi la morale naturale, senza insegnare nulla di diverso da quest’ultima, ma fornendo un’adeguata propedeutica e prevedendo sanzioni e premi chiari. Soltanto il monoteismo, con il suo necessario corollario cultuale, può dunque fondare una morale efficace, che si manifesta essenzialmente nel praticare umanità e giustizia verso tutti gli esseri umani. \u0000This paper investigates the Jewish moral law’s foundation according with teaching of Samuel David Luzzatto (1800-1865). He affirms that ethical norms come from human being, but this is not enough for them to be respected: therefore divine revelation supports natural morality, teaching the same, but providing adequate preparation and providing penalties and rewards. Only monotheism, with its necessary worships, can therefore found an effective morality. It appears essentially in humanity and justice towards all human beings.","PeriodicalId":30063,"journal":{"name":"Doctor Virtualis","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-05-14","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"41751942","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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L’exposé de la réprobation dans l’Ihyā’ d’al-Ghazālī: quelques observations concernant l’influence d’al-Muhāsibī 通报中谴责l’Ihyā' d’al-Ghazālī:几点关于影响力d’al-Muhāsibī
Doctor Virtualis Pub Date : 2022-05-14 DOI: 10.54103/2035-7362/17828
J. Janssens
{"title":"L’exposé de la réprobation dans l’Ihyā’ d’al-Ghazālī: quelques observations concernant l’influence d’al-Muhāsibī","authors":"J. Janssens","doi":"10.54103/2035-7362/17828","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2035-7362/17828","url":null,"abstract":"Nella seconda parte del Libro della condanna dello status e dell’ostentazione il ventottesimo libro della sua opera principale, La rinascita delle scienze religiose – al-Ghazālī trae molta ispirazione da al-Muhāsibī, soprattutto dalla sua opera al-Ri’āya al-huqūq Allāh (L’osservanza dei diritti di Dio). Il fatto che al-Ghazālī menziona esplicitamente il nome di al-Muhāsibī non meno di quattro volte in questa sezione testimonia la sua ammirazione profonda per questo grande mistico delle origini. Un attento esame di questi riferimenti e del loro contesto rivela una grande familiarità e un ampio uso della Ri’āya, così come un accesso diretto a un’altra grande opera di al-Muhāsibī, cioè il Kitāb al-Wasāya (Il Libro dei Comandamenti). Inoltre, la scelta di al-Ghazālī di specifici versetti coranici e delle Tradizioni, sia profetiche che di storie, è molto debitrice della Ri’āya, come diventa chiaro sulla base di un esame del primo capitolo di questa seconda parte che consiste interamente in citazioni di versetti coranici e delle Tradizioni riguardanti la questione dell’ostentazione.Per quanto riguarda il secondo capitolo, che si concentra sui modi usati per attirare l’attenzione della gente su di sé sia negli atti religiosi che in quelli verbali, esso condivide molte caratteristiche con l’esposizione di al-Muhāsibī nella Ri’āya, compresa la copia quasi letterale di alcuni passaggi. Infine, l’uso che al-Ghazālī fa della Ri’āya in ciascuno degli altri capitoli è brevemente indicato. Questo studio mostra che al-Muhāsibī non era solo una fonte importante per al-Ghazālī – un fatto già noto da quasi un secolo – ma la fonte principale, almeno per questa sezione della sua Rinascita. Tuttavia, allo stesso tempo, questo studio chiarisce che al-Ghazālī non è colpevole di cieco plagio. In the second part of the Book of the Condemnation of Status and Ostentation – the twentieth-eight book of his major work, The Revival of the Religious Sciences – al-Ghazālī draws much inspiration from al-Muhāsibī, above all from his work al-Ri’āya al-huqūq Allāh (Eyeservice to God’s Laws). The very fact that al-Ghazālī explicitly mentions al-Muhāsibī’s name no less than four times throughout this section clearly testifies to his profound admiration for this great early mystic. A close examination of these references and their context reveals a great familiarity with and an extensive use of the Ri’āya, as well as a direct access to another major work of al-Muhāsibī, i.e., Kitāb al-Wasāya (The Book of Commandments). Moreover, al-Ghazālī’s choice of specific Qur’anic verses and of Traditions, both prophetic and stories, is much indebted to the Ri’āya, as becomes clear on the basis of an examination of the first chapter of this second part which consisting entirely of quotations of Qur’anic verses and Traditions concerning the issue of ostentation. As to the second chapter, which focuses on the ways used to draw people’s attention to oneself both in religious as well as in wordly act","PeriodicalId":30063,"journal":{"name":"Doctor Virtualis","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-05-14","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"46760282","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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I precetti noachidi secondo Maimonide tra Torà e legge naturale nella rivisitazione di alcuni maestri contemporanei 根据《托拉》和《自然法则》对当代大师的再现,诺阿奇迪的戒律
Doctor Virtualis Pub Date : 2022-05-14 DOI: 10.54103/2035-7362/17843
M. Giuliani
{"title":"I precetti noachidi secondo Maimonide tra Torà e legge naturale nella rivisitazione di alcuni maestri contemporanei","authors":"M. Giuliani","doi":"10.54103/2035-7362/17843","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2035-7362/17843","url":null,"abstract":"Il saggio presenta la definizione e l’interpretazione di Maimonide delle sette leggi noahidi come si trovano nel codice halakhico Mishnè Torà, Hilkhot melakhim, e come discusse ed elaborate dal pensatore ebreo contemporaneo (tedesco-americano) Steven S. Schwarzschild. Rispetto ad altre versioni rabbiniche, l’interpretazione di Maimonide aggiunge la condizione che l’osservanza di quelle leggi è valida solo se sono accettate e rispettate come leggi rivelate, non solo come lex naturalis. Su tale condizione esiste un disaccordo tra gli studiosi e i rabbini ebrei, per esempio tra Marvin Fox e Aaron Lichtenstein (la loro posizione è un caso di studio presentato qui). Più specificamente, Schwarzschild argomenta a favore dell’interpretazione del Rambam e cerca di dimostrare che è coerente con la visione globale che Maimonide aveva dell’ebraismo in quanto tale. \u0000The essay presents Maimonides’ definition and interpretation of the seven Noahide laws as they are found in the halakhic code Mishnè Torà, Hilkhot melakhim, and as discussed and elaborated by the contemporary Jewish (German-American) thinker Steven S. Schwarzschild. In comparison with other rabbinical versions, Maimonides’ interpretation adds the condition that the observance of those laws is valid only if they are accepted and obeyed as revealed laws, not only as lex naturalis. About such a condition a disagreement exists among the Jewish scholars and rabbis, for example between Marvin Fox and Aaron Lichtenstein (their position is a case-study presented here). More deeply, Schwarzschild argues in favor of the Rambam’s interpretation and tries to demonstrate that it is consistent with the comprehensive vision Maimonides had on Judaism as such.","PeriodicalId":30063,"journal":{"name":"Doctor Virtualis","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-05-14","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"47803238","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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Averroè, una traduzione ininterrotta 阿威罗伊斯,一个不间断的翻译
Doctor Virtualis Pub Date : 2022-05-14 DOI: 10.54103/2035-7362/17830
Augusto Illuminati
{"title":"Averroè, una traduzione ininterrotta","authors":"Augusto Illuminati","doi":"10.54103/2035-7362/17830","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2035-7362/17830","url":null,"abstract":"La mia collaborazione con Massimo Campanini si è sviluppata su comuni interessi per i classici del pensiero islamico ma con competenze assai diverse, essendo io più orientato a studiare gli effetti e gli sviluppi che essi produssero sul pensiero occidentale medievale e moderno attraverso una pratica di traduzioni spesso creative per imprecisione – l’inverso dell’operazione che essi stessi avevano fatto rispetto a Platone e Aristotele.Averroè-Ibn Rushd è già un bell’esempio di deformazione del nome, ma proprio la formazione della sua opera e i modi in cui è stata trasmessa al mondo ebraico e cristiano sono singolari testimonianze degli esiti ambigui del processo traduttivo. Cerchiamo infatti di mostrare come la lettura del De substantia orbis abbia stimolato sia nel Medioevo che nel Rinascimento non solo il rifiuto del creazionismo ma anche posizioni panteistiche, mentre la famosa tesi dell’intelletto materiale unico contenuta nel Commentarium Magnum al De anima aristotelico ha stimolato molteplici varianti del monopsichismo, da Spinoza a Marx e alla più recente letteratura post-strutturalista. \u0000My collaboration with Massimo Campanini developed around our common interests in the classics of Islamic thought, but with very different approaches, since I am more oriented towards studying the effects and developments they produced on medieval and modern Western thought through a practice of translation that was often creative in terms of inaccuracy – so the opposite of what had been done with respect to Plato and Aristotle.The same Averroes-Ibn Rushd is a fine example of name distortion, and the very formation of his work and the ways in which it was transmitted to the Jewish and Christian world are singular testimonies to the ambiguous outcomes of this translation process. I try to show how the reading of De substantia orbis in the Middle Ages and the Renaissance stimulated not only the rejection of creationism but also pantheistic beliefs, while the famous thesis on the material intellect exposed in the Commentarium Magnum to Aristotle’s De anima stimulated many variants of monopsychism, from Spinoza to Marx and the more recent post-structuralist literature.","PeriodicalId":30063,"journal":{"name":"Doctor Virtualis","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-05-14","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"48239563","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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The Qurʾān in History: Muhammad’s Message in Late Antiquity 古兰经ān在历史上:穆罕默德的信息在古代晚期
Doctor Virtualis Pub Date : 2022-05-14 DOI: 10.54103/2035-7362/17820
M. Campanini
{"title":"The Qurʾān in History: Muhammad’s Message in Late Antiquity","authors":"M. Campanini","doi":"10.54103/2035-7362/17820","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2035-7362/17820","url":null,"abstract":"La tarda antichità fu un periodo di profondi cambiamenti che coinvolse l’Europa, il mediterraneo e il cosiddetto Vicino Oriente, dal IV-V al VII-VIII secolo. Questo paradigma è ormai ampiamente utilizzato negli studi islamici, dagli studi coranici, dove Angelika Neuwirth ha ampiamente scritto sul tema delle basi bibliche della rivelazione coranica come manifestazione dello scritturalismo tardo antico, agli studi storici relativi al Corano e all’Arabia preislamica, come nel libro di Aziz al-Azmeh The Emergence of Islam in Late Antiquity, che riprende il filone di studi instaurato da Julius Wellhausen e Toufic Fahd. Sono pienamente d’accordo con la necessità di inserire l’Islam, la sua nascita e il suo sviluppo storico, religioso e filosofico nel contesto della tarda antichità, ma è necessario sottolineare quali temi hanno fatto dell’Islam una nuova religione rispetto al giudaismo e al cristianesimo. Questo è il tema del presente articolo che si articola nei seguenti momenti: 1) una breve rassegna critica della letteratura sulla tarda antichità; 2) il rapporto tra gli imperi – romano, bizantino e sasanide – della tarda antichità e il trionfo del monoteismo; 3) il concetto di hanifiyya. La conclusione è che il messaggio coranico trasmesso da Maometto ha diviso la storia in due parti: prima e dopo la venuta della verità.\u0000Late Antiquity describes a period of profound transformations that involved Europe, the Mediterranean world and the so-called Near East, from IV-V to VII-VIII centuries. This paradigm has now become widely used in Islamic studies, from Qurʾānic studies, where Angelika Neuwirth has extensively published in the past on the subject of the biblical underpinnings of the Qurʾānic revelation as a manifestation of late antique scripturalism, to historical studies related to the Qurʾān and pre-Islamic Arabia, as in Aziz al-Azmeh’s book The Emergence of Islam in Late Antiquity, which takes up the trend of scholarship established by Julius Wellhausen and Toufic Fahd. I completely agree with the need to put Islam and its historical, religious, philosophical birth and development in the context of the Late Antiquity, but what is at stake is to emphasize which themes made Islam a new religion with respect to Judaism and Christianity. This is the focus of the present paper which deals with: 1) a brief critical survey of the literature on Late Antiquity; 2) the relationship between the empires – Roman, Byzantine and Sasanid – of Late Antiquity and the triumph of monotheism; 3) the concept of hanifiyya. The conclusion is that the Qurʾānic message conveyed by Muhammad broke the history into two parts: before and after the coming of truth.\u0000 \u0000 ","PeriodicalId":30063,"journal":{"name":"Doctor Virtualis","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-05-14","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"48366295","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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How to interpret the Qurʾān: a moral issue? 如何解读古兰经ān:道德问题?
Doctor Virtualis Pub Date : 2022-05-14 DOI: 10.54103/2035-7362/17856
O. Leaman
{"title":"How to interpret the Qurʾān: a moral issue?","authors":"O. Leaman","doi":"10.54103/2035-7362/17856","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2035-7362/17856","url":null,"abstract":"Ci sono molti metodi diversi nell’interpretazione delle Scritture, e del Corano in particolare, e questi tendono a lavorare con diverse teorie del significato. Dopo tutto, la questione è cosa un particolare testo significhi effettivamente, e abbiamo bisogno di una teoria su come risolvere tali questioni, specialmente quando ci sono evidenti difficoltà nella comprensione del testo. Le argomentazioni tendono a spaziare su quale teoria del significato dia più senso al testo, o funzioni più adeguatamente come teoria del significato. Un metodo che non è stato adottato nel complesso è quello di vedere la questione almeno parzialmente come morale ed epistemologica. Dovremmo avere fiducia di poter comprendere interamente ciò che abbiamo davanti e come potremmo sapere di avere la risposta alle questioni semantiche che ogni testo porta con sé? Si potrebbe sostenere che un’etica della moderazione, dell’equilibrio e della moderazione sono importanti tecniche ermeneutiche che finora non sono state sufficientemente impiegate quando si discute su come comprendere e interpretare il Corano. \u0000There are many different approaches to interpreting scripture, and the Qurʾān in particular, and these tend to work with different theories of meaning. After all, the issue is what a particular text actually means, and we need a theory about how to resolve such questions, especially when there are apparent difficulties in understanding the text. Arguments tend to range over which theory of meaning makes most sense of the text, or works most adequately as a theory of meaning. One approach which has not been taken on the whole is to see the issue as partially at least moral and epistemological. Should we have confidence that we can understand entirely what is before us, and how would we know that we have the answer to the semantic issues that any such text brings along with it? It might be argued that an ethics of moderation, balance, and restraint are important hermeneutic techniques that up to now have not been sufficiently employed when discussing how to understand and interpret the Qurʾān.","PeriodicalId":30063,"journal":{"name":"Doctor Virtualis","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-05-14","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"46664314","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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La grammatica araba: scienza sacra e chiave per l’esegesi coranica 阿拉伯语法:神圣的科学和伊斯兰解释的关键
Doctor Virtualis Pub Date : 2022-05-14 DOI: 10.54103/2035-7362/17857
Rosanna Sirignano
{"title":"La grammatica araba: scienza sacra e chiave per l’esegesi coranica","authors":"Rosanna Sirignano","doi":"10.54103/2035-7362/17857","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2035-7362/17857","url":null,"abstract":"In questo articolo rifletto sulla nascita della grammatica araba e il suo sviluppo come fonte dell’esegesi coranica dall’VIII al XIV secolo. Il legame tra esegesi e grammatica è stato oggetto di diversi studi che esaminano le origini delle categorie grammaticali. Sebbene non ci sia evidenza di uno spiccato interesse per la grammatica da parte degli esegeti coranici, essi hanno comunque dovuto adoperarla per spiegare i significati del testo sacro. In particolare, nei commentari classici è data particolare attenzione alla lessicografia e meno alla struttura grammaticale. A ogni modo, in alcuni passaggi, anche se sporadici, le categorie grammaticali stesse fungono da spiegazione, essendo portatrici di significati. Questo si evince dalla letteratura sufi dove le terminologie della grammatica araba sono simboli delle stazioni dell’anima nel cammino spirituale, come nella Grammatica dei cuori di al-Qushayrī. In questo articolo, analizzo il ruolo della grammatica nelle Scienze Coraniche secondo il teologo al-Ghazālī e dopo una panoramica della storia della disciplina nel periodo classico della storia islamica, e evidenzio il modo in cui le terminologie grammaticali servono per la comprensione profonda del significato nella Sūra al-Fātiha nel commentario sunnita di Ibn Kathīr. \u0000In this article I reflect on the emergence of Arabic grammar and its development as a source for Qur’ān exegesis from VIII to XIV century. The connection between exegesis and grammar has been the subject of several studies examining the origin of grammatical categories. Although there is no evidence of a clear interest for grammar by Qur’ān exegetes, they necessarily used it to explain the meanings of the sacred text. In particular, in the classical commentaries there is a particular attention to lexicography and less to the grammatical structure. However, in some passages, even if sporadic, the grammatical categories themselves perform an explanatory function, being bearers of meanings. This is manifest in Sufi literature where Arabic grammar terminologies are symbols of the stations of souls in the spiritual path, like in the Grammar of the heart by al-Qushayrī. In this article, I analyse the status of grammar in Quranic Sciences according to the theologian al-Ghazālī and after an overview on the history of the discipline in the classical period of Islamic History, and I highlight the way grammar terminologies serve as a key to understand profound meaning in sura al-Fātiha in Ibn Kathīr’s sunni commentary.","PeriodicalId":30063,"journal":{"name":"Doctor Virtualis","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-05-14","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"42903563","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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