Doctor VirtualisPub Date : 2013-12-13DOI: 10.13130/2035-7362/3432
A. Martelli
{"title":"Il viaggio oltremondano del Profeta nell’iconografia musulmana","authors":"A. Martelli","doi":"10.13130/2035-7362/3432","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2035-7362/3432","url":null,"abstract":"La pittura islamica e in particolare l’illustrazione dei manoscritti, opere a circolazione limitata e prevalentemente privata, ha avuto una notevole diffusione godendo del patrocinio delle corti. Alcune pitture, soprattutto quelle che illustrano l’Ascensione celeste del profeta Muhammad ( mi’râj ), ma anche le Storie dei Profeti, pitture datate al XIV e XV secolo, rappresentano l’uno e gli altri col volto scoperto. Solo relativamente tardi, in particolare nel mondo iranico, ma anche presso gli ottomani o i Moghul dell’India, il volto del Profeta diventa una convenzione iconografica. Un versetto coranico afferma che Dio parla all’uomo o per Rivelazione o dietro a un velame. Per questo nell’iconografia della pittura islamica si constata che il Profeta o altri personaggi possono figurare con il volto coperto da un velo. Questo segno di rispetto, col tempo, si trasformera in parola e il sembiante del Profeta sara reso calligraficamente. Islamic painting and particularly miniature painting illustrating manuscripts, books restricted to few people and for personal use, had a considerable circulation thanks to the patronage of courts. Some paintings, chiefly those illustrating the heavenly Ascent of the prophet Muhammad ( mi’râj ), but also Histories of Prophets, paintings dated to the XIV and XV century, show him and the others barefaced. Only fairly later, particularly in the iranian world, but also among Ottomans or the Moghuls of India, the face of the Prophet becomes an iconographic convention. According to a Koranic verse God speaks to man either through Revelation of behind a veil. For this reason in the iconography of islamic painting the Prophet or other people may appear with the face covered by a veil. This sign of respect, in the course of time, changed and the countenance of the Prophet was rendered in words, that is calligraphically.","PeriodicalId":30063,"journal":{"name":"Doctor Virtualis","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2013-12-13","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"66191803","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Doctor VirtualisPub Date : 2013-12-13DOI: 10.13130/2035-7362/3434
Gregory B. Stone
{"title":"Dante’s Commedia, Islamic Rationalism, and the Enumeration of the Sciences","authors":"Gregory B. Stone","doi":"10.13130/2035-7362/3434","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2035-7362/3434","url":null,"abstract":"Lo studio sul rapporto tra Dante e la tradizione arabo-islamica e solitamente associato a due influenti studiosi del Novecento, Miguel Asin Palacios e Bruno Nardi. Nonostante le differenze, entrambi affermano che la struttura fondamentale della Commedia intende mostrare come la ragione naturale dell’uomo e la filosofia (Virgilio) siano inferiori alla rivelazione religiosa e alla teologia (Beatrice). Il contributo, affermando che l’architettura del poema dantesco si fonda sulla classificazione delle scienze formulata dai filosofi islamici (al-Fârâbi, Avicenna, e Averroe), intende mostrare che la struttura allegorica della commedia non e basata sulla distinzione tra filosofia e teologia ma sulla distinzione, tutta interna alla filosofia, tra praxis e theoria . Come i filosofi razionalisti, Dante nega che ci sia una forma di conoscenza piu elevata che non sia raggiungibile attraverso la dimostrazione e il ragionamento filosofico ma solo attraverso il discorso religioso rivelato (una posizione esemplificata dall’interpretazione che Avicenna fa del mi‘râj o Ascensione di Muhammad). Questa classificazione islamica delle scienze puo aiutare a rivedere il ruolo giocato da Statius e Matelda nell’allegoria dantesca e identificare con maggior precisione il luogo della religione (che appartiene, sorprendentemente, piu a Virgilio nel Purgatorio che a beatrice in Paradiso). The study of Dante in relation to the medieval Arabo-Islamic tradition is most notably associated with two influential twentieth-century scholars, Miguel Asin Palacios and Bruno Nardi. Despite differences, both hold that Commedia ’s fundamental structure aims to show natural human reason and philosophy (Virgil) falling short of religious revelation and theology (Beatrice). This essay, arguing that the architectural design of Dante’s poem is based on the classification of the philosophical sciences formulated by the Islamic rationalist philosophers (al-Fârâbi, Avicenna, and Averroes), shows that Commedia ’s allegorical structure is not based upon the distinction between philosophy and theology but rather upon a distinction within philosophy between praxis and theoria . Like the Islamic rationalist philosophers, Dante denies that there is a higher human knowledge unattainable through philosophical demonstration but accessible through revealed religious discourse (a position exemplified by Avicenna’s interpretation of Muhammad’s mi‘râj or Ascension). This Islamic classification of the sciences will also help us see the role played by Statius and Matelda in Dante’s allegory and to identify the locus of religion (which, surprisingly, belongs with Virgil in Purgatory rather than with Beatrice in Heaven).","PeriodicalId":30063,"journal":{"name":"Doctor Virtualis","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2013-12-13","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"66191855","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Doctor VirtualisPub Date : 2013-12-13DOI: 10.13130/2035-7362/3433
F. Stella
{"title":"La prigionia e la salvezza dell’anima da Avicenna a Suhrawardî: quali fonti?","authors":"F. Stella","doi":"10.13130/2035-7362/3433","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2035-7362/3433","url":null,"abstract":"In questo articolo verra preso in esame il tema della prigionia dell’anima e della sua successiva liberazione, partendo da uno dei tre racconti visionari di Avicenna, intitolato Hayy Ibn Yaqzân e indagandone le fonti filosofiche. Si partira dall’analisi del il mito della caverna di Platone e dell’interpretazione allegorica data ad esso dal filosofo al-Fārābī. Tenendo presente questa lettura, saranno sviluppate alcune riflessioni sull’oggetto e sul significato di questi racconti visionari: allegorie filosofiche sulla natura della conoscenza (interpretazione cui propendeva anche Suhrawardi nel Racconto dell’esilio a occidente riguardo a Hayy Ibn Yaqzân), allegorie religiose di carattere gnostico sul tema della liberazione dell’anima dalla sua prigione terrena raffigurata dall’occidente e della sua conseguente salvezza, o un insieme di queste due possibili interpretazioni.Sebbene il focus del contributo sia l’opera avicenniana si terra conto anche dello scritto successivo di Suhrawardī, contenutisticamente analogo, ma con finalita diverse.In this article I study the theme of imprisonment of the soul and its subsequent release, starting from one of the three visionary tales of Avicenna, entitled Ḥayy ibn Yaqẓān. I start with the analysis of the possible sources of Islamic authors, such as the Plato’s myth of the cave and its allegorical interpretation given by the philosopher al-Fārābī.I develop some thoughts about the Avicenna’s possible objectives in writing the visionaries tales: 1. the philosophical allegories about the nature of knowledge (in the “Tale of the exile in the West”, Suhrawardī seems to have this view), 2. the religious allegories with Gnostic character on the theme of the liberation of the soul from its earthly prison, represented by the West, and its consequent salvation, or 3. a combination of these two possible interpretations?The article focuses on Avicenna and the philosophical sources that could have inspired his tales (Plato and al-Fārābī), and taking into account Suhrawardī’s later writing, that has a similar content, but probably with different intentions.","PeriodicalId":30063,"journal":{"name":"Doctor Virtualis","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2013-12-13","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"66191845","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Doctor VirtualisPub Date : 2013-12-11DOI: 10.13130/2035-7362/3428
A. Celli
{"title":"Gli studi di Enrico Cerulli su Dante","authors":"A. Celli","doi":"10.13130/2035-7362/3428","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2035-7362/3428","url":null,"abstract":"Nel 1949 lo studioso di lingue semitiche Enrico Cerulli pubblico un volume, intitolato Il “Libro della scala” e la questione delle fonti arabo-spagnole della Divina Commedia , che segno gli studi danteschi, per lo meno per quanto riguarda il dibattito sulle fonti arabo-islamiche del medioevo europeo. Le ricerche di Cerulli su Dante si presentavano come una analisi di fatti di trasmissione culturale . Ma l’autore si era gia affermato, nella prima parte della sua carriera, in un piu controverso ambito di competenze: alto funzionario dell’amministrazione coloniale italiana e vice-governatore dell’Africa Orientale Italiana, e stato rilevante studioso di lingue del Corno d’Africa, cioe le lingue delle colonie italiane. Questo saggio vuole connettere gli studi danteschi di Cerulli alle responsabilita coloniali e post-coloniali dell’autore, attraverso la ricostruzione della sua biografia intellettuale. Difatti, da queste ricerche Cerulli ricavo il concetto di unita della civilta mediterranea , formula di evidente valore politico in rapporto all’Italia del secondo dopoguerra. Il saggio prova a offrire anche uno stato dell’arte del dibattito attuale sulle fonti arabe di Dante. In 1949, Enrico Cerulli, an Italian scholar of Ethiopic-Semitic languages, published a volume entitled The “Book of the Ladder” and the Problem of Divine Comedy’s Arabic-Spanish Sources , which was to become a landmark in the discussion on the knowledge held by medieval Europe of Arabic-Islamic culture. His investigation was an analysis of cases of cultural transmission . However, Cerulli had established himself during the first half of his career in a more controversial domain: he was a senior official of Italian colonial administration and he was already well known as an expert of Italian colonies’ languages and traditions. This essay, through a survey of Cerulli’s intellectual biography, aims to bridge his research on Dante and his involvement in colonial and post-colonial governmental decisions. In fact, Cerulli summarised the outcomes of his studies in the concept of unity of Mediterranean Civilisation : such a formula has undeniable political meaning in Italian secondo dopoguerra . The essay also offers a short state-of-the-art regarding current discussions on Arabic sources of Dante’s Middle Ages.","PeriodicalId":30063,"journal":{"name":"Doctor Virtualis","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2013-12-11","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"66191731","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Doctor VirtualisPub Date : 2013-12-11DOI: 10.13130/2035-7362/3429
M. Piccoli
{"title":"Le visiones occidentali anteriori alla Commedia e la tradizione dell’Isra’ wa’ l Mi‘râj. Intertestualità o poligenesi?","authors":"M. Piccoli","doi":"10.13130/2035-7362/3429","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2035-7362/3429","url":null,"abstract":"Scopo del saggio e confrontare alcune tra le principali visiones della letteratura occidentale – tra cui la Visio Pauli e la Commedia – e le diverse redazioni della tradizione islamica dell’ascensione celeste e viaggio oltremondano del profeta Muhammad ( Isra’ wa-l mi’râj ), nel tentativo di stabilire se le affinita, tematiche e strutturali, osservabili tra i due gruppi di testi siano frutto di semplice poligenesi o vadano piuttosto spiegate con rapporti di effettiva intertestualita. Tra le visiones, la tradizione mirajica e la Commedia si instaura dunque un dialogo a tre voci, o di sinfonia, i cui temi principali si arricchiscono e si richiamano a vicenda. Dante, primo comparatista, e in grado di reinventare, armonizzandoli, elementi strutturali e tematici provenienti sia dalle visiones latine che dalla tradizione islamica del Isra’ wa’ l Mi‘râj . The purpose of this essay is to make a confrontation between the main important visiones of the Occidental Literature – also the Visio Pauli and the Dante’s Commedia – anche the various redactions of the Islamic Isra’ wa-l mi’râj . The confrontation is in order to establish if the remarked affinities are just due to polygenesis or rather caused by concrete intertestuality. Between the visiones , the mirajic tradition and the Commedia we are in front of a three voices dialogue: it’s like a symphony, in which the themes enriches themselves and, at least, the arrive to Dante for being harmonized. Dante is the first comparatist.","PeriodicalId":30063,"journal":{"name":"Doctor Virtualis","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2013-12-11","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"66191776","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Doctor VirtualisPub Date : 2013-12-11DOI: 10.13130/2035-7362/3426
S. Baccaro
{"title":"Dante e l'Islam. La ripresa del dibattito storiografico sugli studi di Asin Palacios","authors":"S. Baccaro","doi":"10.13130/2035-7362/3426","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2035-7362/3426","url":null,"abstract":"Nel 1919 l’arabista spagnolo Don Miguel Asin Palacios dichiara in un’opera dirompente di aver rintracciato i modelli cui Dante si sarebbe realmente ispirato per l’elaborazione della sua Commedia in una serie di scritti arabo-islamici che narrano esperienze di viaggio nei regni dell’Oltretomba. All’indomani della pubblicazione del rivoluzionario saggio La Escatologia musulmana en la Divina Comedia , diversi studiosi hanno contribuito ad alimentare un fervente dibattito i cui risvolti non cessano di sorprendere ancora oggi. Si procedera, pertanto, a delineare il quadro generale della critica dagli anni Cinquanta sino ai giorni nostri. Piu specificamente, oggetto d’esame saranno lo scrupoloso lavoro di Enrico Cerulli, la produzione di intellettuali come Francesco Gabrieli, Umberto Bosco e Giorgio Levi della Vida, nonche la critica piu recente che vanta interventi di illustri dantisti tra cui Carlo Saccone, Cesare Segre e Maria Corti. A conclusione sara introdotto il lavoro di Ida Zilio-Grandi che ha rappresentato l’ultima tappa di questa rinnovata discussione in chiave islamica sulle fonti del capolavoro dantesco, sublime emblema del viaggio ultraterreno. In 1919 Don Miguel Asin Palacios announced that he finally discovered the real models that inspired Dante’s Divine Comedy . In his essay, La Escatologia musulmana en la Divina Comedia , the Spanish arabist identified a series of Arab-Islamic written texts describing fully experiences of journey in the Afterworld. Since the day after this publication, a large number of scholars animated a lively debate whose implications continue to amaze experts even today. Thus, an accurate picture of the literary criticism from the Fifties until today is presented hereunder. More specifically, the following excerpt examines the thorough research of Enrico Cerulli, the brilliant works of several intellectuals such as Francesco Gabrieli, Umberto Bosco and Giorgio Levi della Vida and the recent developments of the debate which claims as contributors distinguished Dante scholars like Carlo Saccone, Cesare Segre and Maria Corti. To conclude, the work of Ida Zilio-Grandi is introduced as the last step within the renewed discussion about the true sources of Dante’s masterpiece – sublime symbol of the afterlife journey– from an Islamic point of view.","PeriodicalId":30063,"journal":{"name":"Doctor Virtualis","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2013-12-11","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"66191723","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Doctor VirtualisPub Date : 2013-08-06DOI: 10.13130/2035-7362/3201
Amalia Salvestrini
{"title":"Quale proposta al futuro. Filologia immaginaria tra Berio e Abelardo","authors":"Amalia Salvestrini","doi":"10.13130/2035-7362/3201","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2035-7362/3201","url":null,"abstract":"Lo scritto fa riferimento al contributo di M.Ophalders, Severino Boezio e Luciano Berio , contenuto in questo numero della rivista. Riprende il tema beriano del ricordo al futuro e ne sviluppa l’aspetto etico-politico, attraverso un confronto fra Berio e alcuni aspetti del pensiero logico di Abelardo a proposito del rapporto con la tradizione e sull'analogia fra discorso musicale e discorso verbale. Berio si allontana dai compositori del Novecento che si sono posti in radicale rottura con la tradizione musicale, ma che pure hanno aperto nuovi orizzonti, e considera fondamentale il dialogo con il passato, che non consiste in una sua accettazione acritica, ma in un costante e costruttivo confronto che consente ai nuovi elementi di prendere consapevolezza delle proprie origini e agli elementi del passato di rivivere trasfigurati. Si delinea cosi una Filologia immaginaria creatrice di un'opera aperta al futuro in cui il nuovo linguaggio e le nuove forme risultano significativi per il mondo contemporaneo. Il confronto con Abelardo mira a chiarire in che senso il nuovo linguaggio risulta significativo. Intendendo il significato dell'elemento musicale come sermo e quello del discorso musicale come dictum, emerge con piu chiarezza come la consapevolezza della convenzionalita del linguaggio, che pone le premesse della rottura con il sistema tonale e della creazione del nuovo linguaggio e insieme l'esigenza di garantire un legame con la realta – in musica l'esperienza storica –, rendano possibile all'idea del compositore di concretarsi nell'opera musicale e farsi proposta di verita per il pubblico contemporaneo. This paper refers to the contribution of M. Ophalders, Severino Boezio and Luciano Berio , published in this issue of the magazine. It takes up the berian theme of ricordo al futuro of which develops the ethical and political aspects through a comparison between Berio and some aspects of the logical thought of Abelard on the subject of the relationship with the tradition and on the analogy between musical discourse and verbal speech. Berio moves away from the twentieth century composers who radically break with musical tradition, but also open new horizons, and emphasizes the importance of the dialog with the past, that is not an uncritical acceptance, but a constant and constructive comparison that allows new elements to be aware of their origins and the past elements to live again transfigured. In this way the author proposes a Filologia immaginaria that produces a work aperta al futuro in which the new language and new forms are significant for the contemporary world. The comparison with Abelard aims to clarify the sense in which the new language is significant. If we intend the meaning of the musical element as sermo and the musical discourse as dictum , we understand more clearly that the awareness of the conventionality of language – which lays the foundations for the rupture with the tonal system and for a new language – with the need to en","PeriodicalId":30063,"journal":{"name":"Doctor Virtualis","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2013-08-06","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"66192155","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Doctor VirtualisPub Date : 2013-04-21DOI: 10.5040/9781501338205.0015
M. Peluso
{"title":"It’s complicated","authors":"M. Peluso","doi":"10.5040/9781501338205.0015","DOIUrl":"https://doi.org/10.5040/9781501338205.0015","url":null,"abstract":"Book file PDF easily for everyone and every device. You can download and read online Running a Ruff Show file PDF Book only if you are registered here. And also you can download or read online all Book PDF file that related with Running a Ruff Show book. Happy reading Running a Ruff Show Bookeveryone. Download file Free Book PDF Running a Ruff Show at Complete PDF Library. This Book have some digital formats such us :paperbook, ebook, kindle, epub, fb2 and another formats. Here is The Complete PDF Book Library. It's free to register here to get Book file PDF Running a Ruff Show.","PeriodicalId":30063,"journal":{"name":"Doctor Virtualis","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2013-04-21","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"80564357","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Doctor VirtualisPub Date : 2012-06-11DOI: 10.13130/2035-7362/2199
R. Fedriga, Roberto Limonta
{"title":"Dall' auctoritas all'autore e ritorno Fonti e circolazione dei saperi tra storia delle idee e della lettura","authors":"R. Fedriga, Roberto Limonta","doi":"10.13130/2035-7362/2199","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2035-7362/2199","url":null,"abstract":"Che cosa si intende, oggi, per fonte? La domanda non mira alla ricostruzione e definizione di una presunta entita sovrastorica. Essa e da intendere piuttosto come spia, nel variare delle forme storiche, di una persistenza delle questioni legate alla circolazione e al controllo dei saperi, anche in un epoca segnata da profondi mutamenti nei media della comunicazione intellettuale. L'articolo ha inteso indagarne alcuni aspetti, quali l''accesso all'informazione sul web, le nuove forme online dell'enciclopedia del sapere e i nuovi oggetti culturali (ebook), nel quadro di una storia delle idee e della lettura che mostrasse, attraverso alcuni casi emblematici, le dinamiche di azione e reazione tra rivendicazioni di una libera circolazione delle idee e istanze di controllo. Il filo della riflessione si muove quindi alla ricerca di analogie che aiutino a decifrare alcuni fenomeni contemporanei e le questioni epistemologiche che ne derivano, dalle auctoritates dei secoli medievali al problema dell'autorevolezza delle fonti online. What can we mean, talking about sources today? The question doesn't aim at the definition of a presumed overhistorical object. We must rather think of it as a sign, in the changing of historical forms, of the persistence of questions connected to circulation and control of knowledge, in an age of deep changes concerning media. The paper would investigate some aspects of the question, like access to the web information, online versions of classical encyclopedia and new supports for reading (like ebook), in a history of ideas context able to show, using some historical examples, the dynamics of acting and reacting between claimings of free circulation of opinions and the attempt to put them down. Definitively, these pages try to find analogies to understand some issues of our age and some epistemological problems, driving the reader from the auctoritas concept in the Middle Ages to the authority of online sources.","PeriodicalId":30063,"journal":{"name":"Doctor Virtualis","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2012-06-11","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"66191688","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Doctor VirtualisPub Date : 2012-06-11DOI: 10.13130/2035-7362/2198
Micol Long
{"title":"L'autografia d'autore Cambiamenti nella realizzazione e nella concezione del libro dal XII secolo all'invenzione della stampa","authors":"Micol Long","doi":"10.13130/2035-7362/2198","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2035-7362/2198","url":null,"abstract":"Si ritiene a volte che l'invenzione della stampa abbia innescato il cambiamento nel modo di concepire l'oggetto libro, segnando il passaggio dall'idea medievale a quella moderna. Occorre pero tenere presente che esiste un'importante evoluzione interna al medioevo e che l'invenzione della stampa, per quanto fondamentale, e da inserire all'interno di questo processo piu ampio, che a partire dal XII secolo circa trasforma l'uso e la funzione stessa della scrittura, rivoluziona il modo di leggere e di conseguenza il libro stesso, sia concettualmente sia come oggetto fisico. L'approccio scelto per questo studio mira a risalire alle radici culturali dei cambiamenti nelle pratiche del lavoro intellettuale e, viceversa, a indagare se e come tali cambiamenti abbiano potuto influenzare, attraverso le opere stesse, la cultura dell'epoca. Il fenomeno oggetto specifico dell'indagine e l'autografia letteraria d'autore che, eccezionale nell'alto medioevo, e testimoniata da una nuova e ininterrotta serie di casi a partire dall'XI-XII secolo, per poi diffondersi nei secoli successivi. Il panorama culturale della fine del medioevo appare dunque caratterizzato dalla tensione tra una ricorrente aspirazione all'individualizzazione del rapporto tra l'autore e il suo testo, che si realizzava in un modello di produzione libraria basato su uno stretto controllo dell'autore sul prodotto finale, dal punto di vista sia filologico-testuale sia grafico e materiale, e l'opposta tendenza all'allentamento del controllo dell'autore sulla propria opera, come naturale conseguenza di una sempre piu vasta circolazione dei testi ma anche di una diversa concezione del ruolo autoriale. It is generally believed that the invention of printing triggered a cultural change, marking the passage between the medieval idea of the book and the modern one. It should be noted, though, that there was an important evolution through the Late Middle Ages, and that the printing revolution, however crucial, must be placed inside the wider process that from the XIIth century onwards transformed the use and function of writing, of reading and, consequently, the book itself, both theoretically and physically. The aim of this study is to track the cultural roots of the changes in the practices of intellectual work and, viceversa, to determine whether and how such changes may have influenced, through the literary production, late medieval culture. I have focused on the phenomenon of literary autography which, very unusual in the Early Middle Ages, is attested by a new and uninterrupted series of examples from the XIth-XIIth centuries onwards. The cultural landscape of the end of the Middle Ages appears therefore marked by the tension between a recurring drive towards an individualisation of the relation between an author and his work and a strict control by the author over the final product (both philologically and graphically) and an opposite trend leading to the loosening of the author's control over his wo","PeriodicalId":30063,"journal":{"name":"Doctor Virtualis","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2012-06-11","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"66191637","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}