{"title":"Un ritratto in divenire (Per il Duo Gazzana)","authors":"Matteo Chiellino, C. Serra","doi":"10.54103/2465-0137/20338","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2465-0137/20338","url":null,"abstract":"A partire dall'intervista finora inedita tenutasi il 1° novembre 2020, il presente contributo offre un ritratto in divenire per il Duo Gazzana, in equilibrio tra il ricordo di ciò che è stato e il desiderio di ciò che sarà.","PeriodicalId":38033,"journal":{"name":"De Musica Disserenda","volume":"51 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-06-23","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"79541073","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Recensione a Ernesto Napolitano, Forme dell’addio. L’ultimo Gustav Mahler","authors":"Marco Targa","doi":"10.54103/2465-0137/19912","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2465-0137/19912","url":null,"abstract":"Recensione a Ernesto Napolitano, Forme dell’addio. L’ultimo Gustav Mahler, Torino EDT, 2022.","PeriodicalId":38033,"journal":{"name":"De Musica Disserenda","volume":"120 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-06-23","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"77429545","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Charlie Haden. Musica e Politica","authors":"Simone Di Benedetto","doi":"10.54103/2465-0137/19839","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2465-0137/19839","url":null,"abstract":"Charlie Haden è stato uno dei più importanti musicisti nella storia del jazz. Sia nel ruolo di contrabbassista che in quello di compositore ha saputo innovare il linguaggio musicale della scena jazz e free jazz dagli anni ’60 in avanti. Il suo particolare suono e la sua originale visione della musica gli hanno permesso di suonare con i più grandi nomi della storia del jazz, rendendosi sempre riconoscibile anche in contesti musicalmente differenti tra loro. Il suo attivismo politico lo ha portato a scontrarsi con regimi in tutto il mondo, arrivando ad essere incarcerato in Portogallo nel 1971. Nel presente articolo, si analizzeranno diverse esecuzioni di sue composizioni, frammenti di soli dello stesso Haden e di altri musicisti, mettendo in luce gli elementi ricorrenti e le differenze stilistiche dettate dall’organico o dalle peculiarità dei singoli artisti presenti nelle registrazioni, oltre a collegare le genesi dei brani (come per Song for Che) alle idee extra musicali dello stesso Haden.","PeriodicalId":38033,"journal":{"name":"De Musica Disserenda","volume":"36 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-06-23","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72936973","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Recensione a Massimo Raffa, Il tessuto delle Muse. Musica e mito nel mondo classico","authors":"D. Passarelli","doi":"10.54103/2465-0137/20251","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2465-0137/20251","url":null,"abstract":"Recensione a Massimo Raffa, Il tessuto delle Muse. Musica e mito nel mondo classico, Roma, Inshibboleth, 2021","PeriodicalId":38033,"journal":{"name":"De Musica Disserenda","volume":"109 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-06-23","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"77853624","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Mozart a Parigi : 'Les Mystères d’Isis'. Opera in quattro atti (1801)","authors":"Alessandro Decadi","doi":"10.54103/2465-0137/18714","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2465-0137/18714","url":null,"abstract":"Les mystères d’Isis è una tra le opere più controverse della storia della musica occidentale. Essa, seppur molto famosa nel periodo ottocentesco francese e soprattutto parigino, oggi è pressoché dimenticata dai più. In ambiente musicologico italiano è poco studiata e manca della letteratura al riguardo. Nata dall’adattamento de Il flauto magico mozartiano, vede la luce nel 1801, dopo due anni di gestazione. Nasce dalla collaborazione tra Ludwig Wenzel Lachnith (1746-1820), che arrangia la musica, ed Étienne Morel de Chédeville (1751-1814). L’adattamento delle opere, soprattutto straniere, è prassi nel teatro ottocentesco, ma questa volta accade qualcosa in più. Mentre il libretto è totalmente riscritto, la musica viene in parte modificata dall’opera originale ed aggiunte arie dal Don Giovanni e dalla Clemenza di Tito. Il risultato fu un’opera che suscitò il favore del pubblico per quanto atteneva alla musica, alla scenografia ed ai balletti ma critiche fortissime relativamente il libretto. Nonostante le critiche testuali essa ebbe oltre 120 rappresentazioni parigine permettendo al vasto pubblico di far conoscere Mozart come operista. Mozart in effetti era stato a Parigi nel 1778 senza raggiungere grandi traguardi. Seppur dette luogo alla divulgazione ed all’apprezzamento delle capacità mozartiane, essa ebbe un punto critico: la versione originale de Il flauto magico non apparì a Parigi prima del 1865 ed in lingua francese. Questo significò da una parte il successo di Mozart compositore ma dall’altro testimoniò una difficile permeazione dell’opera originale in Francia per un lungo periodo dalla morte del musicista.","PeriodicalId":38033,"journal":{"name":"De Musica Disserenda","volume":"68 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-06-23","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"84181599","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Un'ambiguità assoluta","authors":"C. Landini","doi":"10.54103/2465-0137/20242","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2465-0137/20242","url":null,"abstract":"La natura metasemantica della musica non permette di giungere alla formazione di regole di inferenza utili a disambiguare la struttura profonda di un messaggio, come lo è qualunque segnale sonoro purché un minimo coerente e strutturato. La creazione, l’esercizio, la decodifica delle pratiche musicali è in bilico perenne tra magia e scienza, tra l’improvvisazione sciamanica e la competenza, spesso sovrastimata, degli esperti. Fra le due è il gusto del pubblico, notoriamente ondivago e vario, non come ago della bilancia ma come elemento aggiuntivo di indecidibilità cognitiva. La filologia musicale, alla fine, ripiega su di un mero criterio di probabilità, tanto analitica che predittiva, o di fungibilità assoluta, e deve fare i conti tanto con la labilità dei paradigmi interpretativi che con la relatività di ciò che, nella musica, appare «oscuro» e lontanissimo dalla «chiarezza» argomentativa della retorica epidittica o dimostrativa.","PeriodicalId":38033,"journal":{"name":"De Musica Disserenda","volume":"225 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-06-23","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"85990270","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Manifestarsi dell'arte","authors":"A. Mazzoni","doi":"10.54103/2465-0137/18030","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2465-0137/18030","url":null,"abstract":"Nella sua opera Il manifestarsi dell’arte. Estetica come fenomenologia (2010) Guenter Figal riconduce l’estetica ermeneutica di nuovo alla fenomenologia. L’arte non può essere ridotta ad alcune verità filosofiche. Al contrario, essa è manifestazione del bello. Le opere d’arte sono manifestazioni che mostrano sé stesse. Mostrano in esse e con esse un ordine decentrato che si pone per sé stesso come una manifestazione. Il presente articolo concentra l’attenzione sulla filosofia dell’arte di Figal da un punto di vista musicologico. L’obiettivo principale è comprendere come un’opera musicale possa essere una manifestazione che nelle sue strutture fenomenologiche mostra sé stessa in quanto ordine decentrato. In tale disamina critica emergono alcune questioni cruciali. L’opera musicale è davvero una cosa (Ding) o piuttosto è un fenomeno acustico? Il gioco ritmico può essere considerato come la","PeriodicalId":38033,"journal":{"name":"De Musica Disserenda","volume":"19 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-02-13","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"78916825","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Intimità sonore.","authors":"Elia Gonnella","doi":"10.54103/2465-0137/18474","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2465-0137/18474","url":null,"abstract":"Come possono essere connessi il suono e lo spazio al di là di una posizione prettamente metaforica? La filosofia del suono, l’estetica e la musicologia da decenni hanno mostrato un interesse crescente per la ricerca sullo spazio. Il modo in cui interagiamo, comunichiamo e raccogliamo informazioni sullo/nello spazio è radicato nel suono in un modo completamente differente da quello della metaforica musicale. Nell’articolo propongo un’analisi del ruolo che il suono riveste nella costituzione sia dello spazio sia delle relazioni d’intimità che vi si installano. A partire dagli spunti che E. T. Hall ci dà per delineare una nuova comprensione della stessa prossemica che includa l’esperienza sonora, sostengo che suono, silenzio e rumore siano necessari per delineare lo spazio intimo e il modo in cui vi interagiamo. Muovendo dal punto di vista della prossemica classica l’analisi verte quindi sulle relazioni tra suono, spazio e corpo dialogando con la fenomenologia, l’antropologia, la semiotica e la filosofia dello spazio.","PeriodicalId":38033,"journal":{"name":"De Musica Disserenda","volume":"24 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-02-13","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"75798486","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Il rumore nel suono (e nell’armonia).","authors":"A. Arbo","doi":"10.54103/2465-0137/18659","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2465-0137/18659","url":null,"abstract":"In genere suono e rumore, così come armonia e rumore, sono termini a esclusione reciproca. Nella sua polemica con Rameau, Rousseau mette in discussione questa opposizione di principio e suggerisce che suono, rumore e armonia sono più apparentati di quanto si possa immaginare. Non si tratta solo di rilevare che l’armonia si presta all’imitazione dei rumori naturali e che, in un senso lato, non è altro che rumore, in quanto incapace d’imitare gli accenti della voce umana; in termini più essenziali, Rousseau mostra che nel suono prodotto dalla vibrazione di un corpo vibrante — cioè proprio nel fenomeno sul quale Rameau aveva inteso fondare la teoria armonica — c’è già del rumore. Commentando il testo rousseauiano, questo articolo intende mostrare in che senso questa intuizione viene a trovarsi in linea con il progetto di esplorazione della materia sonora perseguito dagli spettralisti nel Novecento; ma evidenzia anche in che senso questa intuizione non può essere considerata come una vera e propria anticipazione, fondandosi su una concezione più statica (e tipicamente settecentesca) dell’oggetto musicale.","PeriodicalId":38033,"journal":{"name":"De Musica Disserenda","volume":"347 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-02-13","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"75488242","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Persecuzione e diaspora dei musicisti ebrei durante le leggi antisemite","authors":"Ludovica Fortunato","doi":"10.54103/2465-0137/18721","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2465-0137/18721","url":null,"abstract":"In questo saggio, illustro come il regime fascista si sia rapportato, in un primo momento, con gli ebrei, in particolare gli ebrei musicisti, come Mario Castelnuovo-Tedesco, e come questi si siano rapportati con la dittatura fascista nei primi anni fino all'avvento delle leggi antisemite, come hanno sconvolto il mondo della musica e dei musicisti, con un riferimento alle azioni di Arturo Toscanini.\u0000 ","PeriodicalId":38033,"journal":{"name":"De Musica Disserenda","volume":"81 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-02-13","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"81679706","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}