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Abstract
In genere suono e rumore, così come armonia e rumore, sono termini a esclusione reciproca. Nella sua polemica con Rameau, Rousseau mette in discussione questa opposizione di principio e suggerisce che suono, rumore e armonia sono più apparentati di quanto si possa immaginare. Non si tratta solo di rilevare che l’armonia si presta all’imitazione dei rumori naturali e che, in un senso lato, non è altro che rumore, in quanto incapace d’imitare gli accenti della voce umana; in termini più essenziali, Rousseau mostra che nel suono prodotto dalla vibrazione di un corpo vibrante — cioè proprio nel fenomeno sul quale Rameau aveva inteso fondare la teoria armonica — c’è già del rumore. Commentando il testo rousseauiano, questo articolo intende mostrare in che senso questa intuizione viene a trovarsi in linea con il progetto di esplorazione della materia sonora perseguito dagli spettralisti nel Novecento; ma evidenzia anche in che senso questa intuizione non può essere considerata come una vera e propria anticipazione, fondandosi su una concezione più statica (e tipicamente settecentesca) dell’oggetto musicale.
期刊介绍:
De musica disserenda is an international journal of musical scholarship. It is published by the Institute of Musicology ZRC SAZU (Scientific Research Centre of the Slovenian Academy of Sciences and Arts) at the ZRC Publishing (Založba ZRC). The journal is publishing musicological as well as interdisciplinary articles regarding music, with a special attention given to the texts on history of music on the territory of today’s Slovenia in wider European context. Individual issues of the journal with various dissertations are published twice a year, while thematic double issues are published at the end an individual year. The articles are published in Slovenian, English, German, French or Italian languages, with keywords and abstracts in English and Slovenian. A longer summary in Slovenian or English is given at the end of each article.