{"title":"Pneumectomie e tecniche alternative","authors":"P. Mordant, O. Mercier, E. Fadel","doi":"10.1016/S1288-3336(10)70421-0","DOIUrl":"10.1016/S1288-3336(10)70421-0","url":null,"abstract":"<div><p>Intervento storico della chirurgica toracica, la pneumectomia offre una possibilità di cura ai paziente al prezzo di un tasso di morbilità e mortalità postoperatorio non trascurabile. Dagli albori all’inizio del XX secolo i chirurghi toracici non hanno mai smesso di perseguire il miglioramento dei risultati postoperatori delle pneumectomie e, allo stesso tempo, di cercare soluzioni alternative ugualmente efficaci ma gravate da tassi di morbilità e mortalità inferiori. Il numero delle pneumectomie è diminuito in seguito all’introduzione delle resezioni polmonari parziali e, più recentemente, delle tecniche di resezioneanastomosi bronchiale e/o arteriosa. Oggi la pneumectomia deve essere riservata a pazienti non eligibili per una resezione parziale e al termine di una rigorosa valutazione preoperatoria, unica garanzia di morbilità e mortalità postoperatoria accettabile.</p></div>","PeriodicalId":100457,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Torace","volume":"14 1","pages":"Pages 1-15"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2010-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1288-3336(10)70421-0","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"83664125","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
M. Conti (Praticien hospitalier), L. Benhamed (Praticien hospitalier), H. Porte (Professeur des Universités, praticien hospitalier), A. Wurtz (Professeur des Universités, praticien hospitalier)
{"title":"Trattamento chirurgico delle malformazioni della parete toracica anteriore mediante sternocondroplastica","authors":"M. Conti (Praticien hospitalier), L. Benhamed (Praticien hospitalier), H. Porte (Professeur des Universités, praticien hospitalier), A. Wurtz (Professeur des Universités, praticien hospitalier)","doi":"10.1016/S1288-3336(09)70427-3","DOIUrl":"10.1016/S1288-3336(09)70427-3","url":null,"abstract":"<div><p>Le malformazioni più frequenti della parete toracica anteriore riguardano il piastrone condrocostale. Alla loro origine uno sviluppo eccessivo, nel corso dell’accrescimento, delle cartilagini costali che respingono lo sterno all’indietro: pectus excavatum (o torace a «imbuto») o in avanti: pectus carinatum (o torace a «carena») e pectus arcuatum. Nelle forme abituali l’ipertrofia in lunghezza si localizza tra III e VII coppia di cartilagini. Sono presenti anche forme estese o, al contrario, più localizzate. Le indicazioni chirurgiche sono principalmente di ordine estetico. Lo studio morfologico della deformazione è basato sulla tomografia computerizzata (TC). Il procedimento chirurgico esposto consiste nella resezione sottopericondrale totale delle cartilagini ipertrofiche in lunghezza, seguita da un’osteotomia trasversa dello sterno che viene raddrizzato verso l’avanti (pectus excavatum) o posizionato indietro nelle deformazioni protrusive. Lo sterno viene stabilizzato mediante la sutura degli astucci di pericondrio, con il risultato di un accorciamento e di rimessa in tensione laterale e con una staffa metallica retrosternale tenuta in sede per qualche mese (pectus excavatum) e infine, per la VII coppia di cartilagini parzialmente resecate, con un reinserimento all’appendice xifoide. Gli studi mediante TC tridimensionale hanno mostrato la rigenerazione di cartilagini ossificate nel letto delle cartilagini native a garanzia della stabilità e della durata del risultato a medio termine.</p></div>","PeriodicalId":100457,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Torace","volume":"13 1","pages":"Pages 1-10"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2009-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1288-3336(09)70427-3","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"74145275","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Toracotomie laterali e posterolaterali","authors":"P.-Y. Brichon","doi":"10.1016/S1288-3336(09)70425-X","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1288-3336(09)70425-X","url":null,"abstract":"<div><p>Le toracotomie laterali e posterolaterali sono le più utilizzate vie di accesso per gli interventi standard e di chirurgia toracica maggiore non cardiaca. Lo spazio intercostale più utilizzato è il quinto. Il posizionamento del paziente sul tavolo operatorio è fondamentale. La toracotomia laterale (o ascellare) consente la maggior parte degli interventi, ma non l’estensione posteriore o una resezione parietale troppo estesa. Ha il vantaggio di preservare tutti i muscoli della parete toracica. La toracotomia posterolaterale offre un accesso più ampio, in particolare per quanto riguarda le strutture limitrofe al torace (diaframma, seno costovertebrale, apice parietotoracico), ma implica la sezione di strutture muscolari, cosa che può essere minimizzata con moderne varianti tecniche.</p></div>","PeriodicalId":100457,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Torace","volume":"13 1","pages":"Pages 1-9"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2009-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1288-3336(09)70425-X","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"136556367","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
M. Conti (Praticien hospitalier), L. Benhamed (Praticien hospitalier), R. Akkad (Praticien hospitalier), H. Porte (Professeur des Universités, praticien hospitalier), A. Wurtz (Professeur des Universités, praticien hospitalier)
{"title":"Tracheotomia e tracheostomia in chirurgia toracica","authors":"M. Conti (Praticien hospitalier), L. Benhamed (Praticien hospitalier), R. Akkad (Praticien hospitalier), H. Porte (Professeur des Universités, praticien hospitalier), A. Wurtz (Professeur des Universités, praticien hospitalier)","doi":"10.1016/S1288-3336(09)70424-8","DOIUrl":"10.1016/S1288-3336(09)70424-8","url":null,"abstract":"<div><p>La tracheotomia viene definita come l’incisione della trachea cervicale seguita dal posizionamento di una cannula. La tracheostomia viene definita invece come l’anastomosi permanente della trachea alla cute. Dopo aver esaminato le tracheotomie utilizzate in chirurgia toracica, come la tracheotomia per la ventilazione assistita nello pneumectomizzato e la tracheotomia per l’intubazione selettiva bilaterale ed esclusione delle rotture iatrogene basse della trachea, gli autori descrivono la gestione di alcune complicanze postoperatorie: la fistola tracheoarteriosa e la persistenza dell’orifizio della tracheotomia. Infine vengono descritte le diverse tecniche di tracheostomia cervicale e mediastinica come la tracheostomia mediastinica anteriore dopo tracheolaringectomia o nuova resezione della trachea cervicale con ricostruzione mediante lembo muscolocutaneo a isola di gran pettorale.</p></div>","PeriodicalId":100457,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Torace","volume":"13 1","pages":"Pages 1-10"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2009-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1288-3336(09)70424-8","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"78500751","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
E. Fadel, X. Jais, O. Mercier, S. Mussot, C. Angel, J.-F. Paul, M. Humbert, G. Simonneau, P. Dartevelle
{"title":"Embolia polmonare cronica","authors":"E. Fadel, X. Jais, O. Mercier, S. Mussot, C. Angel, J.-F. Paul, M. Humbert, G. Simonneau, P. Dartevelle","doi":"10.1016/S1288-3336(09)70428-5","DOIUrl":"10.1016/S1288-3336(09)70428-5","url":null,"abstract":"<div><p>L’ipertensione arteriosa polmonare postembolica è una condizione patologica legata all’ostruzione cronica del letto arterioso polmonare a seguito di uno o più episodi di embolia polmonare acuta. Questa malattia rimane sottovalutata in quanto in più del 50% dei casi l’episodio di embolia polmonare acuta passa inosservato e i pazienti non manifestano altro che un certo grado di insufficienza cardiaca destra. Ciononostante, la miglior conoscenza della fisiopatologia di questa malattia, il miglioramento della diagnostica radiologica, e l’efficacia della endoarteriectomia polmonare, vero e proprio trattamento curativo, hanno consentito di attirare l’attenzione verso questa patologia la cui evoluzione naturale è il decesso del paziente. Sempre più casi vengono quindi diagnosticati e trattati ogni anno e a uno stadio sempre più precoce. Ne risulta un miglioramento continuo della gestione e dei risultati dell’endoarteriectomia polmonare.</p></div>","PeriodicalId":100457,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Torace","volume":"13 1","pages":"Pages 1-12"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2009-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1288-3336(09)70428-5","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"78459956","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
F. Le Pimpec-Barthes (Chirurgien des Hôpitaux), P. Berna (Chirurgien des Hôpitaux), A. Badia (Chirurgien des Hôpitaux), B. Petkova (Chirurgien des Hôpitaux), R. Zegdi (Chirurgien des Hôpitaux), V. Boussaud (Médecin pneumologue des Hôpitaux)
{"title":"Prelievo e conservazione del polmone nel quadro di un prelievo multiorgano","authors":"F. Le Pimpec-Barthes (Chirurgien des Hôpitaux), P. Berna (Chirurgien des Hôpitaux), A. Badia (Chirurgien des Hôpitaux), B. Petkova (Chirurgien des Hôpitaux), R. Zegdi (Chirurgien des Hôpitaux), V. Boussaud (Médecin pneumologue des Hôpitaux)","doi":"10.1016/S1288-3336(09)70426-1","DOIUrl":"10.1016/S1288-3336(09)70426-1","url":null,"abstract":"<div><p>Il prelievo polmonare, che inizia con l’accettazione dell’organo e termina immediatamente prima dell’impianto nel ricevente, implica una successione di tappe ciascuna delle quali gioca un ruolo importante nell’ottica del successo del trapianto sia a breve sia a lungo termine. I prelievi sono soprattutto da donatori cadaveri ma, in qualche caso molto selezionato, sono possibili prelievi lobari da donatori viventi. Altre branche di ricerca si orientano attualmente verso donatori a cuore non battente, permettendo di sperare in un maggior numero di innesti. L’appaiamento tra donatore e ricevente, che si fonda essenzialmente su parametri quali la compatibilità immunologica e il grado di urgenza, comprende anche la qualità dell’organo scelto, che può essere ottimale o meno quando prelevati da donatori limite. L’equipe che si occupa del prelievo gioca un ruolo essenziale nell’accettazione definitiva dell’organo mediante esame in situ del polmone, nella coordinazione con l’equipe che effettuerà il trapianto e per l’aspetto tecnico chirurgico del prelievo (preservazione e dissezione del mediastino). La qualità della conservazione è legata a una ipotermia stabile che inizia con la perfusione di soluzione elettrolitica extracellulare raffreddata, un’insufflazione moderata dell’organo senza iperossia e un breve periodo di ischemia fredda che consentono di ridurre il rischio di edema da riperfusione e alcune disfunzioni primarie dell’organo. La collaborazione delle equipe che lavorano sul donatore ha in questo tutta la sua importanza.</p></div>","PeriodicalId":100457,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Torace","volume":"13 1","pages":"Pages 1-12"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2009-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1288-3336(09)70426-1","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"79905004","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
J.-F. Azorin, R. Vidal, E. Martinod, X. de Kerangal, M. Dahan
{"title":"Vie d’accesso mini-invasive al torace","authors":"J.-F. Azorin, R. Vidal, E. Martinod, X. de Kerangal, M. Dahan","doi":"10.1016/S1288-3336(08)70429-1","DOIUrl":"10.1016/S1288-3336(08)70429-1","url":null,"abstract":"<div><p>Le vie d’accesso mini-invasive al torace rappresentano un nuovo approccio alla chirurgia toracica. Hanno il pregio di essere meno invasive delle vie convenzionali e si contrappongono pertanto a queste ultime, rappresentate dalla toracotomia posterolaterale e dalla sternotomia. Comune a questi accessi deve restare la qualità dell’atto chirurgico. Verranno descritte le diverse tecniche mirate alla riduzione della morbilità degli accessi toracici prima di dettagliare le loro indicazioni terapeutiche. Verranno quindi esaminate la toracoscopia diretta, la videotoracoscopia chirurgica, la chirurgia toracica videoassistita o minitoracotomia videoassistita e l’assistenza video in chirurgia convenzionale. Infine, si esaminerà anche il ruolo della robotica in chirurgia toracica.</p></div>","PeriodicalId":100457,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Torace","volume":"12 1","pages":"Pages 1-9"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2008-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1288-3336(08)70429-1","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72566426","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Videochirurgia toracica e mediastinoscopia diagnostica. Tecnica e indicazioni","authors":"P. Bonnette","doi":"10.1016/S1288-3336(08)70431-X","DOIUrl":"10.1016/S1288-3336(08)70431-X","url":null,"abstract":"<div><p>La diffusione delle tecniche videoassistite ha facilitato la realizzazione di atti chirurgici semplici a scopo diagnostico o di staging nelle patologie infiammatorie e neoplastiche del torace, del mediastino delle pleure e dei polmoni, permettendo di fornire abbondante materiale istologico per diagnosi precise. I ruoli rispettivi attuali delle diverse tecniche sono controversi. La videomediastinoscopia classica permette la diagnosi istologica delle adenopatie paratracheali e sottocarenarie. Per il mediastino anteriore la mediastinotomia parasternale è la via di scelta. La videotoracoscopia permette l’agevole realizzazione delle biopsie polmonari, delle pneumopatie diffuse o localizzate, exeresi a scopo diagnostico di noduli polmonari periferici, biopsie pleuriche e mediastiniche e permette la diagnosi di alcune lesioni traumatiche.</p></div>","PeriodicalId":100457,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Torace","volume":"12 1","pages":"Pages 1-8"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2008-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1288-3336(08)70431-X","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"87840920","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Principi generali delle exeresi polmonari","authors":"D. Fabre (Chirurgien), E. Fadel (Chirurgien)","doi":"10.1016/S1288-3336(08)70430-8","DOIUrl":"10.1016/S1288-3336(08)70430-8","url":null,"abstract":"<div><p>La chirurgia dell’exeresi polmonare deve essere realizzata dopo uno studio approfondito dell’estensione neoplastica e funzionale. Lo studio funzionale permette di prevedere la funzione respiratoria postoperatoria. Il tipo di exeresi polmonare scelta deve garantire al paziente la miglior sopravvivenza a lungo termine con le minori morbilità e mortalità. L’exeresi deve essere adattata allo studio funzionale preoperatorio. Dopo avere deciso il tipo di exeresi, la via d’accesso deve essere scelta con attenzione. L’anestesia in chirurgia toracica è essenziale e specifica e necessita di un eccellente coordinamento con il chirurgo. L’intubazione selettiva ne rappresenta uno degli elementi principali. Viene consigliata nella maggior parte delle exeresi in chirurgia toracica. Dopo aver iniziato l’intervento nessun atto chirurgico deve essere eseguito senza essersi prima assicurati della completa resecabilità della zona comprendente la neoplasia grazie a uno studio della lesione. L’exeresi deve essere completata a livello polmonare e le deve essere associata una linfectomia sistematica nel caso di neoplasie bronchiali non a piccole cellule (CBNPC). Questo atto chirurgico deve essere realizzato con cura. Le principali difficoltà chirurgiche sono il controllo vascolare, la chiusura dei bronchi e l’ottenimento di una buona riespansione polmonare. Le resezioni polmonari possono essere estese al mediastino (carena, vena cava, atrio sinistro…), alla giunzione cervicotoracica e alle vertebre, con buona sopravvivenza a lungo termine. Il risparmio parenchimale mediante resezione-anastomosi bronchiale e arteriosa offre risultati oncologici eccellenti. Questo intervento permette ai pazienti di conservare una miglior funzionalità postoperatoria o di non essere considerati non resecabili. Il drenaggio dopo tutte le exeresi deve essere sistematico al fine di ottenere un buon riaccollamento polmonare. La sorveglianza postoperatoria è essenziale per ridurre le complicanze. Oggi è stabilito che estubazione precoce, fisioterapia respiratoria, buona analgesia e impiego di ventilazione non invasiva permettono di ridurre la morbilità delle exeresi polmonari.</p></div>","PeriodicalId":100457,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Torace","volume":"12 1","pages":"Pages 1-17"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2008-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1288-3336(08)70430-8","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"80717120","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
J. Jougon (Professeur des Universités, praticien hospitalier), L. Labrousse (Praticien hospitalier), G. Massard (Professeur des Universités, praticien hospitalier), J.-F. Velly (Professeur des Universités, praticien hospitalier)
{"title":"Tecniche di trapianto monopolmonare","authors":"J. Jougon (Professeur des Universités, praticien hospitalier), L. Labrousse (Praticien hospitalier), G. Massard (Professeur des Universités, praticien hospitalier), J.-F. Velly (Professeur des Universités, praticien hospitalier)","doi":"10.1016/S1288-3336(08)70432-1","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1288-3336(08)70432-1","url":null,"abstract":"<div><p>Il trapianto monopolmonare viene previsto solo in assenza di infezione batterica diagnosticata a carico dell’albero bronchiale del polmone nativo lasciato in sede. L’appaiamento dell’innesto deve soddisfare i criteri dimensionali oltre ai requisiti comunemente richiesti per i trapianti d’organo. L’accesso chirurgico avviene mediante toracotomia anterolaterale o posterolaterale. Si esegue una prova di clampaggio dell’arteria polmonare per assicurarsi sulla possibilità di proseguire il trapianto senza assistenza circolatoria. Il polmone nativo viene spiantato stando attenti a conservare gli elementi del peduncolo polmonare il più lunghi possibile. L’innesto polmonare viene impiantato eseguendo dapprima l’anastomosi bronchiale prima delle anastomosi vascolari, venosa e arteriosa. La rivascolarizzazione del trapianto viene fatta in modo progressivo previa purga gassosa del letto vascolare polmonare e ventilazione dell’innesto con una miscela gassosa povera in ossigeno. Al momento del prelievo polmonare la conservazione di un ponte di tessuto atriale tra le due vene polmonari permette di confezionare una sola sutura striale per impiantare entrambe le vena polmonari. Questi diversi tempi tecnici verranno descritti dettagliatamente nell’articolo.</p></div>","PeriodicalId":100457,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Torace","volume":"12 1","pages":"Pages 1-18"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2008-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1288-3336(08)70432-1","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"137291090","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}