{"title":"Luoghi, ricordi, legami: confronti e suggestioni da Josep Pla e Cesare Pavese","authors":"Giorgio Guglielmi","doi":"10.5209/cfit.77814","DOIUrl":"https://doi.org/10.5209/cfit.77814","url":null,"abstract":"Un abitante del Piemonte trova sempre una grande familiarità con le colline della Catalogna ed i suoi vigneti; inoltre, la ruvida schiettezza della popolazione rafforzano questa sensazione. Il lavoro si fonda sul confronto tra El carrer estret di Josep Pla e La luna e i falò di Cesare Pavese, due autori di riferimento del Novecento per la letteratura catalana e per quella italiana. Attraverso le righe di questi romanzi, il reale si confonde attraverso il ricordo ed il sogno, aprendo le porte ad un mondo in continuo divenire.","PeriodicalId":427907,"journal":{"name":"Cuadernos de Filología Italiana","volume":"27 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-11-13","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"136283087","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Il siciliano bì e l’espressione della miratività","authors":"Giulio Scivoletto","doi":"10.5209/cfit.83685","DOIUrl":"https://doi.org/10.5209/cfit.83685","url":null,"abstract":"L’articolo tratta l’espressione della miratività in siciliano, prendendo in considerazione le funzioni e gli sviluppi del marcatore del discorso bì. Con miratività si intende l’espressione linguistica della sorpresa, categoria semantica che è legata al dominio della modalità nella misura in cui concerne l’atteggiamento del parlante nei confronti della proposizione. Viene analizzato dunque il caso di bì, in prospettiva insieme sincronica e diacronica: in primo luogo, si mostra come bì svolga principalmente una funzione mirativa, e in secondo luogo viene ricostruita l’evoluzione del marcatore del discorso a partire dall’imperativo del verbo di percezione ‘vedere’. L’analisi permette di riflettere sul concetto di miratività. In primo luogo, in termini diacronici, si osserva come quest’ultima emerga come funzione all’interno dell’evoluzione pragmatico-discorsiva del marcatore del discorso. In secondo luogo, in termini teorici generali, la nozione è discussa come categoria semantica realizzata e osservata ai vari livelli della lingua.","PeriodicalId":427907,"journal":{"name":"Cuadernos de Filología Italiana","volume":"33 4","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-11-13","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"136283269","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Clelia Romano Pellicano: la hija feminista del Risorgimento italiano","authors":"Giuliana Antonella Giacobbe","doi":"10.5209/cfit.78290","DOIUrl":"https://doi.org/10.5209/cfit.78290","url":null,"abstract":"El objetivo de este artículo es analizar, desde un punto de vista social, los ensayos publicados por la escritora italiana Clelia Pellicano entre 1907 y 1909 en las revistas Nuova Antologia y La Donna, así como el prólogo escrito para la obra La Donna e La Legge (1910), para justificar su inclusión dentro de la generación de escritoras que se involucraron en la lucha por la consecución de los derechos de las mujeres dentro de la sociedad italiana. A través de ellos se demuestra cómo la escritora parte de una observación directa de las mujeres trabajadoras con un posterior compromiso que la lleva a manifestarse abiertamente como mujer feminista.","PeriodicalId":427907,"journal":{"name":"Cuadernos de Filología Italiana","volume":"28 5","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-11-13","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"136283285","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Segnali discorsivi in italiano. Funzioni e posizioni","authors":"Iolanda Alfano, Loredana Schettino","doi":"10.5209/cfit.84010","DOIUrl":"https://doi.org/10.5209/cfit.84010","url":null,"abstract":"In questo contributo si esaminano le posizioni occupate dai segnali discorsivi rispetto alle funzioni che svolgono, prendendo in esame un corpus di testi orali e un corpus di testi scritti prodotti nell’ambito dei beni culturali. Le unità considerate per esaminare la posizione sono state determinate seguendo criteri intonativi e criteri sintattici. La distribuzione delle posizioni è stata poi analizzata rispetto alle funzioni, con lo scopo di determinare eventuali correlazioni o preferenze. Dai risultati emerge un quadro complesso, nel quale si confermano alcune preferenze tra funzioni e posizioni già indicate in letteratura, ma soprattutto si evince che la presunta generale preferenza per le periferie non è, nel corpus considerato, affatto confermata. Confrontando i nostri dati con studi precedenti su altri tipi di parlato, possiamo concludere che il carattere di monologicità vs. dialogicità è un parametro determinante nella configurazione del rapporto tra funzioni e posizioni dei segnali discorsivi. Per quanto riguarda le cooccorrenze di più segnali, i nostri dati indicano che le combinazioni di segnali che svolgono funzioni diverse (cumuli) si collocano prevalentemente in posizione iniziale e in posizione indipendente più frequentemente rispetto a quelle che svolgono la stessa funzione che si ripete (catene), che invece tendono a collocarsi in posizione intraclausale.","PeriodicalId":427907,"journal":{"name":"Cuadernos de Filología Italiana","volume":"42 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-11-13","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"136283427","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"L’espressione del futuro in italiano L2. Analisi di testi scritti","authors":"Giovanni Favata","doi":"10.5209/cfit.84623","DOIUrl":"https://doi.org/10.5209/cfit.84623","url":null,"abstract":"Il presente contributo ha l’obiettivo di descrivere in che modo viene espresso il futuro dagli studenti stranieri frequentanti i corsi di italiano L2 in ambito accademico. La ricerca si basa sull’analisi di testi scritti, prodotti in presenza del ricercatore in anni accademici diversi e in atenei italiani diversi. In maniera particolare, si osserverà il comportamento degli studenti che sono stati destinatari di specifiche istruzioni sugli usi della morfologia per l’espressione del futuro e quello degli studenti che non hanno ricevuto alcuna istruzione in merito.","PeriodicalId":427907,"journal":{"name":"Cuadernos de Filología Italiana","volume":"44 3","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-11-13","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"136283617","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Traiettorie della modalità: il caso di macari","authors":"Pierluigi Cuzzolin, Rosanna Sornicola","doi":"10.5209/cfit.83884","DOIUrl":"https://doi.org/10.5209/cfit.83884","url":null,"abstract":"La parola macari e le sue numerose varianti (macar, magari, maguer ecc.) sono diffuse in tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e sui Balcani, e mostrano un numero relativamente elevato di significati e funzioni. Nel presente lavoro, dopo una sintetica illustrazione dello stato dell'arte della ricerca, si dedicherà particolare attenzione al siciliano in prospettiva romanza comparata, concentrandosi in particolare sull'italo-romanzo. Verranno analizzati dati antichi e recenti del siciliano, in base ai generi testuali di appartenenza. Si cercherà di identificare una possibile traiettoria dello sviluppo semantico di macari che può essere rappresentata con la traiettoria ottativo > irrealis > possibilità > puramente additivo. Infine, risulterà chiaro che la Sicilia orientale, la parte della regione più influenzata dal greco, ha avuto un ruolo cruciale nella storia di macari.","PeriodicalId":427907,"journal":{"name":"Cuadernos de Filología Italiana","volume":"43 5","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-11-13","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"136283623","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}