L. Canaud (Professeur des Universités, praticien hospitalier) , T. Gandet (Praticien hospitalier) , C. Marty-Ané (Professeur des Universités, praticien hospitalier) , P. Alric (Professeur des Universités, praticien hospitalier)
{"title":"Trattamento endovascolare delle dissecazioni croniche dell’aorta toracica e toracoaddominale","authors":"L. Canaud (Professeur des Universités, praticien hospitalier) , T. Gandet (Praticien hospitalier) , C. Marty-Ané (Professeur des Universités, praticien hospitalier) , P. Alric (Professeur des Universités, praticien hospitalier)","doi":"10.1016/S1283-0801(18)91465-2","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0801(18)91465-2","url":null,"abstract":"<div><p>La dissecazione aortica è la patologia aortica più comune, con un’incidenza compresa tra 2,9 e 3,5 per 100 000 persone all’anno. Dopo una dissecazione aortica di tipo A o B, nel 20-50% dei casi, l’aorta si allarga gradualmente ed evolve verso un aneurisma. La dissecazione è definita cronica quando i sintomi risalgono a più di 15 giorni. La dissecazione tende a guarire con una fibrosi della parete aortica e del lembo intimale. Il falso canale può rimanere permeabile o trombizzare, ma, nel 20-50% dei casi, l’aorta si allarga gradualmente e progredisce fino all’aneurisma. Le possibilità endovascolari per le dissecazioni aortiche sono considerevolmente aumentate negli ultimi anni (stent ramificati, trombosi indotta del falso canale, ecc.), rendendo possibile la previsione di un miglioramento della prognosi di questa patologia. Rispetto al trattamento endovascolare di altre patologie dell’aorta toracica, il trattamento delle dissecazioni croniche presenta come specificità un più alto tasso di reintervento. I principali reinterventi sono correlati al verificarsi di una nuova porta prossimale o distale d’ingresso indotta dallo stent che lacera il lembo intimale e/o la parete aortica indebolita o alla persistenza di una perfusione del falso canale legata a un riempimento retrogrado a partire dalle porte di rientro distali a valle. La permeabilità del falso lume è uno dei principali fattori di reintervento a lungo termine. Il monitoraggio a lungo termine è obbligatorio in questi pazienti ad alto rischio di reintervento.</p></div>","PeriodicalId":100458,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare","volume":"23 3","pages":"Pages 1-14"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2018-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72070334","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Trattamento delle sindromi compressive venose addominopelviche","authors":"Y. Alimi, O. Hartung","doi":"10.1016/S1283-0801(18)41416-1","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0801(18)41416-1","url":null,"abstract":"<div><p>Le sindromi compressive venose addominopelviche (SCVAP) includono i quadri clinici legati alla compressione della vena renale sinistra, alla compressione delle vene iliache principalmente a sinistra e al reflusso nelle vene gonadiche e pelviche. L’esplorazione essenzialmente non invasiva e il trattamento attuale essenzialmente endovascolare delle SCVAP spiegano il rinnovato interesse per la loro ricerca davanti a dei sintomi comuni a diverse specialità: urologia, ginecologia, medicina interna e chirurgia vascolare. Una buona conoscenza dei meccanismi anatomici e fisiopatologici consente di orientare al meglio i metodi di indagine e di trattamento delle varie patologie, talvolta associate, nonché le loro indicazioni.</p></div>","PeriodicalId":100458,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare","volume":"23 4","pages":"Pages 1-21"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2018-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72097989","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Chirurgia a cielo aperto dell’insufficienza venosa superficiale","authors":"Y. Alimi, O. Hartung","doi":"10.1016/S1283-0801(18)41415-X","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0801(18)41415-X","url":null,"abstract":"<div><p>I nuovi dati dell’imaging medico hanno rivoluzionato l’esplorazione dei pazienti varicosi, consentendo di realizzare una mappatura completa, anatomica ed emodinamica della rete venosa degli arti inferiori. Vengono, qui, descritte la chirurgia della grande e della piccola vena safena, insieme alla chirurgia delle vene perforanti e delle vene gastrocnemie, integrando i nuovi dati fisiopatologici, le tecniche chirurgiche ambulatoriali recenti e le analisi comparative dei risultati.</p></div>","PeriodicalId":100458,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare","volume":"23 4","pages":"Pages 1-20"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2018-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72097988","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
L. Canaud (Professeur des Universités, praticien hospitalier), C. Marty-Ané (Professeur des Universités, praticien hospitalier), P. Alric (Professeur des Universités, praticien hospitalier)
{"title":"Trattamento endovascolare degli aneurismi dell’aorta toracica discendente","authors":"L. Canaud (Professeur des Universités, praticien hospitalier), C. Marty-Ané (Professeur des Universités, praticien hospitalier), P. Alric (Professeur des Universités, praticien hospitalier)","doi":"10.1016/S1283-0801(18)91468-8","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0801(18)91468-8","url":null,"abstract":"<div><p>Dall’introduzione, negli anni ’90, del concetto di trattamento endovascolare degli aneurismi, sono stati fatti molti progressi. Le prove cliniche hanno dimostrato la validità del concetto. I continui miglioramenti tecnologici delle endoprotesi stanno cambiando il ruolo di questa tecnica nel trattamento degli aneurismi. Gli studi sono coerenti nel mostrare una riduzione dei tassi di morbilità e di mortalità perioperatorie del trattamento endovascolare rispetto al trattamento chirurgico convenzionale. Da un procedimento riservato ai malati inoperabili o ad alto rischio chirurgico, è, ora, scientificamente provato che questo approccio è il trattamento di prima linea nei pazienti con aneurisma dell’aorta toracica discendente, purché presentino un’anatomia favorevole. Tuttavia, si osserva la comparsa di complicanze endoluminali specifiche con la descrizione di endoleak periprotesiche, di migrazioni, di fratture dell’endoprotesi e di dissecazioni retrograde. Il successo è associato a un’attenta selezione dei pazienti attraverso la valutazione preoperatoria e alla scelta del tipo di endoprotesi, che deve essere eseguita prima dell’intervento in base alla conoscenza del materiale endovascolare disponibile. Il trattamento endovascolare degli aneurismi dell’aorta toracica discendente richiede che la strategia di intervento sia determinata in fase preoperatoria.</p></div>","PeriodicalId":100458,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare","volume":"23 3","pages":"Pages 1-17"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2018-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72070333","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Trattamento endovascolare delle dissecazioni croniche dell’aorta toracica e toracoaddominale","authors":"L. Canaud, Thomas Gandet, C. Marty-Ané, P. Alric","doi":"10.1016/S1283-0801(18)91465-2","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0801(18)91465-2","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":100458,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare","volume":"141 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2018-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"75534224","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
L. Canaud (Professeur des Universités, praticien hospitalier) , J.-B. Ricco (Professeur des Universités, praticien hospitalier) , C. Marty-Ané (Professeur des Universités, praticien hospitalier) , P. Alric (Professeur des Universités, praticien hospitalier)
{"title":"Trattamento chirurgico delle infezioni delle protesi aortiche","authors":"L. Canaud (Professeur des Universités, praticien hospitalier) , J.-B. Ricco (Professeur des Universités, praticien hospitalier) , C. Marty-Ané (Professeur des Universités, praticien hospitalier) , P. Alric (Professeur des Universités, praticien hospitalier)","doi":"10.1016/S1283-0801(17)87072-2","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0801(17)87072-2","url":null,"abstract":"<div><p>L’infezione delle protesi aortiche, aortoiliache o aortofemorali, è una complicanza temibile della chirurgia di rivascolarizzazione e rimane una sfida chirurgica. Essa è, fortunatamente, rara, ma la sua morbilità e la sua mortalità sono estremamente pesanti, tra il 30% e il 50% a 30<!--> <!-->giorni. La diagnosi non è sempre facile. Gli esami complementari permettono di confermare la diagnosi, di precisare i microrganismi responsabili e di iniziare il trattamento, che associa terapia antibiotica e trattamento chirurgico. Non esiste un trattamento “migliore” delle infezioni delle protesi aortiche e la strategia chirurgica deve essere individualizzata, prendendo in considerazione una molteplicità di fattori. Il trattamento radicale comprende l’asportazione della protesi e la rivascolarizzazione degli arti inferiori. Il materiale più usato in Francia è l’alloinnesto arterioso crioconservato o si usano delle vene femorali prelevate dal paziente. Queste sostituzioni con materiale autogeno consentono una rivascolarizzazione in situ e hanno una migliore resistenza alle infezioni. L’altra possibilità di rivascolarizzazione è extra-anatomica con bypass axillo-bi-femorale, utilizzato soprattutto in caso di fistola proteodigestiva.</p></div>","PeriodicalId":100458,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare","volume":"22 4","pages":"Pages 1-12"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2017-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1283-0801(17)87072-2","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72030010","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}