N. Della Schiava (Praticien hospitalier) , I. Naudin (Interne des Hôpitaux) , P. Lermusiaux (Professeur des Universités, chirurgien des Hôpitaux)
{"title":"Tecniche di base in chirurgia vascolare","authors":"N. Della Schiava (Praticien hospitalier) , I. Naudin (Interne des Hôpitaux) , P. Lermusiaux (Professeur des Universités, chirurgien des Hôpitaux)","doi":"10.1016/S1283-0801(17)82622-4","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0801(17)82622-4","url":null,"abstract":"<div><p>Le tecniche di base in chirurgia vascolare interessano i chirurghi vascolari in formazione, ma anche tutti i chirurghi che, nella loro specialità, devono dissecare in prossimità dei vasi (svuotamento linfonodale) o anastomizzare dei vasi (trapianto di organi, lembi). Il chirurgo può anche trovarsi di fronte a una ferita vascolare durante la dissecazione o a una compressione vascolare. Lo scopo di questo articolo è quello di presentare le tecniche di base la cui conoscenza è necessaria per operare i vasi. Descriviamo, in particolare, la strumentazione specifica e le tecniche di dissecazione, di legatura e di anastomosi dei vasi. Tuttavia, la chirurgia non si riduce all’intervento. Essere tecnicamente bravi non è sufficiente. È essenziale avere precedentemente definito la strategia operatoria, grazie a una buona conoscenza della patologia e basandosi su esami di diagnostica per immagini. Questo permette di anticipare i tempi difficili e di scegliere tra diverse tattiche possibili in funzione dello stato generale del paziente. La conoscenza dell’anatomia chirurgica guiderà l’esposizione. Infine, i gesti tecnici non si apprendono più solo in sala operatoria, ma addestrandosi su modelli.</p></div>","PeriodicalId":100458,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare","volume":"22 1","pages":"Pages 1-21"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2017-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1283-0801(17)82622-4","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72066610","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Astrid Herrero, E. Joly, A. Despeyroux, F. Navarro, P. Alric, L. Canaud
{"title":"Ricostruzione vascolare e trapianto di fegato","authors":"Astrid Herrero, E. Joly, A. Despeyroux, F. Navarro, P. Alric, L. Canaud","doi":"10.1016/S1283-0801(17)82623-6","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0801(17)82623-6","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":100458,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare","volume":"103 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2017-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"73529337","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
A. Herrero (Praticien hospitalier universitaire) , E. Joly (Chef de clinique assistant des hôpitaux) , A. Despeyroux (Interne des hôpitaux) , F. Navarro (Professeur des Universités, praticien hospitalier) , P. Alric (Professeur des Universités, praticien hospitalier) , L. Canaud (Professeur des Universités, praticien hospitalier)
{"title":"Ricostruzione vascolare e trapianto di fegato","authors":"A. Herrero (Praticien hospitalier universitaire) , E. Joly (Chef de clinique assistant des hôpitaux) , A. Despeyroux (Interne des hôpitaux) , F. Navarro (Professeur des Universités, praticien hospitalier) , P. Alric (Professeur des Universités, praticien hospitalier) , L. Canaud (Professeur des Universités, praticien hospitalier)","doi":"10.1016/S1283-0801(17)82623-6","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0801(17)82623-6","url":null,"abstract":"<div><p>La tecnica originale del trapianto di fegato ortotopico è stata arricchita da varianti tecniche, come l’impianto dell’innesto con conservazione della vena cava (<em>piggy-back</em>), la bipartizione epatica e il trapianto di fegato da donatore vivente apparentato. Ciò implica la conoscenza dell’anatomia vascolare del donatore e del ricevente per ripristinare l’intera vascolarizzazione dell’innesto. La ricostruzione vascolare deve tenere conto delle variazioni anatomiche nel corso del prelievo e dell’impianto dell’innesto. Le complicanze vascolari insorgono in una minoranza di pazienti, ma le loro conseguenze sono gravi e possono portare a un secondo trapianto, a gesti di rivascolarizzazione complessi o, più recentemente, a procedure di radiologia interventistica.</p></div>","PeriodicalId":100458,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare","volume":"22 1","pages":"Pages 1-11"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2017-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1283-0801(17)82623-6","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72066611","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
L. Canaud (Professeur des Universités, praticien hospitalier), C. Marty-Ané (Professeur des Universités, praticien hospitalier), P. Alric (Professeur des Universités, praticien hospitalier)
{"title":"Chirurgia ibrida delle lesioni dell’arco aortico","authors":"L. Canaud (Professeur des Universités, praticien hospitalier), C. Marty-Ané (Professeur des Universités, praticien hospitalier), P. Alric (Professeur des Universités, praticien hospitalier)","doi":"10.1016/S1283-0801(16)80492-6","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0801(16)80492-6","url":null,"abstract":"<div><p>La mortalità e la morbilità legate alla sostituzione dell’arco aortico in una popolazione a rischio chirurgico “standard” sono diminuite, nel corso degli ultimi decenni, a causa di varie modificazioni della tecnica chirurgica. Nonostante questi progressi della chirurgia, la ricostruzione dell’arco aortico rimane una sfida, particolarmente nei pazienti anziani, nei pazienti trattati in urgenza o in quelli con comorbilità importanti. In 20 anni, il trattamento endovascolare degli aneurismi dell’aorta toracica discendente si è posizionato come valida alternativa alla chirurgia aperta. Tuttavia, per le lesioni dell’arco aortico, l’emergenza dei tronchi sovraortici non consente un trattamento endovascolare. Per ottenere un colletto prossimale, è stato recentemente proposto un approccio ibrido che associa una trasposizione di uno o più tronchi sovraortici seguita dall’esclusione endovascolare della lesione. La trasposizione è realizzata per creare una zona di ancoraggio prossimale (colletto prossimale) adatta per l’impianto dell’endoprotesi, mantenendo, al tempo stesso, la perfusione cerebrale e degli arti superiori. I risultati del trattamento ibrido dell’arco aortico sono simili in termini di mortalità e morbilità neurologica a quelli della chirurgia convenzionale. Inoltre, la maggior parte dei pazienti studiati è costituita da pazienti ad alto rischio chirurgico in cui è controindicata una chirurgia aperta. Tuttavia, le serie riportate in letteratura sono limitate in termini di numero di pazienti inclusi, con un follow-up breve. Attualmente, il trattamento ibrido delle lesioni dell’arco aortico in zona 0 resta limitato ai pazienti ad alto rischio chirurgico.</p></div>","PeriodicalId":100458,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare","volume":"21 4","pages":"Pages 1-9"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2016-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1283-0801(16)80492-6","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72067383","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
A. Lejay MD, PhD , E. Girsowicz MD, MSc , Y. Georg MD, MSc , C. Delay MD, MSc , B. Colvard MD, MSc , F. Heim PhD , F. Thaveau MD, PhD , N. Chakfé PD, PhD
{"title":"Sostituti vascolari","authors":"A. Lejay MD, PhD , E. Girsowicz MD, MSc , Y. Georg MD, MSc , C. Delay MD, MSc , B. Colvard MD, MSc , F. Heim PhD , F. Thaveau MD, PhD , N. Chakfé PD, PhD","doi":"10.1016/S1283-0801(16)80482-3","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0801(16)80482-3","url":null,"abstract":"<div><p>La chirurgia vascolare convenzionale si basa sulla tecnica del bypass, che consiste nel cortocircuitare larteria nativa, che essa sia occlusa o aneurismatica, con un sostituto vascolare, biologico o sintetico. Tra i sostituti biologici, la vena safena autologa resta il sostituto di elezione per le arterie di piccolo calibro. Tra i sostituti sintetici, il polietilene tereftalato e il politetrafluoroetilene microporoso sono i sostituti più utilizzati. Il polietilene tereftalato è il sostituto più utilizzato per le arterie di grosso calibro, mentre il politetrafluoroetilene microporoso è utilizzato soprattutto per le arterie di piccolo calibro. Il sostituto vascolare ideale dovrebbe soddisfare contemporaneamente diversi requisiti: avere una bassa trombogenicità, permettere una guarigione con larteria nativa e lambiente circostante e presentare una resistenza allinfezione e una biostabilità adeguate. Allo stato attuale, nessun sostituto presenta tutti questi criteri. Sembra, quindi, importante realizzare unanalisi chimicofisica dei sostituti espiantati al fine di migliorare la comprensione dei meccanismi di insuccesso.</p></div>","PeriodicalId":100458,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare","volume":"21 4","pages":"Pages 1-8"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2016-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1283-0801(16)80482-3","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72067384","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
L. Solovei, C. Marty-Ané, P. Alric, L. Canaud, J. Berthet
{"title":"Chirurgia della vena cava superiore","authors":"L. Solovei, C. Marty-Ané, P. Alric, L. Canaud, J. Berthet","doi":"10.1016/S1283-0801(10)70043-1","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0801(10)70043-1","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":100458,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare","volume":"2 1","pages":"1-16"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2016-11-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"88738131","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
B. Maurel, A. Hertault, R. Azzaoui, J. Sobocinski, S. Haulon
{"title":"Radioprotezione in chirurgia vascolare","authors":"B. Maurel, A. Hertault, R. Azzaoui, J. Sobocinski, S. Haulon","doi":"10.1016/S1283-0801(16)79383-6","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0801(16)79383-6","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":100458,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare","volume":"34 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2016-09-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"80120937","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
B. Maurel, A. Hertault, R. Azzaoui, J. Sobocinski, S. Haulon
{"title":"Radioprotezione in chirurgia vascolare","authors":"B. Maurel, A. Hertault, R. Azzaoui, J. Sobocinski, S. Haulon","doi":"10.1016/S1283-0801(16)79383-6","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0801(16)79383-6","url":null,"abstract":"<div><p>L’aumento delle procedure endovascolari in chirurgia vascolare ha portato alla nascita di nuovi rischi per l’operatore e per il paziente, legati all’esposizione ai raggi X. I rischi sono di due tipi: stocastici, o aleatori e senza soglia, legati a un’alterazione genetica e che provocano un rischio a lungo termine di cancro e di malformazioni, e deterministici, o dose-dipendenti, che provocano soprattutto danni alla cute a breve o a medio termine. Ora è essenziale e obbligatorio avere una formazione in radioprotezione al fine di valutare il rapporto rischio-beneficio (giustificazione) dell’esposizione ai raggi X, per minimizzare il più possibile le dosi somministrate (ottimizzazione) e per l’autovalutazione (confronto dei parametri di esposizione con le dosi riportate in letteratura). L’ottimizzazione della procedure comporta l’applicazione quotidiana dei principi <em>as low as reasonably achievable</em> (ALARA) o “più bassa possibile” riguardo alla dose somministrata. Per questo è necessario eliminare tutte le immagini inutili quando le informazioni siano già disponibili. La protezione dell’operatore e dell’equipe impone di lavorare il più lontano possibile dalla fonte primaria e dalla radiazione diffusa dal paziente e l’uso di protezioni piombate (grembiuli piombati, scudi a soffitto e gonne da tavolo). La nuova apparecchiatura di imaging (sale fisse o ibride) consente l’uso di applicazioni avanzate di imaging non disponibili sugli amplificatori di brillanza mobili, ma, in cambio, può esporre a dosi di radiazioni più grandi. Il suo uso richiede imperativamente un ambiente ottimale in combinazione con un fisico medico, per lavorare non con una “bella immagine”, ma con l’esposizione più bassa per il corretto svolgimento del procedimento.</p></div>","PeriodicalId":100458,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare","volume":"21 3","pages":"Pages 1-10"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2016-09-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1283-0801(16)79383-6","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72065643","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
J. Sobocinski , T. Martin-Gonzalez , B. Maurel , R. Spear , A. Hertault , R. Azzaoui , S. Haulon
{"title":"Trattamento endovascolare degli aneurismi dell’arco aortico e dell’aorta toracoaddominale","authors":"J. Sobocinski , T. Martin-Gonzalez , B. Maurel , R. Spear , A. Hertault , R. Azzaoui , S. Haulon","doi":"10.1016/S1283-0801(16)79384-8","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0801(16)79384-8","url":null,"abstract":"<div><p>L’esclusione endovascolare degli aneurismi dell’arco aortico e dell’aorta toracoaddominale (AATA) con endoprotesi (EDP) con rami e/o finestre è un’alternativa alla chirurgia convenzionale nei pazienti chirurgici ad alto rischio. Quando l’anatomia è favorevole, queste endoprotesi sono progettate “su misura” e permettono la perfusione anterograda (“fisiologica”) dei rami dell’aorta la cui origine è nel segmento aortico trattato. La fase di pianificazione preoperatoria permette di selezionare i pazienti, di confezionare l’endoprotesi, di anticipare le difficoltà operatorie, ma anche di stabilire una strategia che coinvolge uno o più interventi. L’obiettivo è di ridurre al minimo le complicanze postoperatorie e, specialmente, l’ischemia del midollo spinale, gli ictus e l’insufficienza renale.</p></div>","PeriodicalId":100458,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare","volume":"21 3","pages":"Pages 1-13"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2016-09-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1283-0801(16)79384-8","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72065642","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}