T. Mesnard , L. Pruvot , R. Azzaoui , S. Haulon , J. Sobocinski
{"title":"Trattamento endovascolare degli aneurismi dell’aorta toracoaddominale","authors":"T. Mesnard , L. Pruvot , R. Azzaoui , S. Haulon , J. Sobocinski","doi":"10.1016/S1283-0801(23)47779-5","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0801(23)47779-5","url":null,"abstract":"<div><p>L’esclusione endovascolare degli aneurismi dell’aorta toracoaddominale (AATA) mediante endoprotesi (EDP) con rami e/o finestre è un’alternativa alla chirurgia a cielo aperto, specialmente nei pazienti ad alto rischio chirurgico. Quando l’anatomia è favorevole, queste EDP, progettate per la maggior parte “su misura”, consentono la perfusione dei rami dell’aorta la cui origine è localizzata nel segmento aortico trattato. La fase di pianificazione preoperatoria consente di selezionare i pazienti, di progettare l’EDP, di anticipare le difficoltà operatorie, ma anche di stabilire una strategia che preveda uno o più interventi. L’obiettivo è ridurre al minimo le complicanze postoperatorie, tra cui l’ischemia del midollo spinale, l’ictus e l’insufficienza renale.</p></div>","PeriodicalId":100458,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare","volume":"28 2","pages":"Pages 1-16"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49736719","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Chirurgia a cielo aperto delle arterie degli arti inferiori: complicanze","authors":"R. Belmonte , I. Lebuhotel , J.-B. Ricco","doi":"10.1016/S1283-0801(23)47504-8","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0801(23)47504-8","url":null,"abstract":"<div><p>Le complicanze che insorgono dopo rivascolarizzazione arteriosa degli arti inferiori hanno eziologie diverse a seconda della loro temporalità. Le complicanze precoci, essenzialmente trombosi o infezione del bypass, che insorgono nelle prime settimane postoperatorie, sono il più delle volte correlate a un’indicazione chirurgica inappropriata o a un difetto della tecnica chirurgica. Le complicanze tardive, principalmente le trombosi di bypass, che insorgono nel primo anno, sono il più delle volte dovute a un’iperplasia miointimale. Infine, le trombosi più tardive sono spesso legate a un’evoluzione della malattia ateromatosa con deterioramento del letto arterioso a valle. In questo articolo sono specificate le modalità di gestione di queste complicanze, ponendo l’accento sulla loro prevenzione e sui metodi di monitoraggio postoperatorio.</p></div>","PeriodicalId":100458,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare","volume":"28 1","pages":"Pages 1-13"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49736900","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
T. Mesnard , L. Pruvot , R. Azzaoui , S. Haulon , J. Sobocinski
{"title":"Trattamento endovascolare degli aneurismi dell’arco aortico","authors":"T. Mesnard , L. Pruvot , R. Azzaoui , S. Haulon , J. Sobocinski","doi":"10.1016/S1283-0801(23)47505-X","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0801(23)47505-X","url":null,"abstract":"<div><p>L’esclusione endovascolare degli aneurismi dell’arco aortico mediante endoprotesi (EDP) con rami (e/o finestre) è un’alternativa alla chirurgia a cielo aperto nei pazienti ad alto rischio chirurgico. Quando l’anatomia è favorevole, queste EDP, per la maggior parte progettate su misura, consentono la perfusione dei rami dell’aorta la cui origine si localizza nel segmento aortico trattato. La tappa di pianificazione preoperatoria consente di selezionare i pazienti, di progettare l’EDP, di anticipare le difficoltà chirurgiche, ma anche di stabilire una strategia che preveda uno o più interventi. L’obiettivo è ridurre al minimo le complicanze postoperatorie, in particolare l’ischemia midollare, gli accidenti vascolari cerebrali e l’insufficienza renale.</p></div>","PeriodicalId":100458,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare","volume":"28 1","pages":"Pages 1-10"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49734764","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
L. Canaud (Professeur des Universités, praticien hospitalier), P. Alric (Professeur des Universités, praticien hospitalier)
{"title":"Chirurgia ibrida delle lesioni dell’arco aortico","authors":"L. Canaud (Professeur des Universités, praticien hospitalier), P. Alric (Professeur des Universités, praticien hospitalier)","doi":"10.1016/S1283-0801(22)47242-6","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0801(22)47242-6","url":null,"abstract":"<div><p>La mortalità e la morbilità legate alla sostituzione dell’arco aortico in una popolazione a rischio chirurgico “standard” sono diminuite negli ultimi decenni a causa di vari cambiamenti nella tecnica chirurgica. Nonostante questi progressi chirurgici, la ricostruzione dell’arco aortico rimane una sfida, in particolare nei pazienti anziani, nei pazienti trattati in urgenza o in quelli con comorbilità significative. Tra 20 anni, il trattamento endovascolare degli aneurismi dell’aorta toracica discendente si porrà come alternativa valida alla chirurgia a cielo aperto. Tuttavia, per le lesioni dell’arco aortico, l’emergenza dei tronchi sovraortici (TSA) non consente un trattamento endovascolare. Per ottenere un colletto prossimale, è stato recentemente proposto un approccio ibrido che combina la trasposizione di uno o più TSA, seguita dall’esclusione endovascolare della lesione. La trasposizione viene eseguita per creare una zona di ancoraggio prossimale (colletto prossimale) adeguata all’impianto dell’endoprotesi (EDP) preservando la perfusione cerebrale e degli arti superiori. I risultati del trattamento ibrido dell’arco aortico sono simili, in termini di mortalità e morbilità neurologica, a quelli della chirurgia convenzionale. Inoltre, la maggior parte dei pazienti segnalati è ad alto rischio chirurgico e questi soggetti sono controindicati per una chirurgia a cielo aperto. Tuttavia, le serie riportate in letteratura sono limitate in termini di numero di pazienti inclusi con un breve periodo di follow-up. Attualmente, il trattamento ibrido delle lesioni dell’arco aortico in zona 0 rimane limitato ai pazienti ad alto rischio chirurgico.</p></div>","PeriodicalId":100458,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare","volume":"27 4","pages":"Pages 1-11"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72070992","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Radioprotezione in chirurgia vascolare","authors":"B. Maurel MD, PhD, A. Hertault","doi":"10.1016/S1283-0801(22)47241-4","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0801(22)47241-4","url":null,"abstract":"<div><p>L’aumento delle procedure endovascolari nella nostra specialità ha portato alla comparsa di nuovi rischi, per l’operatore e per il paziente, in relazione all’esposizione ai raggi X. I rischi che si affrontano sono di due tipi: stocastici, ovvero aleatori e senza soglia, legati a un’alterazione genetica e comportanti un rischio a lungo termine di cancro e malformazioni; e deterministici, o dose-dipendenti, il che si traduce principalmente in lesioni cutanee a breve o a medio termine. Attualmente è essenziale e obbligatorio avere una formazione in raggi X, minimizzare il più possibile le dosi somministrate (limitazione, ottimizzazione) e autovalutarsi (confronto dei propri parametri di esposizione con le dosi pubblicate in letteratura). L’ottimizzazione della procedura passa attraverso l’applicazione quotidiana dei principi <em>as low as resonable achievable</em> (ALARA) o “il più basso possibile” della dose somministrata. Per questo, è necessario eliminare qualsiasi immagine non necessaria quando le informazioni ricercate sono già disponibili. La protezione dell’operatore e dell’equipe richiede di lavorare il più lontano possibile dalla sorgente primaria e dalla radiazione diffusa attraverso il paziente, e l’uso di protezioni piombate (grembiuli piombati, scudi per il soffitto e grembiuli da tavolo). Le nuove apparecchiature di imaging (camere fisse o ibride) consentono l’uso di applicazioni di imaging avanzate, ma possono esporre a dosi di radiazioni più elevate rispetto ai dispositivi mobili. Il loro utilizzo richiede imperativamente un’impostazione ottimale in associazione con un fisico medico, in modo da lavorare non con una “bella immagine” ma con l’esposizione più bassa che permetta il corretto svolgimento della procedura.</p></div>","PeriodicalId":100458,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare","volume":"27 4","pages":"Pages 1-11"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72070991","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
N. Della Schiava (Praticien hospitalier) , M. Bordet (Interne des Hôpitaux) , P. Lermusiaux (Professeur des Universités, chirurgien des Hôpitaux)
{"title":"Tecniche di base in chirurgia vascolare convenzionale","authors":"N. Della Schiava (Praticien hospitalier) , M. Bordet (Interne des Hôpitaux) , P. Lermusiaux (Professeur des Universités, chirurgien des Hôpitaux)","doi":"10.1016/S1283-0801(22)46877-4","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0801(22)46877-4","url":null,"abstract":"<div><p>Le tecniche di base in chirurgia vascolare riguardano i chirurghi vascolari, ma anche tutti i chirurghi che, nella loro specializzazione, dovranno sezionare in prossimità dei vasi (dissecazione linfonodale) o anastomizzare dei vasi (trapianto d’organo, lembi). Qualsiasi chirurgo può anche confrontarsi con una ferita vascolare durante l’intervento. Sembra quindi fondamentale conoscere le regole e gli strumenti di base e imparare i giusti riflessi. Lo scopo di questo articolo è presentare gli strumenti e le tecniche di base di cui è necessaria la conoscenza per operare i vasi sanguigni. Può essere utile a qualsiasi chirurgo, ma anche al suo assistente operatorio e al suo ferrista. Descriviamo, in particolare, la strumentazione specifica e le tecniche di dissecazione, legatura e anastomosi dei vasi. Inoltre, la chirurgia non riguarda solo l’intervento. Essere tecnicamente bravi non basta. È fondamentale avere precedentemente definito la strategia operatoria grazie a una buona conoscenza della patologia e basandosi su esami di diagnostica per immagini. Ciò consente di anticipare le fasi difficili e di scegliere tra diverse tattiche possibili, a seconda delle condizioni generali del paziente, della propria esperienza e della propria piattaforma tecnica. La conoscenza dell’anatomia chirurgica guiderà l’esposizione. Infine, i gesti tecnici non si apprendono più solo in sala operatoria ma allenandosi su modelli di simulazione.</p></div>","PeriodicalId":100458,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare","volume":"27 3","pages":"Pages 1-23"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-08-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72065149","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Chirurgia endovascolare dell’asse della gamba e del piede","authors":"C. Caradu, X. Bérard, E. Ducasse","doi":"10.1016/s1283-0801(22)46878-6","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/s1283-0801(22)46878-6","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":100458,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare","volume":"33 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-08-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"89982455","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Tecniche di base in chirurgia vascolare convenzionale","authors":"N. Della Schiava, M. Bordet, P. Lermusiaux","doi":"10.1016/s1283-0801(22)46877-4","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/s1283-0801(22)46877-4","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":100458,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare","volume":"59 4 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-08-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"73269813","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
C. Caradu (Chef de clinique), X. Bérard (Professeur des universités, praticien hospitalier), E. Ducasse (Professeur des universités, praticien hospitalier)
{"title":"Chirurgia endovascolare dell’asse della gamba e del piede","authors":"C. Caradu (Chef de clinique), X. Bérard (Professeur des universités, praticien hospitalier), E. Ducasse (Professeur des universités, praticien hospitalier)","doi":"10.1016/S1283-0801(22)46878-6","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0801(22)46878-6","url":null,"abstract":"<div><p>I recenti progressi nelle tecniche endovascolari, compresi le guide di ricanalizzazione, i cateteri di supporto o i palloncini, hanno ampliato la portata dei trattamenti endovascolari nella gestione del danno arterioso della gamba e del piede nei pazienti con ischemia critica. L’approccio femorale anterogrado rimane la via d’accesso preferita. Tuttavia, gli accessi non convenzionali per via transcollaterale, mediante <em>pedal-plantar loop</em> o mediante punture retrograde occupano un ruolo crescente nella gestione di questi pazienti. L’angioplastica rimane attualmente il trattamento di prima linea per la maggior parte delle lesioni. Tuttavia, gli stent, in particolare gli stent attivi, hanno dimostrato la loro efficacia nelle lesioni corte delle arterie delle gambe. Rimangono ancora necessari ulteriori dati sull’uso di palloncini attivi e sulle tecniche di aterectomia in questa indicazione.</p></div>","PeriodicalId":100458,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare","volume":"27 3","pages":"Pages 1-15"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-08-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72065698","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
R. Belmonte (Ancien chef de clinique des Universités, chirurgien vasculaire) , I. Lebuhotel (Ancienne cheffe de clinique des Universités, chirurgien vasculaire) , J.-B. Ricco (Professeur des Universités Émérite)
{"title":"Chirurgia delle arterie degli arti inferiori per patologia occlusiva. Indicazioni, tecniche e risultati","authors":"R. Belmonte (Ancien chef de clinique des Universités, chirurgien vasculaire) , I. Lebuhotel (Ancienne cheffe de clinique des Universités, chirurgien vasculaire) , J.-B. Ricco (Professeur des Universités Émérite)","doi":"10.1016/S1283-0801(22)46537-X","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0801(22)46537-X","url":null,"abstract":"<div><p>Le rivascolarizzazioni arteriose degli arti inferiori sono qui definite come qualsiasi ricostruzione arteriosa per malattia occlusiva ateromatosa mediante un bypass autogeno, una protesi o una tecnica di endoarteriectomia al di sotto del legamento inguinale. Riguardano spesso pazienti con grave claudicatio, dolori al decubito oppure disturbi trofici. Durante gli ultimi 2 decenni, i progressi nella valutazione, nella selezione dei pazienti e nella realizzazione tecnica dei bypass sottoinguinali hanno permesso di definire un approccio più aggressivo alle ricostruzioni arteriose distali nei pazienti con ischemia cronica severa in cui l’alternativa è un’amputazione estesa.</p></div>","PeriodicalId":100458,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare","volume":"27 2","pages":"Pages 1-30"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-05-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72045907","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}