{"title":"Traumi vascolari degli arti","authors":"M. Boufi, Y. Alimi","doi":"10.1016/S1283-0801(22)46132-2","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0801(22)46132-2","url":null,"abstract":"<div><p>In ambito civile, i traumi vascolari degli arti (TVA) rappresentano il 40-75% di tutti i traumi vascolari e richiedono, in ogni caso, una strategia terapeutica adeguata, stabilita in base all’eziologia del trauma, alla topografia della lesione arteriosa, all’entità della contusione tissutale associata e alla gravità dell’ischemia arteriosa. Le circostanze eziologiche sono molteplici a seconda che si tratti di ambito civile o militare o di trauma iatrogeno, legato alla generalizzazione delle procedure di cateterizzazione e di terapia endovascolare. I miglioramenti nei metodi di diagnostica per immagini, i cambiamenti nella strategia di gestione dello shock emorragico e l’emergere di tecniche endovascolari hanno modificato significativamente la gestione e la prognosi di queste lesioni traumatiche. Sono presentati qui i diversi meccanismi delle ferite vascolari, il loro trattamento e gli esami complementari necessari per la diagnosi. Le vie d’accesso e le tecniche di restauro chirurgico ed endovascolare sono dettagliate e adattate alle forme topografiche più frequenti degli arti inferiori e superiori, privilegiando la gestione dei politraumi. La diagnosi e il trattamento delle lesioni vascolari della mano e del piede non sono discussi in questo capitolo.</p></div>","PeriodicalId":100458,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare","volume":"27 1","pages":"Pages 1-19"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72070335","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Chirurgia ibrida degli aneurismi toracoaddominali","authors":"L. Canaud , F. Cochennec , P. Alric","doi":"10.1016/S1283-0801(21)45633-5","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0801(21)45633-5","url":null,"abstract":"<div><p>Le eziologie degli aneurismi addominali sono dominate dall’ateroma e dalle dissecazioni. La chirurgia ibrida degli aneurismi toracoaddominali è un’alternativa alla tradizionale chirurgia a cielo aperto e alle endoprotesi ramificate/fenestrate. Essa associa la trasposizione delle arterie viscerali mediante bypass e il posizionamento di un’endoprotesi a livello dell’aorta toracoaddominale. La trasposizione delle arterie viscerali è generalmente effettuata a partire dall’asse iliaco, dall’aorta addominale o, più raramente, dall’aorta ascendente. L’esclusione endovascolare può essere eseguita durante lo stesso tempo operatorio o durante un secondo tempo. La chirurgia ibrida comporta alcuni vantaggi teorici rispetto alla chirurgia a cielo aperto convenzionale. Non richiede un clampaggio aortico alto e permette di evitare una circolazione extracorporea e di ridurre potenzialmente la durata dell’ischemia viscerale. Alcune serie retrospettive monocentriche hanno fornito risultati incoraggianti. L’esclusione endovascolare realizzata in un secondo tempo sembra ridurre il tasso di complicanze. Si tratta, tuttavia, di un intervento pesante e nessuno studio comparativo ha chiaramente dimostrato che essa riduca significativamente la mortalità rispetto alla chirurgia a cielo aperto convenzionale. In epoca endovascolare e in assenza di consenso sulle sue indicazioni, la chirurgia ibrida per aneurismi toracoaddominali rappresenta una soluzione interessante nei pazienti ad alto rischio e nei pazienti che presentano una controindicazione anatomica al posizionamento di un’endoprotesi ramificata o fenestrata.</p></div>","PeriodicalId":100458,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare","volume":"26 4","pages":"Pages 1-9"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-11-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72071691","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
J.-B. Ricco MD, PhD, Professeur des Universités , G. Illuminati MD, Professeur des Universités , A. Hertault MD, PhD, praticien hospitalier
{"title":"Bypass aortobifemorale: tecnica chirurgica e complicanze","authors":"J.-B. Ricco MD, PhD, Professeur des Universités , G. Illuminati MD, Professeur des Universités , A. Hertault MD, PhD, praticien hospitalier","doi":"10.1016/S1283-0801(21)45632-3","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0801(21)45632-3","url":null,"abstract":"<div><p>La rivascolarizzazione aortobifemorale per lesioni occlusive fa ricorso, il più delle volte, a tecniche endovascolari in prima intenzione. Ma, quando le lesioni occlusive sono troppo estese o i trattamenti endovascolari hanno fallito, diviene indispensabile il trattamento chirurgico a cielo aperto. Sono, qui, descritte le diverse tecniche di rivascolarizzazione aortobifemorale a cielo aperto per lesioni occlusive, enfatizzando i dettagli tecnici essenziali per evitare la maggior parte delle complicanze postoperatorie e anche per sperare in un risultato duraturo, poiché la caratteristica delle rivascolarizzazioni aortoiliache è la loro eccellente pervietà a cinque o a dieci anni. Particolare enfasi è stata posta sull’importanza della rivascolarizzazione dell’arteria femorale profonda quando l’arteria femorale comune è patologica. È stato dettagliato il trattamento delle complicanze postoperatorie, così come quello delle complicanze più tardive. Questo articolo, che poteva sembrare banale 20 anni fa, quando tutti i chirurghi vascolari in formazione avevano abitudine ed esperienza nella chirurgia a cielo aperto, è particolarmente utile oggi, a causa della predominanza delle procedure endovascolari. La chirurgia aortica a cielo aperto è più rara, insegnata meno bene, ed è addirittura divenuta una sfida impegnativa per i più giovani. Si tratta comunque di una chirurgia che dà risultati praticamente costanti e duraturi in pazienti a rischio chirurgico medio. Lo scopo di questo articolo, e soprattutto per i giovani colleghi, è conoscere i dettagli della chirurgia aortica nei pazienti con malattia occlusiva, tanto più importante in quanto i pazienti che oggi ne devono beneficiare sono i più complicati dal punto di vista lesionale e in cui spesso l’intervento è proposto dopo ripetuti insuccessi del trattamento endovascolare.</p></div>","PeriodicalId":100458,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare","volume":"26 4","pages":"Pages 1-22"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-11-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72071690","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Trattamento endovascolare delle lesioni delle arterie renali","authors":"R. Chastant, L. Canaud, P. Alric","doi":"10.1016/s1283-0801(21)45501-9","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/s1283-0801(21)45501-9","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":100458,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare","volume":"1 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-09-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"78582962","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
A. Azoulay, L. Solovei, M. Moqaddam, L. Canaud, C. Marty-Ané, P. Alric
{"title":"Chirurgia della vena cava superiore: gestione della sindrome della vena cava superiore","authors":"A. Azoulay, L. Solovei, M. Moqaddam, L. Canaud, C. Marty-Ané, P. Alric","doi":"10.1016/s1283-0801(21)45502-0","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/s1283-0801(21)45502-0","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":100458,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare","volume":"15 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-09-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"82615232","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
A. Azoulay (Interne), L. Solovei (Praticien hospitalier), M. Moqaddam (Interne), L. Canaud (Professeur des Universités, praticien hospitalier), C.-H. Marty-Ané (Professeur des Universités, praticien hospitalier), P. Alric (Professeur des Universités, praticien hospitalier)
{"title":"Chirurgia della vena cava superiore: gestione della sindrome della vena cava superiore","authors":"A. Azoulay (Interne), L. Solovei (Praticien hospitalier), M. Moqaddam (Interne), L. Canaud (Professeur des Universités, praticien hospitalier), C.-H. Marty-Ané (Professeur des Universités, praticien hospitalier), P. Alric (Professeur des Universités, praticien hospitalier)","doi":"10.1016/S1283-0801(21)45502-0","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0801(21)45502-0","url":null,"abstract":"<div><p>La gestione della sindrome della vena cava superiore è principalmente medica, ma resta spazio per il trattamento chirurgico endovascolare e le ricostruzioni vascolari aperte. La conoscenza dell’anatomia della vena cava superiore e delle sue reti collaterali è essenziale per comprendere la fisiopatologia della sindrome cavale superiore e le strategie chirurgiche. Le principali eziologie sono maligne, dominate dai carcinomi broncopolmonari T4, con coinvolgimento della pleura mediastinica o dei grossi vasi, o N2. Le eziologie benigne sono sempre più frequenti, con stenosi su cateteri di lunga durata. I segni clinici, in particolare di gravità, guidano la gestione chirurgica. I risultati della chirurgia a cielo aperto ed endovascolare sono soddisfacenti in termini di pervietà primaria e primaria assistita. L’angioplastica-stenting ha ottenuto il primo posto tra i trattamenti proposti in caso di ostruzione della vena cava superiore.</p></div>","PeriodicalId":100458,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare","volume":"26 3","pages":"Pages 1-21"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-09-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72101290","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
R. Chastant (Chef de clinique, assistant), L. Canaud (Professeur des Universités, praticien hospitalier), P. Alric (Professeur des Universités, praticien hospitalier)
{"title":"Trattamento endovascolare delle lesioni delle arterie renali","authors":"R. Chastant (Chef de clinique, assistant), L. Canaud (Professeur des Universités, praticien hospitalier), P. Alric (Professeur des Universités, praticien hospitalier)","doi":"10.1016/S1283-0801(21)45501-9","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0801(21)45501-9","url":null,"abstract":"<div><p>Il trattamento endovascolare delle lesioni delle arterie renali è divenuto il trattamento di riferimento, mentre la chirurgia conserva indicazioni più rare. L’accesso alle lesioni è stato semplificato grazie ai cateteri guida e agli introduttori premodellati, ai sistemi monorotaia e all’avvento degli stent. La migliore conoscenza della storia naturale di queste patologie, delle loro fisiopatologie ma anche dei risultati a medio e a lungo termine delle procedure endovascolari sull’ipertensione e sulla funzionalità renale deve, tuttavia, rendere caute le indicazioni terapeutiche.</p></div>","PeriodicalId":100458,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche Vascolare","volume":"26 3","pages":"Pages 1-13"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-09-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72064502","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}