R. Verdonk, T. Kyriakidis, A. Dhollander, P. Verdonk
{"title":"Chirurgia e ricostruzione del menisco","authors":"R. Verdonk, T. Kyriakidis, A. Dhollander, P. Verdonk","doi":"10.1016/S2211-0801(20)30005-4","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S2211-0801(20)30005-4","url":null,"abstract":"<div><h3>Riassunto</h3><p>Per ottenere risultati clinici efficaci nella chirurgia del menisco, è assolutamente necessario seguire indicazioni corrette e utilizzare tecniche precise. La riparazione/sutura del menisco dopo una rottura va considerata solo nelle lesioni con muro meniscale vascolarizzato. Le diverse tecniche devono essere alla portata del chirurgo ortopedico esperto. Le lesioni meno periferiche nella zona bianco-bianco restano un'indicazione di resezione meniscale parziale/selettiva.</p></div>","PeriodicalId":100454,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Ortopedica","volume":"15 2","pages":"Pages 1-10"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72071861","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Chirurgia di revisione nella rottura del legamento crociato anteriore","authors":"C. Batailler, S. Lusting, E. Servien","doi":"10.1016/s2211-0801(20)30007-8","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/s2211-0801(20)30007-8","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":100454,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Ortopedica","volume":"32 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"77651442","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
P. Martinot, E. Disegni, A. Blairon, S. Putman, J. Girard, H. Migaud
{"title":"Trattamento chirurgico delle lussazioni delle protesi totali d'anca: diagnosi e trattamento","authors":"P. Martinot, E. Disegni, A. Blairon, S. Putman, J. Girard, H. Migaud","doi":"10.1016/S2211-0801(20)30006-6","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S2211-0801(20)30006-6","url":null,"abstract":"<div><h3>Riassunto</h3><p>La lussazione di una protesi totale d'anca è una complicanza temuta che ha un costo socio-economico alto. La sua incidenza è stimata all'1,9% Corrisponde alla quinta tra le cause di revisione chirurgica presentate nel simposio della Société française de chirurgie orthopédique et traumatologique (SOFCOT) 2013 dedicato alle cause delle revisioni di protesi totale d'anca. Si tratta di una complicanza di origine multifattoriale (malposizionamento, debolezza muscolare, usura della protesi, fallimento della fissazione, ecc.). La gestione del primo episodio di lussazione è standardizzata e necessita generalmente di una riduzione con manovra esterna. Al contrario, in caso di recidiva, le opinioni divergono. La presa in carico del paziente deve iniziare con l'identificazione dei fattori di rischio. L'esame preoperatorio è fondamentale e si basa sull'effettuazione di un esame clinico, di radiografie standard, di scanner che permettano di valutare il posizionamento degli impianti e lo stock osseo. Se è presente un'infezione, questa deve essere identificata con un'artrocentesi. L'intervento chirurgico da effettuare dipende principalmente dall'età del paziente, dalla presenza di un malposizionamento di uno o di entrambi gli impianti, dal fallimento della fissazione o di un'usura, dallolo stato dei muscoli glutei e del massiccio trocanterico, dall'intervento chirurgico o da una deformazione del rachide. Il paziente deve essere avvertito del rischio di recidiva e di revisione chirurgica.</p></div>","PeriodicalId":100454,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Ortopedica","volume":"15 2","pages":"Pages 1-14"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72071860","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Artroscopia del gomito","authors":"P. Mansat, S. Delclaux, N. Bonnevialle","doi":"10.1016/S2211-0801(20)30004-2","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S2211-0801(20)30004-2","url":null,"abstract":"<div><h3>Riassunto</h3><p>Da oltre 30 anni l'artroscopia del gomito continua a progredire. La tecnica si è evoluta in particolare con l'impiego di nuove vie d'accesso. Se la tendenza iniziale era quella di utilizzare quattro vie d'accesso (due anteriori e due posteriori), l'aumento delle indicazioni ha condotto la maggior parte dei chirurghi ad aumentarne il numero. L'obiettivo è associare alla via classica strumentale una via supplementare per l'introduzione di divaricatori. Le vie d'accesso più a rischio sono quelle anteriori. Più sono prossimali rispetto all'epicondilo, più sono distanti dalle strutture vascolo-nervose. L'insieme delle vie d'accesso posteriori è relativamente sicuro, gli elementi vascolo-nervosi sono sufficientemente distanti dai punti d'accesso. Le indicazioni più comuni riguardano l'ablazione di corpi estranei, l'osteocondrite dissecante, la patologia sinoviale, l'artrolisi chirurgica, l'artrosi del gomito, il conflitto posteromediale, e infine il trattamento dell'epicondilite laterale. Altre indicazioni restano meno frequenti, o in via di validazione, come il trattamento di alcune fratture articolari o dell'instabilità posterolaterale del gomito. Si può effettuare un intervento endoscopico anche per la liberazione del nervo ulnare o per gesti extra-articolari di borsite preolecranica e di reinserimento dei tendini del bicipite o del tricipite. Il tasso di complicanze legato a questa tecnica si attesta intorno al 10-12%, il cui 4% per danno neurologico.</p></div>","PeriodicalId":100454,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Ortopedica","volume":"15 2","pages":"Pages 1-12"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S2211-0801(20)30004-2","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72071862","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
R. Verdonk, T. Kyriakidis, A. Dhollander, P. Verdonk
{"title":"Chirurgia e ricostruzione del menisco","authors":"R. Verdonk, T. Kyriakidis, A. Dhollander, P. Verdonk","doi":"10.1016/s2211-0801(20)30005-4","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/s2211-0801(20)30005-4","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":100454,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Ortopedica","volume":"3 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"81332983","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Chirurgia delle sindromi canalicolari al polso","authors":"M. Falcone, R. Chassat, C. Dumontier","doi":"10.1016/s2211-0801(20)30001-7","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/s2211-0801(20)30001-7","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":100454,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Ortopedica","volume":"24 4 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"77508274","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Chirurgia delle sindromi canalicolari al polso","authors":"M.-O. Falcone, R. Chassat, C. Dumontier","doi":"10.1016/S2211-0801(20)30001-7","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S2211-0801(20)30001-7","url":null,"abstract":"<div><h3>Riassunto</h3><p>Nonostante si possa giustificare un trattamento medico nelle forme iniziali della sindrome del tunnel carpale, la letteratura in merito suggerisce che con questo tipo di cure si può rimandare l'intervento, ma non guarire. L'intervento chirurgico resta il trattamento più indicato, l'unico definitivo. Nella maggioranza dei casi, è necessario e sufficiente sezionare il retinacolo dei flessori. La padronanza della tecnica chirurgica utilizzata e, soprattutto, la conoscenza delle numerose variazioni anatomiche possibili consentono di migliorare i risultati clinici e di diminuire la percentuale di complicanze. Tra le tecniche proposte (cielo aperto, mini-open, endoscopia, chirurgia sotto il diretto controllo ecografico), nessuna di esse ha mostrato di essere superiore alle altre in termini di risultati e di complicanze. La compressione del nervo ulnare nel canale di Guyon è, salvo casi particolari, sempre secondaria a un'anomalia intracanalare, le cause più frequentemente riscontrate restano i tumori. Il ruolo del trattamento medico è quindi molto delicato. Il carattere specifico del canale di Guyon, la sua anatomia particolare, così come le variazioni anatomiche frequenti necessitano di un'esposizione ampia per controllare rami nervosi e arteriosi. La compressione del nervo radiale al polso è rara, la conoscenza dell'anatomia è un requisito essenziale per effettuare la diagnosi e, quando è necessaria porre l'indicazione chirurgica, per liberare correttamente il nervo radiale senza irritarlo.</p></div>","PeriodicalId":100454,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Ortopedica","volume":"15 1","pages":"Pages 1-17"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72064517","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Tecnica di impianto delle protesi totali d'anca non cementate","authors":"P. Bizot","doi":"10.1016/S2211-0801(20)30003-0","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S2211-0801(20)30003-0","url":null,"abstract":"<div><h3>Riassunto</h3><p>I risultati funzionali e la sopravvivenza delle protesi totali d'anca (PTA) non cementate non sono significativamente diversi da quelli delle PTA cementate. Nonostante il tasso di revisione per i pazienti con più di 75 anni e il rischio di frattura periprotesica precoce siano più elevati, la fissazione non cementata delle PTA rappresenta attualmente il metodo di fissazione prevalente in numerosi paesi. La fissazione non cementata si basa su una fissazione primaria meccanica, con riduzione di un impianto rigido in una cavità ossea viscoelastica (press-fit) e una fissazione secondaria biologica, con ricrescita ossea a contatto diretto con l'impianto (osteointegrazione). Elimina l'interfaccia del cemento acrilico e i suoi effetti secondari dannosi e consente un vantaggio in termini di tempi operatori. Tuttavia si tratta di una tecnica più onerosa che necessita di un grande ventaglio di taglie d'impianto. Non è sempre realizzabile ed espone a rischi di frattura in fase perioperatoria, di difetto di osteointegrazione e di difficoltà d'estrazione degli impianti. Sono disponibili numerosi modelli di impianto non cementato. Sono caratterizzati da una rugosità di superficie, intervenendo nella stabilità primaria e nell'osteointegrazione, alla quale possono aggiungersi un rivestimento poroso, bioattivo, un macrorilievo e un sistema di fissazione complementare. Le cupole press-fit, le più utilizzate, sono spesso emisferiche, modulari e composte da una cupola metallica e da un inserto con incastro tronco-conico. Gli steli non cementati sono dritti o anatomici e di lunghezza variabile.</p><p>Gli steli dritti, utilizzabili da entrambi i lati, si bloccano per effetto d'angolo, principalmente al livello della diafisi femorale prossimale. Gli steli anatomici hanno una varietà destra e sinistra, poggiano su un riempimento metafisario massimale e un ancoraggio più prossimale. La pianificazione preoperatoria è un elemento essenziale che determina la fattibilità dell'intervento, il posizionamento e la taglia degli impianti, con l'obiettivo di ristabilire l'assetto dell'anca. Essa si effettua su lastre del bacino abitualmente in 2D, o più recentemente in 3D a partire da ricostruzioni. La tecnica non cementata esige e richiede una fase di apprendimento. L'operatore deve conoscere le caratteristiche degli impianti utilizzati, rimanere costante nelle proprie scelte, rispettare rigorosamente le regole del press-fit, e prevedere sempre una fissazione alternativa cementata in caso di non-fattibilità o di complicanze.</p><p>È indispensabile una radiografia postoperatoria per verificare il buon posizionamento dell'impianto ed eliminare una fessura o frattura occulte. Fatte salve una pianificazione preoperatoria precisa e una via d'accesso controllata, le indicazioni del “non cementato” sono numerose, anche nel soggetto anziano, richiedendo di mantenere l'attenzione sul rischio di frattura.</p></div>","PeriodicalId":100454,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Ortopedica","volume":"15 1","pages":"Pages 1-12"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72064518","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}