{"title":"Anatomia dell’orecchio medio","authors":"A. Chennevière , M. Hitier","doi":"10.1016/S1639-870X(24)49390-2","DOIUrl":"10.1016/S1639-870X(24)49390-2","url":null,"abstract":"<div><p>L’orecchio medio è una cavità aerea compresa tra i tre costituenti dell’osso temporale. La sua parte centrale, più comunemente chiamata cassa timpanica, contiene il sistema timpano-ossiculare, che trasporta l’onda sonora dal timpano all’orecchio interno. Lo studio anatomico deve rimanere la base dell’apprendimento per qualsiasi chirurgo. La conoscenza perfetta dell’architettura dell’osso temporale e dell’imaging endoscopico permette a qualsiasi oto-rino-laringoiatra di comprendere meglio l’ambiente dell’orecchio medio, requisite essenziale per la chirurgia otologica e otoneurologica.</p></div>","PeriodicalId":100439,"journal":{"name":"EMC - Otorinolaringoiatria","volume":"23 3","pages":"Pages 1-13"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-08-24","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"142048353","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
S. Jbyeh (Chef de clinique-assistant) , N. Teissier (Professeur des Universités, praticien hospitalier)
{"title":"Corpi estranei delle cavità nasali, rinolitiasi","authors":"S. Jbyeh (Chef de clinique-assistant) , N. Teissier (Professeur des Universités, praticien hospitalier)","doi":"10.1016/S1639-870X(24)49391-4","DOIUrl":"10.1016/S1639-870X(24)49391-4","url":null,"abstract":"<div><p>I corpi estranei delle cavità nasali sono un motivo frequente di consultazione al Pronto Soccorso. Riguardano i bambini con un’età media di 3 anni e gli adulti con disturbi psichiatrici. Quelli più frequentemente ritrovati sono quelli non organici e il paziente è il più delle volte asintomatico. Nei bambini, qualsiasi rinorrea cronica unilaterale deve suggerire la presenza di un corpo estraneo nasale. L’esame obiettivo deve ricercare anche un corpo estraneo nella cavità nasale controlaterale e nei condotti uditivi esterni. Le pile rotonde e i magneti devono essere rimossi urgentemente, a causa dei danni nasali che potrebbero causare. La rinolitiasi è una complicanza tardiva di un corpo estraneo nasale non riconosciuto che si ricopre di sali minerali. Non è di solito necessario alcun esame di imaging. Le tecniche di estrazione sono molteplici e devono essere adattate alla natura, alla dimensione e alla forma del corpo estraneo nonché alla sua durata di permanenza nelle cavità nasali, alle attrezzature disponibili e alla compliance del bambino. I genitori devono essere informati sui rischi associati ai corpi estranei nasali, in particolare alle pile rotonde.</p></div>","PeriodicalId":100439,"journal":{"name":"EMC - Otorinolaringoiatria","volume":"23 3","pages":"Pages 1-7"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-08-24","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"142048354","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
G. Mortuaire (Professeur des Universités-praticien hospitalier)
{"title":"Poliposi nasosinusale, rinosinusite cronica con polipi","authors":"G. Mortuaire (Professeur des Universités-praticien hospitalier)","doi":"10.1016/S1639-870X(24)49392-6","DOIUrl":"10.1016/S1639-870X(24)49392-6","url":null,"abstract":"<div><p>La poliposi nasosinusale (PNS) (o poliposi nasale detta primitiva) è una disfunzione rinosinusale cronica. Appartiene al gruppo delle rinosinusiti croniche diffuse e colpisce preferenzialmente le cavità etmoidali. Deve essere distinta dalle rinosinusiti croniche con polipi detti secondari appartenenti al gruppo delle rinosinusiti edematopurulente e per le quali esiste un’alterazione del drenaggio mucociliare (mucoviscidosi, discinesie ciliari). La PNS colpisce circa il 2% della popolazione generale. È spesso associata ad asma e può essere accompagnata da intolleranza ai farmaci antinfiammatori non steroidei (triade di Fernand Widal). I suoi sintomi sono dominati dall’ostruzione nasale e dalla perdita quantitativa dell’olfatto. È responsabile di un’alterazione significativa della qualità della vita, con una forte perturbazione del sonno, un cambiamento nelle performance lavorative e una riduzione delle attività. La fisiopatologia della PNS è attualmente ben conosciuta. Il più delle volte si tratta, nei paesi occidentali, di una risposta infiammatoria dipendente dai linfociti Th2 (risposta detta T2), con un reclutamento a livello mucoso dei granulociti eosinofili responsabili del rimodellamento tissutale.La terapia è sia medica che chirurgica, secondo un approccio graduale fondato sulla risposta alla corticoterapia. L’introduzione delle bioterapie nel 2021 ha modificato il paradigma di gestione e ha permesso di aprire nuove strade nella caratterizzazione della PNS, nella valutazione della sua gravità e nella definizione della risposta ai trattamenti.</p></div>","PeriodicalId":100439,"journal":{"name":"EMC - Otorinolaringoiatria","volume":"23 3","pages":"Pages 1-17"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-08-24","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"142048355","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Sindrome delle apnee-ipopnee notturne dell’adulto","authors":"W. Trzepizur , E. Bequignon","doi":"10.1016/S1639-870X(24)49163-0","DOIUrl":"10.1016/S1639-870X(24)49163-0","url":null,"abstract":"<div><p>La sindrome delle apnee-ipopnee ostruttive del sonno è una malattia frequente caratterizzata dalla chiusura ripetuta delle vie aeree superiori. Si verifica il più delle volte in un contesto di sovrappeso. Altre forme della malattia sono attribuite a particolari conformazioni anatomiche che il più delle volte portano a una riduzione del calibro faringeo. La diagnosi viene posta sulla base dei sintomi suggestivi diurni e notturni e della dimostrazione di una quantità anomala di eventi ostruttivi (apnee e ipopnee) su una registrazione notturna (poligrafia ventilatoria o polisonnografia). La gravità della malattia viene valutata sulla base dell’indice di apnea-ipopnea, ma anche della gravità dei sintomi (in primis la sonnolenza diurna) e della presenza di comorbilità, in particolare cardiorespiratorie e metaboliche. Il trattamento si basa il più delle volte su una ventilazione a pressione positiva continua. Sono disponibili numerose alternative terapeutiche (ortesi per l’avanzamento mandibolare, trattamento chirurgico, stimolazione del nervo ipoglosso, trattamento farmacologico della sonnolenza). L’avvio di queste terapie richiede il più delle volte una collaborazione multidisciplinare.</p></div>","PeriodicalId":100439,"journal":{"name":"EMC - Otorinolaringoiatria","volume":"23 2","pages":"Pages 1-9"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"141229646","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Manifestazioni oto-rino-laringoiatriche del SARS-CoV-2","authors":"P. Bonfils , J.-L. Mainardi , D. Veyer","doi":"10.1016/S1639-870X(24)49162-9","DOIUrl":"10.1016/S1639-870X(24)49162-9","url":null,"abstract":"<div><p>Il primo paziente ufficiale con infezione respiratoria da SARS-CoV-2 (<em>severe acute respiratory syndrome coronavirus 2</em>) è stato segnalato il 17 novembre 2019 a Wuhan (Cina). Pochi mesi dopo, si sviluppa la pandemia e l’importanza dei disturbi olfattivi appare come un indicatore della malattia dopo che il virus ha presentato una mutazione sotto forma di variante G614. Poi la prevalenza della disosmia subisce variazioni significative a seconda delle varianti (Alfa, Gamma, Omicron). La percentuale di recupero dell’olfatto varia tra gli studi; è in media dell’80% a 3 mesi e del 95% a 2 anni. La fisiopatologia della disosmia si basa su un danno preferenziale alle cellule di sostegno, talvolta associato a un danno dei neuroni olfattivi primari. Il danno centrale è dibattuto, ma le riorganizzazioni funzionali olfattive centrali quando la perdita olfattiva persiste stanno cominciando a essere dimostrate dalla risonanza magnetica funzionale. Sono stati descritti con una bassa prevalenza anche altri sintomi oto-rino-laringoiatrici legati all’infezione da SARS-CoV-2: disturbi dell’equilibrio, vertigini, acufeni e sordità neurosensoriale. Citiamo per dovere di cronaca le complicanze laringee legate all’intubazione prolungata.</p></div>","PeriodicalId":100439,"journal":{"name":"EMC - Otorinolaringoiatria","volume":"23 2","pages":"Pages 1-11"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"141230675","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
M. Deffay (Docteur junior), C. Page (Professeur des Universités-praticien hospitalier)
{"title":"Tumori della ghiandola parotide","authors":"M. Deffay (Docteur junior), C. Page (Professeur des Universités-praticien hospitalier)","doi":"10.1016/S1639-870X(24)49160-5","DOIUrl":"10.1016/S1639-870X(24)49160-5","url":null,"abstract":"<div><p>Esistono 40 tipi di tumori differenti che possono colpire la ghiandola parotide, di cui i tre più frequenti sono l’adenoma pleomorfo, il tumore di Whartin e il cancro. L’orientamento diagnostico di fronte a un tumore della parotide è sia clinico che paraclinico, con gli esami più importanti che sono la risonanza magnetica (RM) e la citopuntura ecoguidata. Questi due esami consentono, nella maggior parte dei casi, di valutare con relativa precisione la natura del tumore parotideo prima del trattamento terapeutico. Il trattamento dei tumori della parotide è generalmente chirurgico, anche se, in certi casi molto particolari,si può prendere in considerazione un monitoraggio principalmente tramite RM. Il paziente deve essere informato di una possibile lesione del nervo faciale prima di qualsiasi intervento chirurgico alla parotide che potrebbe provocare una paralisi facciale postoperatoria, transitoria o permanente. L’intervento deve consentire la rimozione completa del tumore in zona sana ed essere quanto più conservativo possibile rispetto al nervo faciale. Alla parotidectomia è il più delle volte associato un esame istologico estemporaneo, il cui esito porterà a un adattamento della procedura chirurgica, in particolare alla realizzazione di un’asportazione cellulolinfonodale associata a una parotidectomia totale in caso di cancro. Il proseguimento della gestione di un tumore parotideo (monitoraggio, valutazione dell’estensione, terapie adiuvanti, ecc.) dipenderà dall’analisi anatomopatologica definitiva del pezzo chirurgico di escissione. In Francia, è auspicabile che i cancri parotidei siano dichiarati nel database Refcor (Rete di esperti francesi sui cancri ORL rari).</p></div>","PeriodicalId":100439,"journal":{"name":"EMC - Otorinolaringoiatria","volume":"23 2","pages":"Pages 1-16"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"141231244","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
C. La Croix PH, responsable de l’unité fonctionnelle d’ORL , M. Durand Médecin principal
{"title":"Manifestazioni oto-rino-laringoiatriche delle emopatie dell’adulto","authors":"C. La Croix PH, responsable de l’unité fonctionnelle d’ORL , M. Durand Médecin principal","doi":"10.1016/S1639-870X(24)49161-7","DOIUrl":"10.1016/S1639-870X(24)49161-7","url":null,"abstract":"<div><p>Le emopatie maligne coinvolgono molto frequentemente la sfera oto-rino-laringoiatrica (ORL). Questo danno può essere preliminare e far sorgere il sospetto di emopatia oppure comparire durante l’evoluzione della malattia. È importante conoscere bene i sintomi ORL che possono indicare un’emopatia per indirizzare rapidamente il paziente verso un ematologo ed evitare così un ritardo nel trattamento o l’attuazione di un trattamento inappropriato. Lo scopo di questo articolo è presentare i sintomi ORL che possono far sorgere il sospetto di un’emopatia maligna, la loro gestione e le possibili complicanze dei trattamenti in ambito ORL. La diagnosi, il trattamento e il monitoraggio devono far parte di una gestione multidisciplinare complessiva del paziente.</p></div>","PeriodicalId":100439,"journal":{"name":"EMC - Otorinolaringoiatria","volume":"23 2","pages":"Pages 1-11"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"141230891","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
A. Baguant (Praticien hospitalier) , A. Kaderbay (Praticien hospitalier) , S. Schmerber (Professeur des Universités, praticien hospitalier) , R. Quatre (Praticien hospitalier)
{"title":"Sordità autoimmuni","authors":"A. Baguant (Praticien hospitalier) , A. Kaderbay (Praticien hospitalier) , S. Schmerber (Professeur des Universités, praticien hospitalier) , R. Quatre (Praticien hospitalier)","doi":"10.1016/S1639-870X(24)48818-1","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1639-870X(24)48818-1","url":null,"abstract":"<div><p>All’interno delle sordità neurosensoriali, la sordità autoimmune è un’entità clinica a sé, supportata da argomentazioni sperimentali e cliniche. Può essere osservata in tre tipi di situazioni: integrata in una patologia nota per avere un supporto immunologico diretto contro l’orecchio interno (e dove il danno all’orecchio interno fa parte dei criteri diagnostici), associata a una malattia disimmune o autoimmune e in cui l’orecchio è solo un bersaglio tra gli altri organi attraverso meccanismi non specifici dell’orecchio interno e durante un danno isolato all’orecchio interno senza manifestazioni sistemiche. La sordità è neurosensoriale, il più delle volte rapidamente progressiva, invalidante, bilaterale nell’80% dei casi e spesso associata a disturbi vestibolari. In assenza di prove formali della natura autoimmune della sordità, e in particolare in assenza di un test biologico definitivo, la sua prevalenza è scarsamente stimata e la sua diagnosi è di eliminazione. Tuttavia, è importante, di fronte a una sordità neurosensoriale rapidamente progressiva, considerare la diagnosi di sordità autoimmune, perché è una delle rare forme di sordità neurosensoriale potenzialmente reversibili dopo trattamento medico. Il trattamento empirico resta mal codificato. Si basa principalmente sulla terapia con corticosteroidi, che costituisce un argomento diagnostico positivo in caso di regressione dei sintomi. Il ruolo dei trattamenti immunosoppressori, talvolta proposti nei casi di resistenza ai corticosteroidi, rimane altamente dibattuto. La somministrazione locale di farmaci, come l’iniezione intratimpanica, solleva molte speranze nel trattamento della sordità autoimmune, ma la sua efficacia resta da dimostrare. In caso di progressione verso una sordità profonda bilaterale, viene offerto un apparecchio acustico e l’impianto cocleare offre la speranza di una riabilitazione uditiva paragonabile ad altre cause di sordità.</p></div>","PeriodicalId":100439,"journal":{"name":"EMC - Otorinolaringoiatria","volume":"23 1","pages":"Pages 1-15"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1639870X24488181/pdfft?md5=dd1ef004daceab076bdae76b8948d37a&pid=1-s2.0-S1639870X24488181-main.pdf","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139992702","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"OA","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Sordità improvvise","authors":"I. Mosnier","doi":"10.1016/S1639-870X(24)48803-X","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1639-870X(24)48803-X","url":null,"abstract":"<div><p>La sordità improvvisa è definita dalla comparsa di una sordità neurosensoriale, il più delle volte unilaterale, con un abbassamento delle soglie uditive superiore o uguale a 30 dB su tre frequenze consecutive in meno di 72 ore. In caso di sospetto di sordità di percezione improvvisa neurosensoriale unilaterale sulla base dell’interrogatorio e dell’esame clinico associato all’acumetria, la diagnosi deve essere confermata urgentemente eseguendo l’audiometria tonale e vocale. Nel 10-15% dei casi, la sordità improvvisa è il sintomo rivelatore di diverse eziologie che devono essere ricercate sistematicamente. Le circostanze di comparsa possono talvolta far sospettare un’eziologia (trauma, ototossicità, patologia infettiva, ecc.). In assenza di un evento che sia all’origine di una sordità improvvisa con certezza, è necessario eseguire la risonanza magnetica nucleare, anche in caso di recupero parziale o totale dell’udito, per escludere una patologia retrococleare, in particolare uno schwannoma vestibolare. Se non viene trovata alcuna causa, si parla di sordità improvvisa idiopatica. I meccanismi fisiopatologici delle sordità improvvise idiopatiche restano ancora ipotetici e sono forse multifattoriali: origine vascolare, infiammazione cronica, ipotesi virale, origine autoimmune e così via. La ricerca dell’eziologia non deve ritardare il trattamento terapeutico, che deve essere il più rapido possibile. La terapia corticosteroidea sistemica o intratimpanica è il trattamento raccomandato di prima linea, anche se nessuno studio è stato in grado di fornire prove formali della sua efficacia. In assenza di guarigione, deve essere proposta la riabilitazione dell’udito mediante protesi o impianto uditivo.</p></div>","PeriodicalId":100439,"journal":{"name":"EMC - Otorinolaringoiatria","volume":"23 1","pages":"Pages 1-11"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1639870X2448803X/pdfft?md5=429d6e38326e776017eb5446f60bb2d4&pid=1-s2.0-S1639870X2448803X-main.pdf","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139992701","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"OA","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
P. Toulemonde, M. Risoud, C. Beck, P.-E. Lemesre, J. Wattelet, C. Vincent
{"title":"Imaging dell’angolo pontocerebellare e del condotto uditivo interno normale e patologico","authors":"P. Toulemonde, M. Risoud, C. Beck, P.-E. Lemesre, J. Wattelet, C. Vincent","doi":"10.1016/S1639-870X(24)48802-8","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1639-870X(24)48802-8","url":null,"abstract":"<div><p>L’angolo pontocerebellare (APC) è una regione anatomica ricca di elementi vascolonervosi, il che spiega la frequente manifestazione di diverse patologie attraverso il danneggiamento dei nervi cranici che vi circolano. La patologia dell’angolo pontocerebellare è estremamente varia ma dominata da patologie tumorali con, in ordine di frequenza, lo schwannoma vestibolare, il meningioma e la cisti epidermoide. La risonanza magnetica (RM) è l’esame diagnostico chiave per le patologie che colpiscono l’angolo pontocerebellare e il condotto uditivo interno (CUI). Le sequenze morfologiche consentono uno studio dettagliato dei diversi elementi della fossa posteriore e le sequenze funzionali sono un prezioso aiuto nella diagnosi eziologica delle lesioni. Nel caso di un acufene pulsatile, la RM può cercare prove a favore di un’anomalia vascolare della fossa posteriore o della base del cranio. L’emergere della RM 3 Tesla con sequenze tridimensionali (3D) <em>fluid attenuated inversion recovery</em> (FLAIR) tardive consente di ottenere maggiori informazioni sulla diagnosi positiva e sulla localizzazione dei diversi disturbi dell’orecchio interno. La TC resta indicata per le lesioni ossee dell’osso temporale e le situazioni di emergenza e a scopo anatomico prechirurgico. L’arteriografia è un esame invasivo utile prima di un intervento di radiologia interventistica.</p></div>","PeriodicalId":100439,"journal":{"name":"EMC - Otorinolaringoiatria","volume":"23 1","pages":"Pages 1-12"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1639870X24488028/pdfft?md5=32ee2f7c6b0cbdc4ebfd28d3536e2ec9&pid=1-s2.0-S1639870X24488028-main.pdf","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139992408","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"OA","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}