J.-M. Debarre (Docteur en droit, membre associé de l’Institut du droit public et de la science politique de l’Université de Rennes 1, Docteur en médecine, dermatologue)
{"title":"Cosmetici: definizioni e regolamentazioni","authors":"J.-M. Debarre (Docteur en droit, membre associé de l’Institut du droit public et de la science politique de l’Université de Rennes 1, Docteur en médecine, dermatologue)","doi":"10.1016/S1776-0313(25)50087-4","DOIUrl":"10.1016/S1776-0313(25)50087-4","url":null,"abstract":"<div><div>I cosmetici devono rispettare le regolamentazioni obbligatorie per la loro messa a disposizione sul mercato dell’Unione Europea (UE) al fine di assicurare un elevato livello di protezione della salute umana e di garantire il funzionamento del mercato interno, secondo il regolamento (CE) n<sup>o</sup> 1223/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio del 30 novembre 2009 relativo ai prodotti cosmetici. I cosmetici devono rispettare rigorose norme di sicurezza, di composizione, di etichettatura e di presentazione. Le affermazioni devono essere corrette e non fuorviare il consumatore. I cosmetici “naturali” e “bio” non hanno regolamentazioni specifiche all’interno dell’UE, ma possono ottenere la certificazione da parte di un organo che è stato precedentemente accreditato da un’Autorità pubblica riconosciuta. Ogni prodotto cosmetico immesso sul mercato europeo deve essere realizzato secondo le buone pratiche di fabbricazione. Il regolamento (CE) n<sup>o</sup> 1223/2009 prevede divieti e restrizioni su coloranti, conservanti e filtri ultravioletti utilizzati nella composizione dei cosmetici. Gli interferenti endocrini, i nanomateriali utilizzati nella composizione dei cosmetici e i prodotti per tatuaggi sono motivo di grande preoccupazione per le Autorità sanitarie a livello europeo. La cosmetovigilanza riguarda l’uso improprio di un cosmetico e qualsiasi effetto indesiderato, grave o meno, che si verifichi in condizioni d’uso normali o ragionevolmente prevedibili di un prodotto cosmetico. In Francia, la gestione della sicurezza sanitaria dei prodotti cosmetici e dei prodotti per tatuaggi è riorganizzata attorno a due attori principali, l’Agenzia nazionale di sicurezza sanitaria alimentare, ambientale e del lavoro e la Direzione generale della concorrenza, del consumo e della repressione delle frodi. La classificazione di alcuni cosmetici nella categoria “cosmetici” alla luce della normativa europea è talvolta delicata e incerta: un cosmetico può avere proprietà limite che, con il tempo, porteranno a riclassificarlo nella categoria dei medicinali o dei dispositivi medici.</div></div>","PeriodicalId":100418,"journal":{"name":"EMC - Cosmetologia Medica e Medicina degli Inestetismi Cutanei","volume":"22 1","pages":"Pages 1-13"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2025-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"143507982","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"OA","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
L. Mulon (Toxicologue Eurotox, Docteur en pharmacie) , R. Anton (Professeur émérite de l’Université de Strasbourg et honoraire de la Faculté de pharmacie, membre des Académies nationales de pharmacie et de médecine)
{"title":"Oli essenziali utilizzati in dermatologia","authors":"L. Mulon (Toxicologue Eurotox, Docteur en pharmacie) , R. Anton (Professeur émérite de l’Université de Strasbourg et honoraire de la Faculté de pharmacie, membre des Académies nationales de pharmacie et de médecine)","doi":"10.1016/S1776-0313(25)50139-9","DOIUrl":"10.1016/S1776-0313(25)50139-9","url":null,"abstract":"<div><div>Gli oli essenziali (OE) rispondono a delle definizioni precise. Questi prodotti complessi sono costituiti da sostanze lipofile come i derivati terpenici e del fenilpropano, presenti durante i processi di estrazione. Numerosi fattori di variabilità possono indurre modifiche organolettiche ma anche fisicochimiche e dunque biologiche e/o fisiologiche oppure tossicologiche. La qualità dell’OE è quindi fondamentale e i processi scientifici e analitici stanno attualmente beneficiando di efficienti progressi. A oggi non esistono delle normative specifiche per gli OE. Sono stati quindi connessi automaticamente alla regolamentazione sulle sostanze chimiche e, in questo contesto, i test utilizzati non sono adeguati alla loro specificità. La Commissione Europea ha richiesto un aggiornamento della normativa nell’ambito del suo “Green Deal”, portando a un inasprimento della classificazione dei pericoli per queste sostanze; i produttori si sono mobilitati per far evolvere questo quadro normativo applicato agli OE. In ogni caso, un OE o il prodotto che lo contiene devono soddisfare la definizione del regolamento (CE) n<sup>o</sup> 1223/2009, per avere uno statuto cosmetico, nei riguardi degli organi di controllo. Rischi di uso improprio e di tossicità possono essere osservati per i prodotti cosmetici contenenti degli OE. Se usati esternamente, i fenomeni allergici sono ben noti, per non parlare dei rischi associati alla somministrazione orale. Le specifiche dei “cosmetici biologici” offrono garanzie circa le modalità di coltivazione, lavorazione e formulazione, ma senza escludere una possibile tossicità dei costituenti. La denominazione “bio” permette tuttavia di limitare la presenza di sostanze indesiderate (pesticidi, insetticidi, ecc.). Se, inoltre, i professionisti, gli scienziati, le autorità pubbliche e i media potessero incoraggiarne un uso “ragionevole”, lo scopo di questo articolo sarebbe dunque quello di augurare un futuro luminoso per questi “OE bio” e per la sanità pubblica.</div></div>","PeriodicalId":100418,"journal":{"name":"EMC - Cosmetologia Medica e Medicina degli Inestetismi Cutanei","volume":"22 1","pages":"Pages 1-11"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2025-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"143508574","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"OA","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Effetti indesiderati della cura dei capelli negli utilizzatori","authors":"D. Tennstedt (Professeur émérite) , J. Dubois","doi":"10.1016/S1776-0313(25)50140-5","DOIUrl":"10.1016/S1776-0313(25)50140-5","url":null,"abstract":"<div><div>La gamma di prodotti utilizzati dai professionisti per lavare, modificare il colore e la forma o ancora abbellire i capelli non è priva di effetti indesiderati. Si tratta essenzialmente di dermatiti irritative e di eczemi allergici da contatto che possono colpire il cuoio capelluto ma anche la nuca, la parte anteriore del collo, la fronte, le guance e le regioni periorbitarie. Tra gli allergeni più citati si ricordano la parafenilendiammina (PPD) presente nelle tinture per capelli, il monotioglicolato di glicerolo (GMTG) delle permanenti acide e il persolfato di ammonio delle decolorazioni (quest’ultimo è responsabile principalmente di orticaria da contatto). Non bisogna certamente dimenticare altri allergeni come la cocamidopropil betaina, tra i tensioattivi, e anche alcuni costituenti della formulazione, come i conservanti e i profumi (addirittura il minoxidil, se frequentemente utilizzato dai pazienti). Questo articolo si concentra essenzialmente sugli effetti irritanti e sensibilizzanti dei vari prodotti per la cura dei capelli.</div></div>","PeriodicalId":100418,"journal":{"name":"EMC - Cosmetologia Medica e Medicina degli Inestetismi Cutanei","volume":"22 1","pages":"Pages 1-12"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2025-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"143508575","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"OA","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
A.-M. Pensé-Lhéritier (Docteur ès sciences pharmaceutiques, habilitée à diriger les recherches, France, présidente FRM GaleSens)
{"title":"Ingredienti dei prodotti cosmetici","authors":"A.-M. Pensé-Lhéritier (Docteur ès sciences pharmaceutiques, habilitée à diriger les recherches, France, présidente FRM GaleSens)","doi":"10.1016/S1776-0313(25)50089-8","DOIUrl":"10.1016/S1776-0313(25)50089-8","url":null,"abstract":"<div><div>La struttura di una formula cosmetica risponde non solo alla ricerca della migliore efficacia ma anche all’esigenza di molteplici prestazioni che consentano di realizzare il prodotto a livello industriale, di adattarlo alla pelle e alle aspettative del consumatore, di garantire la sicurezza del prodotto e di prevenirne la degradazione, sia fisicochimica che microbiologica. Ogni ingrediente viene quindi selezionato con lo scopo di raggiungere gli obiettivi precedentemente menzionati : i principi attivi per agire su un bersaglio cutaneo, gli ingredienti sensoriali per ottenere una migliore accettabilità, gli ingredienti tecnici per produrre la galenica e gli ingredienti conservanti, sia chimici che microbiologici, per evitare qualsiasi degradazione. Questo articolo introduce tutte queste categorie in modo che il lettore veda la formula non più come un semplice elenco di ingredienti ma come un accordo strutturato per consentire la realizzazione di un prodotto ad alte prestazioni che soddisfi le specifiche stabilite dal produttore. Senza entrare nei dettagli, ogni paragrafo degli ingredienti presenta un certo numero di molecole chiave di varia origine naturale o sintetica e la loro modalità d’azione. Pertanto, i principi attivi vengono illustrati attraverso bersagli mirati nell’epidermide, nel derma e nell’ipoderma. Gli ingredienti sensoriali sono esemplificati da polveri, coloranti e sostanze grasse. Gli ingredienti tecnici sono essenzialmente organizzati in base alle fasi in cui vengono dispersi e al loro ruolo nella produzione di prodotti per l’igiene o la cura. Gli ingredienti conservanti sono suddivisi in due sottoparti: gli agenti protettivi contro gli agenti fisici esterni (ossigeno, luce) e quelli contro gli agenti microbiologici.</div></div>","PeriodicalId":100418,"journal":{"name":"EMC - Cosmetologia Medica e Medicina degli Inestetismi Cutanei","volume":"22 1","pages":"Pages 1-11"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2025-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"143507984","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"OA","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
J.-M. Debarre (Docteur en droit, Docteur en médecine, dermatologue, membre associé de l’Institut du droit public et de la science politique de l’Université de Rennes)
{"title":"Dispositivi medici: definizioni e regolamentazioni – applicazioni in dermatologia","authors":"J.-M. Debarre (Docteur en droit, Docteur en médecine, dermatologue, membre associé de l’Institut du droit public et de la science politique de l’Université de Rennes)","doi":"10.1016/S1776-0313(25)50088-6","DOIUrl":"10.1016/S1776-0313(25)50088-6","url":null,"abstract":"<div><div>Il regolamento (UE) 2017/745 del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 aprile 2017 (o <em>medical devices regulation</em>, MDR) disciplina, nell’Unione Europea (UE), l’immissione sul mercato di un dispositivo medico (DM). I DM sono prodotti sanitari utilizzati per prevenire, diagnosticare e curare malattie o per aiutare ciascuno nella propria vita quotidiana. Il MDR include i DM a scopo non medico. Il mondo dei DM è molto vario. Qualsiasi DM deve rispettare i requisiti generali di sicurezza e prestazione attestati dal marchio CE. Il marchio CE (Conformità Europea) viene rilasciato da un organismo notificato accreditato designato dall’autorità responsabile di ciascuno Stato membro dell’UE. Il MDR definisce una classificazione dei DM in base alla loro destinazione e al loro rischio. Gli operatori economici in materia di DM sono i produttori, i rappresentanti, gli importatori e i distributori. Ogni DM è accompagnato dalle informazioni necessarie e aggiornate sulla sua identificazione, sul suo produttore e su ogni indicazione utile relativa alla sicurezza e alle prestazioni. A eccezione delle piccole e medie imprese, i produttori e i rappresentanti di DM hanno almeno una persona con la responsabilità di garantire il rispetto del MDR. Le indagini cliniche sui DM che coinvolgono partecipanti umani sono intese a valutare la sicurezza o le prestazioni di un DM e si sovrappongono alle indagini cliniche per ottenere l’autorizzazione all’immissione in commercio di un farmaco. La pubblicità dei DM non può contenere messaggi che facciano temere un rischio per la salute pubblica e dal contenuto che possa indurre in errore l’utilizzatore o il paziente. È generalmente vietata la pubblicità al pubblico di un DM e dei suoi accessori coperti o finanziati, anche parzialmente, dall’assicurazione sanitaria obbligatoria. Per ciascun DM, i produttori documentano e aggiornano un sistema di sorveglianza postcommercializzazione appropriato alla classe del DM. Questo sistema fa parte del sistema di gestione della qualità attuato dal produttore. In Francia, la sorveglianza del mercato dei DM è effettuata dall’Agenzia nazionale di sicurezza del farmaco e dei prodotti sanitari e dalla Direzione generale della concorrenza, del consumo e della repressione delle frodi.</div></div>","PeriodicalId":100418,"journal":{"name":"EMC - Cosmetologia Medica e Medicina degli Inestetismi Cutanei","volume":"22 1","pages":"Pages 1-16"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2025-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"143507983","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"OA","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Smagliature","authors":"P. Foulc (Docteur, dermatologue)","doi":"10.1016/S1776-0313(25)50141-7","DOIUrl":"10.1016/S1776-0313(25)50141-7","url":null,"abstract":"<div><div>Le smagliature sono lesioni cutanee benigne il cui aspetto antiestetico è talvolta molto imbarazzante per i pazienti. Sono causate dall’allungamento cutaneo sotto l’influenza di alcuni fattori ormonali. Inizialmente di colore rosso violaceo, invecchiano secondo una modalità atrofodermica e diventano bianche brillanti, fini e tortuose. I trattamenti sono più efficaci allo stadio iniziale di smagliature rosse; i laser vascolari vengono utilizzati soprattutto in prima intenzione sulla pelle chiara. Sebbene numerosi studi abbiano dimostrato l’efficacia dei laser frazionati ablativi sulle smagliature, le radiofrequenze con microaghi (molto più recenti e attualmente meno studiate) devono probabilmente essere considerate oggi come il trattamento di riferimento per le smagliature vecchie, soprattutto per il loro bassissimo rischio di comparsa di effetti collaterali (in particolare in termini di iperpigmentazione postinfiammatoria). Dal momento che i laser ablativi frazionati possono essere una fonte di iperpigmentazione postinfiammatoria nei soggetti con fototipo alto, si tende a utilizzare in questo ambito altre tecniche meno invasive: peeling, carbossiterapia, <em>microneedling</em>, laser frazionati non ablativi e radiofrequenze frazionate o non frazionate. Per le smagliature cave, l’uso più recente di iniettabili si è dimostrato efficace. Il confronto tra diverse tecniche è difficile. Nessun trattamento garantirà la restituzione della pelle ad integrum. Tuttavia, può essere raccomandata l’associazione di diverse tecniche.</div></div>","PeriodicalId":100418,"journal":{"name":"EMC - Cosmetologia Medica e Medicina degli Inestetismi Cutanei","volume":"22 1","pages":"Pages 1-13"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2025-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"143508592","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"OA","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
I. Rousseaux (Dermatologue esthétique, présidente de Defee Nord, membre du bureau du Syndicat des dermatologues)
{"title":"Materiali riempitivi e volumizzanti","authors":"I. Rousseaux (Dermatologue esthétique, présidente de Defee Nord, membre du bureau du Syndicat des dermatologues)","doi":"10.1016/S1776-0313(24)48810-2","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1776-0313(24)48810-2","url":null,"abstract":"<div><p>Le iniezioni cutanee a scopo estetico mirano a riempire un vuoto come una ruga oppure ad aumentare il volume di una determinata zona del tegumento. Le tecniche di iniezione si sono evolute dalla siringa e dall’ago, in particolare con l’avvento delle cannule, che consentono di ottenere risultati volumetrici in migliori condizioni di sicurezza. Soprattutto, i materiali iniettabili si sono evoluti, passando da composti non riassorbibili, troppo spesso fonte di deturpazioni e di complicanze permanenti, a materiali riassorbibili, primo fra tutti l’acido ialuronico. Questi materiali riassorbibili sono praticamente gli unici utilizzati oggi dai dermatologi.</p></div>","PeriodicalId":100418,"journal":{"name":"EMC - Cosmetologia Medica e Medicina degli Inestetismi Cutanei","volume":"21 1","pages":"Pages 1-7"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-02-24","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1776031324488102/pdfft?md5=1197354ccea2a792836912f40649a575&pid=1-s2.0-S1776031324488102-main.pdf","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139942591","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"OA","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
F. Hoareau (Docteur) , A. Mahé (Professeur conventionné de l’Université de Strasbourg)
{"title":"Cosmetici e diversità: considerazioni sociopsicologiche","authors":"F. Hoareau (Docteur) , A. Mahé (Professeur conventionné de l’Université de Strasbourg)","doi":"10.1016/S1776-0313(24)48807-2","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1776-0313(24)48807-2","url":null,"abstract":"<div><p>I trattamenti cosmetici per la pelle e i capelli hanno alcune specificità per i tipi di pelle scura e i capelli crespi. Innanzitutto, è necessario riadattare le abitudini di igiene e idratazione quando si passa da un clima tropicale a un clima temperato. Pertanto, ridurre il numero delle docce quotidiane, smettere di sfregare e utilizzare emollienti idratanti anziché grassi spesso consentono di ritrovare un comfort e un risultato estetico soddisfacenti. I cosmetici depigmentanti hanno un effetto minore sulla discromia rispetto ai trattamenti eziologici, le cure cicatrizzanti e l’evitamento di azioni traumatiche (sfregamento, scrub e grattamento). In caso di depigmentazione volontaria, oltre alla graduale cessazione dei prodotti utilizzati, è utile l’utilizzo di creme cicatrizzanti e di un sostegno psicologico per accettare i postumi. Per quanto riguarda i capelli crespi, sono indicati agenti untuosi e creme districanti; deve essere incoraggiata la limitazione di traumi come la trazione o lo stiramento. I disagi legati alla rasatura e alla depilazione vengono corretti più con la rimozione dei traumi e con le cure mediche che con i cosmetici. Infine, l’invecchiamento cutaneo tardivo, dovuto all’abbondanza di melanina, rende poco utile il ricorso ai trattamenti antietà.</p></div>","PeriodicalId":100418,"journal":{"name":"EMC - Cosmetologia Medica e Medicina degli Inestetismi Cutanei","volume":"21 1","pages":"Pages 1-4"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-02-24","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1776031324488072/pdfft?md5=984008bcc36c57b892963801239f71fc&pid=1-s2.0-S1776031324488072-main.pdf","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139941984","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"OA","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
L. Misery (Chef de service, PU-PH, titulaire de la chaire de dermatologie neurosensorielle, directeur de laboratoire)
{"title":"Pelle sensibile, pelle reattiva","authors":"L. Misery (Chef de service, PU-PH, titulaire de la chaire de dermatologie neurosensorielle, directeur de laboratoire)","doi":"10.1016/S1776-0313(24)48808-4","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1776-0313(24)48808-4","url":null,"abstract":"<div><p>La pelle sensibile (o pelle reattiva) è definita come una sindrome che si manifesta con la comparsa di sensazioni spiacevoli (pizzicore, bruciore, dolore, prurito, formicolio) in risposta a stimoli che normalmente non dovrebbero causare tali sensazioni. Queste sensazioni spiacevoli non possono essere spiegate con lesioni attribuibili a una malattia cutanea specifica. La pelle può apparire normale o essere accompagnata da eritema. La pelle sensibile può coinvolgere qualsiasi zona della pelle ma soprattutto il viso. La pelle sensibile è molto comune, infatti riguarda circa la metà della popolazione, con intensità variabile. La diagnosi viene essenzialmente fatta intervistando il paziente. La fisiopatologia comincia a essere compresa meglio: potrebbe trattarsi di un’iperreattività del sistema nervoso cutaneo, legata in particolare all’attivazione di proteine sensoriali presenti sui cheratinociti e sulle terminazioni nervose. La gestione rimane ancora piuttosto speculativa.</p></div>","PeriodicalId":100418,"journal":{"name":"EMC - Cosmetologia Medica e Medicina degli Inestetismi Cutanei","volume":"21 1","pages":"Pages 1-6"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-02-24","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1776031324488084/pdfft?md5=10c78edc8f5b95ef5dddd23347cc513c&pid=1-s2.0-S1776031324488084-main.pdf","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139942589","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"OA","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Laser pigmentari: utilizzo su lesioni pigmentate e tatuaggi","authors":"M. Jourdan (Dermatologue)","doi":"10.1016/S1776-0313(24)48812-6","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1776-0313(24)48812-6","url":null,"abstract":"<div><p>I laser pigmentari possono ridurre efficacemente un gran numero di lesioni pigmentate epidermiche o dermiche. Emettono una lunghezza d’onda che prende di mira selettivamente il cromoforo bruno della melanina o un pigmento esogeno come gli inchiostri per tatuaggi e sono caratterizzati dalla produzione di un forte impulso per una durata molto breve. Questa concentrazione di energia è all’origine di un effetto fotomeccanico sul bersaglio, senza traboccamento termico, chiamato “fototermolisi selettiva”. In tutti i casi, è necessaria una diagnosi precisa prima della seduta: occorre prima escludere un nevo, un melanoma o una melanosi di Dubreuilh. È inoltre necessario spiegare chiaramente lo svolgimento della seduta, i possibili effetti avversi, la prognosi del risultato nonché i rischi di recidiva, quando esistono, in particolare per gli amartomi di Becker o le macchie caffellatte. A volte i rischi di recidiva sono tali, come per il melasma, da poter relegare il laser all’ultima linea di trattamento. I laser pigmentari, invece, sono la prima scelta per la rimozione dei tatuaggi, siano essi classici tatuaggi ornamentali, tatuaggi dermocosmetici, tatuaggi tradizionali o tatuaggi accidentali.</p></div>","PeriodicalId":100418,"journal":{"name":"EMC - Cosmetologia Medica e Medicina degli Inestetismi Cutanei","volume":"21 1","pages":"Pages 1-8"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-02-24","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1776031324488126/pdfft?md5=2fcbd87273de35fa7244b22787188b3a&pid=1-s2.0-S1776031324488126-main.pdf","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139942611","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"OA","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}