T. Martinez MD, M. Boye MD, N. Py MD, A. Swiech MD, M. Boutonnet MD, P. Pasquier MD, PhD
{"title":"Blast, lesioni da esplosione","authors":"T. Martinez MD, M. Boye MD, N. Py MD, A. Swiech MD, M. Boutonnet MD, P. Pasquier MD, PhD","doi":"10.1016/S1283-0771(20)44009-5","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0771(20)44009-5","url":null,"abstract":"<div><p>Il termine “blast” è usato per indicare le lesioni anatomiche e la sindrome clinica causate dall’esposizione del corpo agli effetti di un’onda d’urto risultante da un’esplosione. Un’esplosione è una reazione chimica esotermica che trasforma, in brevissimo tempo, un corpo liquido o solido in gas, con, schematicamente, tre componenti: l’onda d’urto, il soffio e il calore. A seconda del mezzo ambientale in cui si propaga l’onda d’urto, si distinguono blast in ambiente aereo, liquido o solido. Le esplosioni possono essere il risultato di incidenti domestici o industriali, ma sono ormai, il più delle volte, il risultato di atti di terrorismo o di guerra, con lesioni da blast all’origine di gravi lesioni fisiche e psicologiche. Le lesioni causate dall’esplosione sono divise in quattro categorie di lesioni legate a un’onda d’urto: primarie, secondarie, terziarie e quaternarie o, anche, quinquenarie. Una vittima di esplosione in prossimità della sorgente esplosiva è rimasta ustionata, in stato di shock emorragico per amputazioni degli arti, ipossica per blast polmonare o pneumotorace, vittima di lesioni perforanti multiple e di lesioni da proiezione. A distanza, i feriti possono avere solo lesioni timpaniche e da proiettili. Il pericolo di queste ultime non dipende tanto dalle dimensioni dei proiettili (pneumotorace iperteso, lesione vascolare o ferita craniocerebrale, per esempio), e vittime decedute possono, quindi, essere scoperte molto lontano dall’esplosione: la gravità della lesione ha la precedenza sul suo meccanismo. Nel caso di vittime multiple, la filiera di assistenza è spesso satura e disorganizzata nella fase iniziale a causa del massiccio afflusso di feriti, con molte vittime poco gravi: è indispensabile un adeguato triage preospedaliero.</p></div>","PeriodicalId":100410,"journal":{"name":"EMC - Anestesia-Rianimazione","volume":"25 3","pages":"Pages 1-10"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-08-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"137276145","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Monitoraggio emodinamico del paziente operato in chirurgia non cardiaca","authors":"C. Coelembier , J.-L. Fellahi","doi":"10.1016/S1283-0771(20)44058-7","DOIUrl":"10.1016/S1283-0771(20)44058-7","url":null,"abstract":"<div><p>La mortalità perioperatoria è diminuita significativamente negli ultimi decenni in Francia. Oggi è stimata pari a circa il 3% in chirurgia non cardiaca. Questa riduzione è in gran parte dovuta al miglioramento della gestione anestesiologica e del monitoraggio emodinamico, reso obbligatorio dal decreto legge n. 94-1050 del 5 dicembre 1994 relativo alle condizioni tecniche di funzionamento degli istituti sanitari per quanto riguarda la pratica dell’anestesia. Tuttavia, il monitoraggio emodinamico in sala operatoria è ancora troppo spesso limitato al solo monitoraggio della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa, senza alcuna valutazione della precarico-dipendenza e/o della gittata cardiaca. Tuttavia, una strategia individuale di ottimizzazione emodinamica permette di ridurre la morbimortalità postoperatoria, la durata della degenza ospedaliera e i costi relativi alle cure. Negli ultimi anni sono comparse nuove tecniche per il monitoraggio della pressione arteriosa, della precarico-dipendenza e della gittata cardiaca, più semplici da implementare e meno invasive per i pazienti. Oltre alla termodiluizione arteriosa polmonare o transpolmonare e al Doppler esofageo, le tecniche basate sull’analisi del profilo delle onde di polso o sulla bioimpedenziometria cardiotoracica sono in corso di validazione in chirurgia non cardiaca. La scelta del monitoraggio emodinamico deve dipendere dal rischio operatorio associato al paziente e all’intervento chirurgico. Questa scelta di un monitoraggio adeguato dovrebbe aumentare l’adozione in routine di efficaci strategie di ottimizzazione emodinamica intraoperatoria.</p></div>","PeriodicalId":100410,"journal":{"name":"EMC - Anestesia-Rianimazione","volume":"25 3","pages":"Pages 1-13"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-08-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"75875768","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Preeclampsia, eclampsia","authors":"F. Vial, N.-E. Baka, D. Herbain","doi":"10.1016/S1283-0771(20)44010-1","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0771(20)44010-1","url":null,"abstract":"<div><p>In tutti i paesi del mondo, la preeclampsia continua a svolgere un ruolo preponderante in termini di morbimortalità maternofetale. Eclampsia, sindrome <em>hemolysis, elevated liver enzymes, and low platelets</em> (HELLP), edema polmonare acuto, ematoma retroplacentare e lesione renale sono le sue principali complicanze. La fisiopatologia della preeclampsia non è ancora completamente compresa. Un difetto nella placentazione e un’ipossia placentare che porta a uno squilibrio tra fattori angiogenici e antiangiogenici responsabile di una lesione endoteliale e multiorganica materna ne sono, il più delle volte, la causa. Nessun predittore di preeclampsia è, attualmente, raccomandato di routine. Il parto e il parto placentare restano gli unici trattamenti curativi per questa patologia. I protocolli di gestione volti a stabilizzare la paziente in attesa di un’estrazione perseguono tutti gli stessi obiettivi: controllo dell’ipertensione e del riempimento vascolare, prevenzione delle convulsioni, monitoraggio laboratoristico e ottimizzazione dell’estrazione. Tra le 24 e le 34 settimane di amenorrea (SA), un atteggiamento conservativo, al di fuori di gravi complicanze maternofetali, migliora la prognosi fetale, ma richiede un attento monitoraggio. Le tecniche di anestesia neurassiale sono le tecniche di elezione per l’analgesia e l’anestesia per la paziente preeclamptica e devono essere privilegiate, al di fuori di un disturbo della coagulazione. Solo l’aspirina a basse dosi e la somministrazione di calcio nelle pazienti in carenza permettono di prevenire recidive della malattia. A causa del rischio di complicanze renali e cardiovascolari a distanza, le pazienti a rischio devono essere monitorate.</p></div>","PeriodicalId":100410,"journal":{"name":"EMC - Anestesia-Rianimazione","volume":"25 3","pages":"Pages 1-17"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-08-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"137276144","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
P. Esnault MD , E. D’Aranda MD , A. Montcriol MD , C. Contargyris MD , J.-B. Morvan MD , D. Rivière MD , P. Goutorbe MD , E. Meaudre MD
{"title":"Tracheotomia chirurgica e tracheotomia percutanea in rianimazione","authors":"P. Esnault MD , E. D’Aranda MD , A. Montcriol MD , C. Contargyris MD , J.-B. Morvan MD , D. Rivière MD , P. Goutorbe MD , E. Meaudre MD","doi":"10.1016/S1283-0771(20)43679-5","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0771(20)43679-5","url":null,"abstract":"<div><p>La tracheotomia è definita come l’apertura della trachea cervicale seguita dal posizionamento di una cannula. A differenza degli anglosassoni, il termine tracheostomia è riservato in Francia alla patologia oto-rino-laringoiatrica e toracica e corrisponde all’abboccamento definitivo della trachea alla cute cervicale. La tracheotomia, procedura invasiva, riguarda circa il 10% dei pazienti sotto ventilazione meccanica in rianimazione. È utile quando lo svezzamento dalla ventilazione meccanica è difficile o prolungato. Tuttavia, non è l’unica strategia, perché il posto della ventilazione non invasiva nello svezzamento dalla ventilazione meccanica si è molto evoluto negli ultimi anni. Non potendo basarsi su forti prove scientifiche, le indicazioni e le raccomandazioni professionali sono assai poco direttive, lasciando un posto importante alla decisione individuale al letto del paziente. In effetti, i risultati degli studi sono, talvolta, molto contraddittori. Tuttavia, le recenti raccomandazioni indicano che una tracheotomia non deve essere eseguita prima di 5-7 giorni e deve essere preferita una metodica percutanea ogni volta che sia possibile. Inoltre, durante lo svezzamento dalla ventilazione, è possibile che la tracheotomia migliori il comfort dei pazienti e che riduca la necessità di sedazione. La mortalità, l’incidenza delle pneumopatie acquisite sotto ventilazione meccanica e la durata della degenza ospedaliera non sembrano essere ridotte da una tracheotomia precoce (< 7 giorni di ventilazione). A differenza della tracheotomia chirurgica, le tecniche percutanee iniziano con l’introduzione, tra due anelli tracheali, di una guida metallica sulla quale un dispositivo di dilatazione realizza l’orifizio di tracheotomia. Le differenze nelle complicanze tra le due tecniche sono complessivamente modeste, ma a favore delle tecniche percutanee. I postumi della tracheotomia percutanea sono più semplici, con meno infezioni stromali e una migliore cicatrizzazione. Anche se è stata democratizzata negli ultimi anni, la tracheotomia resta una procedura invasiva che impone delle precauzioni prima della sua realizzazione, durante e dopo. Le cannule per tracheotomia sono varie, richiedono cure specifiche ed espongono a complicanze.</p></div>","PeriodicalId":100410,"journal":{"name":"EMC - Anestesia-Rianimazione","volume":"25 2","pages":"Pages 1-19"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"92035687","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
A. Jacquens , C. Guidoux , B. Mathon , F. Clarençon , V. Degos
{"title":"Gestione degli accidenti vascolari cerebrali in fase acuta","authors":"A. Jacquens , C. Guidoux , B. Mathon , F. Clarençon , V. Degos","doi":"10.1016/S1283-0771(20)43694-1","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0771(20)43694-1","url":null,"abstract":"<div><p>Gli accidenti vascolari cerebrali (AVC) rappresentano la terza causa di mortalità e la principale causa di disabilità acquisita negli adulti. Ogni anno, in Francia, si contano tra 100 000 e 140 000 AVC: la metà dei pazienti mantiene una disabilità, il 25% muore entro i primi mesi che seguono e il 25% dei pazienti guarisce senza sequele. All’interno degli AVC, si distinguono gli infarti cerebrali, le emorragie cerebrali, gli accidenti ischemici transitori, le emorragie subaracnoidee e le trombosi venose cerebrali. Classicamente, gli infarti cerebrali rappresentano circa l’85% degli AVC. La gestione degli AVC varia ampiamente tra i paesi e, all’interno di uno stesso paese, tra le regioni. Lo sviluppo di centri specializzati, chiamati unità neurovascolari (UNV) in Francia e “stroke centers” negli Stati Uniti, ha modificato favorevolmente la gestione di questi pazienti. Nuovi strumenti terapeutici come la trombectomia, che richiedono una stretta collaborazione tra le equipe di anestesia-rianimazione, neurologia vascolare e neuroradiologia interventistica, hanno cambiato radicalmente la prognosi funzionale degli AVC ischemici. Per quanto riguarda le emorragie cerebrali, un uso più standardizzato dei protocolli di antagonizzazione degli agenti anticoagulanti orali che associano la vitamina K ai fattori vitamina K-dipendenti è ancora insufficiente in Francia. Per migliorare la gestione degli AVC in Francia è necessario l’emergere di UNV con il supporto del sistema normativo e di gestione delle urgenze. Questo aggiornamento affronta innanzitutto le misure da attuare per migliorare la gestione iniziale degli AVC, quindi affronta la gestione specifica degli infarti cerebrali, delle trombosi venose cerebrali e delle emorragie cerebrali nella fase acuta. Particolare attenzione è rivolta alla nuova tecnica di gestione endovascolare mediante trombectomia degli AVC ischemici con occlusione arteriosa prossimale.</p></div>","PeriodicalId":100410,"journal":{"name":"EMC - Anestesia-Rianimazione","volume":"25 2","pages":"Pages 1-20"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"92035688","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
R. Courbil (Directeur), A.-C. Manteau (Directrice du département Biologie, thérapies et diagnostic)
{"title":"Regole di compatibilità e incidenti immunologici della trasfusione sanguigna","authors":"R. Courbil (Directeur), A.-C. Manteau (Directrice du département Biologie, thérapies et diagnostic)","doi":"10.1016/S1283-0771(20)43672-2","DOIUrl":"10.1016/S1283-0771(20)43672-2","url":null,"abstract":"<div><p>La terapia trasfusionale rimane ampiamente utilizzata in Francia, con oltre 2,5 milioni di prodotti sanguigni labili somministrati ogni anno a oltre 500 000 pazienti. Questa terapia, attualmente insostituibile, deve, tuttavia, essere accompagnata da precauzioni nel suo utilizzo. A tal fine, le regole per la compatibilità trasfusionale devono essere conosciute e rispettate, in particolare per quanto riguarda la trasfusione di concentrati di globuli rossi, il principale prodotto sanguigno labile prescritto in quasi l’80% dei casi. La mancata osservanza di queste regole ha conseguenze potenzialmente deleterie per il paziente, a breve, a medio o a lungo termine. Tra queste, gli incidenti di origine immunologica costituiscono il principale rischio della terapia trasfusionale, principalmente a causa delle alloimmunizzazioni, delle reazioni allergiche e delle reazioni febbrili non emolitiche.</p></div>","PeriodicalId":100410,"journal":{"name":"EMC - Anestesia-Rianimazione","volume":"25 2","pages":"Pages 1-9"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"76781900","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
R. Courbil (Directeur), D. Dernis (Responsable préparation des PSL)
{"title":"Prodotti sanguigni labili","authors":"R. Courbil (Directeur), D. Dernis (Responsable préparation des PSL)","doi":"10.1016/S1283-0771(20)43678-3","DOIUrl":"10.1016/S1283-0771(20)43678-3","url":null,"abstract":"<div><p>Un prodotto sanguigno labile è sempre proveniente da una donazione di sangue umano. A un gesto di semplice generosità di un donatore segue una catena di processi, la catena trasfusionale, che porta a questa terapia insostituibile per il ricevente. I tre principali prodotti ematici labili, che sono i concentrati di globuli rossi, i concentrati piastrinici e i plasmi terapeutici, rispondono a standard rigorosi e a un utilizzo regolamentato.</p></div>","PeriodicalId":100410,"journal":{"name":"EMC - Anestesia-Rianimazione","volume":"25 2","pages":"Pages 1-11"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"83845652","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
P.-M. Mertes (Professeur d’anesthésie-réanimation) , P. Demoly (Professeur de pneumologie) , J.-M. Malinovsky (Professeur d’anesthésie-réanimation) , C. Tacquard (Docteur en anesthésie-réanimation)
{"title":"Complicanze anafilattiche dell’anestesia generale","authors":"P.-M. Mertes (Professeur d’anesthésie-réanimation) , P. Demoly (Professeur de pneumologie) , J.-M. Malinovsky (Professeur d’anesthésie-réanimation) , C. Tacquard (Docteur en anesthésie-réanimation)","doi":"10.1016/S1283-0771(20)43265-7","DOIUrl":"10.1016/S1283-0771(20)43265-7","url":null,"abstract":"<div><p>Ogni sostanza somministrata durante il periodo perioperatorio è suscettibile di indurre una reazione anafilattica di meccanismo immunologico (allergico, il più delle volte da immunoglobuline [Ig] E, a volte IgG) o non immunologico (in precedenza chiamata anafilattoide). L’incidenza delle reazioni anafilattiche è variamente valutata a seconda dei paesi. Sommando tutti i meccanismi, varia da 1 a 353 per 18 600 anestesie e l’incidenza delle reazioni allergiche va da 1/5 000 a 1/13 000 anestesie. In Francia, è stato possibile valutare l’incidenza delle reazioni allergiche con maggiore precisione. Essa è stimata a 100,6 (76,2-125,3)/milione di anestesie nella popolazione generale, con una netta predominanza femminile (maschi: 55,4 [42,0-69,0], femmine: 154,9 [117,2-193,1]). Nell’adulto, le sostanze più frequentemente incriminate sono i curari, gli antibiotici e i coloranti. Le reazioni al lattice sono in declino e rappresentano la quarta causa di reazioni IgE-mediate. L’incidenza delle reazioni allergiche ai curari è valutata a 184,0 (139,3-229,7)/milione di anestesie, che hanno comportato la somministrazione di un miorilassante, e sale fino a 250,9 (189,8-312,9)/milione nelle femmine. Al contrario, nel bambino, il rapporto tra i sessi è pari 1 e le sostanze più frequentemente coinvolte sono il lattice e, successivamente, curari e antibiotici. La sintomatologia clinica non consente di distinguere il meccanismo delle reazioni. Viceversa, le reazioni allergiche sono, generalmente, più gravi. Quando la sintomatologia clinica è limitata a un singolo sintomo, la diagnosi di anafilassi può essere difficile. Devono essere realizzate indagini intra- e postoperatorie per confermare il meccanismo della reazione e per identificare l’agente causale. Esse comprendono il dosaggio sierico della triptasi e dell’istamina (tende a scomparire) e la ricerca di IgE specifiche al momento della reazione, nonché la realizzazione di test cutanei e, talvolta, provocativi a distanza. Le indicazioni di un bilancio allergologico prima di un’anestesia sono molto limitate, riservate a soggetti con fattori di rischio ben definiti. Non esiste una premedicazione che protegga dall’insorgere di una reazione anafilattica. Il trattamento deve essere attuato il più rapidamente possibile e si basa su un ampio consenso. Implica la sospensione della somministrazione dell’allergene in questione, la somministrazione di adrenalina e il riempimento vascolare. Qualsiasi reazione anafilattica, indipendentemente dalla gravità, deve essere segnalata al centro di farmacovigilanza regionale, insieme ai risultati delle indagini allergologiche.</p></div>","PeriodicalId":100410,"journal":{"name":"EMC - Anestesia-Rianimazione","volume":"25 1","pages":"Pages 1-17"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1283-0771(20)43265-7","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"87315758","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
P. Lena , H. Quintard , J. Sedat , Y. Chau Huu Danh
{"title":"Anestesia in neuroradiologia interventistica","authors":"P. Lena , H. Quintard , J. Sedat , Y. Chau Huu Danh","doi":"10.1016/S1283-0771(20)43266-9","DOIUrl":"10.1016/S1283-0771(20)43266-9","url":null,"abstract":"<div><p>L’attività di neuroradiologia interventistica ha continuato a svilupparsi negli ultimi 20 anni. Ne deriva una varietà di interventi le cui indicazioni vanno dalla devascolarizzazione del tumore al trattamento di malformazioni vascolari, nonché alla disostruzione di vasi intracerebrali in caso di accidenti vascolari ischemici. Le sale interventistiche, che erano spesso difficili da adeguare al lavoro degli anestesisti, si sono sviluppate tecnicamente, diventando sale dette “ibride”, che consentono un lavoro in collaborazione tra anestesista e neuroradiologo interventista. L’attività di neuroradiologia interventistica è, quindi, divisa tra gesti programmati e urgenze, in cui è impegnata una vera e propria corsa contro il tempo, specialmente nella gestione degli accidenti vascolari cerebrali. L’anestesista-rianimatore è un attore privilegiato, in queste gestioni.</p></div>","PeriodicalId":100410,"journal":{"name":"EMC - Anestesia-Rianimazione","volume":"25 1","pages":"Pages 1-12"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1283-0771(20)43266-9","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"86465916","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}