F. Aubrun MD, PhD, Chef de service, M. Dziadzko MD, PhD
{"title":"Analgesia postoperatoria nell’adulto","authors":"F. Aubrun MD, PhD, Chef de service, M. Dziadzko MD, PhD","doi":"10.1016/S1283-0771(20)44221-5","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>L’analgesia postoperatoria è inseparabile dalla sicurezza dei pazienti. Tiene conto dell’intero decorso clinico, della storia e delle caratteristiche personali, dell’ambiente e delle persone che circondano il paziente, compreso il personale curante. Le raccomandazioni delle società scientifiche hanno permesso, accanto ai successivi piani “dolore”, di promuovere sofisticate tecniche di analgesia, ma anche di stabilire una strategia analgesica individualizzata. La multimodalità della moderna analgesia postoperatoria comprende non solo la combinazione di farmaci e tecniche di anestesia locoregionale, ma anche il precondizionamento fisico (miglioramento della capacità funzionale), l’educazione preoperatoria del paziente ma anche delle persone vicine, l’individuazione e l’anticipazione della vulnerabilità al dolore (paziente con dolore cronico, età estreme, tossicodipendenza e depressione, particolarità genetiche) e il supporto postoperatorio (in particolare nel contesto di un recupero migliorato dopo chirurgia). Il risparmio morfinico durante e dopo l’intervento chirurgico è uno dei cardini di un’efficace analgesia postoperatoria. Aiuta a ridurre il fenomeno dell’iperalgesia e il consumo postoperatorio di oppioidi, soprattutto per le popolazioni più vulnerabili. La ketamina a basso dosaggio è il principale agente anti-iperalgesico e contribuisce a ridurre i rischi di cronicizzazione del dolore postoperatorio. Lo stesso vale per l’analgesia perimidollare contemporanea (analgesia peridurale continua e rachianalgesia morfinica), che si è dimostrata efficace in particolare nella chirurgia toracoaddominale maggiore. Un’analgesia efficace è misurata a riposo, ma, soprattutto, in condizioni dinamiche mediante strumenti adeguati. Consente un migliore comfort, ma anche una migliore riabilitazione e, quindi, una riduzione della durata della permanenza in una struttura di cura. Infine, sono in fase di sviluppo nuove tecnologie digitali per il monitoraggio remoto dell’analgesia postoperatoria con un potenziale significativo, in particolare nel contesto della sicurezza dei pazienti che assumono morfinici.</p></div>","PeriodicalId":100410,"journal":{"name":"EMC - Anestesia-Rianimazione","volume":"25 4","pages":"Pages 1-14"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2020-11-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"EMC - Anestesia-Rianimazione","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1283077120442215","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
引用次数: 0
Abstract
L’analgesia postoperatoria è inseparabile dalla sicurezza dei pazienti. Tiene conto dell’intero decorso clinico, della storia e delle caratteristiche personali, dell’ambiente e delle persone che circondano il paziente, compreso il personale curante. Le raccomandazioni delle società scientifiche hanno permesso, accanto ai successivi piani “dolore”, di promuovere sofisticate tecniche di analgesia, ma anche di stabilire una strategia analgesica individualizzata. La multimodalità della moderna analgesia postoperatoria comprende non solo la combinazione di farmaci e tecniche di anestesia locoregionale, ma anche il precondizionamento fisico (miglioramento della capacità funzionale), l’educazione preoperatoria del paziente ma anche delle persone vicine, l’individuazione e l’anticipazione della vulnerabilità al dolore (paziente con dolore cronico, età estreme, tossicodipendenza e depressione, particolarità genetiche) e il supporto postoperatorio (in particolare nel contesto di un recupero migliorato dopo chirurgia). Il risparmio morfinico durante e dopo l’intervento chirurgico è uno dei cardini di un’efficace analgesia postoperatoria. Aiuta a ridurre il fenomeno dell’iperalgesia e il consumo postoperatorio di oppioidi, soprattutto per le popolazioni più vulnerabili. La ketamina a basso dosaggio è il principale agente anti-iperalgesico e contribuisce a ridurre i rischi di cronicizzazione del dolore postoperatorio. Lo stesso vale per l’analgesia perimidollare contemporanea (analgesia peridurale continua e rachianalgesia morfinica), che si è dimostrata efficace in particolare nella chirurgia toracoaddominale maggiore. Un’analgesia efficace è misurata a riposo, ma, soprattutto, in condizioni dinamiche mediante strumenti adeguati. Consente un migliore comfort, ma anche una migliore riabilitazione e, quindi, una riduzione della durata della permanenza in una struttura di cura. Infine, sono in fase di sviluppo nuove tecnologie digitali per il monitoraggio remoto dell’analgesia postoperatoria con un potenziale significativo, in particolare nel contesto della sicurezza dei pazienti che assumono morfinici.