Civile Civile, Mauro Le Donne, Andrea Fiorista, Alice Migliorelli
{"title":"HAI VOGLIA DI STUDIARE… ANALISI DI UN’ESPRESSIONE IDIOMATICA: TRA PRAGMATICA E MORFOSINTASSI","authors":"Civile Civile, Mauro Le Donne, Andrea Fiorista, Alice Migliorelli","doi":"10.54103/2037-3597/22025","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-3597/22025","url":null,"abstract":"Tradizionalmente, le unità linguistiche costituite da più parole, o “espressioni multi-parola”, sono considerate un fenomeno di interfaccia tra morfologia e sintassi che possono avere significato lessicale o grammaticale e che, non di rado, assumono funzioni pragmatico-discorsive. Lo studio analizza la locuzione verbale V+N avere voglia in due usi idiomatici correlati: la costruzione infinitiva, in cui avere voglia è seguito da una preposizione e da un verbo all’infinito, con un valore che indica inutilità nel compiere un’azione reiterata, e.g., hai voglia di gridare (tanto nessuno ti sente); l’interiezione hai voglia, utilizzata con funzione di accordo tra due interlocutori. Nonostante i due utilizzi di hai voglia siano attestati sin dalla fine dell’800, l’espressione idiomatica presenta caratteristiche plausibilmente riconducibili ai processi di lessicalizzazione e grammaticalizzazione, per esempio, un grado di fissità maggiore rispetto al passato e, in contesti più informali, coalescenza dei costituenti (avoglia, aivoglia). Avanzando in direzione empirica, questo studio adotta una prospettiva sincronica e un metodo di indagine quanti-qualitativo. Da un punto di vista quantitativo, vengono analizzate le occorrenze di hai voglia all’interno del web corpus ItTenTen20 e del corpus di italiano parlato KIParla. Per il primo corpus, viene effettuata un’analisi morfosintattica delle oscillazioni nella forma superficiale della costruzione, e.g., avoglia, aivoglia, avoja; e della scelta dell’elemento a destra della locuzione verbale, e.g., hai voglia di/a/che/te. Nel corpus di italiano parlato, invece, il valore pragmatico della costruzione viene ricostruito adottando l’approccio dell’analisi conversazionale a due produzioni degli intervistati: una di parlato spontaneo, una semi-strutturata. I risultati delle due diverse tipologie di analisi consentono di ragionare sul rapporto tra il mutamento linguistico e le esigenze pragmatiche della comunità di parlanti. \u0000 \u0000Hai voglia di studiare... Analysis of an idiomatic expression: between pragmatics and morphosyntax \u0000Traditionally, linguistic units consisting of several words, also called ‘multi-word expressions’, are considered a phenomenon at the interface of morphology and syntax that can have lexical or grammatical meaning and not infrequently assume pragmatic-discursive functions. The study analyses the verbal expression V+N avere voglia in two related idiomatic usages: the infinitive construction, in which avere voglia is followed by a preposition and an infinitive verb, with a value that conveys uselessness in performing a repeated action, e.g., hai voglia di gridare (tanto nessuno ti sente); the interjection hai voglia, used in function of agreement between two interlocutors. Although the two usages of hai voglia have been attested since the end of the 19th century, the idiomatic expression presents features that can be plausibly traced back to the lexicalization and grammaticalization proc","PeriodicalId":42928,"journal":{"name":"Italiano LinguaDue","volume":"89 2","pages":""},"PeriodicalIF":0.3,"publicationDate":"2023-12-15","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139000471","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"METODO GLOTTODIDATTICO E NUOVI CONTESTI TECNOLOGICI. NOTE TEORICHE E PERCEZIONE DI UN CAMPIONE DI INSEGNANTI DI LINGUE","authors":"Yahis Martari","doi":"10.54103/2037-3597/21947","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-3597/21947","url":null,"abstract":"A partire da una riflessione generale su alcuni problemi metodologici nella ricerca e nell’azione glottodidattica, il presente contributo focalizza la percezione degli insegnanti di lingue rispetto al rapporto tra metodo e tecnologia digitale nell’insegnamento linguistico. Proponiamo, quindi, i risultati di una survey research intorno a questa domanda di ricerca: nella percezione degli insegnanti, il metodo glottodidattico quanto è influenzato dalle tecnologie digitali? Dai dati raccolti sondando la percezione di 328 insegnanti di lingua bilanciato in base a età e contesti di insegnamento, emerge, schematicamente, una prevalenza netta di giudizi positivi verso le tecnologie digitali, una certa focalizzazione sul ruolo delle potenzialità multimodali e ludiche di tali tecnologie, la loro importanza per accessibilità, interattività, motivazione degli studenti e soprattutto la percezione di una valenza metodologica delle tecnologie digitali. \u0000 \u0000Glottodidactic method and new technological contexts. Theoretical notes and perceptions of a sample of language teachers \u0000 \u0000Starting from a general discussion of some methodological problems in language teaching research and teaching practice, this paper focuses on how language teachers perceive the relationship betweenlanguage teaching method and digital technology. Therefore we propose the results of a survey research: In teachers’ perceptions, how much is the teaching method influenced by digital technologies? From the data collected by surveying the perceptions of 328 language teachers balanced according to age and teaching contexts, it emerges a clear preponderance of positive judgements towards digital technologies, a certain focus on the role of the multimodal and playful potential of these technologies, their importance for accessibility, interactivity, student motivation and above all the perception of a methodological value of digital technologies.","PeriodicalId":42928,"journal":{"name":"Italiano LinguaDue","volume":"88 2","pages":""},"PeriodicalIF":0.3,"publicationDate":"2023-12-15","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139000473","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"TUTT’ALTRO CHE IMPLICITO: COMPONENTI PROSODICHE E RITMI ELOCUTIVI DEGLI ATTI LINGUISTICI SCORTESI","authors":"Giovanni Vinciguerra","doi":"10.54103/2037-3597/22020","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-3597/22020","url":null,"abstract":"La scortesia linguistica è un fenomeno pragmatico di grande attualità e complessità. Gli studi di settore hanno ampiamente dimostrato quanto l’indagine degli atti linguistici scortesi nell’oralità non possa scindere la componente verbale da quella paraverbale ed extra-linguistica, e in particolare quella prosodica. Infatti, il parlante impiega le risorse prosodiche a propria disposizione per massimizzare la resa illocutoria degli atti riducendo notevolmente i costi verbali. Solo di recente, però, gli studiosi hanno dirottato i propri interessi di ricerca alla disamina del ruolo assunto dai singoli indici prosodici nella realizzazione di sfumature (s)cortesi. Questo studio pilota si prefigge l’obiettivo di osservare il comportamento di un particolare indice prosodico nella realizzazione di enunciati scortesi nella lingua italiana: la velocità di eloquio. A tal fine, materiali audio contenenti atti linguistici scortesi elicitati mediante mimetic-pretending role play da sei attori pugliesi verranno analizzati e confrontati con materiali di controllo dalla forza espressiva non marcata di tipo narrativo. I primi risultati prospettano un quadro complesso che sembra collidere con i risultati attesi e quelli finora proposti in letteratura. \u0000 \u0000Far from implicit: prosodic components and elocutive rhythms of impolite speech acts \u0000Linguistic impoliteness is a current and complex phenomenon in pragmatics research. Sector studies widely observed how the investigation of impolite speech act in the orality cannot separate the verbal component from the paraverbal and extra-linguistic one, in particular the prosodic one. Indeed, the speaker uses prosodic resources at his disposal to maximize the illocutionary performance of speech acts while significantly reducing verbal costs. Only recently, however, researchers have redirected their research interests to examining the role played by individual prosodic indices in the realization of (im)polite nuances. The aim of this pilot study is to observe the behavior of a particular prosodic index in performing impolite utterances in the Italian language: the speech rate. For this purpose, audio materials containing impolite speech acts elicited through the mimetic-pretending role play from six Apulian actors will be analyzed and compared to control materials of narrative type with an unmarked expressive force. The first results present a complex picture that seems to clash with the expected results and those proposed so far by the literature. \u0000 ","PeriodicalId":42928,"journal":{"name":"Italiano LinguaDue","volume":"4 48","pages":""},"PeriodicalIF":0.3,"publicationDate":"2023-12-15","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139001019","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"SE «CONTA LA VITA E NON L’ESERCIZIO». PORTARE I TASK NEL VOLONTARIATO, UN’ESPERIENZA NELL’ALTO VICENTINO","authors":"M. Cantele","doi":"10.54103/2037-3597/22001","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-3597/22001","url":null,"abstract":"L’articolo si propone come un resoconto di un esperimento didattico svolto presso un’associazione di volontariato nell’Alto Vicentino che organizza corsi di italiano L2. Ad una classe di donne migranti sono state proposte delle attività basate sui task, un approccio comunicativo attento ai bisogni pragmatici degli apprendenti. \u0000 \u0000Real life before exercise. Bringing tasks into voluntary teaching, a case in the Alto Vicentino area \u0000This article proposes a report about a teaching experiment developed into an organization of volunteers located in the Alto Vicentino area that offers classes of Italian language as a second language (L2). With a focus on learners’ attitude and needs, task-based activities were carried out in a class of only female learners. ","PeriodicalId":42928,"journal":{"name":"Italiano LinguaDue","volume":"10 8","pages":""},"PeriodicalIF":0.3,"publicationDate":"2023-12-15","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139001169","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"I TESTI NEOMEDIALI E LE TECNOLOGIE DELL’INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE NELLA DIDATTICA DELL’ITALIANO. POTENZIALITÀ E SFIDE","authors":"M. Prada","doi":"10.54103/2037-3597/22000","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-3597/22000","url":null,"abstract":"L'articolo propone alcune riflessioni sull’uso dei testi massmediali e neomediali e, più in generale, delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC) nella didattica dell’italiano, specie come lingua seconda (L2) e lingua straniera (LS) alla luce delle evoluzioni recenti nella struttura e nella diffusione dei media di massa (giornali e riviste, radio, cinema, produzione televisiva e radiofonica...), dei media sociali (Facebook, X, Instagram, TikTok, Pinterest...) e delle istanze di intelligenza artificiale accessibili al grande pubblico (ChatGPT, Bing). Il contenuto è suddiviso in due parti. La prima contiene considerazioni generali – teoriche e di moteodo – in merito alle attività formative proposte nella seconda; e quest’ultima si sofferma in maniera specifica sulle TIC, sulle possibilità didattiche che offrono, sui testi con cui rendono possibile lavorare, avanzando alcune proposte applicative e offrendo anche qualche indicazione bibliografica per l’approfondimento. \u0000 \u0000Neo-media texts and information and communication technologies in the teaching of italian. Potential and challenges \u0000The article offers some reflections on the use of massmediatic and online texts and, more generally, on the use of Information and Communication Technologies (ICT) in teaching Italian, especially as a second language (L2) and as a foreign language (FL) in the light of recent developments in the structure and diffusion of mass media (newspapers and magazines, radio, cinema, television and radio production...), social media (Facebook, X, Instagram, TikTok, Pinterest...) and of artificial intelligence instances accessible to the general public (ChatGPT, Bing). The text is divided in two parts: the first contains theoretical and methodological considerations regarding the training activities proposed in the second; and the latter focuses specifically on ICT, on the teaching possibilities they offer, on the texts with which they make it possible to work, putting forward some application proposals and also offering some bibliographical indications for further study.","PeriodicalId":42928,"journal":{"name":"Italiano LinguaDue","volume":"20 12","pages":""},"PeriodicalIF":0.3,"publicationDate":"2023-12-15","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138995764","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"DIALETTIZZANDO SI IMPARA. MATERIALI IN DIALETTO PER UNA DIDATTICA DELL’ITALIANO LS","authors":"F. Santi, L. Zambianchi","doi":"10.54103/2037-3597/22003","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-3597/22003","url":null,"abstract":"L’articolo intende fornire alcuni esempi di applicazione didattica della ricca produzione dialettale e neodialettale italiana rivolta a discenti italiano LS/L2. Attraverso una serie di proposte che riguardano un dialetto settentrionale (friulano del poeta Amedeo Giacomini), centrale (romagnolo del poeta Giovanni Nadiani) e meridionale (un pezzo classico quale A livella di Totò), l’articolo intende mostrare le potenzialità di una didattica sui dialettali, tra le risorse che da sempre incuriosiscono chi impara l'italiano, soprattutto a un livello B2-C1. \u0000 \u0000Dialectising you learn. Dialect materials for teaching Italian LS \u0000The article aims to provide some examples of didactic application of the rich Italian dialectal and neodialectal production in teaching Italian SL/L2 learners. Through a series of proposals concerning a northern dialect (Friulian by the poet Amedeo Giacomini), central (Romagna by the poet Giovanni Nadiani) and southern (a classic piece such as A livella by Totò), the article intends to show the potential of a work on dialects, among the resources that have always intrigued those who learn Italian, especially at a B2-C1 level. \u0000 \u0000 ","PeriodicalId":42928,"journal":{"name":"Italiano LinguaDue","volume":"46 9","pages":""},"PeriodicalIF":0.3,"publicationDate":"2023-12-15","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138997432","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"CIÒ CHE I SEGNI NON DICONO: IMPLICITO ED ESPLICITO NELLA RAPPRESENTAZIONE DELLA SALUTE DELLE PERSONE SORDE","authors":"A. Zuccalà, S. Fontana","doi":"10.54103/2037-3597/22023","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-3597/22023","url":null,"abstract":"Il presente contributo intende esplorare il discorso sulla salute di persone sorde tenendo conto delle dinamiche comunicative tra medico e paziente, delle conoscenze enciclopediche non sempre condivise, delle informazioni e dei servizi di interpretariato non sempre accessibili. I dati sono stati raccolti in un ciclo di incontri nell’ambito di un progetto realizzato dall’Ente Nazionale Sordi. I focus group erano strutturati secondo un approccio basato sull’etnografia della comunicazione, intorno a due parole-chiave “credenza” e “conoscenza” e facendo riferimento ad uno sfondo teorico basato sui principi del discourse analysis, dell’Health Belief Model e relativi sviluppi e limiti (Carpenter, 2010). Dalle analisi emerge un vero e proprio ‘discorso sulla salute e sulla malattia’ che ingloba una dimensione semio-linguistica e sociostorica in un intreccio narrativo fatto di credenze, corpi, pratiche, di rappresentazioni, che richiede di essere tenuto in considerazione nella presa in carico della persona sorda e nella costruzione di percorsi di cura condivisi e accessibili. \u0000 \u0000What the signs do not say: implicit and explicit meaning in the representation of health of deaf people \u0000This paper aims to explore the discussion on the health of deaf people, taking into account the communication dynamics between doctor and patient, the encyclopedic knowledge that is not always shared, and the information and interpreting services that are not always accessible. The data were collected in a series of meetings as part of the project “How do you feel? Inclusive prevention and health support campaign for deaf people”, held by the Italian Association of the Deaf (ENS). The focus groups were structured according to an approach based on the ethnography of communication, around two key words “belief” and “knowledge” and referring to a theoretical background inspired by the principles of discourse analysis, the Health Belief Model and related developments and limits (Carpenter, 2010). From the results emerges a real ‘discourse on health and illness’ which incorporates a semio-linguistic and socio-historical dimension in a narrative intertwining made up of beliefs, bodies, practices, representations, which requires to be taken into consideration when taking charge of the deaf person and in the construction of shared and accessible care paths. \u0000 ","PeriodicalId":42928,"journal":{"name":"Italiano LinguaDue","volume":"4 4","pages":""},"PeriodicalIF":0.3,"publicationDate":"2023-12-15","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139001068","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"TRA COLOMBO E PRANDI. UNA RASSEGNA RAGIONATA DELLE ALTRE GRAMMATICHE DI RIFERIMENTO","authors":"Giuseppe Branciforti","doi":"10.54103/2037-3597/21964","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-3597/21964","url":null,"abstract":"Per capire quanto sia stato innovativo l’articolo di Colombo Coordinazione e coesione testuale del 1984, incentrato sulla differenza tra congiunzioni e avverbi anaforici e di conseguenza sulla differenza tra coordinazione e giustapposizione, in rapporto a quanto preesisteva sul tema in Italia e all’estero, e alla descrizione delle grammatiche che saranno pubblicate successivamente, l’articolo passa in rassegna le più importanti grammatiche di riferimento moderne dell’italiano, a partire da quelle pubblicate nel 1988, anno che segna un “nuovo inizio” nella storia della grammaticografia italiana. Il punto di arrivo della proposta di Colombo, a cui rinviano tutti gli articoli inclusi nel presente volume, è rappresentato dalla teoria del linguista Michele Prandi, secondo il quale anche la distinzione tra coordinazione e giustapposizione, oltre che quella tra congiunzioni e avverbi anaforici, è netta e rigorosa. \u0000Lo scopo dell’articolo, dunque, non si esaurisce nella pura rassegna, ma affronta in modo ragionato le varie descrizioni grammaticali nel tentativo di ricostruire, sulla differenza in questione, il quadro delineato dalle più importanti grammatiche scientifiche moderne. \u0000 \u0000Between Colombo and Prandi. An annotated review of other reference grammars \u0000 \u0000In order to understand how innovative was Colombo’s 1984 article Coordinazione e coesione testuale (Coordination and Textual Cohesion) focusing on the difference between conjunctions and anaphoric adverbs and consequently on the difference between coordination and juxtaposition, in relation to what existed on the subject in Italy and abroad, and to the description of the grammars that would be published subsequently, the article reviews the most important modern reference Italian grammars, starting with those published in 1988, a year that marks a “new beginning” in the history of Italian grammar. The point of arrival of Colombo’s proposal, to which all the articles included in this volume refer, is represented by the theory of linguist Michele Prandi, according to whom the distinction between coordination and juxtaposition, as well as that between conjunctions and anaphoric adverbs, is clear and rigorous. The purpose of this article, therefore, does not consist in a pure review, but in dealing in a reasoned manner with the various grammatical descriptions in an attempt to reconstruct the framework outlined by the main modern scientific grammars on the difference in question.","PeriodicalId":42928,"journal":{"name":"Italiano LinguaDue","volume":"5 3","pages":""},"PeriodicalIF":0.3,"publicationDate":"2023-12-15","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139001281","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"PRAGMATIC MARKERS AS CONTEXT BOUNDARIES IN INDONESIAN HUMOROUS TALK SHOWS DISCOURSE","authors":"Hyunisa Rahmanadia","doi":"10.54103/2037-3597/22026","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-3597/22026","url":null,"abstract":"In building a successful conversation, speakers are bound to bring proper linguistic devices to keep the hearer’s understanding in processing the appropriate inferences beyond the utterances. This study aims to investigate the function of pragmatic markers in creating context boundaries in the cognitive process (Kecskes & Zang, 2014). Pragmatic markers are believed not only to serve the coherence of the discourse but also to signal the speaker’s cognitive process (Blakemore, 1987:144). In this case, pragmatic markers function to guide the hearers in picking up the interlocutor’s knowledge (Nordenstam, 1992) in creating humor. The corpus data used in this study is collected from manual transcription (with annotation) of 10 chosen humorous talk show videos in Indonesian. The investigation focuses on pragmatic marker lho used in Indonesian humorous discourse which suggests that the conversational humor is creatively created with the high frequency of the communicating speaker’s knowledge to create incongruity to fill the conversation with unexpected or even unrealistic ideas that people never imagine. As a result, pragmatic markers lho play essential roles in guiding the hearer to the intended context so that they can choose the appropriate inferences based on the shared knowledge that leads them to grab the humorous sense of the utterances. \u0000 \u0000Marcatori pragmatici come confini del contesto nel discorso dei talk show umoristici indonesiani \u0000Nella costruzione di una conversazione di successo, i parlanti sono tenuti a mettere in atto dispositivi linguistici adeguati per mantenere la comprensione dell’uditore nell’elaborazione delle inferenze appropriate al di là degli enunciati. Questo studio si propone di indagare la funzione dei marcatori pragmatici nel creare confini contestuali nel processo cognitivo (Kecskes, Zang, 2014). Si ritiene che i marcatori pragmatici non servano solo alla coerenza del discorso, ma anche a segnalare il processo cognitivo del parlante (Blakemore, 1987). In questo caso, i marcatori pragmatici hanno la funzione di guidare gli uditori a cogliere le conoscenze dell’interlocutore (Nordenstam, 1992) nel creare umorismo. I dati del corpus utilizzati in questo studio sono tratti dalla trascrizione manuale (con annotazione) di 10 video di talk show umoristici in indonesiano. L’indagine si concentra sul marcatore pragmatico lho utilizzato nel discorso umoristico indonesiano, che suggerisce che l’umorismo conversazionale è creato in modo creativo con l’alta frequenza delle conoscenze del parlante per creare incongruenza e riempire la conversazione con idee inaspettate o addirittura irrealistiche che le persone non avrebbero mai immaginato. Di conseguenza, i marcatori pragmatici lho svolgono un ruolo essenziale nel guidare l’uditore verso il contesto previsto, in modo che possa scegliere le inferenze appropriate in base alla conoscenza condivisa che lo porta a cogliere il senso umoristico degli enunciati.","PeriodicalId":42928,"journal":{"name":"Italiano LinguaDue","volume":"126 5","pages":""},"PeriodicalIF":0.3,"publicationDate":"2023-12-15","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138998374","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"APPRENDERE E PRATICARE LA SCRITTURA: LE ATTIVITÀ DEI MANUALI DI ITALIANO L2 PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE DI PRODUZIONE SCRITTA","authors":"Francesca Gallina, Salvatore Orlando","doi":"10.54103/2037-3597/21945","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-3597/21945","url":null,"abstract":"Il contributo introduce i primi risultati di una ricerca sullo sviluppo e la pratica dell’abilità di scrittura nell’ambito dei manuali di italiano L2 che hanno per destinatario un pubblico di adulti e giovani adulti. L’obiettivo è quello di evidenziare come e in quale misura i manuali rispondano ai bisogni linguistico-comunicativi degli apprendenti e li aiutino a imparare a produrre testi scritti in L2, abilità che spesso viene posta in secondo piano in seno ai più moderni approcci e metodi glottodidattici, maggiormente focalizzati sull’oralità e sulla comprensione scritta. Dopo la ricostruzione del quadro teorico delle diverse interpretazioni della scrittura in L2 e delle conseguenti ricadute didattiche, viene presentata la scheda SAMIL2-Scrittura, uno strumento di indagine validato da un gruppo di docenti esperti di italiano L2, finalizzato all’analisi dei manuali, in particolare dei modelli testuali, delle riflessioni metalinguistiche, delle attività proposti per la scrittura. Il campione di manuali analizzato, dal livello A1 al C2, ha consentito di mettere in evidenza alcuni elementi chiave come i generi testuali più ricorrenti, i tipi di compiti di scrittura richiesti all’apprendente, la collocazione delle attività di scrittura nell’unità didattica e lo spazio a loro riservato, la congruenza dei task rispetto al livello di competenza del QCER e ai sillabi di italiano L2. \u0000 \u0000Learning and performing writing: the tasks of textbooks of Italian as L2 to develop the writing skill \u0000 \u0000The paper presents the first results of a research on the development and practice of writing skills in the Italian as L2 textbooks addressed to adults. The goal is to highlight how and to what extent textbooks are able to respond to the linguistic and communicative needs of learners and if they help them to learn to write a text in a second language, skill that is often overlooked in modern approaches and methods, focused mainly on oral skills and reading comprehension. After an introduction to the theoretical framework of different interpretations of writing in L2 and of the teaching consequences, SAMIL2-Scrittura will be introduced, a research tool validated by a group of skilled teachers of Italian L2, created to analyze textbooks, in particular text models, explanations, and tasks to develop and practice writing. The sample of textbooks analyzed, from A1 to C2 level, will let us point out a few key elements, such as the main textual genres, the kinds of writing tasks, the position of the writing tasks in the unit and their role, the consistency of the tasks with the levels of the CEFR and the syllabuses of Italian L2. \u0000 ","PeriodicalId":42928,"journal":{"name":"Italiano LinguaDue","volume":"124 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.3,"publicationDate":"2023-12-15","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138998415","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}