Alice Cancer, Federica Lodato, Mauro Bonali, Lina Stefanini, Daniele Tolomini, Leonardo Fogassi, A. Antonietti
{"title":"\"Dove tirerà?\" Un paradigma sperimentale per l'indagine del riconoscimento delle intenzioni del giocatore nel calcio del","authors":"Alice Cancer, Federica Lodato, Mauro Bonali, Lina Stefanini, Daniele Tolomini, Leonardo Fogassi, A. Antonietti","doi":"10.3280/rip2021oa12896","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/rip2021oa12896","url":null,"abstract":"È stato implementato un nuovo paradigma sperimentale per verificare l'ipotesi del coinvolgimento del sistema dei neuroni specchio in un compito di previsione dell'esito di un'azione motoria, ossia la traiettoria del pallone in un calcio di rigore. In particolare, è stato messo a punto un compito sperimentale manipolando una serie di filmati di calci di rigore, tirati da calciatori professionisti e ripresi dal punto di vista del portiere, in modo che il video si interrompesse nel momento in cui il piede del calciatore toccava il pallone. Si è ipotizzato che le caratteristiche dei movimenti del calciatore durante la rincorsa forniscano indizi circa la direzione della traiettoria del pallone. Inoltre si è ipotizzato che soggetti con esperienza calcistica interpretino correttamente tali indizi grazie all'attivazione cerebrale delle rappresentazioni motorie dei movimenti che essi utilizzano durante l'esecuzione del calcio di rigore. La prestazione di 20 studenti universitari destrimani nel compito sperimentale sui calci di rigore, valutata in termini di rapidità e accuratezza, è stata messa in relazione con la capacità di rotazione mentale, la reattività di base, l'esperienza calcistica, la familiarità e l'interesse per le partite di calcio. I risultati hanno mostrato che la percentuale di risposte corrette al compito di riconoscimento della traiettoria del pallone è significativamente superiore al caso. Inoltre, si è osservato che l'esperienza calcistica ha un ruolo nel determinare la velocità dei soggetti nel compito sperimentale: i più esperti sono meno impulsivi. ","PeriodicalId":41732,"journal":{"name":"Ricerche di Psicologia","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2022-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49653422","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"The Economic Psychology of Tax Compliance and Charitable Giving: A Comparative Analysis and Research Agenda","authors":"C. Castiglioni, E. Lozza","doi":"10.3280/rip2021oa12237","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/rip2021oa12237","url":null,"abstract":"Finding mechanisms to promote prosocial spending behavior is fundamental to the well-being of our societies and is more urgent than ever in a time of key global challenges, including social and economic inequalities. Tax payment and charitable giving can be seen as two complementary ways to financially provide for the common good and, like many other social dilemmas, they both involve a conflict between what is good for oneself and what is good for others. The aim of the present article is to perform a comparative analysis of the main determinants of tax behavior and charitable giving to identify some common antecedents to gain insight to promote pro-social financial decisions at large. Despite the intrinsic differences, several commonalities were found, thus suggesting a transcending common core. By identifying well-established literature and under-investigated areas, a new research agenda is formulated.","PeriodicalId":41732,"journal":{"name":"Ricerche di Psicologia","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2021-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"45612118","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
G. Perasso, C. Allegri, G. Camurati, N. Disma, M. Torre, G. Mattioli
{"title":"Children's and Parents' Anxiety Levels pre and post Thoracoplasty. Play Specialist-based Intervention beneficial Outcomes","authors":"G. Perasso, C. Allegri, G. Camurati, N. Disma, M. Torre, G. Mattioli","doi":"10.3280/rip2021oa12716","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/rip2021oa12716","url":null,"abstract":"Paediatric surgery elicits anxiety in children and their parents. The present study tests the impact of Play Specialist-based intervention (PS) on children's and parents' anxiety pre and post thoracoplasty. The study was held at Gaslini pediatric hospital (Genoa, Italy) and involved families with a child undergoing thoracoplasty to correct children's pectus carinatum (PC) or excavatum (PE). Children provided with PS-based intervention (n=40) were compared with control children (n=32). The mothers of PS children (n=40) were compared with the control mothers (n=32), and the fathers of PS children (n=40) were compared with the control fathers (n=32). Visual Analog Scale (VAS) was administered to assess pre and post thoracoplasty anxiety. T-tests and Analyses of Covariance (ANCOVA), Bayes factors for t-tests and ANCOVA were computed. A significant interaction effect between time and group (i.e., PS and controls) emerged for children, mothers, and fathers. Bonferroni post-hoc analyses revealed that PS children's and PS mothers' postoperative anxiety was lower than controls' postoperative anxiety. PS fathers' experienced greater preoperative anxiety than controls and no significant differences with control fathers emerged in postoperative anxiety. PS-based intervention emerged to reduce children's and parents' anxiety over time, and to diminish children's and mothers' postoperative anxiety in comparison with the controls.","PeriodicalId":41732,"journal":{"name":"Ricerche di Psicologia","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2021-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49283122","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Effetti del self-talk istruttivo e motivazionale sulle prestazioni cognitive e tecniche di giovani portieri di calcio","authors":"M. Guicciardi, Fabio Prinzis","doi":"10.3280/RIP2021OA11936","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/RIP2021OA11936","url":null,"abstract":"Il dialogo interno (self-talk) è una modalità spesso utilizzata dagli atleti per far fronte alla competizione. La capacità di sapersi focalizzare su cue rilevanti per l'ottimale esecuzione del gesto tecnico può essere incrementata tramite l'utilizzo di affermazioni di auto-incoraggiamento o parole chiave. Tuttavia, se nonopportunamente sostenuto, il dialogo interno può spesso sfociare in esclamazioni di auto-accusa o svalutazione che interferiscono negativamente con la prestazione.Questo studio sperimentale vuole valutare se le funzioni istruttive e motivazionali di un self-talk intenzionale possano influire sulle prestazioni cognitive e tecniche di giovani portieri di calcio. Dodici portieri militanti nelle categorie giovanissimi e allievi sono stati invitati ad eseguire sul campo di gioco, in modo controbilanciato inverso, due gesti tecnici: la parata e il rinvio. Successivamente è stato chiesto loro di utilizzare un self talk guidato di tipo motivazionale o istruttivo. Sono stati rilevati i livelli di efficacia e precisione prima e dopo l'utilizzo del self talk, unitamente alla frequenza e tipologia di pensieri interferenti. I risultati hanno mostrato un significativo miglioramento del rinvio, ma non della parata. Non sono emersi cambiamenti significativi nella frequenza dei pensieri interferenti. Il self-talk intenzionale può contribuire a consolidare l'esecuzione di alcuni specifici gesti tecnici e potrebbe diventare una strategia di intervento utile per la preparazione mentale dei giovani portieri.","PeriodicalId":41732,"journal":{"name":"Ricerche di Psicologia","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2021-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"47453124","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
S. Ripamonti, Andreina Bruno, Laura Galuppo, C. Kaneklin
{"title":"Le forme di scambio tra le generazioni nei contesti organizzativi: la transizione dei neolaureati al mondo del lavoro","authors":"S. Ripamonti, Andreina Bruno, Laura Galuppo, C. Kaneklin","doi":"10.3280/rip2021oa12858","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/rip2021oa12858","url":null,"abstract":"Scopo del lavoro è discutere quali processi generativi si possano attivare nella relazione tra senior e junior nei contesti di lavoro, durante il momento critico della socializzazione organizzativa dei più giovani. Il framework teorico utilizzato rimanda al costrutto di generatività, così come definito da Bradley e Marcia (1998) e da Cigoli e Scabini (2006). Viene presentato uno studio qualitativo condotto mediante interviste narrative a 24 professionisti senior e 24 junior. Le narrazioni raccolte mostrano differenti tipologie di relazione tra senior e junior, riconducibili a diverse forme di generatività. Tali risultati consentono di discutere il rapporto tra generatività e socializzazione organizzativa, e di riflettere su quale contributo possano dare i lavoratori senior alla socializzazione organizzativa dei più giovani.","PeriodicalId":41732,"journal":{"name":"Ricerche di Psicologia","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2021-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"42432621","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Maura Pozzi, Carlo Pistoni, Daniela Marzana, Lorenza Arpini, Sabina Moro, E. Marta
{"title":"La rappresentazione sociale di (dis)obbedienza nei giovani militari italiani","authors":"Maura Pozzi, Carlo Pistoni, Daniela Marzana, Lorenza Arpini, Sabina Moro, E. Marta","doi":"10.3280/rip2021oa12861","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/rip2021oa12861","url":null,"abstract":"Il presente studio indaga il contenuto e la struttura della rappresentazione sociale (RS) di (dis)obbedienza, al fine di comprendere la relazione con l'autorità in un gruppo di allievi delle Forze Armate Militari. Per il raggiungimento di questo obiettivo è stato utilizzato un questionario self-report, in versione online.Le analisi sono state condotte su un campione di 389 soggetti. I risultati mostrano come i concetti di (dis)obbedienza siano considerati come diametralmente opposti: l'obbedienza risulta avere una connotazione prevalentemente positiva, connessa a termini quali \"rispetto\", \"lealtà\", \"fiducia\" e, di contro, la disobbedienza risulta avere un'accezione per lo più negativa, connessa a termini quali \"irrispettosa\", \"negativa\" e \"sbagliata\". Questi risultati avvalorano l'ipotesi che il contesto specifico abbia una forte influenza nel determinare le rappresentazioni sociali sul tema in oggetto.","PeriodicalId":41732,"journal":{"name":"Ricerche di Psicologia","volume":"1 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2021-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"41584286","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
A. Porshnev, Rosália Cera, M. Sinclair, A. Antonietti
{"title":"Transparency in higher education: An investigation of University students' perceptions in Italy and Russia","authors":"A. Porshnev, Rosália Cera, M. Sinclair, A. Antonietti","doi":"10.3280/rip2021oa12852","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/rip2021oa12852","url":null,"abstract":"The primary purpose of this research is to investigate students' perceptions of the presence of transparency in their university teaching/learning processes.Effects of transparency in achievement, motivation, and anxiety were explored from the perspective of teachers', one's own, and peers' behaviour. The secondary objective of the study was to create a valid tool for investigating \"transparency\" perception in university educational practices, based on the theoretical assumption that transparency reduces performance anxiety, stimulates study motivation, and represents a universal construct across universities, countries, cultures and courses of study. A sample of 439 undergraduates from leading research universities in Russia and Italy completed self-report scales and reported demographic data. The scales showed internal consistency and structural invariance in both countries. Research results confirmed the hypothesis from which the investigation originated. Based on the findings, essential tips for future investigations of transparency perception at universities have been developed.","PeriodicalId":41732,"journal":{"name":"Ricerche di Psicologia","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2021-11-16","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"42815460","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Co-parenting in families with an imprisoned parent: A systematic review","authors":"Antonella Reho, P. Corsano, L. Fruggeri","doi":"10.3280/rip2021oa12855","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/rip2021oa12855","url":null,"abstract":"Objectives: We explored the literature to investigate the main results of research into the practice of co-parenting in families with an imprisoned parent.Moreover, we aimed to point out the theoretical approaches used to analyze coparenting in the case of parental detention and the methods by which co-parenting is recognized and measured. Method: We used the EBSCO platform to explore the databases PsycINFO and Psychology and Behavioral Sciences Collection.First, we researched parenting OR co-parenting AND (incarcerated mother OR incarcerated father); the next search was for family AND (incarceration OR prison OR jail). Then we searched for fathers OR mothers AND (incarceration OR prison OR jail), and the final search attempt was for wives OR partners OR husbands AND (incarceration OR prison OR jail). Results: After applying the inclusion and exclusion criteria, we selected 14 studies for this literature review.Conclusions: The number of studies about co-parenting in families dealing with parental detention is limited. Most of what is known about the co-caregiving system or alliance and children's adjustment has come from studies of families with young children. The methodological procedures used to explore the relationships between incarcerated parents, children, and home caregivers were individually focused. What emerged from this literature review is the need to recognize the triadic nature of family relationships and therefore the need to adopt procedures that would allow us to analyze the triadic processes characterizing a family system.","PeriodicalId":41732,"journal":{"name":"Ricerche di Psicologia","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2021-11-09","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"46992961","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
C. Pirrone, S. Castellano, Concetta Giuseppa Amata, Christopher H. Tienken
{"title":"Il gioco con le costruzioni e lo sviluppo cognitivo: una review narrativa","authors":"C. Pirrone, S. Castellano, Concetta Giuseppa Amata, Christopher H. Tienken","doi":"10.3280/rip2021oa12859","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/rip2021oa12859","url":null,"abstract":"Il gioco rappresenta per il bambino un'attività fondamentale per la sua crescita; in particolare, quello con le costruzioni, sembra avere un ruolo rilevante per lo sviluppo cognitivo del bambino. Al fine di comprenderne la reale efficacia, numerosi studi sono stati condotti indagandone i vari aspetti in relazione a differenti abilità cognitive. Una prima area di studi riguarda la relazione tra gioco con le costruzioni e abilità visuo-spaziali, una seconda ne esamina la relazione con la matematica, una terza area mette in relazione il gioco con le costruzioni, le abilità visuo-spaziali, l'intelligenza numerica - nelle sue diverse componenti - e le immagini mentali. Tali studi lasciano presupporre che il gioco con le costruzioni rappresenti un importante strumento ludico ed educativo con elevate capacità per il potenziamento dello sviluppo cognitivo complessivo e di specifiche abilità, quali quelle matematiche. Questa rassegna narrativa propone dunque una revisione sistematica delle evidenze empiriche presenti in letteratura per tentare di comprenderne la reale efficacia. In un periodo storico in cui i device informatici stanno gradualmente sostituendo il gioco manuale che da sempre ha accompagnato lo sviluppo umano, conoscere lo stato dell'arte su questo importante ambito di ricerca potrebbe rappresentare uno spunto di riflessione al fine di rivedere la programmazione scolastica basata sul possibile ritorno a specifiche attività ludiche manuali finalizzate al potenziamento cognitivo e di specifiche abilità scolastiche.","PeriodicalId":41732,"journal":{"name":"Ricerche di Psicologia","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2021-11-08","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"41629003","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"La manualistica di Renzo Canestrari","authors":"A. Godino","doi":"10.3280/rip2021oa12605","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/rip2021oa12605","url":null,"abstract":"Renzo Canestrari scrisse numerosi manuali e dispense di psicologia fra gli ultimi anni sessanta fino ai duemila. I suoi manuali trattavano i principali argomenti di psicologia generale ed alcuni argomenti di psicologia evolutiva, differenziale, comparata ed animale. Egli ebbe sempre l'obiettivo di fornire una informazione accurata non solo dei più recenti esempi di risultati sperimentali ma anche delle coordinate teoretiche all'interno delle quali essi erano stati raccolti. In questo modo egli cercò di associare l'acquisizione di informazioni utili per la futura carriera professionale con la crescita culturale degli studenti. Questa finalità didattica era associata a quella di valorizzare l'impatto teorico delle ricerche portate avanti dagli studiosi italiani nel periodo del dopoguerra. In questo articolo sono descritti dettagliatamente il contenuto, l'impatto culturale e la metodologia didattica dei quattro manuali più importanti (pubblicati nel 1970, 1974, 1984 e 1997).","PeriodicalId":41732,"journal":{"name":"Ricerche di Psicologia","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2021-10-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"42713436","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}