{"title":"Gaetano Scherillo (1905-1970): il ruolo del diritto romano tra antichità e diritto positivo","authors":"F. Pulitanò","doi":"10.54103/2464-8914/19260","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/19260","url":null,"abstract":"Gaetano Scherillo fu uno studioso di diritto romano, ma anche un attento conoscitore del diritto positivo. Il suo metodo di ricerca e di insegnamento, così come risulta da tutto l’arco della sua produzione scientifica e didattica, risentì di questa duplice inclinazione. In occasione dell’approssimarsi del Centenario della Statale, nel contributo si analizzano le linee portanti dei numerosi corsi che Egli scrisse per gli studenti (le cose, la successione, il processo, le obbligazioni, il testamento): in essi è possibile individuare numerose testimonianze di un uso del diritto romano non solo come materia storica, ma anche – e, a volte, soprattutto – come veicolo per una migliore comprensione del presente. Ci si sofferma, poi, sul ruolo dello Studioso come precursore del dibattito, oggi ancora vivo, sui contenuti e sulla funzione del diritto romano quale radice degli ordinamenti europei.","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-12-21","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"48906350","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"La sovranità della Chiesa cattolica e lo Stato sovrano. Un campo di tensione dalla crisi dello Stato liberale ai Patti Lateranensi, con un epilogo nell'articolo 7 primo comma della Costituzione","authors":"F. Colao","doi":"10.54103/2464-8914/19255","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/19255","url":null,"abstract":"Il saggio ricostruisce la genesi della ‘Premessa’ al Trattato del Laterano del 1929, in cui le Due Alte Parti – governo italiano e Santa Sede, con le firme di Mussolini e del cardinale Gasparri – garantirono alla Chiesa «una sovranità indiscutibile pur nel campo internazionale». Da qui la «necessità di costituire, con particolari modalità, la Città del Vaticano […] con giurisdizione sovrana della Santa Sede», e l’art. 2, «l’Italia riconosce la sovranità della Santa Sede nel campo internazionale come attributo inerente alla sua natura, in conformità alla sua tradizione ed alle esigenze della sua missione». Il saggio considera che i giuristi – Vittorio Emanuele Orlando, che, da presidente del Consiglio nel maggio giugno 1919 tentò una trattativa con la Santa Sede per la risoluzione della Questione romana, e Amedeo Giannini, che tra i primi suggerì a Mussolini un «nuovo codice della legislazione ecclesiastica» – legarono la Conciliazione alla crisi dello Stato liberale ed al «regime diverso», insediatosi in Italia il 28 Ottobre 1922. Il saggio considera che già nel 1925 il guardasigilli Alfredo Rocco coglieva nelle ‘due sovranità’ una pietra d’inciampo nella costruzione dello Stato totalitario, anche se dichiarava di dover abbandonare l’«agnostico disinteresse del vecchio dottrinarismo liberale». Il saggio considera che Rocco rimase ai margini delle trattative con la Santa Sede, dal momento che metteva in guardia dal riconoscimento del «Pontefice sovrano, soggetto di diritto internazionale», e da «un altro Stato nello Stato», principio su cui convergevano giuristi quali Ruffini, Scaduto, Schiappoli, Orlando. Le trattative segrete furono affidate a Domenico Barone – consigliere di Stato, fiduciario del Duce – e Francesco Pacelli, avvocato concistoriale e fiduciario del cardinal Gasparri; la sovranità della Chiesa ed un suo ‘Stato’ appariva come la posta in gioco. Il saggio considera che la nascita dello Stato della Città del Vaticano complicava l’‘immagine’ del Regno d’Italia persona giuridica unitaria, ‘costruita’ dalla giuspubblicistica nazionale, difesa anche da Giovanni Gentile sul «Corriere della Sera». Mostra che il fascismo intese riconoscere il cattolicesimo «religione dominante dello Stato» per rafforzare la legge 13 Maggio 1871 n. 214, «sulle guarentigie pontificie e le relazioni fra Stato e Chiesa», che aveva previsto un favor religionis per la Chiesa cattolica. La Conciliazione risalta come l’approdo di un lungo processo storico, che offriva forma giuridica al ruolo che il cattolicesimo aveva e avrebbe rivestito per l’identità italiana; non a caso nel Marzo 1929 Agostino Gemelli celebrava una «nuova Italia riconciliata con la Chiesa e con sè stessa, con la propria storia e la propria bimillenaria civiltà». Il saggio mostra che la sovranità della Chiesa e lo Stato della Città del Vaticano furono molto discusse nel dibattito parlamentare sulla ratifica dei Patti firmati l’11 Febbraio 1929, con i toni duri di Mussolini, che definì la Chiesa ","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-12-21","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"42689267","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"La sovranità nei corsi di Foucault al Collège de France","authors":"Ernesto De Cristofaro","doi":"10.54103/2464-8914/19256","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/19256","url":null,"abstract":"Tra i temi di carattere giuridico e politico quello della sovranità è il più presente nei corsi che Michel Foucault ha tenuto presso il Collège de France dal 1970 al 1984. L’insegnamento presso questa istituzione – intitolato, nel suo caso, Storia dei sistemi di pensiero - obbedisce a regole particolari. Una tra queste è l’obbligo gravante sui docenti a non riproporre, di anno in anno, lo stesso corso di lezioni svolte in precedenza, ma di cambiare argomento. Al netto di questa clausola, negli anni che vanno dal 1973 al 1979, Foucault si occupa ripetutamente e intensamente di questioni che hanno una connessione molto esplicita e diretta con la dimensione del potere. Alcuni dei corsi tenuti costituiscono la base di opere che egli pubblica in questo periodo come Sorvegliare e punire o La volontà di sapere. È, certamente, all’interno dei corsi che si viene profilando l’idea del potere che attraversa la sua ricerca in questa fase temporale ed è grazie a questo laboratorio trasparente del suo lavoro che è possibile seguire l’analisi e la rielaborazione che egli svolge sull’argomento “sovranità”. Sebbene questo termine non sia mai espressamente presente nei titoli delle annualità didattiche, molte delle lezioni che impegnano l’insegnamento affidato a Foucault convergono su questa categoria. Foucault riceve dalla teoria giuridica e dalla politologia una parola alla quale si attribuisce pacificamente un preciso significato. Il titolare del potere sovrano è rappresentato, da una lunghissima e importante tradizione, come colui attorno al quale ruota il funzionamento dello Stato. Il sovrano è posto “in alto” e “al centro” della mappa del potere come il punto a partire dal quale e verso il quale si muovono tutti gli ingranaggi essenziali che fanno funzionare la macchina statuale. Inoltre, il sovrano è colui che esercita il proprio potere attraverso l’uso di una forza eminente, idonea a far rispettare le leggi, mantenere l’ordine e inibire qualunque ipotesi di sedizione. Foucault intende, viceversa, mettere in discussione questa lettura. L’itinerario che egli segue punta verso una fenomenologia dei rapporti di potere colti nella loro multiformità e disseminazione. Si tratta di osservare il potere rinunciando alla prospettiva della verticalità, come se esso fosse collocato presso una sola sede, alla prospettiva della patrimonialità, come se esso fosse posseduto esclusivamente da qualcuno e, infine, alla prospettiva della repressione, come se l’unica lingua che esso sapesse parlare fosse quella dell’intimidazione, della sanzione e delle armi. Per rileggere il potere bisogna, al contrario, studiarne il funzionamento presso apparati parziali della società, distribuiti trasversalmente e in grado di implementare una tecnologia che non si fonda sull’interdizione ma, al contrario, sulla sollecitazione della disciplina. Lungo il suo itinerario Foucault incontra lo sviluppo storico della penalità, nel cui perimetro viene sviluppandosi un potere fortemente individualizz","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-12-21","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49513746","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Un robusto apparato di segni. Quattrocento fiorentino e costruzione della sovranità. Rappresentazioni e linguaggi","authors":"G. Russo","doi":"10.54103/2464-8914/19250","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/19250","url":null,"abstract":"Ispirato alle ricerche di Riccardo Fubini e alla sua proposta interpretativa e di metodo, originale e spesso alternativa al dibattito storiografico recente sui percorsi italiani alla statualità fra tardo Medioevo e prima età moderna, il saggio elegge il Quattrocento fiorentino a caso di studio e ne ripercorre il suggestivo itinerario di costruzione della sovranità, non tanto nel senso di prassi e concreto governo del territorio, quanto di una forma alta di legittimità del potere, capace di rendere Firenze sempre meno debitrice verso il riconoscimento delle due entità universali (sovrane per il Medioevo) di Chiesa e Impero. Prediligendo dunque il piano delle rappresentazioni e dell’elaborazione politico-giuridica, la sovranità di Firenze città dominante viene ripercorsa proponendo una rassegna dei suoi segni: tangibili, come ad esempio le celebri Pandette pisane, o carsici, come certe strategie penali in via di egemonizzazione gravitanti intorno al nesso maiestas/crimen laesae maiestatis. A itinerario tracciato sarà, forse, possibile domandarsi se – al di là del caso specifico – il tempo quattrocentesco abbia ancora molto da dire, ora che una singolare vicenda giudiziaria italiana oggetto di un recente studio parrebbe riesumare le antiche vestigia maiestatiche, quasi a segnare l’epifania di un potere sovrano postmoderno dai tratti inconsueti.","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-12-21","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"44567212","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Presentazione. Prospettive sulla sovranità","authors":"Antonio Padoa Schioppa, Alberto Sciumè","doi":"10.54103/2464-8914/19246","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/19246","url":null,"abstract":"Il Comitato di Direzione della Italian Review of Legal History si è proposto con questo numero di contribuire al dibattito sulla tematica della sovranità in prospettiva storica e/o nell’attualità con riferimento sia al contesto europeo sia a quello extraeuropeo e globale.Il concetto di sovranità è da secoli al centro del dibattito giuridico, politico, filosofico e economico e pochi termini relativi alle istituzioni hanno assunto nella storia una gamma così ampia di significati. In ogni ambito culturale e da una pluralità di piani prospettici non si arresta la riflessione sul contenuto polisemico e sulle tante declinazioni del concetto nelle differenti aree del mondo non solo tra passato e presente, ma anche sulle possibili configurazioni che esso potrebbe assumere in un futuro più o meno prossimo. Allo scopo di sollecitare il dibattito tra studiosi il Comitato di direzione presenta, in contrappunto, due schemi di riflessione.","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-12-21","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"48059726","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Sovranità e colonia. Un caso indiano di Habeas Corpus (1828-1829)","authors":"G. Abbate","doi":"10.54103/2464-8914/19252","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/19252","url":null,"abstract":"Esaminando un caso indiano di habeas corpus del 1828, il saggio si focalizza sulle forme di manifestazione della sovranità in India britannica nel primo Ottocento e sul rapporto tra rule of law e costituzione coloniale, caratterizzato dalla continua ricerca in colonia di spazi politici eccezionali. Il caso, che vide contrapporsi i giudici coloniali al governo della East India Company rispetto all’operatività delle tradizionali garanzie di common law in favore dei sudditi indiani, contribuisce a mostrare il diverso grado di interesse da parte delle autorità coloniali relativamente al controllo della società locale e dei colonizzati.","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-12-21","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"48563967","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Il principio di nazionalità di Pasquale Stanislao Mancini nella scienza del diritto internazionale argentina tra i secoli XIX e XX","authors":"Arno Dal Ri Jr.","doi":"10.54103/2464-8914/19258","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/19258","url":null,"abstract":"Il principio di nazionalità proclamato da Pasquale Stanislao Mancini nella prolusione del 1851 si colloca fra i tanti tentativi della scienza giuridica del secolo XIX di rispondere a fenomini politici propri di quel contesto storico. Tale principio viene esaminato nelle pagine della scienza argentina del diritto internazionale nei decenni posteriori in differenti modi, tra applausi entusiastici e critiche feroci. Lo scopo di questo articolo è svolgere la ricostruzione dell’itinerario percorso dalla proposta di Mancini nei dibattiti della dottrina argentina, tra autori favorevoli e contrari, sottolineando le principali motivazioni che hanno condotto ormai nel secolo XX al suo completo abbandono e conseguente storicizzazione. L’ipotesi qui presentata è quella secondo cui il processo di deleggittimazione e storicizzazione del Principio in Argentina sia avvenuto principalmente in ragione delle peculiarietà proprie della formazione storica di questa realtà statale, molto distante da quelle vissute nella costituzione di Stati europei come l’Italia, culla ed allo stesso tempo ispirazione della proposta manciniana.","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-12-21","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"46133795","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Nazionalismo: da rivitalizzare? A proposito di \"Why Nationalism\" di Yael Tamir (2019)","authors":"Antonio Padoa Schioppa","doi":"10.54103/2464-8914/19266","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/19266","url":null,"abstract":"La lacerazione ideale e politica che è oggi presente in molte democrazie mature suscita interrogativi molteplici, affrontati da una ormai ricca messe di contributi critici. Come si può spiegare il fatto innegabile che oggi in tanti Paesi avanzati interi comparti della cittadinanza chiedano di contrastare l’apertura dei mercati e la globalizzazione invocando il ritorno ad un’economia controllata entro i confini nazionali?","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":"1 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-12-21","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"41760662","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Alle origini della sovranità europea","authors":"R. Cavallo","doi":"10.54103/2464-8914/19253","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/19253","url":null,"abstract":"Il presente contributo si propone di indagare le trascurate radici storico-giuridiche del concetto di sovranità popolare nel contesto europeo a partire dall’ultimo grande dibattito sulla sovranità, consumatosi agli albori dell’apocalisse nazista durante la temperie weimariana. Oggi come ieri, pur con tutti i distinguo, infatti, il dibattito giuridico-politico europeo ruota intorno al problematico rapporto tra Europa e sovranità. Si pensi all’emblematico dibattito tra il filosofo Jürgen Habermas e il giurista Dieter Grimm svoltosi agli albori del processo di costruzione dell’Europa e da ultimo alla diatriba sul futuro dell’Europa tra lo stesso Habermas e il sociologo Wolfgang Streeck. Nelle pieghe di questa querelle, ancora ben lungi dall’essersi conclusa, sembrano riemergere concetti e categorie del lessico weimariano, tra cui, quella di popolo, il cui significato appare tutt’altro che univoco, come dimostra già la sua tormentata storia linguistica e/o concettuale.","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-12-21","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"45154812","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Sovranità e democrazia senza Stato: prospettive antropologiche dal pensiero di David Graeber","authors":"Fiammetta Campana","doi":"10.54103/2464-8914/19257","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/19257","url":null,"abstract":"Il tema della sovranità sembra aprire una scissione molto profonda tra l’occidente e le altre culture: i paradigmi della sovranità elaborati all’interno dello Stato sembrano inapplicabili all’organizzazione politica di altre culture e viceversa. La prospettiva antropologica di David Graeber mira a studiare la sovranità, concepita come struttura politica transculturale, in modo da elaborare un concetto che si possa adattare sia alle società occidentali sia alle società non statali. L’autore si concentra anche sul concetto di sovranità popolare e al suo nesso con la democrazia.","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":"1 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-12-21","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70898146","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}