{"title":"«Rechtsstaat oder diktatur?» Hermann Heller di fronte al fascismo","authors":"Riccardo Cavallo","doi":"10.54103/2464-8914/21915","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/21915","url":null,"abstract":"Il presente lavoro si propone di analizzare le implicazioni giuridico-filosofiche e politico-sociali del fascismo italiano a partire dalle pagine dell’accurato saggio di Hermann Heller, Europa und der Fascismus da cui emerge una feroce critica del positivismo giuridico e dell’irrazionalismo filosofico. Nella travagliata esperienza della Repubblica di Weimar tra i vari studiosi che manifestarono un profondo interesse per l’esperienza fascista, un posto di grande rilievo spetta senza dubbio a questo giurista tedesco. Com’è noto, Heller non fu uno studioso conservatore, ma un pensatore socialdemocratico, anche se la sua concezione del socialismo rimane ancora anomala perché rifiuta i due postulati principali del programma politico del Partito Socialdemocratico Tedesco: l’internazionalismo e il materialismo dialettico. L’originalità della sua critica al fascismo italiano risiede nella sua capacità di aver compreso, in tempi non sospetti, che l’ideologia fascista non fosse basata su un programma politico ben articolato ma un coacervo di idee del tutto eterogenee, all’insegna di una sorta di relativismo intuitivo.","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":" 7","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138994609","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Il volgare protagonista","authors":"Federigo Bambi","doi":"10.54103/2464-8914/21925","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/21925","url":null,"abstract":"Il volgare della Firenze del 1355 è il protagonista dell’edizione degli statuti di Firenze pubblicata da Olschki nel 2023 e con la sua vividezza fa risplendere la caleidoscopica vita della città medievale.","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":" 8","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138995306","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Libertà e tirannia in Italia a metà del Trecento. La Signoria dei Visconti e la Repubblica di Firenze nel dibattito sulla libertà tra Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio","authors":"C. Storti","doi":"10.54103/2464-8914/21928","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/21928","url":null,"abstract":"L’esame di alcune norme dello statuto della repubblica fiorentina del 1355, recentemente pubblicati in volgare, consente di approfondire i motivi del contrasto tra Petrarca e Boccaccio sulle forme di governo e sulle condizioni che garantiscono la ‘salute’ dei popoli e la loro libertà. Sullo sfondo di inarrestabili guerre e conflitti interni e internazionali, la costruzione dei caratteri delle istituzioni della libera repubblica fiorentina e della tirannide dei Visconti progrediva nell’intreccio dei contributi della scienza giuridica, della legislazione, della cultura, e della propaganda politica.","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":"4 5","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139173627","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Arnaldo Biscardi e il diritto greco. Osservazioni in margine alla funzione giurisdizionale dei tribunali ateniesi, tra gnome dikaiotate ed epieikeia","authors":"L. Pepe","doi":"10.54103/2464-8914/21920","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/21920","url":null,"abstract":"In un articolo del 1970 Arnaldo Biscardi si sofferma su una controversa clausola del giuramento pronunciato dai giudici popolari di Atene prima della loro presa di servizio, clausola con la quale si impegnano a giudicare sulla base della γνώμη δικαιοτάτη, l’«opinione più giusta». Egli giunge alla conclusione che la γνώμη δικαιοτάτη non è un mezzo per aggirare la legge in nome dell’equità, come pure sostenuto da parte della dottrina; è, invece, lo strumento di cui ogni giudice deve avvalersi per cogliere il significato autentico della legge e l’intento del suo proponente. Gli studi più recenti e solidi svolti sul processo attico partono dagli assunti di Biscardi per confermare che l’esito di un processo nei tribunali ateniesi era conseguenza di una applicazione rigorosa della legge in forza della sua interpretazione più giusta.","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":"20 9","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139173548","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Teodolfo Mertel, il giurista di Pio IX, e un’inedita trattazione storico-giuridica sugli statuti comunali","authors":"Sandro Notari","doi":"10.54103/2464-8914/21912","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/21912","url":null,"abstract":"Teodolfo Mertel, giurista e storico, uomo di Stato e cardinale (Allumiere, 1806-ivi, 1899) ha dedicato un inedito saggio agli statuti comunali. Rinvenuto presso l’Archivio Apostolico Vaticano, lo scritto era destinato a fare da introduzione alla pubblicazione dell’intera collezione degli statuti dei comuni dello Stato Pontificio. La collezione, conservata a Roma, fu notevolmente arricchita e sistematizzata per iniziativa di Mertel nella sua veste di ministro dell’Interno, carica che egli ricoprì dal 1853 al 1858. Mertel inquadra la fonte statutaria nel contesto della vicenda comunale, distingue le varie tipologie di statuti, ne esamina i contenuti con esempi tratti dagli esemplari statutari presenti nella collezione. L’obiettivo dichiarato è la rivalutazione storiografica della fonte statutaria. Mertel si prefigge qualcosa di più della semplice rivitalizzazione storico-erudita della fonte statutaria locale: egli considera gli statuti portatori di uno strato profondo di princìpi da cui traggono origine gli ordinamenti giuridici e le istituzioni politiche moderne. Nella normativa e nell’organizzazione istituzionale dei comuni medievali egli rinviene le radici di alcune nozioni e tecniche costituzionali – ad esempio il principio rappresentativo, la divisione o l’equilibrio dei poteri – che erano al centro della riflessione teorica e del dibattito giuspolitico europeo del primo Ottocento. Il saggio di Mertel si inserisce a pieno titolo nel quadro dell’ampio e vivace dibattito ottocentesco sul ruolo degli ordinamenti comunali medievali nel processo – e nel modello – dell’incivilimento.","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":"37 5","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139174694","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Presentazione","authors":"Giuliano Pinto","doi":"10.54103/2464-8914/21923","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/21923","url":null,"abstract":"Il breve scritto rende conto degli eventi che, a partire dalla riedizione del 1999 degli Statuti del Comune fiorentino del 1322-25, hanno condotto all’edizione, nel 2023.","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":"85 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139173705","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Notaries and the law in Venice: development of a discipline","authors":"Silvia Gasparini","doi":"10.54103/2464-8914/21911","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/21911","url":null,"abstract":"The paper follows the development of the notary profession in Venice in the production of private deeds (instrumenta) and public acts (acta). In the Middle Ages, both activities were performed by the clergy. With the advent of the Commune, a Chancery was instituted to archive separately the acta, as well as the instrumenta. A lay Great Chancellor organised clerks who were members of the clergy, and they also wrote private deeds. As the requirements of the notarial activity became stricter, a policy of careful selection was implemented. The two fields of the notarial activity began to differentiate. In 1433, a papal bull forbade priests to work as clerks in secular institutions. It marked the beginning of a turnover in the Chancery staff, the new clerks being chosen among laymen. Close control was kept on Venetian citizenship as the main requisite to access Chancery posts. Similar criteria were applied to private notaries: after some successful tests, in 1514 a procedure for admission to the profession, and a College of Notaries, were finally instituted.","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":" 12","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138963751","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"L’edizione de Gli Statuti della Repubblica fiorentina del 1355 in volgare, a cura di Federigo Bambi, Francesco Salvestrini e Lorenzo Tanzini","authors":"Rolando Dondarini","doi":"10.54103/2464-8914/21924","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/21924","url":null,"abstract":"Con un’elegante confezione in tre volumi, Leo S. Olschki Editore di Firenze ha pubblicato nel 2023 Gli Statuti della Repubblica Fiorentina del 1355 in volgare, a cura di Federigo Bambi, Francesco Salvestrini e Lorenzo Tanzini, colmando una prolungata lacuna, già denunciata da molti storici. L'edizione è stata promossa dalla Deputazione di storia patria per la Toscana presieduta da Giuliano Pinto, che nella premessa rileva come si prospetti come un prezioso strumento di ricerca per medievisti e storici del diritto, linguisti, paleografi, diplomatisti e storici dell’arte. Gli statuti del 1355 si presentano con una doppia stesura: quella dello “Statuto del Podestà” e quella dello “Statuto del Capitano del Popolo”. Furono redatti su disposizione della Signoria, cioè del Priorato delle Arti e Gonfaloniere di Giustizia, vale a dire del vertice dell’ordinamento pubblico cittadino.A causa della loro gran mole e delle difficoltà di trascrizione dal volgare in cui fu scritto l’esemplare superstite, occorreva un lavoro di lunga lena iniziato nel 1999 da Francesco Salvestrini, al quale in anni successivi si sono affiancati Lorenzo Tanzini, e Federigo Bambi. Dal lavoro meticoloso dei tre curatori sono derivati i loro saggi introduttivi che con diversi approcci, offrono prospettive indispensabili a comprendere i tanti significati della promulgazione. Salvestrini si è occupato di inserirla nel contesto storico e politico di cui era conseguente e di sondarne motivazioni ed esiti.Tanzini ha prestato particolare attenzione all’analisi delle dinamiche interne alla normativa fiorentina, rintracciandone premesse e scindendo le effettive novità dai lasciti delle normative precedenti. A Federigo Bambi si deve uno studio puntuale e raffinato sul linguaggio giuridico in volgare e la distinzione tra il volgarizzatore dello Statuto del Podestà e quello del Capitano, corredato dalla compilazione nel terzo volume di un ricco e utile glossario.A dare ulteriore rilievo al testo degli statuti fiorentini concorre la data del 1355 che si colloca a pochi anni dalla peste, a metà del secolo, quando il comune fiorentino incrementa l’espansione territoriale (Prato, Pistoia) compiendo ulteriori passi verso uno stato regionale e conferendo alla promulgazione una valenza più ampia dell’ambito cittadino.Gli Statuti del 1355 furono il riflesso di evoluzioni interne ed esterne che conducevano al consolidamento di una burocrazia comunale e continuarono ad essere consultati grazie ad un repertorio tematico ordinato alfabeticamente tra la fine del XIV secolo e l’inizio del XV.Tutto ciò era sostenuto da una rinnovata consapevolezza civica che si basava sulla fierezza della propria storia e sull’identità politica cittadina che attingeva dal guelfismo e dagli ideali repubblicani contro ogni tentazione signorile. La volgarizzazione andava nella stessa direzione accrescendo il valore dello Statuto come riflesso di un’identità locale e condivisa. Le indagini storiografiche su questo corpo statutari","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":" 46","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138963755","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Gli Statuti della Repubblica fiorentina del 1355. Un monumento della cultura politica cittadina nell’Italia del Trecento","authors":"F. Salvestrini","doi":"10.54103/2464-8914/21927","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/21927","url":null,"abstract":"Il contributo prende spunto dalla recente edizione degli Statuti in volgare della Repubblica fiorentina del 1355 per proporre alcune considerazioni sulla normativa statutaria cittadina quale strumento di affermazione politica e identitaria delle istituzioni comunali. Il saggio evidenzia come la grande silloge normativa presa in esame costituisca un vero e proprio ‘monumento’ della cultura giuridica locale e ne sottolinea il significato soprattutto come fonte per la storia della società, delle istituzioni e della lingua locali nel pieno secolo XIV.","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":"159 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139173390","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"International legal cases enhancing the scope of environmental protection","authors":"Sahar Zarei","doi":"10.54103/2464-8914/21919","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/21919","url":null,"abstract":"International jurisprudence has a crucial role in the development of international environmental law. There is a close relationship between legal cases and environmental protection in international environmental law. Legal cases address contemporary problems and include new legal principles and rules of international law that can develop the scope (principles, structures and implementation) of environmental protection. In this perspective, judgments, advisory opinions and decisions of the international courts and tribunals, especially the International Court of Justice, have shown that State sovereignty has always been a limitation of the global expansion of environmental protection scope. Moving from absolute State sovereignty to the rule-based equitable and reasonable use of land could be an excellent opportunity to develop this legal field. Environmental protection emerged in the Trail Smelter case of 1941 as an earlier environmental dispute which resulted in the development of the environmental protection concept in other legal cases. Based on selected cases in international environmental law, the research attempts to analyze three stages of the emergence, enhancement and evolution of the environmental protection principle.","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":" 25","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138963682","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}