{"title":"Features of legal differentiation of the border sphere in Ukraine","authors":"Viktor Volodymyrovych Tyshchuk","doi":"10.54103/2464-8914/21918","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/21918","url":null,"abstract":"This scientific article is dedicated to the peculiarities of legal differentiation in the border sphere in Ukraine. The article examines legislative and regulatory acts that have regulated the functioning of the border service during different periods of its existence. It also analyzes the process of its formation and development as an important component of Ukraine’s national and state security system. The article discusses its role in ensuring the protection of Ukraine’s state border. Additionally, an analysis of international experience in the field of protecting state borders of European countries has been conducted, which demonstrates the need for clearly defined priorities and appropriate strategies for the development of mechanisms for the protection and defense of shared state borders. The obtained results allowed us to establish that in the majority of European Union (EU) countries, the functions of border control are carried out by law enforcement agencies within the police force. In some countries, such as Malta (and partially in Spain), the control of maritime borders is entrusted to the armed forces. Several EU countries have specialized bodies or agencies (border services) that specifically deal with border-related issues outside the competence of the police. This applies to Finland, Latvia, Lithuania, the Netherlands, Poland, and Switzerland, where border guards have law enforcement powers in certain cases. Additionally, the national services responsible for external border control are often subordinate to various ministries, most of which are ministries of internal affairs, while in other countries, they also include the Ministry of Defense (France, Italy, Norway, Portugal, Spain, Sweden, and the Netherlands).International experience in safeguarding national borders in European countries emphasizes the importance of establishing clear priorities and development strategies for border protection and defense mechanisms. Over a significant period of time, international cooperation in this field has been evolving and actively implemented. Alongside the governing bodies of the European Union, key participants in this process are the border agencies of EU member states that share common borders. They operate based on bilateral and multilateral agreements on cooperation and mutual assistance in border-related matters, as well as international documents pertaining to border security. The article draws conclusions about positive changes in the legal status of the State Border Guard Service of Ukraine that have taken place over the past decade and examines the problems of legal differentiation in the border sphere in Ukraine due to russian aggression. In particular, due to fundamental differences between functions and tasks performed by the State Border Guard Service of Ukraine along different sections of Ukraine’s state border, as well as in connection with russian aggression, the idea of legal differentiation in the border sphere has been ","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":" 21","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138964516","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"«Un piccolo settlement». Diplomatici, capitalisti e militari italiani a Tianjin (1900-1904)","authors":"L. Nuzzo","doi":"10.54103/2464-8914/21914","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/21914","url":null,"abstract":"Nel 1900 la rivolta nazionalista e anti-occidentale dei Boxer offrì all’Italia l’occasione per soddisfare le proprie ambizioni coloniali anche in Estremo Oriente e per aprire nuovi spazi commerciali. L’articolo ricostruisce le origini della concessione italiana di Tianjin, analizzando il processo di formazione dell’accordo con cui, nel 1902, il Celeste impero cedette all’Italia, «in perpetuità e come concessione», i terreni che aveva precedentemente occupato. Nonostante il recente interesse manifestato dagli studiosi di diritto internazionale e storia globale verso i trattati ineguali, la giurisdizione consolare e più in generale le relazioni giuridiche con la Cina, le concessioni occidentali nei treaty ports cinesi e i relativi lease agreements non hanno ancora ricevuto una particolare attenzione. Al contrario, si trattava di straordinari strumenti di governance che mostravano la continua sovrapposizione tra piano privatistico e piano pubblicistico, spingendo i giuristi a riflettere sui limiti del diritto internazionale e ad immaginare nuove categorie giuridiche per leggere inedite spazialità che non potevano essere ricondotte all’interno di quelle già conosciute di stato, nazione, città.","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":" 10","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138994978","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Democrazia diretta e circolazione di modelli: Svizzera e Paesi baltici","authors":"Maria Paola Viviani Schlein","doi":"10.54103/2464-8914/21916","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/21916","url":null,"abstract":"L’articolo tende ad individuare in alcuni Stati europei (Svizzera Estonia, Lettonia e Lituania) punti in comune in relazione alla democrazia diretta, i cui istituti potrebbero essere in grado di riportare l’elettorato al voto.Una circolazione di modelli in questo ambito che appare chiara è quella tra la Svizzera, in cui la democrazia diretta è così fortemente presente da essere quasi un tratto distintivo dell’identità nazionale, e gli Stati baltici, proprio nel periodo immediatamente successivo alla prima guerra mondiale, quando furono adottate le Costituzioni degli anni ‘20, su ispirazione di modelli già esistenti. In quel periodo, infatti, in cui le neonate Repubbliche baltiche dovevano darsi una Costituzione democratica senza averne avuto alcuna esperienza diretta, esse si ispirarono, da un lato, alla Costituzione di Weimar del 1919, e, dall’altro, alla democrazia diretta svizzera, abbastanza nota anche perché molti esuli dagli Imperi centrali avevano vissuto nella piccola Repubblica alpina o, comunque, ne conoscevano i particolari istituti.Alla base di tale democratizzazione c’erano probabilmente anche alcune delle idee della Rivoluzione francese che, al di là delle Costituzioni dell’epoca rivoluzionaria che avevano avuto vita assai breve, erano comunque transitate nel costituzionalismo europeo.Furono previsti quindi sia il referendum, spesso però promosso dall’alto, che l’iniziativa popolare, oltre alla revoca (di diretta derivazione dalle prime idee discusse in epoca rivoluzionaria) non del singolo parlamentare, bensì dell’intero Parlamento e, in alcuni casi, del Capo dello Stato.In altri casi, e cioè nell’ipotesi di contrasto tra i due massimi organi, il corpo elettorale era chiamato a decidere, non certo in imitazione del modello elvetico, ma piuttosto di quello weimariano.Durante il lungo periodo d’incorporazione nell’URSS (1940-1990), non fu usato nessun autentico strumento di democrazia diretta, salvo la revoca del singolo rappresentante del popolo, del tutto diretta però dall’onnipresente e onnipotente Partito comunista e quindi molto distante da un reale intervento del corpo elettorale. Tale periodo, però, non eliminò il sentimento nazionale né il desiderio d’indipendenza; anzi, per dimostrare l’illegittimità dell’occupazione sovietica, si volle proprio sostenere la continuità con il periodo precedente all’incorporazione anche dal punto di vista costituzionale e legislativo.Molti degli istituti delle Costituzioni degli anni ‘20 relativi alla democrazia diretta sono sopravvissuti quindi in quelle degli anni ‘90, facendo proseguire il legame ideale con la ben viva e funzionante democrazia diretta svizzera. A conclusione delle riflessioni di queste pagine, non si può che notare ancora una volta come il trapianto d’istituzioni giuridiche, specie se a livello costituzionale, spesso porti a risultati che differiscono fortemente dal modello originario, dal momento che si basa su storie, culture, situazioni politiche e sociali assai diverse.","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":" 42","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138963598","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"La aequitas contributionis como fundamento de la prohibición de enriquecerse con detrimento ajeno en la lex Rhodia de iactu","authors":"Juan Carlos Prado Rodríguez","doi":"10.54103/2464-8914/21921","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/21921","url":null,"abstract":"Previas consideraciones sobre el entorno del contrato de transporte marítimo de mercancías en la praxis comercial romana, la presente investigación aborda el criterio de la aequitas contributionis y su relación intrínseca con la prohibición de enriquecerse con detrimento ajeno en la lex Rhodia de iactu. En efecto, mediante esta costumbre náutica, los propietarios de las mercancías transportadas que se salvaron del echazón, a raíz del periculum del hundimiento de la embarcación, debían resarcir a aquellos locatarios que perdieron las suyas, al objeto de restablecer la aequitas patrimonial quebrantada entre los locatarios del servicio de transporte por el iactus mercium. Este restablecimiento se efectivizaba a través de las acciones procesales que nacían de la locatio conductio operis estipulada entre los vectores y el magister navis, además del recurso en favor de este último al ius retentionis. Y, con base en los referidos mecanismos, el iudex procedía a determinar (aestimatio) el quantum contributionis.","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":"128 ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139174666","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Gli Statuti del 1355 e le istituzioni comunali nelle trasformazioni del Trecento","authors":"L. Tanzini","doi":"10.54103/2464-8914/21926","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/21926","url":null,"abstract":"Lo statuto di Firenze del 1355, nella versione Latina come in quella volgare, presenta una grande complessità interna, specchio del ricco ma articolato patrimonio normativo della città. Due aspetti appaiono evidenti e anche apparentemente in contraddizione. Da una parte l’impostazione fortemente autoritaria, che vede il Comune attento a regolare tutti gli aspetti della vita sociale, specialmente in ambito economico e giudiziario. Dall’altro, la grande enfasi sulla partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, che è già presente nella scelta di tradurre il testo in volgare, e viene interpretata dale tante norme sugli uffici amministrativi a partecipazione collegiale. Il saggio esamina questa contraddizione apparente e ne suggerisce la soluzione nel ruolo svolto dallo Statuto come punto di raccolta di sedi normative che fino alla metà del secolo erano rimasti autonomi.","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":" 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138964324","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Alle radici della modernità contemporanea: declinazioni della sovranità e metamorfosi del soggetto nel Novecento europeo","authors":"Alberto Sciumè","doi":"10.54103/2464-8914/21913","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/21913","url":null,"abstract":"Il contributo si propone di indagare il rapporto tra società civile e società politica tra Ottocento e Novecento, sino alla nascita della Repubblica e di verificare quanto l’incrinatura di esso influisca sulla stabilità dell’ordine costituzionale producendone la trasformazione. L’indagine viene svolta considerando il rilievo posseduto dalla relazione tra modello costituzionale e paradigma antropologico sottostante e cogliendone, altresì, i riflessi sulle diverse forme che la sovranità progressivamente assume nel tempo del periodo considerato. Il punto di partenza è individuato nella inversione di posizione tra diritto e politica operata dalla Rivoluzione francese, con la soggezione sistematica del primo alla seconda. Il punto di arrivo nella riconciliazione tra il primo e la seconda, operata nel Corso dei lavori della Costituente negli anni tra il 1946 ed il 1947. I paradigmi antropologici che si succedono nel tempo sono quello individualista, quello organicista e quello personalista, il quale ultimo rappresenta la base su cui viene costruita la Costituzione del 1948.","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":"87 S370","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138965113","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"L’accesso dei cittadini di Paesi terzi ai posti di lavoro nella pubblica amministrazione e le prospettive in Italia e in Germania alla luce dell’evoluzione euro-unitaria","authors":"P. Iafrate","doi":"10.54103/2464-8914/21917","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/21917","url":null,"abstract":"L’accesso ai posti di lavoro nelle pubbliche amministrazioni dei cittadini di paesi terzi è stato introdotto con la Legge 6 agosto 2013, n. 97, al fine di porre termine a due procedure d’infrazione al diritto dell’Unione Europea e avviate dalla Commissione, accesso già in precedenza consentito ai cittadini dell’Unione europea, poi esteso anche ai cittadini di paesi terzi titolari del permesso UE per soggiornanti di lungo periodo (i cd. ‘‘lungo-soggiornanti’’), ovvero titolari dello status di rifugiato, ovvero dello status di protezione sussidiaria.Nel presente studio si analizza la normativa italiana sulla materia, nella sua versione originaria e poi nelle successive modifiche, successivamente si fa riferimento alla situazione riscontrabile in altri Stati membri dell’Unione Europea. Sottostante a questo studio vi è la convinzione che un maggiore impiego dei cittadini stranieri non solo nel settore privato (inclusi i segmenti professionali più elevati), ma anche nei diversi ambiti del pubblico impiego (come si riscontra in parte in Germania) consentirà all’Italia di gestire meglio una società diversificata, valorizzando meglio l’apporto delle diverse provenienze.","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":" 22","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138995282","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Uno strumento per la salvezza dell’anima: la correzione del clero ‘indisciplinato’ tra ius vetus e ius novum","authors":"A. Massironi","doi":"10.54103/2464-8914/19452","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/19452","url":null,"abstract":"Nel Decretum di Graziano trovarono accoglienza alcuni testi (per la maggior parte scritti di Agostino di Ippona e di Gregorio Magno e canoni conciliari del VI e del VII secolo) che trattavano il tema della correzione del clero regolare e secolare da parte del superiore gerarchico, in special modo del vescovo e dell’abate. All’interno di una diocesi, infatti, il vescovo era chiamato in prima persona a intervenire per controllare i chierici sottoposti alla sua autorità. Lo stesso valeva per l’abate nel monastero che reggeva.Quali erano gli strumenti a loro disposizione per condurre verso l’emenda chi avesse dato segni e compiuto gesti classificabili come indisciplina? Sicuramente ammonire, esortare o addirittura minacciare erano le prime strade da percorrere. Tuttavia, per quanto fossero autorevoli tali moniti, rischiavano di rimanere ignorati in mancanza di strumenti che li rendessero efficaci. La liceità e le modalità di esercizio dell’uso della violenza fisica quale strumento di correzione e punizione – comunemente accettato a tutti i livelli della società, dato che peraltro era raccomandato anche dalle Scritture –, non emergevano tuttavia in modo perspicuo dalla lettura dei capitoli grazianei. Infatti, a fronte del riconoscimento operato da alcuni di essi, altri sembravano guardarvi con titubanza e porvi limiti, se non addirittura divieti, poiché non era conveniente che uomini di Chiesa adoperassero tali mezzi o di tali mezzi fossero i destinatari. Un capitolo, in particolare, costituiva un serio ostacolo all’impiego della forza a fini disciplinari. Si trattava di un testo più tardo (almeno nella sua formulazione definitiva), cioè il celebre can. 15 (Si quis suadente) del II Concilio lateranense del 1139, che introducendo l’intangibilità fisica delle persone consacrate – pena la scomunica – ammantava la figura del chierico di un’aura di sacralità che pareva rendere assai difficile per il superiore avvalersi dei tradizionali strumenti 'educativi'. Tuttavia, numerose decretali successive (di Alessandro III, Celestino III, Innocenzo III e Gregorio IX) implementarono la materia, prevedendo una serie di eccezioni al cd. privilegium canonis. Si sollevavano così dal rischio di incorrere nella scomunica coloro che esercitavano verso i loro sottoposti una legittima potestà, che si poteva articolare pertanto anche nell’impiego della coercizione fisica. La scienza giuridica canonistica, da parte sua, svolgeva il fondamentale compito di coordinare tra loro le diverse fonti, soprattutto interpretando i testi del Decretum grazianeo alla luce dello ius novum di emanazione pontificia, cercando di definire con chiarezza i limiti, le modalità e la portata dei poteri di correzione dei soggetti che erano quindi pienamente legittimati a intervenire verso chierici e monaci per contenere la loro immoralità, distoglierli dalla propensione al peccato e contrastarne la disobbedienza e l’indisciplina. ","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-12-22","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"46021933","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Oltre la sovranità nazionale: Filippo Vassalli in missione a Londra (1945)","authors":"G. Chiodi","doi":"10.54103/2464-8914/19451","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/19451","url":null,"abstract":"Nel novembre-dicembre 1945, il civilista Filippo Vassalli intraprese una missione a Londra, a capo di una delegazione di giuristi invitati dal British Council ad osservare il funzionamento delle istituzioni inglesi, attraverso un “legal sightseeing” fatto di “talks” e “meetings” con illustri esponenti della politica e della cultura giuridica britannica. Alcuni documenti dell’archivio Vassalli consentono ora di approfondire i risvolti di questo viaggio, di cui il giurista stilò un resoconto in alcuni suoi scritti. La ricerca, in particolare, intende dimostrare che Vassalli, durante la missione, maturò l’idea del superamento del mito della sovranità nazionale in ambito internazionale, visione successivamente estesa nel campo del diritto civile. Vassalli supportò l’orientamento favorevole alla creazione di un’organizzazione superiore ai singoli Stati, che assicurasse la pace nel mondo e offrisse una tutela sovranazionale dei diritti dell’uomo. La missione ebbe anche conseguenze sull’ordinamento della giustizia, della polizia e della vita economica italiana, alla vigilia della Costituente, di cui pure Vassalli non fu chiamato a prendere parte. Come capo della missione, infatti, egli portò in Italia a De Gasperi, titolare del dicastero degli Esteri, un messaggio del Ministro degli Esteri Bevin, personalità eminente della politica anglosassone, che aveva già influenzato Vassalli sul terreno del futuro assetto delle relazioni internazionali in tempo di pace. La missione a Londra, di conseguenza, rappresenta una vicenda centrale per comprendere il pensiero di Vassalli nel decennio repubblicano.","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-12-22","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"41945800","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Mare, tratta e migrazioni: violazioni di diritti tra storia e attualità. A proposito di alcune pubblicazioni recenti","authors":"Cecilia Siccardi","doi":"10.54103/2464-8914/19455","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2464-8914/19455","url":null,"abstract":"Due milioni e mezzo di persone che migrano sono oggetto di traffici illeciti, che, secondo le stime delle Nazioni Unite, generano profitti per decine di miliardi di euro. [...] Le criticità che pone la situazione descritta sono molto complesse e possonoessere affrontante secondo diverse prospettive, che vanno ben oltre la mera analisi degli strumenti di contrasto al traffico dei migranti e all’immigrazione irregolare. Il tema infatti coinvolge problematiche più ampie, quali la tenuta del sistema ditutela dei diritti umani di fronte ai fenomeni migratori e l’effettività dei diritti. Alla luce di tale contesto, in queste pagine, si ritiene utile indagare le origini delle problematiche che caratterizzano le migrazioni via mare.","PeriodicalId":33872,"journal":{"name":"Italian Review of Legal History","volume":"1 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-12-22","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70898343","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}