{"title":"L'arduo presente dello spazio urbano pavese","authors":"Luca Micotti","doi":"10.3280/sil2021-001007","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/sil2021-001007","url":null,"abstract":"Quando si parla della forma urbana di Pavia si pensa alla maglia del castrum racchiusa nel poligono delle mura spagnole. La città immaginata coincide con i relitti di quella antica. Al contrario, la periferia costruita nel secondo Novecento - il grosso dello spazio che abitiamo - si configura come spazio rimosso, problematico da immaginare. Questa indagine sulla recente metamorfosi di Pavia vuole essere un invito alla ricerca, volto a migliorare la consapevolezza dello spazio che abitiamo. Si tratta di rinnovare la percezione dello spazio costruito dai nostri genitori dal quale, per crescere, con affetto e incertezza costantemente ci separiamo. Entrano in gioco: percezione soggettiva e collettiva, senso estetico e senso civico, cura, il modo in cui ogni generazione adatta l'abitato, vi si adatta e vi si rappresenta, l'esperienza locale e quotidiana della nostra relazione con il mondo.","PeriodicalId":82813,"journal":{"name":"Storia in Lombardia","volume":"61 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-04-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"89453368","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Ancora su Cristina di Belgioioso: La donna che decise il suo destino, un libro di Pier Luigi Vercesi","authors":"M. L. Betri","doi":"10.3280/sil2021-001019","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/sil2021-001019","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":82813,"journal":{"name":"Storia in Lombardia","volume":"12 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-04-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"81951403","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Iniziative e pubblicazioni per il 150o della morte di Cristina Trivulzio di Belgiojoso","authors":"M. Fugazza","doi":"10.3280/sil2021-001018","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/sil2021-001018","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":82813,"journal":{"name":"Storia in Lombardia","volume":"63 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-04-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"90789696","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"La risicoltura pavese nel secondo dopoguerra: mercato, meccanizzazione, mano d'opera e trasformazioni colturali","authors":"Emmanuele Maria Bianchi","doi":"10.3280/sil2021-001009","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/sil2021-001009","url":null,"abstract":"Nel 1945 le risaie ufficialmente si ridussero, rispetto al '39, da 156.824 ettari a 97.035 in Italia e da 44.430 a meno di 23.000 in provincia di Pavia, con una perdita notevole soprattutto nell'ultimo anno. La risicoltura dipendeva dai mercati esteri per la collocazione delle eccedenze (circa il 50% del prodotto nazionale); inoltre, per combattere la disoccupazione a ogni azienda era imposto un forte carico di mano d'opera. I risicoltori erano per 2/3 affittuari e nei periodi di crisi faticavano ad aver un bilancio in attivo. La guerra di Corea (1950-53) tolse momentaneamente dal mercato un forte esportatore. La superficie nazionale e provinciale aumentò, ma dal '54 ricomparvero le difficoltà e il Ministero di Agricoltura, nel '56, fissò un limite di 140.000 ettari alla superficie (ridimensionamento). Tra la fine degli anni Cinquanta e i primi Sessanta sempre più lavoratori agricoli trovarono impiego nel ramo dell'industria e dal '62 la superficie a riso tornò libera: in pochi anni la risicoltura cambiò volto, affrontando le difficoltà derivanti da una meccanizzazione ancora imperfetta e dalle nuove sfide del Mercato Europeo Comune.","PeriodicalId":82813,"journal":{"name":"Storia in Lombardia","volume":"161 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-04-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"85626093","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"La \"fibra miracolosa\". L'Oltrepò Pavese e il cemento-amianto","authors":"Bruno Ziglioli","doi":"10.3280/sil2021-001011","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/sil2021-001011","url":null,"abstract":"Il saggio esamina il caso dello stabilimento di cemento-amianto Fibronit di Broni (Oltrepò Pavese, 1919-1993). La cittadina è stata investita dal dramma della contaminazione da amianto, che continuerà a colpire ancora per molto tempo i lavoratori e gli abitanti. A Broni, la memoria pubblica della fabbrica e delle sue conseguenze sanitarie si è rivelata molto difficile, prendendo la forma di una profonda rimozione. Dal quadro descritto, emerge con evidenza come le lacerazioni all'interno della comunità abbiano condotto per molto tempo alla \"invisibilizzazione\" del problema dall'orizzonte urbano, rendendo molto difficoltosi gli interventi dei pubblici poteri.","PeriodicalId":82813,"journal":{"name":"Storia in Lombardia","volume":"26 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-04-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"78258759","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"I settori secondario e terziario in provincia di Pavia: numeri e tendenze nel secondo Novecento","authors":"Matteo Di Tullio, M. Rizzo","doi":"10.3280/sil2021-001003","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/sil2021-001003","url":null,"abstract":"L'articolo presenta i primi risultati di un ampio progetto di ricerca, che mira a far luce sulla storia economica della provincia di Pavia durante la seconda metà del Novecento, attingendo a una variegata gamma di fonti quantitative e qualitative. In particolare, qui si traccia un quadro quantitativo dei settori secondario e terziario, a partire dai Censimenti dell'Industria e dei Servizi redatti dall'ISTAT con cadenza decennale. Dopo aver illustrato la natura e l'utilità di tale fonte, si analizza in dettaglio una serie di dati statistici utili a ricostruire l'andamento dell'industria e dei servizi su scala provinciale, mettendolo a confronto con la realtà regionale, macroregionale e nazionale. Infine, a titolo d'esempio si accenna ad altre fonti quantitative di carattere locale, delle quali s'intende fare uso sistematico nel prosieguo della ricerca.","PeriodicalId":82813,"journal":{"name":"Storia in Lombardia","volume":"25 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-04-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"73652492","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Sviluppo economico e formazione del capitale umano nell'Italia del \"boom\": la Facoltà di Economia e Commercio dell'Università di Pavia","authors":"M. Rizzo","doi":"10.3280/sil2021-001012","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/sil2021-001012","url":null,"abstract":"L'articolo ricostruisce le vicende che, a cavallo fra gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento, condussero alla fondazione della Facoltà di Economia e Commercio presso l'Università degli Studi Pavia, collocandole nel contesto del cosiddetto \"miracolo economico\". Dopo aver descritto le pressanti richieste in tal senso provenienti dal tessuto economico provinciale, si illustrano i complessi meccanismi politico-burocratici che videro impegnati fra Pavia e Roma numerosi attori pubblici e privati variamente interessati al successo dell'iniziativa, dalle autorità accademiche agli enti locali, dalle banche pavesi alla Camera di Commercio, dai funzionari ministeriali ad alcune figure politiche nazionali di primo piano.","PeriodicalId":82813,"journal":{"name":"Storia in Lombardia","volume":"271 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-04-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"77547339","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Hemingway, l'Ospedale Maggiore e Milano: esperienza e mitopoiesi","authors":"B. Cartosio","doi":"10.3280/sil2022-002005","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/sil2022-002005","url":null,"abstract":"L'esperienza di guerra del giovane Ernest Hemingway sul fronte italiano durante la Grande guerra è ben nota. Fu ferito all'inizio del luglio 1918 a Fossalta di Piave (Venezia), mentre svolgeva il suo servizio di volontario della Croce Rossa Americana. Subito dopo venne ricoverato a Milano, fu operato in agosto alla gamba e al ginocchio sinistro nello stesso ospedale americano e durante la convalescenza - oltre a innamorarsi della sua infermiera - condusse un lungo processo di riabilitazione nei padiglioni Ponti e Zonda dell'Ospedale Maggiore. Delle sue 227 ferite scrisse alla sua famiglia il 21 luglio, giorno del suo dician- novesimo compleanno, dal letto dell'ospedale. In questo saggio l'autore mette l'operazione e le cure riabilitative di Hemingway nel contesto dei servizi ospedalieri milanesi del tempo, ricorda gli eventi principali di quella che lo stesso scrittore definì la «piacevole estate» del 1918 a Milano e accenna ai modi in cui nei suoi romanzi e racconti successivi egli ha uti- lizzato mitopoieticamente le esperienze proprie e altrui a fini propriamente letterari. A esempio delle strategie narrative già allora emergenti nel giovanissimo Hemingway, la par- te finale del saggio è dedicata alla sua prima narrazione autobiografica pubblica: il discorso da lui pronunciato nella scuola secondaria della sua cittadina d'origine, Oak Park (Illinois), nell'aprile del 1919, a meno di tre mesi dal suo ritorno in patria.","PeriodicalId":82813,"journal":{"name":"Storia in Lombardia","volume":"117 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"84932510","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Quei «bravi ragazzi». L'adesione dei giovani alla nelle sentenze della Corte d'assise straordinaria di Como tra repressione e pacificazione","authors":"Raffaella Bianchi Riva","doi":"10.3280/sil2020-002004","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/sil2020-002004","url":null,"abstract":"Durante la transizione dal fascismo alla Repubblica, furono centinaia i ragazzi e le ragazze processati per collaborazionismo con i tedeschi per avere aderito alla Repubblica Sociale Italiana. Le corti d'assise straordinarie e, dopo la loro soppressione, le sezioni speciali delle corti d'assise, competenti a giudicare i reati di collaborazionismo, attenuarono progressivamente la severità nei confronti degli imputati, soprattutto dei più giovani. Nell'ambito degli studi sul tema della giustizia di transizione, il saggio ricostruisce le argomentazioni giuridiche utilizzate dalla Corte d'assise straordinaria di Como per condannare ovvero assolvere i giovani imputati, nel continuo bilanciamento tra esigenze di repressione e istanze di pacificazione.","PeriodicalId":82813,"journal":{"name":"Storia in Lombardia","volume":"98 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"83599684","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Il cimitero di Laorca: uno spazio identitario fra storia e leggenda","authors":"Paola Redemagni","doi":"10.3280/sil2020-002001","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/sil2020-002001","url":null,"abstract":"Laorca oggi è un quartiere di Lecco ma un tempo era un paese famoso per l'industria di trasformazione dei metalli e per il suo cimitero, costruito a partire dal 1632 all'interno di un anfiteatro naturale di grande bellezza e considerato miracoloso. Nel corso dei secoli gli abitanti del paese riservano grande cura ai propri defunti. Nel 1923, tuttavia, Benito Mussolini decide l'aggregazione di Laorca e dei paesi vicini al Comune di Lecco: i cimiteri locali sono destinati a scomparire, sostituiti dal Nuovo Cimitero Urbano Unico, da edificare nel Comune di Malgrate. Gli abitanti di Laorca si mobilitano a difesa del proprio camposanto: contro ogni previsione ebbero successo. Il Nuovo Cimitero Unico, costruito solo in parte tra il 1933 e il 1938, non fu mai utilizzato. Nel nuovo contesto democratico postbellico, esso rappresenta l'espressione di una volontà fascista che non ha tenuto in alcun conto la sensibilità dell'opinione pubblica e la tradizione locale. Sarà infine distrutto nel 1973. Il cimitero di Laorca, invece, compare oggi nella European Cemeteries Route, il progetto di valorizzazione dei cimiteri storici voluto dall'Association of Significant Cemeteries in Europe (ASCE).","PeriodicalId":82813,"journal":{"name":"Storia in Lombardia","volume":"42 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"87538853","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}