ACME-Annali della Facolta di Studi Umanistici dell Universita degli Studi di Milano最新文献

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Manderley in Rebecca by Daphne du Maurier: a haunted house 达芙妮·杜·莫里埃《丽贝卡》中的曼陀丽:一座闹鬼的房子
N. Brazzelli
{"title":"Manderley in Rebecca by Daphne du Maurier: a haunted house","authors":"N. Brazzelli","doi":"10.13130/2282-0035/15689","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2282-0035/15689","url":null,"abstract":"Manderley, la dimora immaginaria sulla costa della Cornovaglia che assomiglia a Menabilly, dove Daphne du Maurier visse e scrisse, costituisce il centro di Rebecca, un romanzo pubblicato nel 1938 che riscosse un enorme successo e divenne un film di Hitchcock nel 1940. La narratrice senza nome comincia il suo racconto informando il lettore che «Manderley was ours no longer. Manderley was no more». Ma e grazie alla sua straordinaria immaginazione che la residenza si staglia davanti ai nostri occhi con il suo viale sinuoso, invaso da mostruosi rododendri color rosso sangue. Modellato su Jane Eyre di Charlotte Bronte, Rebecca e un racconto cupo e romantico, comprendente una seconda moglie, un marito facoltoso, una proprieta inglese misteriosa che nasconde segreti oscuri. Ma mentre Bertha, la moglie di Rochester, e viva, la prima moglie di Maxim de Winter domina Manderley dal regno dei morti. In questo articolo mi concentro su Rebecca come romanzo che comprende la dimensione sentimentale, gotica e poliziesca, e include anche elementi della fiaba e del dramma psicologico: Daphne du Maurier utilizza questi generi e li mescola, contribuendo ad arricchire il tropo della casa infestata, una efficace costruzione immaginativa attraverso cui la scrittrice presenta livelli molteplici di consapevolezza ed esplora i motivi della sessualita e della trasgressione femminile. Si tratta di un Bildungsroman assai peculiare, in cui la narratrice timida e modesta e alla ricerca di felicita e amore. Ma nel racconto che intreccia crimine e mistero molti dettagli non vengono rivelati, mentre il naturale e il sovrannaturale si intersecano, e, per questa ragione, Rebecca puo essere definito anche un romanzo di fantasmi. L’immaginazione di Daphne du Maurier, che esplora la psiche dei personaggi, rappresenta eventi traumatici, e invita i lettori ad addentrarsi nella storia drammatica fino all’epilogo, che rimanda all’inizio della narrazione.","PeriodicalId":40153,"journal":{"name":"ACME-Annali della Facolta di Studi Umanistici dell Universita degli Studi di Milano","volume":"73 1","pages":"141-160"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"66226681","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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Un’antenata carismatica. La T. XXIV nell’insediamento peuceta di Jazzo Fornasiello (Gravina in Puglia – Ba) Un’antenata魅力。Jazzo Fornasiello (apulia的Gravina - Ba)工厂的T. 24
C. Lambrugo
{"title":"Un’antenata carismatica. La T. XXIV nell’insediamento peuceta di Jazzo Fornasiello (Gravina in Puglia – Ba)","authors":"C. Lambrugo","doi":"10.13130/2282-0035/15683","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2282-0035/15683","url":null,"abstract":"EnglishSince 2009 the University of Milan has carried out archaeological excavations in the Peucetian site of Jazzo Fornasiello, a rich and rural settlement at the border between the territories of Gravina in Puglia and Poggiorsini (Italy-Bari). Now the site provides us with some new insights about the crucial role played by Peucetian women in per-forming rituals. The paper draws attention to a funerary enclosure (room G) within the so-called “Complesso Alfa”, which was built in the second half of the 4Th centu-ry BCE exactly above an Archaic tomb (tomb XXIV). The burial belonged to an old woman supposed to have been a charismatic lady, at least judging from some special grave goods and ritual tools buried with the lady. The Peucetian community living at Jazzo Fornasiello preserved memory of the aforementioned burial which probably be-came the focus of a heroic cult between the 4th and the 3rd centuries BCE, also result-ing in the deposition of several subadult enchytrismoi all around the lady, whether it was meant to attract the charismatic old woman’s protection on the babies or to stress special links between past, present and future within the family group italianoL’indagine archeologica che l’Universita degli Studi di Milano conduce dal 2009 nell’insediamento rurale peuceta di Jazzo Fornasiello (Gravina in Puglia, Bari) offre alcuni interessanti spunti di riflessione per la ricostruzione del ruolo della donna peuceta, quale depositaria di speciali competenze e dispensatrice privilegiata del rito. L’articolo trae spunto dall’analisi e dall’interpretazione di un recinto funerario (ambiente G) eretto a Jazzo Fornasiello nell’ambito del c.d. “Complesso Alfa” nella seconda meta del IV sec. a.C. al di sopra di una tomba tardo-arcaica, la cui memoria si era mantenuta nel tempo. La sepoltura, risultata pertinente a una donna anziana, ha restituito un corredo che lascia intuire nella defunta particolari virtu carismatiche; e infatti alla luce di queste che e possibile spiegare, anche nella cornice di piu ampi confronti antropologici, il progressivo agglutinarsi intorno a questa speciale antenata di enchytrismoi infantili, sia che il particolare legame topografico e cultuale veicoli il desiderio che dei piccoli si prendano cura proprio gli antenati, sia che tale associazione rappresenti per i viventi un collegamento forte con il passato a promozione del gruppo familiare nella sua continuita futura.","PeriodicalId":40153,"journal":{"name":"ACME-Annali della Facolta di Studi Umanistici dell Universita degli Studi di Milano","volume":"73 1","pages":"25-51"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"66226662","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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Ai margini di Aristofane: una lettura umanistico-rinascimentale di Pluto e Nuvole 在阿里斯托芬的边缘:文艺复兴时期对冥王星和云层的解读
M. Muttini
{"title":"Ai margini di Aristofane: una lettura umanistico-rinascimentale di Pluto e Nuvole","authors":"M. Muttini","doi":"10.13130/2282-0035/15236","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2282-0035/15236","url":null,"abstract":"La storia della riscoperta di Aristofane nell’Umanesimo e affidata anche ai margini dei manoscritti dell’epoca, che ci conservano tracce di letture umanistico-rinascimentali delle commedie. Questi marginalia sono ancora sostanzialmente inediti e inesplorati: infatti, non e mai stata compiuta un’opera sistematica di studio degli esemplari manoscritti umanistici di Aristofane ai fini della pubblicazione di tali chiose. Nel presente saggio, intendo dare notizia al lettore di un fortunato rinvenimento: si tratta del codice Vat. Ottob. gr. 210 (sec. XVmed), in cui il testo greco della diade Pluto (ff. 168r-218v) e Nuvole (ff. 219v-274v) risulta corredato da un ricco patrimonio di postille marginali, di varia tipologia, fino ad oggi non segnalate. Il testimone manoscritto riveste una certa importanza nella storia della riscoperta di Aristofane in Occidente e nella tradizione umanistica degli studi aristofanei.","PeriodicalId":40153,"journal":{"name":"ACME-Annali della Facolta di Studi Umanistici dell Universita degli Studi di Milano","volume":"73 1","pages":"67-91"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"66226611","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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'Corinto di Zeus': lirica ed epos nella Nemea VII di Pindaro (Nem. VII 102-105) 《西乌斯的哥林多》:《品达乌姆七世》中的抒情和epos (Nem)。七102-105)
Alessio Ranno
{"title":"'Corinto di Zeus': lirica ed epos nella Nemea VII di Pindaro (Nem. VII 102-105)","authors":"Alessio Ranno","doi":"10.13130/2282-0035/15232","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2282-0035/15232","url":null,"abstract":"I versi finali della Nemea VII di Pindaro (Nem. vii 102-5) sono stati spesso interpretati come un rimando allusivo al Peana VI, e dunque come prova testuale della cosiddetta “teoria dell’apologia”. Al di la del nesso intertestuale fra i due carmi, essi risultano comprensibili all’interno della logica del carme, alla luce della polemica di Pindaro con le menzogne della tradizione culturale pregressa (Omero per la presunta virtu di Odisseo, la vulgata panellenica in senso lato per la presunta empieta di Neottolemo) su cui si impernia la sezione mitica dell’ode: il poeta dichiara di non aver «oltraggiato Neottolemo con parole immutabili» (ἀτρόποισι Νeοπτόλeμον ἑλκύσαι ἔπeσι) in contrasto con i racconti ripetitivi e menzogneri della tradizione. In quest’ottica propongo una lettura possibilmente originale dell’espressione μαψυλάκας Διὸς Κόρινθος («colui che abbaia l’antifona “Corinto di Zeus”»), non solo come esempio di monotona ripetitivita, ma anche e soprattutto di alterazione della verita, nella misura in cui innescherebbe per contrasto un implicito richiamo allusivo, verosimilmente intuibile per gli Egineti di etnia dorica, all’autorita dell’epos corinzio e “dorico” in senso lato di Eumelo di Corinto.","PeriodicalId":40153,"journal":{"name":"ACME-Annali della Facolta di Studi Umanistici dell Universita degli Studi di Milano","volume":"73 1","pages":"7-21"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"66226593","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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Esperienze teatrali a confronto nella milano degli anni settanta 70年代米兰的戏剧体验比较
Isabella Gavazzi
{"title":"Esperienze teatrali a confronto nella milano degli anni settanta","authors":"Isabella Gavazzi","doi":"10.13130/2282-0035/12025","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2282-0035/12025","url":null,"abstract":"La storia dell’organizzazione teatrale e costellata di convegni ed eventi volti a discutere sui principali argomenti legati a questo mondo: testi, finanziamenti, rapporti tra pubblico e privato. Il convegno milanese del 15 luglio 1974 promosso dal Partito Socialista Italiano, parte da questi presupposti ma, al contrario di altri eventi simili, vanta una partecipazione cospicua di protagonisti della scena teatrale, sia milanese sia nazionale: Paolo Grassi, Roberto Valentini, Leo Wachter sono solo alcuni dei nomi presenti. Un crogiuolo di idee innovative che hanno modificato radicalmente la visione del settore cultura e che troveranno attuazione nei decenni successivi, fino ad essere visibili nella nostra quotidianita. Contestualizzando gli interventi alla luce degli anni in cui hanno mosso i primi passi, risulta chiaro quanto questo convegno, poco ricordato anche dalla critica piu attenta, sia invece una delle pietre miliari nell’ambito dell’organizzazione teatrale e nella creazione della figura professionale dell’operatore culturale.","PeriodicalId":40153,"journal":{"name":"ACME-Annali della Facolta di Studi Umanistici dell Universita degli Studi di Milano","volume":"71 1","pages":"199-214"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-07-30","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49601772","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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Le villae antiche del territorio di Amiternum 阿姆特纳姆地区的古老别墅
Ilaria Trafficante
{"title":"Le villae antiche del territorio di Amiternum","authors":"Ilaria Trafficante","doi":"10.13130/2282-0035/12018","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2282-0035/12018","url":null,"abstract":"L’articolo prende in esame le evidenze archeologiche del territorio amiternino relative alla presenza di villae di epoca romana. A quelle gia note, preventivamente e criticamente riesaminate, se ne sono aggiunte delle nuove, derivanti dall’analisi della toponomastica e delle testimonianze epigrafiche, che hanno consentito di delineare un quadro piu completo delle forme di occupazione del territorio nel periodo considerato.","PeriodicalId":40153,"journal":{"name":"ACME-Annali della Facolta di Studi Umanistici dell Universita degli Studi di Milano","volume":"71 1","pages":"41-64"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-07-30","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"46441611","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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Parini e Tibullo Parini和Tibulo
G. Poli
{"title":"Parini e Tibullo","authors":"G. Poli","doi":"10.13130/2282-0035/10520","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2282-0035/10520","url":null,"abstract":"L’articolo trae ispirazione dal lavoro svolto per la Tesi di Laurea Parini e Tibullo. L’obiettivo e di dare rilievo a un soggetto poco frequentato dalla critica: Tibullo come possibile modello di Parini. Partendo dalla Tesi, che consiste in una catalogazione di tematiche elegiache e di termini tibulliani nelle opere di Parini, questo articolo mette in luce la presenza dell’autore elegiaco nelle opere del poeta settecentesco, tramite un confronto intertestuale; si prendono in considerazione i legami testuali e tematici (in particolare il tema della guerra), le riprese di Parini eminentemente lessicali e formali, i passi in cui la ripresa tematica e collegata a quella lessicale e le rielaborazioni del modello latino in direzione ironica, con la speranza di aggiungere nuovi riscontri e spunti di riflessione.","PeriodicalId":40153,"journal":{"name":"ACME-Annali della Facolta di Studi Umanistici dell Universita degli Studi di Milano","volume":"71 1","pages":"123-139"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2018-08-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"45363489","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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Geocriticism and the Italian Modernist Novel 地理批评与意大利现代主义小说
M. Tortora
{"title":"Geocriticism and the Italian Modernist Novel","authors":"M. Tortora","doi":"10.13130/2282-0035/10528","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2282-0035/10528","url":null,"abstract":"La poli-centralita suggerita dal Geocriticismo puo essere applicata alle differenti letterature nazionali. Vi e un modernismo europeo, nel quale ogni tradizione nazionale puo trovare il proprio minimo comune denominatore, e vi sono i modernismi nazionali, che hanno le loro proprie identita e specificita. Questo tipo di poli-centralita puo essere mostrato da una metodologia geocritica e potrebbe costituire il primo passo per un nuovo modo di costruire la mappa della letteratura europea di inizio XX secolo. A questo proposito, si considerano quattro elementi: 1. Il Modernismo cittadino; 2. Centro / Periferia; 3. Modernismo / Realismo; 4. Modernismo / Avanguardia.","PeriodicalId":40153,"journal":{"name":"ACME-Annali della Facolta di Studi Umanistici dell Universita degli Studi di Milano","volume":"71 1","pages":"243-252"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2018-08-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"66226857","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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The peripatetic periphery or Joyce’s Impossible «Borderation» 乔伊斯的《不可能的边界》的外围
Annalisa Volpone
{"title":"The peripatetic periphery or Joyce’s Impossible «Borderation»","authors":"Annalisa Volpone","doi":"10.13130/2282-0035/10527","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2282-0035/10527","url":null,"abstract":"L’articolo discute la relazione di James Joyce con la nozione di «periphery». Nella poetica di Joyce, questa nozione si riferisce a una posizione geografica specifica (Dublino), a una tipologia di marginalizzazione intellettuale e culturale e a una peculiare forma narrativa. Dallo Stephen Dedalus del Portrait of the Artist as a Young Man e dell’ Ulysses , ai tre bambini della famiglia Porter in Finnegans Wake , Joyce combina le coordinate, geograficamente e culturalmente periferiche, di Dublino – che per lui e al tempo stesso «the centre of the paralysis» e «the Hybernian metropolis» – con il modo in cui questi personaggi intessono le loro relazioni reciproche e cercano di posizionarsi nel contesto familiare, sociale e professionale. La sezione night studies (II.2) in Finnegans Wake , in particolare, restituisce una meta-riflessione sulla periferia in connessione con l’atto stesso di scrivere e con lo spazio che occupa sulla pagina. Segmenti testuali, differenti e apparentemente indipendenti, sono quindi collocati al centro e ai margini della pagina, dando luogo a una narrazione a una contro-narrazione che modificano in modo significativo l’esperienza di lettura.","PeriodicalId":40153,"journal":{"name":"ACME-Annali della Facolta di Studi Umanistici dell Universita degli Studi di Milano","volume":"71 1","pages":"229-242"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2018-08-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"45871870","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
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Il museo in scena. I Seagram Murals di Rothko sul palco di John Logan 舞台上的博物馆。罗斯科的西格拉姆·穆拉尔斯在约翰·洛根的舞台上
M. Cavecchi
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