{"title":"Nota del curatore","authors":"G. Iamartino","doi":"10.13130/2282-0035/9351","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2282-0035/9351","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":40153,"journal":{"name":"ACME-Annali della Facolta di Studi Umanistici dell Universita degli Studi di Milano","volume":"70 1","pages":"9-10"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2017-12-20","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"48447559","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Cicerone nella Controriforma. Girolamo Ragazzoni umanista e vescovo","authors":"Fabio Gatti","doi":"10.13130/2282-0035/9360","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2282-0035/9360","url":null,"abstract":"Nella storia della fortuna di Cicerone, l’eta della Controriforma e un periodo non specificamente indagato, benche la presenza dell’oratore sia fondamentale nella formazione di molti protagonisti del rinnovamento cattolico e poi nei nuovi sistemi educativi elaborati per formare un clero piu qualificato. L’articolo intende mettere in luce il ruolo centrale assunto da Cicerone in tale delicata fase storica, concentrandosi in particolare sulla figura esemplare di Girolamo Ragazzoni (1537 ca-1592), commentatore delle Epistulae ad Familiares e volgarizzatore delle Filippiche. Ragazzoni, da giovane umanista in stretto contatto con Paolo Manuzio e Carlo Sigonio, partecipera al Concilio, tenendone l’orazione conclusiva, per poi diventare nel 1577 vescovo di Bergamo: li, operando in collaborazione con Carlo Borromeo, si rivelera uno dei piu solerti esecutori dell’opera di riforma interna alla Chiesa, in particolare nel settore pedagogico e scolastico.","PeriodicalId":40153,"journal":{"name":"ACME-Annali della Facolta di Studi Umanistici dell Universita degli Studi di Milano","volume":"70 1","pages":"113-130"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2017-12-20","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"42349039","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Per la biografia (e la geografia) di Francesco Melzi","authors":"R. Sacchi","doi":"10.13130/2282-0035/9362","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2282-0035/9362","url":null,"abstract":"La fama di Francesco Melzi, che ha affiancato Leonardo a Milano, a Roma e in Francia e ne ha ereditato le carte e i disegni ricavandone il Libro di Pittura , e indiscussa. Tuttavia la storia inizia solo ora a chiarirsi: inediti documenti provano che Francesco risiedette per lunghi periodi dell’anno non a Vaprio d’Adda, come avevano tramandato alcune fonti tarde, bensi presso la canonica di San Giovanni Evangelista di Canonica di Pontirolo, dove mori nel 1567. Questa data costituisce una nuova acquisizione, cosi come il suo testamento del 1565, qui pubblicato per la prima volta.","PeriodicalId":40153,"journal":{"name":"ACME-Annali della Facolta di Studi Umanistici dell Universita degli Studi di Milano","volume":"70 1","pages":"145-161"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2017-12-20","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49640241","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Una Rilettura di Polibio XXXI 25.5","authors":"F. Ferrara","doi":"10.13130/2282-0035/9358","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2282-0035/9358","url":null,"abstract":"L’articolo si propone di ricostruire la fisionomia testuale di un luogo delle Storie di Polibio (II sec. a.C.) – XXXI 25.5 nell’edizione polibiana di Buttner-Wobst, p. 349 –, che e tramandato soltanto dagli Excerpta Constantiniana (X sec.): in una forma piu breve dagli Excerpta de Virtutibus et Vitiis [n. 104], nella sezione degli estratti dal XXXI libro che raccoglie la lunga digressione su Scipione Emiliano (testimone: Tours, Bibl. munic., 980 C, del X sec., [P], noto e utilizzato dal XVII sec.); e in una forma piu ampia dagli Excerpta de Sententiis [n. 137] (testimone: Citta del Vaticano, BAV, gr. 73, del X sec., [M], palinsesto, riscoperto nel 1827, edito dal 1846). Per la conoscenza della pagina polibiana disponiamo anche di Ateneo (fine II sec. d.C.), che ne cito il contenuto nel vi libro dei Deipnosophistai (vi 274f-275a), e di due ulteriori estratti costantiniani, questa volta da libri non tramandati dell’opera dello storico Diodoro (I sec. a.C.), che attinse anche alle Storie di Polibio: Exc. de Sententiis n. 365 [Diod. xxxi fr. 36 Goukowsky] e n. 436 [Diod. xxxvii fr. 3 Goukowsky]. Attraverso una riflessione sull’affidabilita dei testi di Ateneo e Diodoro in rapporto con quello delle Storie , e un costante confronto con tutta l’opera polibiana volto ad indagare lingua e stile dell’autore, l’articolo giunge a una ricostruzione in parte diversa da quella del Buttner-Wobst, il cui testo riproducono tutte le edizioni moderne.","PeriodicalId":40153,"journal":{"name":"ACME-Annali della Facolta di Studi Umanistici dell Universita degli Studi di Milano","volume":"70 1","pages":"85-98"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2017-12-20","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"43053178","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Note di lessicografia latina e medievale: ancora su ‘hir’","authors":"L. Biondi","doi":"10.13130/2282-0035/8825","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2282-0035/8825","url":null,"abstract":"Il contributo intende precisare il quadro delle occorrenze di hir nell’interesse dei grammatici per la descrizione di aspetti della morfologia nominale del latino e segue il Fortleben medievale del lessema, confermandone il carattere di termine legato alla scuola come gia indicato da Ezio Franceschini.","PeriodicalId":40153,"journal":{"name":"ACME-Annali della Facolta di Studi Umanistici dell Universita degli Studi di Milano","volume":"70 1","pages":"91-108"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2017-07-10","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"48600867","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Francesco De Sanctis lettore di Guicciardini","authors":"E. Cutinelli-Réndina","doi":"10.13130/2282-0035/8821","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2282-0035/8821","url":null,"abstract":"\"In nessun caso si corre il rischio di sopravvalutare l’importanza del celebre saggio su L’uomo del Guicciardini che nell’ottobre del 1869 Francesco De Sanctis pubblico nella «Nuova Antologia». E cio vale tanto per il posto cruciale che esso occupa nella parabola intellettuale di un critico che, giunto ormai alla piena maturita e al definitivo possesso dei suoi talenti interpretativi, grazie al contatto con l’opera dello storico fiorentino stava pervenendo a una decisiva chiarificazione delle proprie prospettive storiografiche; quanto per la storia dell’interpretazione dell’autore che prese a oggetto, nei cui confronti ha esercitato un influsso, schiettamente negativo per quanto praeter intentionem, di singolare tenacia e tale da arrivare fino al nostro presente.\"","PeriodicalId":40153,"journal":{"name":"ACME-Annali della Facolta di Studi Umanistici dell Universita degli Studi di Milano","volume":"70 1","pages":"21-41"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2017-07-10","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"47182038","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"L’Odissea di Agostino. Il prologo del «De beata vita» tra Omero e Plotino","authors":"Enrico Tanca","doi":"10.13130/2282-0035/8824","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2282-0035/8824","url":null,"abstract":"L’articolo esamina la fitta trama linguistica e semantica con cui Agostino tesse una metafora nautica nel prologo del De beata vita, ripercorrendo la presenza in esso di autori precedenti, latini e greci, riutilizzati dall’autore per costruire una implicita allegoresi del mito di Ulisse, e precisamente dell’episodio dell’impossibile traversata di Od. v, individuando altresi nell’interpretazione allegorica del medesimo mito presente in alcuni testi platonici e neoplatonici la chiave ermeneutica fondamentale del brano agostiniano. Contemporaneamente si tenta di dar ragione di quella intima coerenza della figurazione allegorica che altrove nella critica e stata messa in discussione, evidenziandone invece tutta la portata di novita anche rispetto agli elementi tradizionali pur presenti nel passo agostiniano. In particolare, da una parte si pretende di dimostrare la volonta di Agostino di identificarsi nel mito di Ulisse, facendolo rivivere nella propria biografia, dall’altra si evidenzia la novita riguardante due simboli, uno tradizionale e dall’autore risignificato, l’altro di invenzione agostiniana.","PeriodicalId":40153,"journal":{"name":"ACME-Annali della Facolta di Studi Umanistici dell Universita degli Studi di Milano","volume":"70 1","pages":"73-90"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2017-07-10","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"46597949","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Il restauro delle opere d’arte lapidee fiorentine dopo l’alluvione del 1966: la questione della patina","authors":"M. Corradetti","doi":"10.13130/2282-0035/8831","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2282-0035/8831","url":null,"abstract":"L’alluvione di Firenze del 1966 provoco inevitabilmente ingenti danni alle opere d’arte. Tuttavia, pur nel dramma della situazione, rappresento letteralmente uno spartiacque per la forte accelerazione che impresse nella ricerca e nella sperimentazione dei prodotti da impiegare nel restauro. Relativamente alle opere lapidee, in particolare, lo studio delle loro schede tecniche di restauro ha permesso non solo di riconoscere un registro d’intervento che coniugava la prassi operativa fiorentina con la teoria di Cesare Brandi, ma ha anche offerto lo spunto per analizzare particolari aspetti del restauro lapideo. Gli interventi di recupero, infatti, dimostrarono la criticita di due passaggi operativi che facevano riferimento al “quando” e al “perche” patinare le sculture. Di fatto, la questione della patina in questo settore rappresento un acceso terreno di confronto tra gli addetti ai lavori.","PeriodicalId":40153,"journal":{"name":"ACME-Annali della Facolta di Studi Umanistici dell Universita degli Studi di Milano","volume":"70 1","pages":"163-179"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2017-07-10","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"43447831","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Nota sui «sei sonetti sferici» di Mario Colonna: edizione, commento e disamina metrica","authors":"Antonello Fabio Caterino","doi":"10.13130/2282-0035/8827","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2282-0035/8827","url":null,"abstract":"Mario Colonna, rimatore raffinato ma non eccelso della seconda meta del Cinquecento, non gode attualmente di grande fortuna di studi. Si offre, in questa sede, l’edizione dei suoi Sonetti sferici , il punto stilisticamente piu alto della sua intera produzione poetica. Il saggio sara corredato da una riflessione metrica sulla corona di testi costruita dal poeta, in relazione anche ad altri esempi simili interni al secolo Sedicesimo.","PeriodicalId":40153,"journal":{"name":"ACME-Annali della Facolta di Studi Umanistici dell Universita degli Studi di Milano","volume":"70 1","pages":"109-119"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2017-07-10","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"43629651","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"La preoccupazione filosofica dei corvi nel fr. 393 Pf. di Callimaco","authors":"U.C.L. Mondini","doi":"10.13130/2282-0035/8823","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2282-0035/8823","url":null,"abstract":"Riguardo alle due domande poste dai corvi nel fr. 393 Pf. di Callimaco la critica moderna ha proposto varie interpretazioni, suscitate in parte dal commento di Sesto Empirico al passo. Corroborando la tesi gia sostenuta da H. Kurzova, questo contributo cerca di spiegare le due domande come allusione al piu conosciuto argomento dialettico di Diodoro Crono, il κυριeύων λόγος. Inoltre si tentera di capire la fonte da cui Sesto ha tratto il distico, per valutare il suo strano commento.","PeriodicalId":40153,"journal":{"name":"ACME-Annali della Facolta di Studi Umanistici dell Universita degli Studi di Milano","volume":"70 1","pages":"61-72"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2017-07-10","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"48784786","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}