{"title":"La ricezione del mito di Galatea in Etruria tra antiquaria, epigrafia ed iconografia","authors":"L. Ambrosini","doi":"10.4000/mefra.7373","DOIUrl":"https://doi.org/10.4000/mefra.7373","url":null,"abstract":"EnglishThe reception of the myth of Galatea in Etruria between antiquarianism, epigraphy and iconography. This study aims at analyzing the reception in Etruria of the Greek mythological figure of the Nereid Galatea (Γαλάτeια) and her myth, a topic that has not been investigated so far. As it is well know, there is an important Etruscan piece of evidence in this regard: the fragment of an Etruscan red-figure plate (and not of a kylix, as usually repeated), which is currently dispersed. The study of the published evidence enables to improve the exact reading of the painted captions on the plate, to formulate hypotheses about the place and year of discovery, and about the attribution to a specific geographically localizable production area, and to analyze the spread of the Galatea myth in Etruria. The vase is of unknown provenance and the vulgata datum of a discovery in Volterra is the result of an erroneous interpretation of the documentation; on the contrary, the reading of the two inscriptions, calatea and tritun, probably over-painted, is confirmed; the vase can be probably ascribed to the production of the Painter of Settecamini, and dated in the half of the fourth century BC. italianoQuesto studio si propone di analizzare la ricezione in Etruria della figura mitologica greca della Nereide Galatea (Γαλάτeια) e del suo mito, un argomento che finora non e stato indagato in modo specifico. Com’e noto, esiste un importante documento etrusco a tale riguardo: il frammento di un piatto etrusco a figure rosse (e non di una kylix, come spesso si ripete), attualmente disperso. Lo studio della documentazione pubblicata consente di migliorare l’esatta lettura delle didascalie dipinte sul piatto, di formulare ipotesi sul luogo e l’anno della scoperta, sull’attribuzione ad un’area di produzione specifica geograficamente localizzabile e di analizzare la diffusione del mito di Galatea in Etruria. Il vaso e di provenienza ignota, e il dato della vulgata della sua scoperta a Volterra e il risultato di un’interpretazione errata della documentazione; la lettura delle due iscrizioni calatea e tritun, probabilmente sovradipinte, e invece confermata; il vaso puo essere attribuito forse alla produzione del Pittore di Settecamini e datato alla meta del IV secolo a.C.","PeriodicalId":38632,"journal":{"name":"Melanges de l''Ecole Francaise de Rome:Antiquite","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-06-30","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70392524","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Lucio Giunio Bruto: caratteri antichi del fondatore della repubblica romana","authors":"A. Mastrocinque","doi":"10.4000/mefra.6873","DOIUrl":"https://doi.org/10.4000/mefra.6873","url":null,"abstract":"Questo articolo vorrebbe indagare la natura del personaggio di Lucio Giunio Bruto nelle fasi piu antiche della tradizione, conducendo la ricerca attraverso confronti interni alla tradizione romana sull’epoca monarchica, al fine di individuare somiglianze ed opposizioni significative. Non si trattera di verificare la storicita o l’inconsistenza storica di Bruto il Vecchio, ma di studiarne la tradizione. Ne risulta che Bruto era ritenuto sommamente perspicace nell’intendere il volere degli dei, e dal confronto fra Tarquinio e Bruto quest’ultimo ebbe la meglio grazie alle sue doti mantiche e rituali, e per questo divenne il primo console. Se poi fosse vero che Tarquinio il Superbo fu cacciato da Porsenna, invece che da Bruto, come spesso si e sospettato, allora dovremmo pensare che la tradizione su Bruto interprete degli dei e quella che piu anticamente si e imposta a Roma per giustificare la fine della monarchia e la scelta del primo console, indipendentemente dai successi militari e politici di Porsenna.","PeriodicalId":38632,"journal":{"name":"Melanges de l''Ecole Francaise de Rome:Antiquite","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-06-30","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"47901067","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Vetri e indicatori di produzione vetraria a Ostia e a Porto","authors":"B. Lepri, L. Saguí","doi":"10.4000/mefra.6506","DOIUrl":"https://doi.org/10.4000/mefra.6506","url":null,"abstract":"Oltre agli esemplari piu significativi, un tempo esposti nel Museo ostiense, lo studio presenta una prima ricognizione degli indicatori di produzione vetraria messi in luce principalmente negli scavi dei progetti DAI-AAR, Universita di Augsburg, BSR-Universita di Southampton condotti a Ostia e a Portus. Materiali e strutture produttive consentono di individuare un’attivita vetraria sia a Ostia che a Portus nella prima meta del III secolo. A Ostia la produzione e testimoniata ancora tra la fine del IV e la prima meta del V secolo.","PeriodicalId":38632,"journal":{"name":"Melanges de l''Ecole Francaise de Rome:Antiquite","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2018-11-05","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70392586","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
A. Pellegrino, Andrea Carbonara, † Antonia Arnoldus-Huyzendveld
{"title":"Un ritrovamento nel c.d. Fiume Morto. Nuove riflessioni su Ostia arcaica","authors":"A. Pellegrino, Andrea Carbonara, † Antonia Arnoldus-Huyzendveld","doi":"10.4000/mefra.5169","DOIUrl":"https://doi.org/10.4000/mefra.5169","url":null,"abstract":"Una grande trave di legno lavorata, immersa in un deposito alluvionale del I secolo d.C., e stata rinvenuta lungo il meandro abbandonato del Tevere («Fiume Morto») di Ostia Antica. E stata datata tramite l’analisi al radiocarbonio al VI-IV secolo a.C. La sua forma e dimensione suggeriscono un uso contro l’erosione fluviale («passonata»). Questo ritrovamento getta una nuova luce sulla tanto discussa presenza e posizione dell’Ostia arcaica","PeriodicalId":38632,"journal":{"name":"Melanges de l''Ecole Francaise de Rome:Antiquite","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2018-11-05","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"47384886","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Un nuovo rilievo fittile con scena di mestiere dalla Necropoli dell’Isola Sacra","authors":"F. Taglietti","doi":"10.4000/mefra.6262","DOIUrl":"https://doi.org/10.4000/mefra.6262","url":null,"abstract":"Si presenta un nuovo rilievo fittile, proveniente dalla tomba 33 della necropoli di Porto all’Isola Sacra che rappresenta la vendita di tessuti all’interno di una bottega. Il rilievo si aggiunge ai numerosi altri rilievi con scene di mestiere attestati nella necropoli e documenta una nuova attivita.","PeriodicalId":38632,"journal":{"name":"Melanges de l''Ecole Francaise de Rome:Antiquite","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2018-11-05","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70392447","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"La necropoli di Ficana tra le prime e le ultime campagne di scavo: brevi cenni sulle novità emerse","authors":"Margherita Bedello Tata, M. R. Lucidi","doi":"10.4000/mefra.5405","DOIUrl":"https://doi.org/10.4000/mefra.5405","url":null,"abstract":"L’articolo presenta un breve excursus sulla necropoli orientalizzante di Ficana, con riferimenti alle piu recenti operazioni di scavo e restauro, e un focus sulla scoperta di due tombe di infanti negli scavi di 2007 e 2008.","PeriodicalId":38632,"journal":{"name":"Melanges de l''Ecole Francaise de Rome:Antiquite","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2018-11-05","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70392368","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Nuova iscrizione di Publio Claudio Abascanto, liberto delle Tre Gallie","authors":"Fausto Zevi","doi":"10.4000/mefra.6661","DOIUrl":"https://doi.org/10.4000/mefra.6661","url":null,"abstract":"EnglishA new inscription of Publius Claudius Abascantus, freedman of the Tres Galliae. P. Claudius Abascantus, former slave and freedman of the Tres Galliae, lived in Ostia between the last Antonines emperors and the Severan age; he contracted various marriages and had many children, some of them dead in their young age and commemorated by their father with statues and other honours in the sanctuary of Magna Mater. The new inscription enables a better establishment of the familial connections of Abascantus, quinquennalis of the corpus of the dendrophores, and highlights his peculiar devotion towards the Magna Mater. italianoP. Claudio Abascanto, schiavo e poi liberto delle Tres Galliae, tra gli ultimi Antonini e l’eta severiana vive a Ostia, dove contrae piu matrimoni e ha vari figli alcuni dei quali, morti in giovane eta, vengono da lui commemorati con statue e altri onori nel santuario ostiense della Magna Mater. La nuova iscrizione aiuta a meglio stabilire i suoi legami familiari e mette in evidenza la speciale devozione per la Grande Dea di Abascanto, quinquennale del corpus dei dendrofori.","PeriodicalId":38632,"journal":{"name":"Melanges de l''Ecole Francaise de Rome:Antiquite","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2018-11-05","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70392748","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Dioniso e Arianna in un ipogeo dei Cristallini: la religiosità dionisiaca dei chariestatoi di Neapolis","authors":"L. A. S. Höricht","doi":"10.4000/mefra.5322","DOIUrl":"https://doi.org/10.4000/mefra.5322","url":null,"abstract":"Si esamina il motivo iconografico della ierogamia dionisiaca dipinta in uno degli ipogei di Neapolis nelle sue potenzialita allusive, quale segno privilegiato per la decodifica del sistema di simboli espresso dagli altri elementi della decorazione pittorica, riconducibili al dionisismo nella sua dimensione iniziatica, professato dall’«elite» greco-sannitica di Neapolis (chariestatoi), cui erano destinati gli ipogei monumentali.","PeriodicalId":38632,"journal":{"name":"Melanges de l''Ecole Francaise de Rome:Antiquite","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2018-11-05","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70392291","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Sandro Lorenzatti, Cristian D’Ammassa, Angelina De Laurenzi
{"title":"Ritrovamenti archeologici nel corso delle opere di sistemazione del canale Bagnolo (via Ostiense Km 22,700). Fase I (2016)","authors":"Sandro Lorenzatti, Cristian D’Ammassa, Angelina De Laurenzi","doi":"10.4000/mefra.5654","DOIUrl":"https://doi.org/10.4000/mefra.5654","url":null,"abstract":"italianoNel corso delle opere di rifacimento del canale Bagnolo, ca 3 mt sotto il piano delle vie Ostiense e del Mare (km 22,300) si e rinvenuto un tratto lungo ca 15 mt della via Ostiense antica, con terra battuta (via terrena) e privo di pavimentazione, contenuta a est da un muro in opera reticolata, costruito sulla originale munitio di eta repubblicana, due muri di grandi blocchi di tufo, rinvenuti anche in altri tratti della via Ostiensis. Sono inoltre venuti alla luce quattro piloni laterizi dell’acquedotto ostiense (di eta traianea-adrianea) inglobati in una doppia muratura laterizia, probabilmente di eta rinascimentale, al fine di realizzare un viadotto di attraversamento dello Stagno (conservatosi fino agli inizi del XX, noto come Ponte dello Stagno, e piu tardi Ponte delle Memorie) su arcate che consentivano il passaggio delle acque salmastre tra lo Stagno e le Saline. EnglishArchaeological finds during the works of arrangement of the Bagnolo canal (via Ostiense Km 22,700). Phase I (2016). While rebuilding the Bagnolo canal underpass (about 3 m below the actual Via Ostiense and Via del Mare at km 22.300), a 15 m long section of the ancient Via Ostiensis was found. It is an unpaved levelled earth (via terrena) section and contained on the east side by a wall in opus reticulatum built on the original republican munitio: two walls made of big blocks of tuff found in other sections of the via Ostiensis. In addition, four brick piles of the Ostian aqueduct (Trajan-Hadrianean period) were found incorporated between two brick walls, which were very likely built between the fifteenth and sixteenth centuries in order to create a viaduct crossing the Stagno (preserved until the beginning of the twentieth century, known as Ponte dello Stagno and later as Ponte delle Memorie) on arcades allowing brackish water to move from the Stagno to the salt pans (Salinae).","PeriodicalId":38632,"journal":{"name":"Melanges de l''Ecole Francaise de Rome:Antiquite","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2018-11-05","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70392316","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Le donne di Ostia come proprietarie di immobili e schiavi","authors":"Christer Bruun","doi":"10.4000/mefra.6206","DOIUrl":"https://doi.org/10.4000/mefra.6206","url":null,"abstract":"Si studiano tre aspetti della capacita delle donne di Ostia di possedere beni mobili e immobili durante l’epoca imperiale. Nel passato gli studiosi hanno presentato stime della percentuale delle ricchezze in mano alle donne nel mondo romano che variano, all’incirca dal venti al quaranta per cento del totale. Ad Ostia, la nostra ricerca si concentra sulla presenza delle donne fra le persone che hanno l’autorita di cedere spazio funerario, sulla frequenza con cui le donne fanno parte di coloro che godono di un condotto idrico privato che preleva acqua dalla rete pubblica (e che sono quindi proprietarie di immobili), e sulla percentuale delle donne fra i proprietari di schiavi e fra i patroni di liberti e liberte. Tutte e tre queste tematiche sono infatti state trascurate nei precedenti studi. Per contestualizzare i risultati, vengono presentati i numeri corrispondenti per Roma, e da cio risulta che l’impatto delle donne e considerabilmente piu forte ad Ostia. La loro presenza fra i proprietari ostiense e piu vicina al quaranta che al venti per cento.","PeriodicalId":38632,"journal":{"name":"Melanges de l''Ecole Francaise de Rome:Antiquite","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2018-11-05","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70392828","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}