{"title":"Historikà IX - Volume Intero parte II","authors":"Historika Historika","doi":"10.13135/2039-4985/4190","DOIUrl":"https://doi.org/10.13135/2039-4985/4190","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":30377,"journal":{"name":"Historika Studi di Storia Greca e Romana","volume":"5 1","pages":"233-600"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-02-04","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"80087479","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Nota a Teopompo FGrHist 115 F 90: Cimone δωροδόκος","authors":"G. Vanotti","doi":"10.13135/2039-4985/4183","DOIUrl":"https://doi.org/10.13135/2039-4985/4183","url":null,"abstract":"In un passo della Contra Iulianum San Cirillo, vescovo di Alessandria d’Egitto, riporta un passo dello storico Teopompo di Chio, in cui si discute della dorodokia di cui fu accusato Cimone verso la fine degli anni Sessanta del V secolo. Il passo costituisce il frammento 90 di Teopompo nella raccolta di Felix Jacoby (FGrHist 115 F 90). Questo contributo intende esaminare tale testimonianza, inquadrandola nel contesto dell’opera di San Cirillo e, in particolare, del ritratto che egli tratteggia di Cimone, per verificarne la corretta attribuzione a Teopompo e l’attendibilita delle informazioni in essa riportate; nel contempo intende esaminare il giudizio espresso dalle restanti fonti antiche sulle accuse di corruzione mosse a Cimone, mettendolo a confronto con quello teopompeo.","PeriodicalId":30377,"journal":{"name":"Historika Studi di Storia Greca e Romana","volume":"501 1","pages":"451-470"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-12-31","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"73953480","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Un decreto dalla Licia (Antiphellos) a Lemnos: la riscoperta di una pietra errante","authors":"E. Gastaldi, Cristoph Samitz","doi":"10.13135/2039-4985/4172","DOIUrl":"https://doi.org/10.13135/2039-4985/4172","url":null,"abstract":"Una stele frammentaria, la cui presenza e ricordata a Καστeλλόριζο (antica Megiste) nel 1907, fu trasferita insieme ad altre iscrizioni a Mytilene (Lesbos) e di qui a Lemnos, dove e tuttora conservata presso il Museo Archeologico di Myrina. Il testo, che era noto solo da una approssimativa edizione del 1917, e qui pubblicato per la prima volta secondo i moderni canoni scientifici. Esso conserva un decreto onorario di eta ellenistica per un benefattore locale del ginnasio. Il presente contributo intende inoltre ricostruire le vicende erranti della pietra e stabilire la sua provenienza originaria. Identifica in particolare la comunita committente con la polis di Antiphellos (Lycia), che accoglie una precedente iniziativa onoraria deliberata da un raggruppamento interno del locale ginnasio. Sottolinea inoltre la volonta della citta di confermare gli onori e di assicurare la loro attuazione nel tempo attraverso il riferimento a specifici garanti. Propone infine di riconoscere nell’anonimo onorato un benefattore che potrebbe aver costituito una fondazione per i neoi o per altro gruppo ginnasiale.","PeriodicalId":30377,"journal":{"name":"Historika Studi di Storia Greca e Romana","volume":"20 1","pages":"157-192"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-12-31","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"84232958","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Gli eroi eponimi delle fratrie dell’Attica: alcune annotazioni","authors":"D. Russo","doi":"10.13135/2039-4985/2780","DOIUrl":"https://doi.org/10.13135/2039-4985/2780","url":null,"abstract":"Non differentemente da altre ripartizioni civiche, le fratrie dell’Attica sembrano aver avuto, in alcuni casi, capostipiti da cui prendevano il nome: l’analisi del fenomeno, tuttavia, e stata affrontata molto sporadicamente. A partire dai nomi di fratrie noti, si sono riepilogati e discussi i possibili eponimi e, quando possibile, tracciati i loro profili. Si e suggerito che alcune di queste figure fossero anche venerate: le iscrizioni che punterebbero in questa direzione sono state riviste, talora proponendo di riconsiderarne la funzione del supporto, come dimostra il caso di IG I3 1383, non piu considerabile come una trapeza. Dall’esame, sembra che l’unico indizio della venerazione di un eponimo di una fratria sia la menzione in IG I3 243 di un Therrikleion, forse luogo di culto di Therrikles. Ciononostante, se le fonti su una loro venerazione sono scarse, l’inclusione di alcune di queste figure in racconti o liste con significato pan-attico puo essere una spia dell’importanza che uno specifico gruppo poteva arrogarsi, forse analogamente a quanto recentemente messo in luce da Lambert (2015) per alcuni gene.","PeriodicalId":30377,"journal":{"name":"Historika Studi di Storia Greca e Romana","volume":"50 1","pages":"11-29"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-12-31","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"85900390","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Una nuova attestazione del topos “le città sono gli uomini” (Eur. fr. 828 K) nel Ciclope euripideo (115-116)","authors":"N. Rosso","doi":"10.13135/2039-4985/4185","DOIUrl":"https://doi.org/10.13135/2039-4985/4185","url":null,"abstract":"Il contributo indaga il celebre topos ‘le citta sono gli uomini’ a partire da Alceo, prestando particolare attenzione alla gnome corrispondente al fr. 828 attribuito al Frisso euripideo. Il confronto del frammento con le precedenti attestazioni del topos permette non solo di contestualizzare il frammento, ma anche di ipotizzarne una datazione. Questa analisi rintraccia una nuova occorrenza del topos nel Ciclope euripideo ai vv. 115-116, dimostrando l’assenza di implicazioni militari nell’opposizione πόλις/ἐρημία.","PeriodicalId":30377,"journal":{"name":"Historika Studi di Storia Greca e Romana","volume":"116 1","pages":"471-484"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-12-31","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"87758281","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Frammenti di ricordi: Giuliano l’Apostata e il suo ambiguo rapporto con Atene","authors":"Paolo Garbarino","doi":"10.13135/2039-4985/4188","DOIUrl":"https://doi.org/10.13135/2039-4985/4188","url":null,"abstract":"Giuliano l’Apostata nella sua vita soggiorno ad Atene per pochi mesi nel 355 d.C., frequentando le scuole filosofiche neoplatoniche presenti nella citta. Il presente saggio analizza i pochi e frammentari ricordi che di quel soggiorno sono presenti nelle opere di Giuliano, per giungere alla conclusione che esso non ebbe un’influenza profonda sul futuro imperatore. Prendendo spunto da tale analisi, l’indagine approfondisce, inoltre, aspetti del pensiero politico e filosofico di Giuliano, elaborati in particolare nella Epistola agli Ateniesi e nella Lettera a Temistio.","PeriodicalId":30377,"journal":{"name":"Historika Studi di Storia Greca e Romana","volume":"65 1","pages":"573-600"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-12-31","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"77632724","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Nomothesia e amministrazione finanziaria: frammenti epigrafici di ‘costituzionalizzazione’ e sviluppo istituzionale nell’Atene di IV secolo","authors":"Mirko Canevaro","doi":"10.13135/2039-4985/4186","DOIUrl":"https://doi.org/10.13135/2039-4985/4186","url":null,"abstract":"L’articolo affronta la questione delle modifiche al merismos – la legge che nel IV secolo allocava i fondi ateniesi alle varie casse statali – imposte per decreto in IG II3 1 327, 452 e 355, ma da far ratificare ai nomothetai. Inserendo queste iscrizioni nel contesto piu ampio degli sviluppi delle finanze e dei processi legislativi ateniesi, l’articolo avanza una nuova ricostruzione di come queste modifiche venissero legittimate da un punto di vista istituzionale, e di quali effetti questa legittimazione avesse sul ruolo dei nomothetai e sullo sviluppo dell’amministrazione finanziaria ateniese. Nel fare questo, l’articolo impiega metodologie tratte dal New Institutionalism e analizza forze e debolezze degli approcci tradizionali alla storia istituzionale ateniese.","PeriodicalId":30377,"journal":{"name":"Historika Studi di Storia Greca e Romana","volume":"3 1","pages":"485-524"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-12-31","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"84148190","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Frammenti di preistoria cittadina. Solone e le origini ioniche di Atene","authors":"E. Federico","doi":"10.13135/2039-4985/4180","DOIUrl":"https://doi.org/10.13135/2039-4985/4180","url":null,"abstract":"Un frammento di Solone che definisce Atene come la terra piu antica della Ionia (fr. 4 Gentili - Prato2) e stato frequentemente interpretato, a partire da Eduard Meyer, come il riferimento piu antico al ruolo di metropolis delle citta della Ionia d’Asia, attribuito ad Atene a partire dal V secolo a.C. L’articolo intende dimostrare che la Ionia cui fa riferimento Solone non e la Ionia d’Asia, ma la Ionia continentale che e rappresentata a Delfi da Atene e dall’Eubea e nella poesia omerica dagli Ioni helkechitones. L’Atene ricordata da Solone non sarebbe la metropolis delle citta ioniche d’Asia, ma la terra originaria degli Ioni, il luogo in cui sono nati i primi Ioni (Urheimat). Si ipotizza che il mito di Atene terra piu antica della Ionia sia nato all’interno dei rapporti fra Atene e Delfi per rafforzare il ruolo di Atene nell’anfizionia: Solone riprende e diffonde questo mito nell’ambito della sua politica delfica. Nella parte finale si analizza un passo del IX libro di Diodoro Siculo, dove Solone e ricordato per aver combattuto i costumi corrotti ed effeminati derivati dalla syngeneia con gli Ioni d’Asia.","PeriodicalId":30377,"journal":{"name":"Historika Studi di Storia Greca e Romana","volume":"21 1","pages":"401-416"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-12-31","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"89468734","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"L’itinerario dei theoroi di Delfi in Sicilia. Una proposta di ricostruzione","authors":"V. Bruno","doi":"10.13135/2039-4985/4173","DOIUrl":"https://doi.org/10.13135/2039-4985/4173","url":null,"abstract":"La “grande lista di Delfi”, pubblicata da Andre Plassart nel 1921, e il piu importante fra gli otto cataloghi di theorodokoi conservatisi, e fornisce il quadro complessivo dei contatti mantenuti dagli ambasciatori sacri (theoroi) del santuario panellenico di Delfi con tutte le comunita greche del Mediterraneo che partecipavano periodicamente alla celebrazione delle Pitiche e delle Soterie, tra la fine del III e l’inizio del II sec. a.C. La faccia anteriore della stele registra una successione di lemmi disposti in ordine itinerario, formati da un toponimo seguito da uno o piu nomi personali di theorodokoi. A loro volta le singole voci sono disposte sotto sezioni territoriali, corrispondenti alle aree che le diverse commissioni di theoroi avrebbero dovuto percorrere allo scopo di annunciare la celebrazione delle festivita e invitare le rispettive poleis a prendervi parte. Nel complesso, sulle quattro colonne in cui e diviso il campo epigrafico e incisa una serie di sette itinerari regionali, di cui quattro sono identificati da altrettante intestazioni.Il testo dell’ultima delle theoriai non presenta problemi di lettura sulla pietra se non per i toponimi alle linee 111-115 della quarta colonna, interessate dalla lacuna assai grave che investe tutto lo spigolo in basso a destra della Grande Stele. Per queste righe sono state proposte diverse integrazioni, volte a ricomporre la parte finale dell’itinerario siciliano. Nelle proposte di lettura, le diverse soluzioni avanzate, tutte ugualmente insoddisfacenti, restituiscono di volta in volta un percorso differente rispetto al tragitto seguito dai theoroi di Delfi. La lettura complessiva della “grande lista dei theorodokoi di Delfi” presenta elementi utili non tanto a risolvere in modo definitivo la questione, quanto piuttosto a fornire una nuova chiave di lettura relativa alla reale configurazione di questa parte dell’itinerario, risultante dalla sequenza dei toponimi della sezione siciliana. Un dato di confronto decisivo e costituito dalle evidenze contenute sulle colonne della stele, dalle quali si evince chiaramente come, in almeno due circoscrizioni regionali, le theoriai degli ambasciatori di Delfi si sono separate in gruppi piu piccoli, che hanno percorso autonomamente itinerari differenti. Questa medesima soluzione si adatta anche al caso della Sicilia, dove due gruppi di theoroi sembrano seguire le vie lungo il versante ionico e tirrenico.","PeriodicalId":30377,"journal":{"name":"Historika Studi di Storia Greca e Romana","volume":"60 5","pages":"193-232"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-12-31","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72549778","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"«Verso Atene» tra logoi e theoremata. ‘Frammenti’ di storia politico-militare ateniese nella Periegesi di Pausania","authors":"C. Zizza","doi":"10.13135/2039-4985/4187","DOIUrl":"https://doi.org/10.13135/2039-4985/4187","url":null,"abstract":"Il saggio si concentra sulle digressioni storico-narrative presenti nella Periegesi di Pausania e, soprattutto, su quelle che riguardano (anche o esclusivamente) Atene. L’autore analizza il trattamento e lo spazio che Pausania riserva alla storia greca, in generale, e a quella ateniese, in particolare. Un’attenzione speciale e data sia alla struttura complessiva dell’opera, sia al libro sull’Attica e, nello specifico, alle notazioni contenute nei primi paragrafi (I 1-2, 4), che occupano una posizione enfatica all’interno della Periegesi. Nel corso del lavoro, l’autore riflette sulla natura dell’opera e, a tal proposito, cerca anche di ricostruire il percorso che la Periegesi ha compiuto per arrivare fino a noi con il titolo che oggi continuiamo ad attribuirle e che, tuttavia, risulta estraneo al lessico dello scrittore.","PeriodicalId":30377,"journal":{"name":"Historika Studi di Storia Greca e Romana","volume":"5 1","pages":"525-572"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-12-31","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"89655457","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}