{"title":"L’età per l’assunzione della pretura nel IV secolo d.C. e il caso di Publicola, figlio di Melania Seniore","authors":"F. D. Chicca","doi":"10.13135/2039-4985/4177","DOIUrl":"https://doi.org/10.13135/2039-4985/4177","url":null,"abstract":"Nel IV secolo d.C. l’eta richiesta per l’assunzione della questura e della pretura, in concomitanza con la perdita, totale o parziale, delle competenze magistratuali, fu sensibilmente abbassata. Qui pero si vuole dimostrare che il testo del Chronicon di Girolamo (s.a. 374), su cui e basata l’opinione che Publicola sia stato il piu precoce pretore urbano conosciuto, deve essere assoggettato a correzione.","PeriodicalId":30377,"journal":{"name":"Historika Studi di Storia Greca e Romana","volume":"7 1","pages":"353-370"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-12-31","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"80505710","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Panico! La potenza di una epifania musicale. Alcune considerazioni fra sacro e profano","authors":"Lorenzo Boragno","doi":"10.13135/2039-4985/4176","DOIUrl":"https://doi.org/10.13135/2039-4985/4176","url":null,"abstract":"Il termine panico e il concetto a cui la parola fa riferimento possono vantare delle radici che affondano nella cultura greca di eta classica e pre-classica. Se il panico assume i tratti di una paura irrazionale ed improvvisa, la sua precisa definizione appare tuttavia difficile da cogliere: nella letteratura classica e nella successiva produzione ellenistica, il panico si caratterizza come un fenomeno psicologico legato alla guerra, alle battaglie sia terrestri che navali, che si declina in un crollo psicologico di massa. Un aspetto, quello della pluralita, che non si ritrova nella definizione ad oggi adottata del panico. A complicare il quadro, i Greci riconoscevano un legame tra il “panico” come fe-nomeno psicologico ed il dio Pan, una divinita altrimenti “pacifica” e legata a vari aspetti del mondo agro-pastorale.Il presente contributo si propone di analizzare le origini del concetto di “panico” ed il suo sviluppo storico attraverso le testimonianze degli autori antichi, cercando in particolare di cogliere il panico nella sua originale accezione psicologica e di comprenderne la proiezione sul piano mitico.","PeriodicalId":30377,"journal":{"name":"Historika Studi di Storia Greca e Romana","volume":"2 1","pages":"297-352"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-12-31","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"77956036","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Riflessioni sulla costruzione del valore dei tessili nell’Atene classica (… ma a partire dallo himation del sibarita Alcistene)","authors":"D. Marchiandi","doi":"10.13135/2039-4985/4170","DOIUrl":"https://doi.org/10.13135/2039-4985/4170","url":null,"abstract":"Il contributo esamina i criteri che, nell’Atene classica, concorrevano alla costruzione del valore dei tessuti ed, eventualmente, alla determinazione del loro prezzo in denaro. Alcune considerazioni critiche sull’economia dei tessili in generale (strutture della produzione e mercato) e sui principali nodi del dibattito storiografico relativo introducono l’indagine.","PeriodicalId":30377,"journal":{"name":"Historika Studi di Storia Greca e Romana","volume":"28 1","pages":"39-118"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-12-31","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"84277280","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Gli Eroi Eponimi nell’epitaffio demostenico","authors":"Michael Castellino","doi":"10.13135/2039-4985/4171","DOIUrl":"https://doi.org/10.13135/2039-4985/4171","url":null,"abstract":"Lo studio prende in esame il ruolo e l’importanza degli Eroi Eponimi delle dieci tribu attiche all’indomani della disfatta degli Ateniesi a Cheronea nel 338 a.C., soprattutto alla luce della relazione tra l’excursus su queste figure ancestrali, presente all’interno dell’epitaffio demostenico per i caduti in guerra, e la ricostruzione del monumento a essi dedicato nel cuore dell’agora ateniese durante l’epoca licurghea. Dall’analisi dell’orazione funeraria e da alcune riflessioni sull’ideologia licurghea si puo evincere come, all’indomani di Cheronea, la polis attica cerchi di ricompattare la propria memoria e tradizione democratica anche tramite il revival degli Eponimi, figure fondanti della vita politica ateniese.","PeriodicalId":30377,"journal":{"name":"Historika Studi di Storia Greca e Romana","volume":"36 1","pages":"119-156"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-12-31","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"75232460","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"La fortuna di Milziade tra IV secolo a.C. e I d.C. Frammenti di una tradizione","authors":"P. Tuci","doi":"10.13135/2039-4985/4182","DOIUrl":"https://doi.org/10.13135/2039-4985/4182","url":null,"abstract":"Il presente lavoro studia il ritratto di Milziade nelle fonti tra il IV sec. a.C. e il I sec. d.C., cioe dopo Erodoto e prima di Plutarco e della Seconda sofisitica. Dopo una breve introduzione contenuta nel primo paragrafo, il secondo si sofferma sulle fonti di IV secolo: gli oratori generalmente forniscono una presentazione elogiativa di Milziade, riabilitandone l’immagine dopo la sua morte in disgrazia (par. 2.1); successivamente, viene analizzata la sua presentazione in autori come Platone, Aristotele (par. 2.2) e Teopompo ed Eforo (par. 2.3). Il terzo paragrafo affronta le fonti relative al periodo tra il I sec. a.C. e il I d.C.: l’unica fonte greca e Diodoro (par. 3.1), mentre abbiamo un buon numero di fonti latine, tra cui Nepote, Cicerone, Seneca il Vecchio e Valerio Massimo (par. 3.2). Nel quarto paragrafo sono analizzate alcune notizie isolate su Milziade, relative alla battaglia di Maratona (par. 4.1) o ad eventi ad essa successivi (par. 4.2) o ancora ad altri fatti (par. 4.3), allo scopo non tanto di accertarne l’attendibilita storica, di solito piuttosto bassa, bensi di trarne deduzioni sull’immagine di Milziade che l’autore voleva veicolare attraverso di esse. Il quinto e ultimo paragrafo propone alcune considerazioni conclusive e osserva da un lato che e innegabile una significativa riabilitazione di Milziade, dovuta sia alla propaganda cimoniana, sia soprattutto alla nuova situazione internazionale che Atene si trovava a vivere nel IV secolo, ma, dall’altro, che la sua immagine rimane almeno in parte controversa: sono attestate posizioni critiche, come quella di Platone, e anche giudizi chiaroscurali, come quello di Nepote, autore dell’unica biografia nota di Milziade.","PeriodicalId":30377,"journal":{"name":"Historika Studi di Storia Greca e Romana","volume":"305 1","pages":"417-450"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-12-31","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"74832545","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"La ricezione testuale di Tacito da parte della controvertistica cattolica nella Spagna moderna (1595-1655)","authors":"Daniele Gianolio","doi":"10.13135/2039-4985/4178","DOIUrl":"https://doi.org/10.13135/2039-4985/4178","url":null,"abstract":"Il presente contributo si propone di esaminare le caratteristiche della ricezione testuale degli scritti e del pensiero dello storiografo latino Cornelio Tacito da parte degli anti-tacitisti spagnoli del tardo Rinascimento e del Barocco che, per motivi prevalentemente fideistici, espressero programmaticamente la propria avversita nei confronti della sua figura e della sua opera. Tale operazione e condotta attraverso la comparazione contenutistica, testuale e contestuale tra il pensiero tacitiano rapportato alla propria epoca e le rielaborazioni compiute dai suoi detrattori di eta moderna.","PeriodicalId":30377,"journal":{"name":"Historika Studi di Storia Greca e Romana","volume":"30 1","pages":"371-395"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-12-31","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"80165766","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Epigrafe tardo-ellenistica inedita da Halaesa Archonidea: un nuovo esempio di ‘locazione’ fondiaria dall’Occidente greco","authors":"E. Arena","doi":"10.13135/2039-4985/4175","DOIUrl":"https://doi.org/10.13135/2039-4985/4175","url":null,"abstract":"Si presenta qui l’editio princeps di un’epigrafe tardo-ellenistica proveniente dal sito di Halaesa Archonidea (Tusa, prov. ME). Lo scarno testo superstite, disposto su due colonne, e riferibile su base paleografica al tardo II - inizio I sec. a.C., sembra attribuibile a un contratto di misthosis fondiaria, che a oggi parrebbe essere il secondo esempio dall’Occidente greco dopo le Tavole di Heraklea. Alcuni passaggi chiave dell’epigrafe in particolare lasciano identificare il documento con un ‘contratto minuto’ (col. A, l. 15: καὶ ἃ παρέ[λ]αβον), che a sua volta faceva riferimento a delle syngraphai (coll. A ll. 8-9; col. B, ll. 3-4: κατὰ τ]ὰς συγγραφάς), da interpretarsi probabilmente con un piu generale “contratto quadro” alesino. Il testo conserva altresi alcune peculiarita linguistiche (l’hapax epigrafico μισθάριον, col. A, l. 11; due casi di imperativo eolico, col. A, ll. 13-14: ἐχόντον, ἀποδόντον) e tracce di un inedito sistema numerale acrofonico locale (col. B, l. 2). Ma soprattutto il documento, benche certamente da esse distinto, potrebbe essere in qualche misura connesso con le celebri Tabulae Halaesinae (IG XIV 352 + SEG IV 45), che all’incirca nello stesso periodo (tardo II - inizio I sec. a.C.) descrivevano dettagliatamente alcune decine di lotti demaniali (klaroi) destinati dalla polis di Halaesa all’affitto.","PeriodicalId":30377,"journal":{"name":"Historika Studi di Storia Greca e Romana","volume":"21 1","pages":"233-296"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-12-31","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"89695121","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Pubblico e privato nelle lettere di Enea e Procopio di Gaza (V-VI sec.)","authors":"F. Ciccolella","doi":"10.13135/2039-4985/3476","DOIUrl":"https://doi.org/10.13135/2039-4985/3476","url":null,"abstract":"li epistolari di Procopio ed Enea di Gaza ricoprono un ruolo fondamentale per ricostruire i gusti, le aspettattive e i valori morali dei membri della scuola retorico-filosofica che fiori nella citta palestinese tra il V e il VI secolo. La “deconcretizzazione” tipica delle lettere tardo-antiche, l’uso delle convenzioni del genere epistolografico e il tentativo di trasmettere ai propri lettori una persona non oscurano del tutto la dimensione privata di Enea e Procopio che emerge dalle loro lettere. In particolare, alcune lettere che entrambi gli autori indirizzano a Diodoro, avvocato e amico comune, permettono di intuire i complessi rapporti che legavano tra loro i sofisti cristiani di Gaza. The letters of Aeneas and Procopius of Gaza play a fundamental role to reconstruct the tastes, expectations, and moral values of the members of the rhetorical-philosophical school that flourished in the Palestinian city between the fifth and the sixth centuries C.E. The “deconcretization” of late antique epistolography, the use of the literary conventions of the epistolary genre, and the authors’ attempt to transmit a persona to their readers do not obscure completely our view of Aeneas and Procopius as individuals. In particular, some letters that both authors addressed to Diodorus, a lawyer and a common friend, allow us to glimpse the complex relationships that connected Gaza’s Christian sophists to each other.","PeriodicalId":30377,"journal":{"name":"Historika Studi di Storia Greca e Romana","volume":"55 1","pages":"425-448"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-07-10","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"86642167","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Introduzione alla sezione tematica: Epistolografia pubblica e privata nell'Oriente romano","authors":"Andrea Pellizzari, S. Tropea","doi":"10.13135/2039-4985/3469","DOIUrl":"https://doi.org/10.13135/2039-4985/3469","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":30377,"journal":{"name":"Historika Studi di Storia Greca e Romana","volume":"121 1","pages":"279-281"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-07-10","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"75692708","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Ferecide di Atene e il mito argonautico: istanze locali e intrecci panellenici","authors":"P. Dolcetti","doi":"10.13135/2039-4985/3461","DOIUrl":"https://doi.org/10.13135/2039-4985/3461","url":null,"abstract":"L’impresa argonautica doveva rivestire un ruolo di grande rilievo all’interno delle Storie di Ferecide di Atene, come e del resto documentato dal numero dei frammenti conservati, circa una trentina. Molti sono i particolari del racconto che, accanto ad alcuni frammenti che ne riportano stralci piu articolati, mostrano come nei primi decenni del V secolo una versione ateniese dell’impresa argonautica concilio tradizioni piu antiche e di varia provenienza per raccontare una storia del mito efficace e coerente con il proprio contesto culturale. In the Histories of Pherecydes of Athens, the quest of the Argonauts must have had a role of some considerable significance, discernible from the number of fragments that remain (around thirty). Many of the details are still preserved and, together with some more articulate fragments of the story, they show how, in the opening decades of the 5th century BCE, an Athenian version of the quest of the Argonauts brought together older traditions from various geographical origins to tell a legendary story which was effective and coherent with its own cultural context.","PeriodicalId":30377,"journal":{"name":"Historika Studi di Storia Greca e Romana","volume":"15 1","pages":"23-46"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-07-10","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"84471266","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}