{"title":"Il diritto imperfetto: la lotta della scienza giuridica con la perfezione della tecnica","authors":"Stefano Pietropaoli","doi":"10.36253/lng-2524","DOIUrl":"https://doi.org/10.36253/lng-2524","url":null,"abstract":"<jats:p>.</jats:p>","PeriodicalId":152289,"journal":{"name":"La Nuova Giuridica","volume":"218 ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-02-15","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"140455867","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"La facoltà giuridica fiorentina: i legami con la comunità, le professioni, le istituzioni. Un profilo storico-giuridico","authors":"Irene Stolzi","doi":"10.36253/lng-2520","DOIUrl":"https://doi.org/10.36253/lng-2520","url":null,"abstract":"L’articolo ripercorre, in maniera sintetica, il rapporto tra la facoltà giuridica fiorentina, fondata nel 1924, e il mondo delle istituzioni e delle professioni. Nell’evidenziare la stretta relazione da sempre esistente tra la riflessione teorica sul diritto e le sue differenti manifestazioni pratico-applicative, il contributo si sofferma su alcune personalità di particolare rilievo che hanno studiato e/o insegnato nella facoltà di giurisprudenza. \u0000The article briefly analyzes the relationship between the Florentine law faculty, founded in 1924, and the world of institutions and professions. In highlighting the close relationship that has always existed between theoretical reflection on law and its different practical-applicative manifestations, the contribution dwells on some notable personalities who have studied and/or taught in the law faculty.","PeriodicalId":152289,"journal":{"name":"La Nuova Giuridica","volume":"149 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-02-15","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"140455939","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Il ruolo dell’Ue nella diffusione dei diritti fondamentali in Stati terzi: strumenti vincolanti e adeguamento “spontaneo” agli standard dell’Unione","authors":"Adelina Adinolfi","doi":"10.36253/lng-2308","DOIUrl":"https://doi.org/10.36253/lng-2308","url":null,"abstract":"Il Trattato dell’UE prevede che l’Unione debba promuovere i propri valori nelle relazioni con i Paesi terzi al fine di consolidare e sostenere il rispetto dei diritti umani. Questo ruolo è svolto dall’Unione mediante una varietà di strumenti che, fondandosi sulla rilevanza del mercato interno e sui meccanismi della politica commerciale comune, stabiliscono regole (in accordi o atti normativi) volte a promuovere il rispetto dei diritti umani e a contrastarne le violazioni. Nella prassi recente, a questi meccanismi di natura vincolante si accompagnano dinamiche di natura “spontanea” che favoriscono la diffusione in Stati terzi degli standard di tutela dei diritti fondamentali accolti dall’Unione. L’articolo si propone una ricognizione delle diverse modalità attraverso le quali avviene tale diffusione, considerando sia i comportamenti posti in essere da soggetti privati, sia i fattori che possono favorire l’adozione in Stati terzi di soluzioni normative che ricalcano il modello europeo di regolazione. È infine rilevata una (emergente) tendenza dell’Unione a costruire, in alcuni ambiti strategici, un proprio ruolo di regolatore globale, sia entrando nella competizione normativa con i Paesi leader nello sviluppo tecnologico, sia facendo ricorso a strumenti di cooperazione e di dialogo politico con Stati terzi e nell’ambito di organizzazioni internazionali. The EU Treaty requires the Union to promote its values in the relations with third countries to consolidate and support respect for human rights. This role is performed by the Union through a set of different tools which, grounding on the relevance of the internal market and on the mechanisms of the common commercial policy, establish rules (through international agreements or legislation) aimed at promoting respect for human rights and combating violations of the same. In recent practice, these tools having binding force are complemented by new paths of a \"spontaneous\" nature which favor the diffusion in third countries of the standard of protection of fundamental rights accepted by the Union. The article proposes a survey of the different ways in which this diffusion takes place, considering both the behaviors put in place by private subjects and the factors that can favor the adoption of regulatory solutions that follow the European regulatory model. Finally, the article detects an (emerging) tendency for the Union to build, in some strategic areas, its own role as a global regulator, both by entering into regulatory competition with the leading countries in technological development, and by resorting to policy dialogue and cooperation instruments with third countries and within international fora.","PeriodicalId":152289,"journal":{"name":"La Nuova Giuridica","volume":"1 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-09-11","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"136024290","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Il lavoro nella Costituzione: fonte della cittadinanza o sfera preclusa?","authors":"Alessandra Pescarolo","doi":"10.36253/lng-2311","DOIUrl":"https://doi.org/10.36253/lng-2311","url":null,"abstract":"I princìpi fondamentali della Costituzione affermano chiaramente il legame tra lavoro e cittadinanza, legame che, d'altra parte, cessa di esistere nella definizione della partecipazione delle donne al lavoro, all'art. 37. Questo contributo pone tale asimmetria nel contesto di una comparazione dettagliata tra le posizioni espresse in Costituente dai rappresentanti - donne e uomini - di Democrazia cristiana e partiti della sinistra. Se il riferimento alle Costituzioni socialiste del ventesimo secolo ha un impatto rilevante sulla definizione generale dei diritti dei lavoratori, esso è ignorato quando si tratta di rendere effettivo il diritto delle donne al lavoro. Solo il Partito socialista lottò, guidato in questa scelta da Lina Merlin, per cancellare dall'art. 37 la menzione dell'\"essenziale funzione familiare\".
 The fundamental principles of the Italian Constitution clearly affirm the link between work and citizenship, a link which, on the other hand, ceases to exist when the terms of women’s participation in work are defined in Article 37. This article places this asymmetry in the context of an in-depth comparison between the positions expressed in the Constituent Assembly by the representatives - women and men - of the Christian Democrats and the parties of the left. While the reference to the twentieth-century socialist Constitutions has an important weight in the general definition of workers' rights, it fails when it comes to making women’s right to work effective. Only the Socialist Party, led in this battle by Lina Merlin, fought to delete from Article 37 the reference to the \"essential family role\".","PeriodicalId":152289,"journal":{"name":"La Nuova Giuridica","volume":"77 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-09-11","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"136025235","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Autodeterminazione, dignità e vita nel suicidio assistito e nell’eutanasia","authors":"Antonio Gorgoni","doi":"10.36253/lng-2309","DOIUrl":"https://doi.org/10.36253/lng-2309","url":null,"abstract":"La legge n. 219/2017 (“Norme in materia di consenso informato e disposizioni anticipate di trattamento”) rappresenta un tappa significativa del percorso di affermazione della centralità della persona anche nelle scelte sulla fine della propria vita. Il suo pregio è di aver bilanciato, con equilibrio, i quattro valori fondamentali che vengono in rilievo: vita, salute, dignità e autodeterminazione. Il saggio muove da questo dato, metodologicamente necessario, per riflettere sul rapporto tra potere legislativo e ambito di intangibilità/incoercibilità della sfera decisionale del paziente, seguendo un filo storico-evolutivo normativo e giurisprudenziale. Questo approccio consente non solo di individuare il fondamento di alcune disposizioni della legge citata, ma anche di intravedere le prospettive de jure condendo alle quali il legislatore non può più sottrarsi.
 The law n. 219/2017 (“Regulations on informed consent and advance treatment provisions”) represents a significant step in the process of affirming the centrality of the person also in choices about the end of one’s life. Its merit is that it has balanced, with balance, the four fundamental values that are highlighted: life, health, dignity and self-determination. The essay starts from this datum, methodologically necessary, to reflect on the relationship between legislative power and the area of intangibility/incoercibility of the patient’s decision-making sphere, following a historical-evolutionary regulatory and jurisprudential thread. This approach allows not only to identify the basis of some provisions of the aforementioned law, but also to glimpse the de jure condendo perspectives from which the legislator can no longer escape.","PeriodicalId":152289,"journal":{"name":"La Nuova Giuridica","volume":"13 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-09-11","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"136025240","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Irene Ceccatoni, Natalìa Cecconi, Ginevra Detti, Federico Fidanza, Giulia Lari, Lapo Montelatici, Giacomo Sequi, Francesco Maria Simoncini, Francesco Saverio Tavaglione, Lorenzo Tazzini
{"title":"Editoriale","authors":"Irene Ceccatoni, Natalìa Cecconi, Ginevra Detti, Federico Fidanza, Giulia Lari, Lapo Montelatici, Giacomo Sequi, Francesco Maria Simoncini, Francesco Saverio Tavaglione, Lorenzo Tazzini","doi":"10.36253/lng-2306","DOIUrl":"https://doi.org/10.36253/lng-2306","url":null,"abstract":"Perchè un numero sul rapporto fra Autorità e Libertà","PeriodicalId":152289,"journal":{"name":"La Nuova Giuridica","volume":"39 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-09-11","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"136025242","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Esseri umani in rete. Liberi utenti informatici o deboli consumatori?","authors":"Alessia Ganzaroli","doi":"10.36253/lng-2312","DOIUrl":"https://doi.org/10.36253/lng-2312","url":null,"abstract":"La perdita di concretezza dell’essere umano è un fenomeno che sta assumendo dimensioni sempre più ampie a causa della pervasività delle nuove tecnologie. Quella dell’utente informatico è una delle forme che l'individuo sceglie per esprimere la propria personalità e, tuttavia, non sempre è libero come dovrebbe. La gestione quasi esclusivamente privata della rete ha degradato quella libertà in debolezza consumeristica senza garantire la tutela adeguata. La Corte di Giustizia dell’Unione Europea è intervenuta ma occorre che la comunità internazionale rifletta. È davvero sufficiente una disciplina di settore? Dietro l’utente - informatico o consumeristico - vi è una persona i cui diritti fondamentali devono essere garantiti dallo Stato; ciò è possibile solo quando l’ordinamento non scenda a patto con gli attori privati ma eserciti la propria sovranità su di essi, garantendo il rispetto dei principi costituzionali.
 The loss of concreteness of the human being is a phenomenon that is assuming ever wider dimensions due to the pervasiveness of new technologies. The computer user is one of the forms that the individual chooses to express his personality and, however, it is not always as free as it should be. The almost exclusively private management of the network has degraded that freedom into consumerist weakness without, however, guaranteeing it adequate protection. The Court of Justice of the European Union has intervened, but the international community needs to reflect. Is a sectoral regulation enough? Behind the user - computer or consumerist - there is a person whose fundamental rights must be guaranteed by the State; this is possible only when the legal system does not come to terms with private actors but exerricises its sovereignty over them, guaranteeing respect for constitutional principles.","PeriodicalId":152289,"journal":{"name":"La Nuova Giuridica","volume":"1 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-09-11","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"136025241","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"L’individuo al cospetto del potere disciplinare","authors":"Serena Stacca","doi":"10.36253/lng-2310","DOIUrl":"https://doi.org/10.36253/lng-2310","url":null,"abstract":"Il potere disciplinare, malgrado la sua essenza punitiva, non è regolato per proteggere la posizione del singolo colpito dalla sanzione. È infatti sbilanciato a favore della comunità nella quale si esplica. Ne sono riprova l’atipicità delle infrazioni, l’applicazione di norme vaghe e indeterminate, la peculiare composizione delle autorità disciplinari, i limiti del sindacato giurisdizionale. Si pone così un problema di compatibilità del fenomeno con l’ordine costituzionale.
 Disciplinary power, despite its punitive essence, is not regulated to protect the position of the individual affected by the sanction. It is in fact biased in favor of the community in which it is expressed. This is demonstrated by the atypical nature of the infringements, the application of vague and indeterminate rules, the particular composition of the disciplinary authorities and the limits of judicial review. This raises a problem in terms of compatibility of the phenomenon with the constitutional order.","PeriodicalId":152289,"journal":{"name":"La Nuova Giuridica","volume":"2018 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-09-11","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"136025237","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Nulla salus extra bollam: il principio del pluralismo informativo nell’epoca delle echo chambers","authors":"Matteo Paolanti","doi":"10.36253/lng-2313","DOIUrl":"https://doi.org/10.36253/lng-2313","url":null,"abstract":"Nella nuova società digitale si ha l’impressione che il principio del pluralismo informativo venga sempre meno rispetto alle caratteristiche tracciate dalla dottrina e dalla giurisprudenza negli ultimi decenni. Le c.d. Echo Chambers o “Bolle filtro” non fanno che ridurre progressivamente l’orizzonte dell’informazione che dovrebbe far capo ad ogni individuo, facendo sì che quest’ultimo sia sempre maggiormente condotto verso pochi canali di approvvigionamento di notizie, i quali non fanno che impoverire la conoscenza rispetto alla realtà circostante e, di conseguenza, il dibattito pubblico che ne dovrebbe nascere. In questo elaborato si proverà ad analizzare come sia sorto il concetto di pluralismo informativo, come esso si sia evoluto con il passare del tempo e se esso sia ancora adatto a regolare la realtà che viviamo.
 In our digital society the principle of pluralism is fading compared to the characteristics outlined by doctrine and jurisprudence in the last decades. The so-called Echo Chambers or \"Filter bubbles\" progressively reduce the information horizon that should belong to each individual, which do impoverish knowledge of the surrounding reality and, consequently, the public debate that should arise from it. In this essay we will try to analyze how the concept of pluralism was created, how it has evolved over time and whether it is still suitable for regulating the reality we live in.","PeriodicalId":152289,"journal":{"name":"La Nuova Giuridica","volume":"20 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-09-11","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"136025238","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Mauro Cappelletti. Maestro fiorentino aperto al mondo","authors":"Vincenzo Varano","doi":"10.36253/lng-2315","DOIUrl":"https://doi.org/10.36253/lng-2315","url":null,"abstract":"Mauro Cappelletti è stato uno dei maggiori giuristi italiani del ‘900, fra i più noti anche fuori dai confini nazionali. È stato fra i Padri Fondatori della moderna scienza della comparazione giuridica: allievo di Piero Calamandrei, amava definirsi “processualcomparatista” piuttosto che “processualcivilista”, proprio per sottolineare la sua propensione all’utilizzazione del metodo comparativo nelle sue ricerche. In questo scritto a lui dedicato si cerca di sintetizzare i caratteri principali del suo metodo di lavoro. Innanzitutto, Cappelletti, è anche costituzionalista, nel senso che egli vede sempre fusi processo e valori costituzionali nell’ottica della comparazione. Cappelletti, che non sorprendentemente, afferma il suo netto rifiuto del formalismo e del dogmatismo ancora imperanti nella scienza giuridica del ‘900, intende la comparazione come “politica del diritto”, il cui fine ultimo è la ricerca della soluzione migliore, la “promising solution” a un problema sociale dato. Altro carattere fondamentale del pensiero di Cappelletti, è la sua capacità di anticipare l’importanza e l’attualità di alcuni grandi problemi sociali, e il suo impegno per la riforma. Infine, l’orizzonte della sua comparazione è tendenzialmente universale, la sua osservazione non si limita cioè a questo o a quell’ordinamento, magari a quelli culturalmente più vicini, ma tende ad allargarsi all’intero pianeta. Basti ricordare che Cappelletti è stato promotore di monumentali progetti di ricerca internazionali, primo fra tutti il celebre “Florence Access-to-Justice Project”, contribuendo così alla notorietà della Facoltà giuridica fiorentina nel mondo.
 Mauro Cappelletti, a pupil of Piero Calamandrei, has been one of the most important Italian jurists of the 20th century, very well known also beyond the national borders. He has been one of the Founding Fathers of modern legal comparison, and as such he preferred to qualify himself as a comparative procedural lawyer rather than a procedural lawyer. But he was also a comparative constitutional lawyer, in the sense that his study of procedure was never disconnected from the study of constitutional values and guarantees of fair procedure. Not surprisingly, Cappelletti rejects the formalistic and dogmatic approach which was still pervading Italian legal science in the 20th century. This reflects also in his conception of comparative law, whose purpose is political, i.e. the search for the “promising solution” to a given social problem. Another fundamental aspect of Cappelletti’s legal thought is his “vision”, i.e. his attitude to anticipate the importance of some great social problems and his commitment to law reform. Last but not least, Cappelletti aims at a worldwide comparison, in other words he does not limit himself to one or two legal systems, possibly those culturally closer, but tends to look at the entire planet. Suffice here to remember that Cappelletti has promoted monumental research projects, such as the much ce","PeriodicalId":152289,"journal":{"name":"La Nuova Giuridica","volume":"23 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-09-11","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"136025248","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}