B. Pittet (Spécialiste en chirurgie plastique, reconstructive et esthétique, chef de service), E. Rüegg (Spécialiste en chirurgie plastique, reconstructive et esthétique, chef de clinique), D. Baratti-Mayer (Docteur en médecine, docteur en médecine dentaire, responsable du projet Geneva Study group on Noma [GESNOMA]), A. Jaquinet (Spécialiste en chirurgie maxillofaciale, médecin consultant)
{"title":"Trattamento chirurgico delle sequele della noma","authors":"B. Pittet (Spécialiste en chirurgie plastique, reconstructive et esthétique, chef de service), E. Rüegg (Spécialiste en chirurgie plastique, reconstructive et esthétique, chef de clinique), D. Baratti-Mayer (Docteur en médecine, docteur en médecine dentaire, responsable du projet Geneva Study group on Noma [GESNOMA]), A. Jaquinet (Spécialiste en chirurgie maxillofaciale, médecin consultant)","doi":"10.1016/S1769-6704(15)74034-9","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1769-6704(15)74034-9","url":null,"abstract":"<div><p>La noma è un’infezione gangrenosa che può causare una grave deturpazione del viso. Colpisce quasi esclusivamente i bambini piccoli che vivono nei paesi in via di sviluppo con una mortalità elevata. Per i bambini che sopravvivono, le sequele sono spesso talmente mutilanti, da metterli ai limiti della società. I fattori di rischio sono noti (malnutrizione, malattie debilitanti), ma l’eziologia rimane parzialmente sconosciuta. Il reparto di chirurgia plastica e ricostruttiva degli Ospedali universitari di Ginevra (Svizzera) ha più di 30 anni di esperienza nella chirurgia delle sequele da noma. I pazienti con lesioni meno gravi sono operati direttamente nelle missioni chirurgiche, mentre quelli che richiedono una ricostruzione più complessa vengono trasferiti. Dopo aver descritto le peculiarità degli effetti della noma e le difficoltà incontrate nella gestione di questi pazienti, gli autori analizzano le principali tecniche chirurgiche utilizzate per la ricostruzione. I problemi riscontrati durante il follow-up a lungo termine di questi pazienti hanno contribuito all’evoluzione delle tecniche chirurgiche utilizzate: utilizzo di lembi liberi per la ricostruzione dei tessuti molli della guance, per diminuire il rischio elevato di recidiva di costrizione mandibolare (lembo muscolocutaneo di gran dentato), ricostruzione delle perdite di sostanza ossea attraverso lembi ossei vascolarizzati (lembo preformato di occipitale vascolarizzato) e preservazione dei siti donatori per nuove ricostruzioni alla fine della crescita, di solito nella ricostruzione nasale. La chirurgia delle sequele complesse richiede una buona conoscenza di chirurgia maxillofacciale e di microchirurgia. Se sono utilizzate tecniche chirurgiche inadeguate, ai risultati insufficienti si aggiungono delle mutilazioni, spesso inaccettabili, legate alla cicatrizzazione. Parallelamente a questa attività chirurgica, si è sviluppato un importante progetto di ricerca eziologica sulla noma, i cui principali risultati sono qui presentati.</p></div>","PeriodicalId":100455,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Plastica? Ricostruttiva ed Estetica","volume":"13 4","pages":"Pages 1-18"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2015-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1769-6704(15)74034-9","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"92004514","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Chirurgia della paralisi facciale e delle sue sequele","authors":"P. Guerreschi , D. Labbé","doi":"10.1016/S1769-6704(15)74042-8","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1769-6704(15)74042-8","url":null,"abstract":"<div><p>Le chirurgia delle sequele della paralisi facciale periferica prevede una vasta gamma di interventi e gesti tecnici. Il chirurgo deve conoscere l’arsenale terapeutico e le sue molteplici indicazioni. Infatti, la grande varietà di manifestazioni cliniche e delle ripercussioni psicosociali rende la presa in cura di questi pazienti un’arte delicata. L’esame clinico iniziale è completo e può contare sull’elettromiografia. Esso comprende foto e video che spesso rendono più facile la semeiologia del quadro clinico per determinare il piano terapeutico. Le tecniche di chirurgia palliativa sono molteplici e devono essere note nel loro insieme per adattare il trattamento chirurgico alla particolare situazione clinica. Per ogni piano del volto, le indicazioni dipendono dal tipo di paralisi e dal suo impatto. Ci sforzeremo, per quanto possibile, di trattare in un solo momento l’insieme di tutte le conseguenze della paralisi facciale per evitare al paziente interventi reiterati con risultati solo parziali.</p></div>","PeriodicalId":100455,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Plastica? Ricostruttiva ed Estetica","volume":"13 4","pages":"Pages 1-23"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2015-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1769-6704(15)74042-8","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"92004513","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Chirurgia delle malformazioni craniofacciali: principi di base","authors":"B. Morand , E. Seigneuret , L. Selek , G. Bettega","doi":"10.1016/S1769-6704(15)72212-6","DOIUrl":"10.1016/S1769-6704(15)72212-6","url":null,"abstract":"<div><p>Paul Tessier ha creato la chirurgia craniofacciale negli anni ′60. Questa chirurgia richiede una perfetta collaborazione tra neurochirurgo, chirurgo plastico o maxillofacciale e anestesista-rianimatore pediatrico. A scopo di pragmatismo, questo capitolo si limita all’esposizione delle indicazioni e delle tecniche chirurgiche delle malformazioni più comuni dello scheletro craniofacciale: le craniostenosi, le faciocraniostenosi, gli ipertelorismi (e le distopie orbitarie) e il meningoencefalocele frontonasale.</p></div>","PeriodicalId":100455,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Plastica? Ricostruttiva ed Estetica","volume":"13 3","pages":"Pages 1-12"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2015-09-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1769-6704(15)72212-6","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"121327537","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Tecniche di ricostruzione pelviperineale","authors":"F. Bodin, C. Bruant-Rodier","doi":"10.1016/S1769-6704(15)72222-9","DOIUrl":"10.1016/S1769-6704(15)72222-9","url":null,"abstract":"<div><p>Il perineo è una regione di confine difficile da ricostruire a causa del suo ruolo funzionale ed estetico. La presenza degli organi genitali esterni e dell’uretra rende questa zona anatomica particolarmente complessa da ripristinare. I rischi di disgiunzione cicatriziale e di infezione sono, d’altronde, aumentati dalla prossimità dell’ano. La gestione di una perdita di sostanza perineale deve prendere in considerazione quattro parametri chiave: l’eziologia, lo stato generale del paziente, la localizzazione e le dimensioni del difetto tissutale. È spesso indicata una gestione multidisciplinare che fa ricorso, a seconda delle esigenze, agli infettivologi, agli oncologi e ai chirurghi digestivi e agli urologi o ai ginecologi. Le tecniche di copertura e di riempimento delle perdite di sostanza perineali si sono ampiamente evolute negli ultimi anni. La cicatrizzazione in seconda intenzione è ancora indicata in mancanza di soluzioni migliori, in caso di infezione acuta o quando nessun trasferimento tissutale è soddisfacente. Gli storici lembi muscolocutanei di retto addominale e di gracile sono sempre molto utili per le dilacerazioni importanti, ma subiscono ormai la concorrenza dei lembi fasciocutanei di vicinanza più semplici e più rapidi da realizzare, così come dei lembi perforanti più rispettosi della funzione muscolare. Il lembo a petalo di loto e il lembo fasciocutaneo pudendo centrati sui rami terminali dei vasi pudendi interni sono particolarmente interessanti per la loro semplicità e la loro efficacia. Essi forniscono una soluzione alla maggior parte delle perdite di sostanza piccole o medie della regione. I lembi perforanti peduncolati provenienti dall’addome, dalla regione glutea o dalla faccia anterolaterale della coscia sono più impegnativi sul piano tecnico. Essi sono, dunque, utilizzati in seconda intenzione.</p></div>","PeriodicalId":100455,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Plastica? Ricostruttiva ed Estetica","volume":"13 3","pages":"Pages 1-17"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2015-09-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1769-6704(15)72222-9","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"133006852","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Rimodellamento gluteo estetico","authors":"C. Ho Quoc , R. Abs , E. Delay","doi":"10.1016/S1769-6704(15)72223-0","DOIUrl":"10.1016/S1769-6704(15)72223-0","url":null,"abstract":"<div><p>Il rimodellamento della figura è una richiesta frequente da parte delle pazienti. Queste desiderano anche un miglioramento estetico della regione glutea. Dal punto di vista della paziente, la regione glutea riveste un’attrattiva sessuale importante e costituisce uno dei simboli della femminilità. Dal punto di vista del chirurgo, l’analisi semeiologica delle subunità della natica è importante da realizzare per ottenere un risultato estetico armonioso. Le principali tecniche di rimodellamento gluteo estetico sono gli impianti glutei e il lipofilling gluteo estetico associato alla lipoaspirazione delle zone adipose in eccesso. Il rimodellamento gluteo con impianti è una tecnica che presenta un follow-up più importante, mentre il trasferimento adiposo è emergente e si sta sviluppando in modo crescente in Francia. Inoltre, lo scopo di questo articolo è di condividere la nostra esperienza nel settore del rimodellamento gluteo estetico con lipofilling gluteo e con il posizionamento di impianti glutei.</p></div>","PeriodicalId":100455,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Plastica? Ricostruttiva ed Estetica","volume":"13 3","pages":"Pages 1-10"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2015-09-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1769-6704(15)72223-0","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"128555153","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
P. Faglin (Interne des Hôpitaux), P. Guerreschi (Maître de conférence universitaire, praticien hospitalier), V. Duquennoy-Martinot (Professeur des Universités, chef de service)
{"title":"Suppurazioni croniche: cisti pilonidale","authors":"P. Faglin (Interne des Hôpitaux), P. Guerreschi (Maître de conférence universitaire, praticien hospitalier), V. Duquennoy-Martinot (Professeur des Universités, chef de service)","doi":"10.1016/S1769-6704(15)70682-0","DOIUrl":"10.1016/S1769-6704(15)70682-0","url":null,"abstract":"<div><p>La cisti o fistola pilonidale è una patologia frequente del giovane adulto. È una cisti benigna, situata, il più delle volte, a livello della porzione superiore del solco intergluteo e contenente dei peli. Può essere asintomatica, infettarsi nella sua forma acuta dolorosa e infiammatoria o, ancora, divenire cronica con la presenza o meno di fistole. Il suo trattamento si basa su una moltitudine di tecniche, ma nessuna è ideale e ciascuna presenta dei vantaggi come degli inconvenienti. Nella fase acuta, è consigliata una semplice messa a piatto con zaffaggio. Nella fase fredda o cronica, la tecnica di riferimento in Francia resta l’escissione chirurgica ampia con una lunga cicatrizzazione per seconda intenzione, ma sono possibili delle tecniche di ricostruzione in un tempo: sutura diretta, plastica a Z, plastica a V-Y, lembo romboidale, lembo a LLL o lembo muscolocutaneo di grande gluteo. Tuttavia, in queste ultime tecniche, il rischio di recidiva è aumentato. Sono in corso di valutazione dei miglioramenti tecnici, come l’escissione mediante endoscopia.</p></div>","PeriodicalId":100455,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Plastica? Ricostruttiva ed Estetica","volume":"13 2","pages":"Pages 1-11"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2015-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1769-6704(15)70682-0","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"115332494","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
I. Barthélémy (Professeur des Universités, praticien hospitalier) , N. Pham Dang (Praticien hospitalier) , J. Bardot (Professeur des Universités, praticien hospitalier) , D. Casanova (Professeur des Universités, praticien hospitalier)
{"title":"Chirurgia ricostruttiva delle palpebre","authors":"I. Barthélémy (Professeur des Universités, praticien hospitalier) , N. Pham Dang (Praticien hospitalier) , J. Bardot (Professeur des Universités, praticien hospitalier) , D. Casanova (Professeur des Universités, praticien hospitalier)","doi":"10.1016/S1769-6704(15)70638-8","DOIUrl":"10.1016/S1769-6704(15)70638-8","url":null,"abstract":"<div><p>La chirurgia ricostruttiva delle palpebre conosce uno sviluppo importante a causa della frequenza elevata dei carcinomi cutanei nella nostra popolazione anziana. Le tecniche di ricostruzione sono numerose e il chirurgo deve attuare quella che padroneggia meglio ottenendo, al tempo stesso, dei risultati oncologici, funzionali ed estetici soddisfacenti. La protezione del bulbo oculare, il ripristino del campo visivo e la discrezione del procedimento di ricostruzione sono gli obiettivi principali. La conoscenza dell’anatomia palpebrale è indispensabile. Le palpebre devono essere ricostruite piano per piano, a partire da tessuti vicini, morbidi e sottili ogni volta che sia possibile. La regola dei quarti di Mustarde è una guida fondamentale per la scelta della ricostruzione.</p></div>","PeriodicalId":100455,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Plastica? Ricostruttiva ed Estetica","volume":"13 2","pages":"Pages 1-19"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2015-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1769-6704(15)70638-8","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"115939877","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
J. Ellart (Interne des hôpitaux), V. Duquennoy-Martinot (Professeur des Universités, chef de service)
{"title":"Tecnica e indicazione del linfonodo sentinella nella chirurgia dei tumori cutanei","authors":"J. Ellart (Interne des hôpitaux), V. Duquennoy-Martinot (Professeur des Universités, chef de service)","doi":"10.1016/S1769-6704(15)70599-1","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1769-6704(15)70599-1","url":null,"abstract":"<div><p>Il linfonodo sentinella è il primo linfonodo che drena il territorio del tumore. Il concetto del linfonodo sentinella si basa sulla nozione di progressione ordinata, senza salto di stazioni, delle cellule tumorali, a partire dal tumore primitivo lungo i dotti linfatici afferenti verso la prima stazione linfonodale. La linfoscintigrafia è attualmente la tecnica di riferimento per individuare questo linfonodo. La tecnica chirurgica richiede un apprendimento. L’anatomia patologica ricorre a delle tecniche di istologia standard e di immunoistochimica. Lo scopo di questo esame è di ricercare delle micrometastasi che segnano l’invasione linfonodale. Se il linfonodo sentinella è sano, gli altri linfonodi sono sani e lo svuotamento linfonodale, la cui morbilità non è trascurabile, è inutile. La lesione del linfonodo analizzato dà un’indicazione prognostica. Il rischio di recidiva del melanoma è, infatti, più elevato per i pazienti il cui linfonodo sentinella è interessato, rispetto a quelli il cui linfonodo sentinella è indenne. Non è stato dimostrato, a tutt’oggi, alcun beneficio sulla sopravvivenza globale e sulla sopravvivenza senza recidive. Lo stato del linfonodo sentinella permette di individuare delle sottopopolazioni di pazienti che possono trarre beneficio da un trattamento adiuvante nel quadro di studi clinici.</p></div>","PeriodicalId":100455,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Plastica? Ricostruttiva ed Estetica","volume":"13 1","pages":"Pages 1-13"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2015-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1769-6704(15)70599-1","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"90028397","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Stravasi iatrogeni: gestione terapeutica","authors":"V. Masson, M. Revol","doi":"10.1016/S1769-6704(15)70600-5","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1769-6704(15)70600-5","url":null,"abstract":"<div><p>Lo stravaso iatrogeno corrisponde al passaggio extravascolare di un prodotto di infusione e alla sua diffusione tissutale a livello del sito di iniezione. Benché le conseguenze dipendano dalla natura del prodotto in causa, i rischi di necrosi cutanea evolutiva e invalidante sono elevati. È sufficiente, per evitarle, eseguire in urgenza un’aspirazione-lavaggio chirurgica del sito anatomico interessato. Le indicazioni operatorie devono, quindi, essere ampie in urgenza. In caso di necrosi costituita, sono indicate le tecniche tradizionali di chirurgia plastica (innesti e lembi).</p></div>","PeriodicalId":100455,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Plastica? Ricostruttiva ed Estetica","volume":"13 1","pages":"Pages 1-8"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2015-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1769-6704(15)70600-5","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"91725499","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Indicazioni dei sostituti cutanei e degli alloinnesti","authors":"E. Dantzer (Chef de service Centre des Brûlés)","doi":"10.1016/S1769-6704(15)70601-7","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1769-6704(15)70601-7","url":null,"abstract":"<div><p>La copertura delle perdite di sostanze cutanee è una problematica posta quotidianamente. Le tecniche classiche di chirurgia riparatrice fanno ricorso agli innesti e ai diversi lembi per arrivare alla chiusura chirurgica delle ferite. Dagli anni ′70, nuove vie di ricerca sono emerse per assicurare la sopravvivenza di pazienti ustionati su grandi aree. Si trattava delle colture cellulari di cheratinociti sviluppate da Grienwald e Green. In seguito, nuove vie sono state esplorate relativamente all’epidermide, ma anche alla porzione dermica della cute. Differenti sostituti, biologici, sintetici o biosintetici, sono a poco a poco comparsi sul mercato e sono stati messi a disposizione dei chirurghi per permettere loro di assicurare la sostituzione parziale o totale del rivestimento cutaneo, in modo transitorio o definitivo. Il loro attuale utilizzo resta ancora destinato essenzialmente ai grandi ustionati, ma dovrebbe fornire nuove opportunità chirurgiche per la gestione di ferite profonde ed estese che avvengono al momento di politraumi, di dermoipodermiti batteriche necrotizzanti o di vaste exeresi oncologiche.</p></div>","PeriodicalId":100455,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Plastica? Ricostruttiva ed Estetica","volume":"13 1","pages":"Pages 1-15"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2015-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1769-6704(15)70601-7","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"90028398","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}