{"title":"Gestione delle perdite di sostanza vaste o complesse dell’estremità cefalica","authors":"P. Patenôtre","doi":"10.1016/S1769-6704(13)65391-7","DOIUrl":"10.1016/S1769-6704(13)65391-7","url":null,"abstract":"<div><p>La complessità dell’estremità cefalica, la sua importanza estetica e le molteplici funzioni che ne dipendono rendono le ricostruzioni chirurgiche difficili e sempre imperfette. Le tecniche attuate devono conciliare degli imperativi multipli: qualità e stabilità del risultato morfologico, ovviamente, ma anche valore funzionale (deglutizione, ventilazione, ricezione sensoriale) e possibilità di trattamenti complementari e di monitoraggio mediante TC o RM, il tutto in contesti difficili sul piano somatico o psicologico. Alcune situazioni sono tali da rendere i tentativi di ricostruzione irrealistici o illegittimi. Ogni regione apporta delle costrizioni specifiche: esposizione della dura madre (orbita, etmoide), amputazione deturpante di un organo (naso, orecchio, labbra), stenosi o incontinenza di un orifizio (condotto uditivo, narici, bocca), distruzione delle arcate dentarie (mascellare superiore e inferiore) e alterazione delle cavità nasale e orale e della funzione linguale in particolare. Le principali situazioni incontrate nella pratica sono dettagliate e illustrate con esempi di ricostruzioni. Un ampio spazio è riservato alle trasposizioni microchirurgiche e ai materiali di sintesi, poiché queste tecniche moderne ci sembrano offrire dei protocolli più rapidi, dei risultati migliori e una morbilità non superiore alle tecniche più convenzionali.</p></div>","PeriodicalId":100455,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Plastica? Ricostruttiva ed Estetica","volume":"11 3","pages":"Pages 1-14"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2013-09-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1769-6704(13)65391-7","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"121488304","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
J.-P. Binder (Praticien hospitalier), J.-M. Servant (Professeur des Universités, praticien hospitalier), M. Revol (Professeur des Universités, praticien hospitalier)
{"title":"Lembi settocutanei a meso vascolare assiale","authors":"J.-P. Binder (Praticien hospitalier), J.-M. Servant (Professeur des Universités, praticien hospitalier), M. Revol (Professeur des Universités, praticien hospitalier)","doi":"10.1016/S1769-6704(13)65390-5","DOIUrl":"10.1016/S1769-6704(13)65390-5","url":null,"abstract":"<div><p>I lembi settocutanei a meso vascolare assiale sono vascolarizzati da perforanti settocutanee stratificate, provenienti da assi vascolari profondi degli arti. Noi descriviamo il lembo antibrachiale radiale. Benché sia meno utilizzato in seguito allo sviluppo dei lembi perforanti, esso resta uno dei lembi fondamentali in chirurgia plastica e in chirurgia della mano, in virtù della qualità dei suoi tessuti, della sua affidabilità e della sua configurazione vascolare.</p></div>","PeriodicalId":100455,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Plastica? Ricostruttiva ed Estetica","volume":"11 3","pages":"Pages 1-8"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2013-09-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1769-6704(13)65390-5","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"125122097","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Otopoiesi dopo amputazioni traumatiche. Amputazioni parziali e totali o subtotali","authors":"F. Firmin , A. Marchac","doi":"10.1016/S1769-6704(13)64589-1","DOIUrl":"10.1016/S1769-6704(13)64589-1","url":null,"abstract":"<div><p>La ricostruzione del padiglione auricolare richiede un’analisi precisa dei rilievi distrutti e del potenziale cutaneo locale. La riproduzione dei rilievi complessi impone l’utilizzo di un supporto di cartilagine autologa che, secondo le lesioni, è la fibrocartilagine della conca o la cartilagine costale. La qualità della cute che ricopre i rilievi ricostruiti condiziona la prognosi della ricostruzione e deve essere valutata caso per caso. Malgrado la grande varietà delle lesioni osservate dopo amputazioni parziali o totali dei padiglioni, possono essere proposti alcuni principi comuni e delle regole precise che permettono di stabilire un algoritmo terapeutico.</p></div>","PeriodicalId":100455,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Plastica? Ricostruttiva ed Estetica","volume":"11 2","pages":"Pages 1-22"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2013-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1769-6704(13)64589-1","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"126631967","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
A. André (Assistant hospitalo-universitaire), J.-P. Chavoin (Professeur des Universités, praticien hospitalier), J.-L. Grolleau (Professeur des Universités, praticien hospitalier)
{"title":"Ricostruzione della parete addominale","authors":"A. André (Assistant hospitalo-universitaire), J.-P. Chavoin (Professeur des Universités, praticien hospitalier), J.-L. Grolleau (Professeur des Universités, praticien hospitalier)","doi":"10.1016/S1769-6704(13)64590-8","DOIUrl":"10.1016/S1769-6704(13)64590-8","url":null,"abstract":"<div><p>Il trattamento delle grandi eventrazioni richiede spesso la congiunzione di metodiche chirurgiche complementari. Noi analizzeremo successivamente le suture, nonché le plastiche aponeurotiche, quindi preciseremo il ruolo della protesi nella ricostruzione parietale. Esamineremo la riparazione parietale con plastica aponeurotica e posizionamento della protesi in sede retromuscolare e prefascioperitoneale, metodo che ha la nostra preferenza. I lembi, in particolare il lembo di muscolo tensore della fascia lata, conservano delle indicazioni nelle eventrazioni sotto-ombelicali in terreno settico. Semplificando, si può ritenere che le eventrazioni di dimensione ragionevole possano essere trattate con sutura o plastica aponeurotica isolata. Al contrario, quando l’eventrazione è estesa o quando si tratta di recidiva, solo l’utilizzo di una protesi sembra in grado di ottenere una riparazione duratura. Noi affronteremo, infine, la problematica delle perdite di sostanza trapassanti della parete addominale e, in poche parole, la ricostruzione ombelicale.</p></div>","PeriodicalId":100455,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Plastica? Ricostruttiva ed Estetica","volume":"11 2","pages":"Pages 1-15"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2013-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1769-6704(13)64590-8","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"122107468","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
J.-P. Binder (Praticien hospitalier), M. Revol (Professeur des Universités, praticien hospitalier)
{"title":"Lembi fasciocutanei","authors":"J.-P. Binder (Praticien hospitalier), M. Revol (Professeur des Universités, praticien hospitalier)","doi":"10.1016/S1769-6704(13)63948-0","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1769-6704(13)63948-0","url":null,"abstract":"<div><p>I lembi fasciocutanei includono la fascia profonda e la rete vascolare perifasciale, cosa che migliora la loro vascolarizzazione rispetto ai lembi cutanei in alcune regioni anatomiche e, specialmente, alle gambe. Il prelievo dei lembi fasciocutanei è semplice e rapido. Questi lembi sono affidabili, sottili e facilmente mobilizzabili. Essi sono particolarmente utili nei casi di ricopertura di perdite di sostanza situate in zone di mobilità cutanea e di copertura tendinea. Lo sviluppo delle tecniche microchirurgiche e dei lembi perforanti è avvenuto a scapito dei lembi fasciocutanei peduncolati, che conservano comunque delle indicazioni, tenuto conto della loro semplicità di realizzazione.</p></div>","PeriodicalId":100455,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Plastica? Ricostruttiva ed Estetica","volume":"11 1","pages":"Pages 1-9"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2013-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1769-6704(13)63948-0","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"137157639","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
A. Wagner (Chef de clinique, assistant des hôpitaux universitaires) , B. Chaput (Interne) , I. Garrido (Praticien de centre anticancéreux) , F. Jalbert (Maître de conférences universitaire, praticien hospitalier) , J.-L. Grolleau (Professeur des Universités, praticien hospitalier) , J.-P. Chavoin (Professeur des Universités, praticien hospitalier, chef de service)
{"title":"Chirurgia estetica delle palpebre","authors":"A. Wagner (Chef de clinique, assistant des hôpitaux universitaires) , B. Chaput (Interne) , I. Garrido (Praticien de centre anticancéreux) , F. Jalbert (Maître de conférences universitaire, praticien hospitalier) , J.-L. Grolleau (Professeur des Universités, praticien hospitalier) , J.-P. Chavoin (Professeur des Universités, praticien hospitalier, chef de service)","doi":"10.1016/S1769-6704(13)63949-2","DOIUrl":"10.1016/S1769-6704(13)63949-2","url":null,"abstract":"<div><p>Le palpebre sono una parte essenziale dell’armonia del volto. Esse possiedono un ruolo meccanico di protezione del bulbo oculare, ma anche un ruolo fisiologico, in rapporto con la secrezione lacrimale. La chirurgia estetica delle palpebre è divenuta molto popolare dalla seconda metà del <span>XX</span> secolo, in quanto è una chirurgia semplice, rapida e che fornisce dei risultati cosmetici assolutamente soddisfacenti. Gli uomini vi fanno oggi ricorso tanto quanto le donne. La dermatocalasia secondaria all’invecchiamento cutaneo rimane la causa più frequente di visita. L’obiettivo di questo articolo è di passare in rassegna in maniera dettagliata l’insieme delle tecniche a nostra disposizione nella chirurgia estetica delle palpebre. Discuteremo delle indicazioni, dei postumi postoperatori e dei rischi di complicanze. Infine, esporremo alcune tecniche alternative o complementari che hanno attirato il nostro interesse.</p></div>","PeriodicalId":100455,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Plastica? Ricostruttiva ed Estetica","volume":"11 1","pages":"Pages 1-10"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2013-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1769-6704(13)63949-2","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"85316687","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
B. Chaput (Interne des Hôpitaux) , M. Courtade-Saïdi (Professeur des universités, praticien hospitalier) , G. de Bonnecaze (Interne des Hôpitaux) , H. Eburdery (Interne des Hôpitaux) , C. Crouzet (Interne des Hôpitaux) , J.-P. Chavoin (Professeur des universités, praticien hospitalier, chef de service) , J.-L. Grolleau (Professeur des universités, praticien hospitalier) , I. Garrido (Praticien de centre anticancéreux)
{"title":"Anomalie della cicatrizzazione","authors":"B. Chaput (Interne des Hôpitaux) , M. Courtade-Saïdi (Professeur des universités, praticien hospitalier) , G. de Bonnecaze (Interne des Hôpitaux) , H. Eburdery (Interne des Hôpitaux) , C. Crouzet (Interne des Hôpitaux) , J.-P. Chavoin (Professeur des universités, praticien hospitalier, chef de service) , J.-L. Grolleau (Professeur des universités, praticien hospitalier) , I. Garrido (Praticien de centre anticancéreux)","doi":"10.1016/S1769-6704(12)63950-3","DOIUrl":"10.1016/S1769-6704(12)63950-3","url":null,"abstract":"<div><p>La cute è un organo dinamico. Essa possiede un ruolo di protezione e di scambi metabolici, ma svolge anche un ruolo estetico e sociale. Qualsiasi aggressione cutanea è all’origine di fenomeni di rimaneggiamento denominati «cicatrizzazione» che hanno lo scopo di arrivare a una restituito ad integrum ottimale. Questa cicatrizzazione è un meccanismo complesso, che passa per diverse fasi successive, prima di arrivare a una cicatrice definitiva in alcuni mesi. Tuttavia, accade che questa cicatrizzazione sia patologica (ipertrofica o cheloidea) o porti a un risultato cicatriziale difettoso o «vizioso». Queste situazioni sono all’origine di una forte richiesta da parte dei pazienti. L’obiettivo di questo capitolo è quello di esporre le anomalie della cicatrizzazione in senso ampio e di passare in rassegna le modalità di trattamento attualmente a nostra disposizione. Non affronteremo qui le ferite croniche, in cui il processo di cicatrizzazione è modificato da un elemento preciso, come le ferite croniche per pressione (escare) e per patologie vascolari (ulcere, mali perforanti plantari), le ferite iatrogene, le ustioni (termiche o chimiche) o, infine, le patomimie.</p></div>","PeriodicalId":100455,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Plastica? Ricostruttiva ed Estetica","volume":"11 1","pages":"Pages 1-12"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2013-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1769-6704(12)63950-3","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"132217437","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Ricostruzione della placca areolocapezzolare dopo chirurgia oncologica","authors":"E. Amar","doi":"10.1016/S1769-6704(12)63268-9","DOIUrl":"10.1016/S1769-6704(12)63268-9","url":null,"abstract":"<div><p>La ricostruzione della placca areolocapezzolare è la fase finale di una ricostruzione mammaria. Essa è spesso essenziale, in quanto trasforma un volume in un vero seno a pieno titolo, il che contribuisce a ristabilire l’immagine corporea della paziente. L’obiettivo è quello di ottenere il risultato più naturale e simmetrico possibile in termini di colore, trama, dimensione, forma, proiezione e posizione. Quando il gesto è isolato, questo intervento può svolgersi sotto anestesia locale pura, il che permette di motivare le pazienti che non vogliono più un’anestesia generale. In caso di chirurgia complementare necessaria sulla mammella ricostruita o sulla mammella controlaterale (reiniezione di grasso, ritocco o sostituzione di impianto, simmetrizzazione, ecc.), l’anestesia generale si rivela spesso indispensabile e permette di associare gli interventi. In letteratura sono state descritte numerose tecniche. Questo articolo è la sintesi delle procedure più utilizzate al giorno d’oggi, la cui scelta avviene in funzione dei morfotipi delle pazienti.</p></div>","PeriodicalId":100455,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Plastica? Ricostruttiva ed Estetica","volume":"10 4","pages":"Pages 1-7"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2012-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1769-6704(12)63268-9","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"126595960","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
B. Chaput (Interne des hôpitaux de Toulouse) , I. Garrido (Praticien de centre anticancéreux) , H. Eburdery (Interne des hôpitaux de Toulouse) , C. Crouzet (Interne des hôpitaux de Toulouse) , M. Courtade-Saïdi (Professeur des Universités, praticienne hospitalier) , J.-P. Chavoin (Professeur des Universités, praticien hospitalier, chef de service) , J.-L. Grolleau (Professeur des Universités, praticien hospitalier)
{"title":"Seni tuberosi, un’anomalia sistematizzata della base mammaria","authors":"B. Chaput (Interne des hôpitaux de Toulouse) , I. Garrido (Praticien de centre anticancéreux) , H. Eburdery (Interne des hôpitaux de Toulouse) , C. Crouzet (Interne des hôpitaux de Toulouse) , M. Courtade-Saïdi (Professeur des Universités, praticienne hospitalier) , J.-P. Chavoin (Professeur des Universités, praticien hospitalier, chef de service) , J.-L. Grolleau (Professeur des Universités, praticien hospitalier)","doi":"10.1016/S1769-6704(12)63267-7","DOIUrl":"10.1016/S1769-6704(12)63267-7","url":null,"abstract":"<div><p>L’incidenza dei seni tuberosi nella popolazione generale è sconosciuta, ma è una patologia che resta poco frequente. La sindrome del seno tuberoso, la cui descrizione iniziale risale agli anni ′30, rappresenta un’entità malformativa caratterizzata da un’anomalia della base mammaria all’origine di uno sviluppo troppo anteriore del seno. L’eziologia di questa sindrome non è identificata, ma sembrerebbe che delle aderenze della fascia superficiale con il derma e il piano profondo (piano muscolare) ostacolino l’espansione periferica del seno, in particolare nei quadranti inferiori. Il seno cresce, allora, in avanti, in modo tubulare, con, in alcuni casi, la comparsa di ernie areolari secondarie a una debolezza del muscolo mammillare. Questa sindrome malformativa, che si manifesta solo alla pubertà con la crescita ghiandolare, continua a rimanere una sfida chirurgica. L’obiettivo di questo articolo è un approccio globale alla malformazione dei seni tuberosi e la proposta di elaborazione di una strategia chirurgica.</p></div>","PeriodicalId":100455,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Plastica? Ricostruttiva ed Estetica","volume":"10 4","pages":"Pages 1-13"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2012-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1769-6704(12)63267-7","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"129237078","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Lipoaspirazione nella chirurgia della figura","authors":"K. Bustamante","doi":"10.1016/S1769-6704(12)63266-5","DOIUrl":"10.1016/S1769-6704(12)63266-5","url":null,"abstract":"<div><p>La lipoaspirazione rimane la tecnica di riferimento per la chirurgia della figura. Messa a punto nel 1977 da <em>Y.-G.</em> <em>Illouz</em>, che ha codificato la tecnica, essa consiste nel tunnellizzare il tessuto adiposo con l’ausilio di cannule a estremità smussa per aspirarlo e ridurre, così, dei sovraccarichi adiposi localizzati. Il risultato estetico di una lipoaspirazione è condizionato da un apprendimento rigoroso della tecnica, ma anche da una selezione drastica dei pazienti. La lipoaspirazione implica delle specificità anestetiche proprie che condizionano la sicurezza postoperatoria dei pazienti. I postumi di questo intervento sono, in genere, semplici e dominati dalle sequele estetiche. Tecnica molto attraente di riferimento nella chirurgia della figura, la lipoaspirazione richiede un apprendimento rigoroso, indispensabile per il chirurgo plastico.</p></div>","PeriodicalId":100455,"journal":{"name":"EMC - Tecniche Chirurgiche - Chirurgia Plastica? Ricostruttiva ed Estetica","volume":"10 4","pages":"Pages 1-7"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2012-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1769-6704(12)63266-5","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"134484894","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}