{"title":"Gestione delle sindromi coronariche acute nelle prime 48 ore","authors":"T. Lescure , S. Manzo-Silberman","doi":"10.1016/S1283-0771(23)47673-6","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0771(23)47673-6","url":null,"abstract":"<div><p>La malattia coronarica ha un’elevata prevalenza nei paesi industrializzati, dove è associata a tassi di mortalità e morbilità ancora elevati. Di conseguenza, le sindromi coronariche acute (SCA) costituiscono un motivo ricorrente di ricovero. La diagnosi di SCA presenta un certo numero di difficoltà, dovute alle forme cliniche varie e talvolta molto vaghe. Pertanto, la dimostrazione di una SCA durante la gestione perioperatoria o in un paziente sedato può porre difficoltà, in termini sia di diagnosi che di scelta della gestione terapeutica. Richiede un’assistenza multidisciplinare che coinvolge anestesisti, rianimatori e cardiologi.</p></div>","PeriodicalId":100410,"journal":{"name":"EMC - Anestesia-Rianimazione","volume":"28 2","pages":"Pages 1-14"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-05-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49876334","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
A. Jacquens (Anesthésiste-réanimatrice), M. Simony (Anesthésiste-réanimatrice), A. Besnard (Docteur en médecine), J. Dupont (Anesthésiste-réanimatrice), V. Degos (Professeur des Uninversités, anesthésiste-réanimateur)
{"title":"Monitoraggio della profondità dell’anestesia generale","authors":"A. Jacquens (Anesthésiste-réanimatrice), M. Simony (Anesthésiste-réanimatrice), A. Besnard (Docteur en médecine), J. Dupont (Anesthésiste-réanimatrice), V. Degos (Professeur des Uninversités, anesthésiste-réanimateur)","doi":"10.1016/S1283-0771(22)47364-6","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0771(22)47364-6","url":null,"abstract":"<div><p>Il monitoraggio della profondità dell’anestesia è un aspetto particolarmente importante dell’anestesia. Permette di decidere il tipo e la dose di anestetico somministrato in modo personalizzato per la procedura e per il paziente, secondo il principio dell’anestesia adattata. Quest’ultima dipende da molteplici parametri e si basa sia sulla componente ipnotica che su quella analgesica dell’anestesia. In effetti, il sovradosaggio e il sottodosaggio sono altrettanto pericolosi e devono essere evitati il più possibile. Prima di interrogarsi sulla scelta del monitoraggio, è opportuno scegliere la scala di valutazione tramite la scala Ramsay o la OAA/S (Observer's Assessment of Alertness/Sedation Scale), entrambe oggetto di molti lavori. Anche se essenziale, il monitoraggio clinico è insufficiente. È quindi importante sviluppare tecniche paracliniche e utilizzarle quotidianamente nel monitoraggio della profondità dell’anestesia. La stragrande maggioranza degli agenti anestetici modifica i segnali elettrofisiologici corticali misurati dall’elettroencefalogramma (EEG). L’entropia e l’indice bispettrale (BIS) appaiono così come strumenti di monitoraggio risultanti da un calcolo automatizzato dell’EEG. Il monitoraggio della profondità dell’anestesia, nelle sue due componenti, richiede quindi a priori due diversi approcci; un approccio corticale che ci permette l’EEG, e l’altro sottocorticale che si basa sulla misurazione delle risposte fisiologiche allo stress nocicettivo. Queste risposte, principalmente di origine autonomica, possono essere valutate quantificando l’attivazione simpatica periferica (conduttanza cutanea) o a destinazione vascolare, come il Surgical Stress Index (SSI), oppure quantificando l’attività parasimpatica cardiaca, l’Analgesia Nociception Index (ANI), o ancora mediante misurazione della conduttanza cutanea. Infine, recentemente, anche la misurazione del diametro pupillare appare come un approccio rilevante in questa valutazione. Recentemente, diversi algoritmi come il CARDEAN, l’indice cardiovascolare di analgesia basato sulle variazioni della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca, o l’indice NoL, uno strumento multiparametrico, sono stati anch’essi descritti come potenziali strumenti per il monitoraggio dell’analgesia. A causa dell’immaturità cerebrale del cervello del bambino, la valutazione di ciascuno di questi diversi strumenti comporta alcune particolarità pediatriche di cui tenere conto nel loro utilizzo.</p></div>","PeriodicalId":100410,"journal":{"name":"EMC - Anestesia-Rianimazione","volume":"28 1","pages":"Pages 1-17"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49891734","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Controllo delle vie aeree in anestesia","authors":"F. Robin , C. Zaouter , K. Nouette-Gaulain","doi":"10.1016/S1283-0771(22)47363-4","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0771(22)47363-4","url":null,"abstract":"<div><p>Il controllo delle vie aeree superiori (VAS) dei pazienti è una delle maggiori sfide di qualsiasi anestesia generale, che a volte può essere causa di gravi complicanze. Per una gestione ottimale durante tutta la procedura, dall’induzione al risveglio, è necessario considerare diversi elementi. Innanzitutto bisogna saper valutare le vie aeree del paziente secondo criteri anamnestici e clinici ben precisi. La previsione del rischio si è evoluta negli ultimi anni ed è ancora probabile che cambi a seguito dello sviluppo dell’intelligenza artificiale e della tecnologia digitale. Occorre poi conoscere le situazioni a rischio di cedimento durante la preossigenazione e l’estubazione e saper mettere in atto delle tecniche di ottimizzazione al presentarsi di queste particolari situazioni cliniche. Infine, è importante saper identificare rapidamente le situazioni di ventilazione e di intubazione difficili. Se l’incidenza delle complicanze legate alla procedura di messa in sicurezza delle vie aeree è diminuita così tanto negli ultimi decenni, è in parte grazie agli algoritmi di assistenza gestionale delle società scientifiche che integrano le tecnologie e le molecole più avanzate appropriate e che descrivono tutte le possibili opzioni per mantenere l’ossigenazione del paziente in ogni fase della sua gestione. Questa revisione fornisce un aggiornamento su tutte le considerazioni più recenti relative alla gestione e al controllo delle vie aeree in anestesia.</p></div>","PeriodicalId":100410,"journal":{"name":"EMC - Anestesia-Rianimazione","volume":"28 1","pages":"Pages 1-12"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49891733","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
N. Bruder Professeur des Universités, praticien hospitalier, P. Simeone praticien hospitalier, L. Velly Professeur des Universités, praticien hospitalier
{"title":"Anestesia-rianimazione per chirurgia dei tumori cerebrali","authors":"N. Bruder Professeur des Universités, praticien hospitalier, P. Simeone praticien hospitalier, L. Velly Professeur des Universités, praticien hospitalier","doi":"10.1016/S1283-0771(22)47365-8","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0771(22)47365-8","url":null,"abstract":"<div><p>L’anestesia dei tumori cerebrali mira a mantenere l’equilibrio emodinamico e metabolico cerebrale prima dell’intervento chirurgico, durante e dopo. Ciò richiede il controllo dell’ipertensione intracranica (IIC), una pressione arteriosa (PA) stabile e il controllo della glicemia, della natriemia e della temperatura. Durante l’intervento, il mantenimento di un cervello rilassato che consenta un intervento chirurgico in buone condizioni dipende dalla scelta della tecnica anestetica (agenti alogenati o endovenosi), dalla postura, dalle condizioni di ventilazione, dalla pressione sanguigna, dall’uso di soluti ipertonici o dal drenaggio del liquido cerebrospinale (LCS). L’anestesista deve essere pronto a gestire complicanze acute come emorragia grave, bradicardia o crisi ipertensiva nella chirurgia vicino al tronco cerebrale, tosse con ernia cerebrale o ipotensione correlata all’eccessiva profondità dell’anestesia. Il risveglio è un periodo a rischio durante il quale l’ipertensione può favorire un’emorragia cerebrale e l’ipercapnia può aumentare la pressione intracranica (PIC). La qualità dell’analgesia è essenziale per limitare le variazioni pressorie. Le prime ore postoperatorie sono un periodo critico per rilevare rapidamente le complicanze come emorragia cerebrale, crisi epilettica, idrocefalo acuto o edema cerebrale in rapido peggioramento.</p></div>","PeriodicalId":100410,"journal":{"name":"EMC - Anestesia-Rianimazione","volume":"28 1","pages":"Pages 1-17"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49891735","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Gestione perioperatoria del paziente diabetico adulto","authors":"M. Raucoules-Aimé , T. Thierry Nessan Ouattara","doi":"10.1016/S1283-0771(22)47366-X","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0771(22)47366-X","url":null,"abstract":"<div><p>L’infiammazione svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo delle complicanze croniche del diabete, siano esse micro- o macroangiopatiche. Queste complicanze ne fanno una malattia la cui morbilità e il cui ricorso alla chirurgia sono aumentati rispetto alla popolazione generale. Il rischio operatorio è legato essenzialmente alle complicanze cardiovascolari o a carico del sistema nervoso autonomo. Un livello di emoglobina glicata superiore al 7% è associato a un aumentato rischio di comorbilità e di complicanze postoperatorie. La sua misurazione preoperatoria ha quindi un valore prognostico. La consulenza anestesiologica, oltre alla valutazione delle lesioni degenerative, consente di controllare la qualità dell’equilibrio metabolico, di identificare i pazienti a rischio di ipoglicemia, di adeguare i trattamenti, di informare i pazienti e di richiedere gli esami complementari necessari. I dati della letteratura e della pratica in anestesia, in particolare in ambito ambulatoriale, sono a favore dell’anestesia locoregionale. Una particolare cura viene prestata durante il periodo operatorio per proteggere i punti di appoggio. Per i pazienti diabetici, le cui comorbilità si sono stabilizzate, mantenere un livello di glicemia inferiore a 10 mmol/l (1,80 g/l) nel periodo perioperatorio è un obiettivo sufficiente.</p></div>","PeriodicalId":100410,"journal":{"name":"EMC - Anestesia-Rianimazione","volume":"28 1","pages":"Pages 1-26"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49891736","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Anestesia per taglio cesareo: prevenzione dell’ipotensione arteriosa e dell’insufficienza analgesica, tecniche di ossigenazione","authors":"M. Brebion , L. Ossé , H. Keita","doi":"10.1016/S1283-0771(22)47060-5","DOIUrl":"10.1016/S1283-0771(22)47060-5","url":null,"abstract":"<div><p>Alcuni aspetti dell’anestesia per taglio cesareo meritano un aggiornamento a causa degli sviluppi e dei nuovi dati. Questo è il caso della prevenzione dell’ipotensione indotta dalla rachianestesia, dove le raccomandazioni internazionali mettono in prima linea la fenilefrina profilattica associata a un coriempimento. Tuttavia, la noradrenalina tende a posizionarsi come il vasopressore di scelta a causa di una migliore conservazione della gittata cardiaca materna. Allo stesso modo, la prevenzione e la gestione dell’insufficienza analgesica durante il taglio cesareo in anestesia perimidollare (APM) sono oggi oggetto di una particolare attenzione. Un elemento decisivo nella prevenzione di questa insufficienza analgesica è la valutazione dell’adeguatezza del livello sensitivo prima dell’incisione, con un livello sensitivo superiore bilaterale e simmetrico in T6 al tocco leggero più o meno in T3 al freddo. Le strategie previste in caso di fallimento e a seconda del contesto vanno dalla continuazione di un’APM (perirachianestesia combinata, seconda rachianestesia, complemento di estensione dell’anestesia peridurale), ai supplementi endovenosi di oppioidi (remifentanil/alfentanil) e/o di ipnotici (propofol/ketamina) a dose subanestetica, fino all’anestesia generale. Quest’ultima è necessaria in caso di taglio cesareo in estrema urgenza, se a partire dall’incisione si nota un fallimento completo dell’APM. Infine, per ottimizzare la gestione delle vie aeree e limitare il rischio di desaturazione durante l’intubazione nel corso del taglio cesareo in anestesia generale, alcune tecniche raccomandate sono la preossigenazione e l’ossigenazione apneica. Se la preossigenazione con ossigeno ad alto flusso nasale (OAFN) sembra inferiore a quella eseguita con maschera facciale stretta e frazione inspirata in ossigeno (FIO<sub>2</sub>) 1 nelle donne in gravidanza a termine senza comorbilità, l’OAFN potrebbe avere il suo ruolo nell’ossigenazione apneica in ostetricia.</p></div>","PeriodicalId":100410,"journal":{"name":"EMC - Anestesia-Rianimazione","volume":"27 4","pages":"Pages 1-6"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-11-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"78452412","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Anestesia per endoscopia digestiva","authors":"E. Pardo , G. Velut , C. Tricot","doi":"10.1016/S1283-0771(22)47059-9","DOIUrl":"10.1016/S1283-0771(22)47059-9","url":null,"abstract":"<div><p>L’anestesia in endoscopia digestiva è una specialità della nostra professione a sé stante con le sue specificità. La valutazione preliminare dei pazienti e l’apprezzamento del rischio di ipossia e di inalazione sono essenziali per lo sviluppo di protocolli di anestesia individualizzati. L’adattamento dei trattamenti antiaggreganti e anticoagulanti consente, a seconda del tipo di procedura endoscopica, di ridurre il rischio di sanguinamento. La somministrazione controllata di terapie volte all’ottenimento di un livello ottimale di sedazione associata a un’oculata gestione delle vie aeree consente di garantire la qualità e la sicurezza degli esami programmati. Sono disponibili per il professionista dell’anestesia diverse opzioni di trattamento con ipnotici e oppioidi per eseguire una sedazione appropriata. Conoscere le particolarità di ogni atto endoscopico interventistico (colangiopancreatografia retrograda endoscopica [CPRE], dissecazione sottomucosa) permette di anticipare le difficoltà tecniche legate all’anestesia. La fornitura di strumenti tecnici di monitoraggio (capnografi adattati alla ventilazione spontanea, indice bispettrale), di somministrazione (sedazione intravenosa a obiettivo di concentrazione [SIVOC]) e di ossigenazione (ossigenazione nasale ad alto flusso) garantisce la modernizzazione di questo settore in continua evoluzione.</p></div>","PeriodicalId":100410,"journal":{"name":"EMC - Anestesia-Rianimazione","volume":"27 4","pages":"Pages 1-13"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-11-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"81159354","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Gestione dell’esacerbazione della broncopneumopatia cronica ostruttiva","authors":"S. Pontier, E. Noël, A. Didier","doi":"10.1016/S1283-0771(22)47061-7","DOIUrl":"10.1016/S1283-0771(22)47061-7","url":null,"abstract":"<div><p>L’esacerbazione acuta (EA) della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è una delle principali cause di visite al Pronto Soccorso. Il rischio di morbilità e mortalità è tutt’altro che trascurabile. È quindi fondamentale sapere come valutare correttamente lo stato clinico dei pazienti al fine di fornire loro le cure più adeguate. Il fattore scatenante più comune è l’infezione respiratoria, che spesso rende necessaria una terapia antibiotica probabilistica. La terapia sistemica con corticosteroidi è più dibattuta, ma è attualmente raccomandata nelle forme più gravi. L’aerosolterapia ha dimostrato la sua efficacia. Le forme più gravi caratterizzate da acidosi respiratoria hanno visto la loro prognosi trasformata dall’avvento della ventilazione non invasiva (VNI), che è la tecnica di assistenza ventilatoria d’elezione. L’esperienza delle equipe e l’attento monitoraggio clinico e gasometrico ne condizionano l’efficacia. Infine, un’esacerbazione è un evento acuto che interseca una malattia di fondo. È importante curare la patologia a livello medico e offrire un’educazione riabilitativa e terapeutica che permetta di limitare al meglio questi episodi.</p></div>","PeriodicalId":100410,"journal":{"name":"EMC - Anestesia-Rianimazione","volume":"27 4","pages":"Pages 1-9"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-11-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"90422347","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Valutazione respiratoria preoperatoria","authors":"S. Carreira","doi":"10.1016/S1283-0771(22)47058-7","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1283-0771(22)47058-7","url":null,"abstract":"<div><p>La valutazione respiratoria preoperatoria è un elemento importante della consulenza anestesiologica perché le complicanze respiratorie postoperatorie pesano tanto quanto le complicanze cardiovascolari sulla mortalità postoperatoria. La maggior parte di questa valutazione si basa su elementi accessibili mediante l’esame obiettivo. Gli esami complementari hanno un ruolo molto modesto a parte situazioni molto specifiche. Possono essere utilizzati diversi punteggi predittivi di complicanze al fine di fornire informazioni corrette al paziente e di argomentare le strategie di prevenzione delle complicanze postoperatorie. La generalizzazione di migliori protocolli riabilitativi dopo l’intervento chirurgico potrebbe ridurre l’incidenza complessiva delle complicanze respiratorie postoperatorie. Infine, l’infezione da severe acute respiratory syndrome coronavirus 2 (SARS-CoV-2) è associata a una morbilità significativa anche nei pazienti asintomatici. Quando possibile, dovrebbe essere eseguita la chirurgia programmata in pazienti asintomatici e la procedura deve essere posticipata di 7 settimane dopo un’infezione da SARS-CoV-2.</p></div>","PeriodicalId":100410,"journal":{"name":"EMC - Anestesia-Rianimazione","volume":"27 4","pages":"Pages 1-9"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-11-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"137087152","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Neuromiopatia acquisita in terapia intensiva","authors":"B. Duceau , M. Dres , A. Bouglé","doi":"10.1016/S1283-0771(22)46723-5","DOIUrl":"10.1016/S1283-0771(22)46723-5","url":null,"abstract":"<div><p>La neuromiopatia acquisita in rianimazione (NMR), chiamata intensive care unit acquired weakness dagli anglosassoni, è la patologia neuromuscolare più frequentemente riscontrata in terapia intensiva. La fisiopatologia di questa insufficienza è compresa sempre meglio e comporta complessi danni funzionali e strutturali, che coinvolgono sia le fibre muscolari che i neuroni. La NMR corrisponde a un danno ai muscoli scheletrici degli arti, ma può anche essere associata a un danno ai muscoli respiratori. La combinazione di queste due entità ha un impatto sulla morbilità e sulla mortalità dei pazienti a breve (aumento della durata della ventilazione meccanica), a medio (aumento della durata del ricovero, aumento della mortalità ospedaliera) e a lungo termine (alterata qualità della vita e ritorno all’autonomia e aumento della durata della degenza in un centro di assistenza e riabilitazione). I fattori di rischio coinvolti comprendono, in particolare, l’età e lo stato funzionale (scala di fragilità) prima del ricovero in terapia intensiva, la gravità clinica del paziente, il numero di insufficienze d’organo, lo squilibrio glicemico, la strategia nutrizionale, l’esposizione a determinate terapie medicinali come miorilassanti o corticosteroidi e l’immobilizzazione prolungata. Le risorse terapeutiche riguardo alla NMR sono molto limitate. I rari studi terapeutici che studiano le strategie preventive hanno dimostrato che il controllo glicemico, la riabilitazione precoce o ancora l’introduzione ritardata della nutrizione parenterale potrebbero ridurre la prevalenza della NMR.</p></div>","PeriodicalId":100410,"journal":{"name":"EMC - Anestesia-Rianimazione","volume":"27 3","pages":"Pages 1-10"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-08-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"80834224","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}