{"title":"La conferenza di servizi come strumento di tutela olistica e attiva del patrimonio culturale della Nazione / The \"conferenza di servizi\" as a tool for the holistic and active protection of the cultural heritage of the Nation","authors":"P. Forte","doi":"10.13138/2039-2362/2544","DOIUrl":"https://doi.org/10.13138/2039-2362/2544","url":null,"abstract":"La funzione della conferenza di servizi viene proposta come strumento di decisione complessa, utilizzabile nelle occasioni in cui e in discussione un mutamento dell’esistente. Si esamina l’evoluzione del trattamento degli interessi qualificati e trattati come pubblici, dalla fase delle tutele preventive a quella del confronto con altri interessi pubblici presenti nel medesimo ambito, proponendo che la tutela del patrimonio culturale non differisce dalla gestione di innovazioni, generazione del nuovo, rigenerazione di cio che gia c’e. La disciplina vigente puo indurre sperimentazioni nelle amministrazioni di tutela, inducendole a mettersi in gioco in forme piu attive e dinamiche, generando nuove abitudini professionali, limitando la capacita inibitoria all’indispensabile: cosi quanti gestiscono la tutela sono indotti a concorrere alle decisioni di modificazione dell’esistente, immettendovi valori culturali ed aumentando la qualita degli interventi esaminati dalle conferenze di servizi. The function of the service conference is proposed as a complex decision making tool, which can be used when a change of the existing one is under discussion. It examines the evolution of the treatment of interests qualified and treated as public, from the phase of preventive protection to that of comparison with other public interests present in the same field, proposing that the protection of cultural heritage does not differ from the management of innovations, generation of the new, regeneration of what already exists. The current discipline can encourage experimentation in the administrations of protection, bringing them into play in more active and dynamic forms, generating new professional habits, restricting the inhibitory capacity to the inevitable: so those who manage the protection measures are driven to contribute to the decisions to modify the current one, introducing cultural values and increasing the quality of the interventions examined by the conferences of services.","PeriodicalId":41662,"journal":{"name":"Capitale Culturale-Studies on the Value of Cultural Heritage","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2020-11-03","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"47898413","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Il cerchio e la spirale / The circle and the spyral","authors":"M. Morganti","doi":"10.13138/2039-2362/2582","DOIUrl":"https://doi.org/10.13138/2039-2362/2582","url":null,"abstract":"L’economia mainstream sta dimostrando nell’occasione della pandemia limiti e responsabilita, condivisi con una politica che non esercita il suo ruolo di indirizzo verso il bene comune. Concetti come il trickle down e il controllo etico da parte degli investitori responsabili sono ben distanti da obiettivi accettabili di uguaglianza e di democrazia. La concentrazione di potere attraverso la disponibilita di Big Data da parte degli stessi soggetti che attraverso l’informazione formano l’opinione pubblica lavora in senso contrario. Oltre a una diversa capacita e rappresentanza politiche, occorre quindi che si affermi un capitalismo generativo che riduce la disuguaglianza; questa via e possibile, come dicono alcune esperienze che come prima banca italiana stiamo realizzando. Dalla crisi potranno scaturire effetti non calcolati sulla dimensione culturale. E necessario ripartire con grandi progetti di sistema basati sull’ asset cultura-turismo del nostro paese, attraverso l’utilizzo democratico dei Big Data , l’applicazione di principi generativi e la collaborazione tra pubblico e privato. In prospettiva “post emergenziale” servira una nuova capacita di dare credito a sostegno del settore culturale portando a sintesi la competenza degli operatori (in massima parte non profit ) e la visione inclusiva della banca, per cogliere e moltiplicare le buone pratiche in tutto il paese. La banca puo operare una continua espansione dell’accesso al credito, che sta alla visione tradizionale come il dinamismo della spirale sta alla fissita del cerchio. In the days of the Pandemic, mainstream Economy is demonstrating its limits and responsibilities, shared with a politics no longer aimed at the Common Good. On one hand some “positive” forces (trickle down, ethical control by socially concerned investors) are not effective enough in the pursuit of equality and democracy; on the other, the concentration of Big Data and Information in the same hands seems to work in the opposite direction. In the long term, reaching a better future is impossible without a different approach both in political and economic terms. Business can create a more generative, inclusive, fully sustainable framework in the post-Covid era, as demonstrated by our experience as first italian bank. The Pandemic will have deep impacts on the delicate Culture ecosystem. Italy must give priority to its most important asset – Tourism & Culture – through projects based on a superior level of technology, significant market expansion, higher employment, Big Data under a stronger level of democratic control. Currently, in order to sustain Culture in the post-Covid world, a different approach has been put in practice. In this scheme, the know-how of the best non profit entities participating in Italian cultural production is shared in order to seek and multiply best practices in the entire country. Thanks to this cooperation, rating criteria can become both more fitting and inclusive, allowing for sustained gro","PeriodicalId":41662,"journal":{"name":"Capitale Culturale-Studies on the Value of Cultural Heritage","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2020-11-03","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"46117587","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Digitalizzazione e patrimonio culturale tra crisi e opportunità: l’esperienza del Museo Egizio di Torino / Digitalization and Cultural Heritage between Crisis and Opportunities: the Experience of the Egyptian Museum in Turin","authors":"C. Greco, Corinna Rossi, S. D. Torre","doi":"10.13138/2039-2362/2532","DOIUrl":"https://doi.org/10.13138/2039-2362/2532","url":null,"abstract":"A causa della pandemia da Covid-19 i musei hanno subito sia un’improvvisa interruzione delle attivita quotidiane, che un duro colpo ai programmi di breve e medio termine. L’improvvisa mancanza dell’interazione fisica e personale che solitamente ruota intorno alla collezione ha imposto l’adozione di connessioni virtuali tra persone, luoghi e oggetti. Chiamati a sostituire temporaneamente le interazioni dirette, questi collegamenti virtuali possono tuttavia essere sfruttati in modo ben piu complesso e produttivo. Questo articolo descrive brevemente il modo in cui il Museo Egizio di Torino si sta interfacciando con l’ampio ambito della digitalizzazione, con il suo significato e la sua funzione nel contesto di un museo archeologico, nell’ottica di costruire un sistema integrato che combini cultura materiale e digitale. The pandemic due to Covid-19 disrupted the daily routine of museums, as well as their ability to make plans in the short and medium terms. The sudden lack of human and physical interactions around the collections prompted the adoption of virtual connections among people, places and objects. Called to temporarily substitute the direct interaction, these virtual links can be however exploited in a far more complex and productive way. This article briefly presents the approach of Museo Egizio, Torino to the broad field of digitalisation, its meaning and function in the context of an archaeological museum, towards the construction of an integrated system combining digital and material culture.","PeriodicalId":41662,"journal":{"name":"Capitale Culturale-Studies on the Value of Cultural Heritage","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2020-11-03","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"47084482","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"L’università come catalizzatore di relazioni per la valorizzazione del capitale territoriale / The university as a catalyst of relationships for enhancing territorial capital","authors":"M. Napolitano","doi":"10.13138/2039-2362/2535","DOIUrl":"https://doi.org/10.13138/2039-2362/2535","url":null,"abstract":"Le conseguenze del Covid-19 sull’economia e sulla societa hanno richiesto un impegno straordinario alle universita che, come noto, hanno oramai missioni multidimensionali: alla prima (didattica) e alla seconda (ricerca) si e affiancata gradualmente una terza missione che le ha conferito un ruolo propulsivo per lo sviluppo e l’innovazione e ha imposto comportamenti di civic engagement . Nonostante la crescente attenzione del mondo accademico, istituzionale e civile verso il rinnovato impegno delle universita, e nonostante i numerosi quadri teorici sviluppati, la letteratura appare a tutt’oggi ancora frammentata e la gran parte delle universita sono ancora lontane dai modelli teorici emergenti. La vera sfida posta dal Covid-19 all’universita e stata dar prova concreta del civic engagement per contrastare almeno in parte le conseguenze della pandemia. In Italia, cosi come in buona parte del resto del mondo, l’universita sembra aver saputo recitare questo nuovo ruolo. La domanda che ci si pone e se l’esperienza di questi mesi possa costituire un utile insegnamento per innescare una forte spinta propulsiva alle universita e restituire centralita al sapere. The consequences of Covid-19 on the economy and society have required an extraordinary commitment from the universities which, as is well known, now have multidimensional missions: the first (teaching) and the second (research) have gradually been joined by a third mission that has conferred a propulsive role for development and innovation and imposed “civic engagement” behaviors. Despite the growing attention of the academic, institutional and civil world towards the renewed commitment of universities, and despite the numerous theoretical frameworks developed, the literature appears to be still fragmented and most universities are still far from the emerging theoretical models. The real challenge posed by Covid-19 to the university was to give concrete proof of “civic engagement” to at least partially counter the consequences of the pandemic. In Italy, as well as in much of the rest of the world, the university seems to have been able to play this new role. The question that arises is whether the experience of recent months can be useful teaching to trigger a strong driving force in universities and restore the centrality of knowledge.","PeriodicalId":41662,"journal":{"name":"Capitale Culturale-Studies on the Value of Cultural Heritage","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2020-11-03","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"45270354","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"La cultura messa a nudo dalla crisi Covid-19. Fragilità, potenzialità e riforme strutturali / Culture laid bare by the Covid-19 crisis. Fragility, potential and structural reforms","authors":"Giovanna Barni","doi":"10.13138/2039-2362/2552","DOIUrl":"https://doi.org/10.13138/2039-2362/2552","url":null,"abstract":"La crisi del settore culturale generata dalla pandemia da Covid-19 porta alla alcuni gravi limiti di cui da anni soffre il settore – frammentazione degli attori, concentrazione dell’attenzione e degli investimenti sui grandi attrattori e non sui loro contesti, conseguente dipendenza dai grandi numeri e dai grandi player digitali internazionali, ritardo nell’innovazione spesso intesa esclusivamente in termini tecnologici e non anche sociale - e ne evidenzia la difficile sostenibilita per il futuro. Ci troviamo ad un bivio vitale: se saremo in grado di assumere una nuova visione sistemica in linea con quella europea, potremo dare nuovo impulso generativo al settore intero, diversamente non si vedono i presupposti per un rilancio che sia nel contempo economica, sociale e culturale oltre che del settore anche dei territori e delle comunita. Per imboccare la strada giusta sara necessario abbandonare la visione settoriale e marginale dell’impresa culturale. Servira mettere in campo riforme strutturali che creino condizioni abilitanti e rimuovano ostacoli derivanti da anni di iperburocratizzazione. Sara necessario attivare forme di partenariato intelligente in grado di coinvolgere tutti gli attori pubblici e privati in un patto che redistribuisca responsabilita e compiti nella progettazione e realizzazione di strategie integrate territoriali. Bisognera investire non solo nell’innovazione tecnologica ma anche nel capitale umano, formando le nuove generazioni a competenze ibride non scollate dalla realta, affinche passata la fase assistenziale il lavoro culturale possa trovare il riconoscimento e la dignita che merita. Se riusciremo in questo avremo operato una rivoluzione che consentira alle generazioni future di vivere nella cultura, con la cultura e di cultura. The crisis in the cultural sector generated by the Covid-19 pandemic gives evidence to some strong limitations that have affected the sector for years: fragmentation among the main cultural players; focus mostly on the major cultural and touristic attractors (not on their surroundings) as far as investments are concerned and, consequently, large numbers of tourists as first aim and international digital biggest players to depend upon; delay in the carrying out of innovative projects where technology dominates regardless of social purposes. All these elements clearly show sector’s weakness and its predictable unsustainability in the future. We face a crucial choice: if we are able to assume a new systemic paradigm in line with the European one, we will be able to provide the cultural sector with new generative impulses, otherwise there will be no conditions for an economic, social and cultural new start. For the sector by itself, but also for territories and communities. In order to address rightly, first of all we have to abandon the sectoral (and bordering) vision of the cultural enterprise. It will be also necessary to implement structural reforms that provide enabling settings and limit bur","PeriodicalId":41662,"journal":{"name":"Capitale Culturale-Studies on the Value of Cultural Heritage","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2020-11-03","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"45461634","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Beni relazionali, partecipazione culturale, lettura: il posizionamento delle biblioteche e la ricostruzione che verrà / Relational goods, cultural participation and reading: the positioning of libraries in front of post-covid reconstruction","authors":"C. Faggiolani","doi":"10.13138/2039-2362/2539","DOIUrl":"https://doi.org/10.13138/2039-2362/2539","url":null,"abstract":"A partire dal dibattito sulle ricadute della grave emergenza sanitaria da COVID-19 nel mondo della cultura, il contributo si concentra sulla riflessione che si e sviluppata sul ruolo che le biblioteche hanno avuto durante il lockdown e sulle sfide con le quali saranno chiamate a confrontarsi nella ricostruzione che verra. In particolare viene approfondito il tema del “posizionamento” delle biblioteche nel prossimo futuro anche con l'obiettivo di uscire dalla crisi identitaria e di legittimazione sociale che da tempo le sta investendo.Scopo del contributo non e quello di fornire una risposta definitiva al problema del posizionamento ma provare a tratteggiare, attraverso alcune suggestioni, una strada di lavoro utile alle biblioteche e alla disciplina che se ne occupa, mettendo in fila alcuni temi, primo fra tutti la teoria dei beni relazionali e il rapporto che esiste tra relazioni sociali, partecipazione culturale e benessere/qualita della vita. Starting from the debate on the impact of the health emergency caused by COVID-19 into the world of culture, this paper focuses in particular on the reflection about the role that libraries have played during the lockdown and the challenges they will be called to face in the reconstruction that will come. In particular, the theme of the \"positioning\" of libraries in the near future is examined in depth, also with the aim of emerging from the crisis of identity and social legitimacy that has been affecting them for some time. The aim of the paper is not to provide a definitive answer to the problem of positioning but to try to outline, through some suggestions, a useful way of working for libraries and the discipline that deals with them, putting in line some themes, first of all the theory of relational goods and the relationship that exists between social relations, cultural participation and well-being/quality of life.","PeriodicalId":41662,"journal":{"name":"Capitale Culturale-Studies on the Value of Cultural Heritage","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2020-11-03","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"44408871","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Documenti dell'Unione Europea / European Union Documents","authors":"E. Sciacchitano","doi":"10.13138/2039-2362/2583","DOIUrl":"https://doi.org/10.13138/2039-2362/2583","url":null,"abstract":"Si presentano qui una selezione e un breve commento dei principali documenti europei e internazionali relativi al patrimonio culturale usciti fra il 2014 e il 2019. A selection and a brief commentary on the main European and international documents on cultural heritage published between 2014 and 2019 are presented here.","PeriodicalId":41662,"journal":{"name":"Capitale Culturale-Studies on the Value of Cultural Heritage","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2020-11-03","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"41855223","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Semplificazione o delegificazione? Semplificazioni e tutela tra equivoci ed assenza di visione culturale / Simplification or delegation? Simplifications and protection between misunderstandings and the absence of cultural vision","authors":"Margherita Eichberg","doi":"10.13138/2039-2362/2553","DOIUrl":"https://doi.org/10.13138/2039-2362/2553","url":null,"abstract":"Il contributo discute sulle semplificazioni introdotte dal Decreto Legge n. 76 del 16 luglio 2020, dal punto di vista della tutela dei beni culturali e paesaggistici, passando in rassegna i provvedimenti che si sono succeduti dal 2004 (Codice dei Beni Culturali, che ha segnato una svolta in positivo per la pianificazione paesaggistica) ad oggi, evidenziando la denormazione progressiva e le semplificazioni procedurali via via introdotte negli anni. Le nuove semplificazioni, sommate a quelle gia esistenti, producono nel lavoro di tutela il rischio di inadempienze. Un’attenta pianificazione delle citta e del territorio, e la programmazione delle opere pubbliche e di interesse pubblico con il coinvolgimento del Ministero BACT potrebbero trattare le questioni a monte con obiettivo di ottimizzare le risorse in arrivo e non depauperare il nostro patrimonio culturale e paesaggistico. The contribution discusses the simplifications introduced by Law Decree no. 76 of 16 July 2020, from the point of view of the protection of cultural and landscape heritage, reviewing the measures that have taken place since 2004 (Code of Cultural Heritage, which marked a positive turning point for landscape planning) to date, highlighting the progressive denormation and procedural simplifications gradually introduced over the years. The new simplifications, added to those already existing, produce the risk of non-compliance in the protection work. Careful planning of the cities and the territory, and the planning of public works and of public interest with the involvement of the BACT Ministry could deal with the upstream issues with the aim of optimizing incoming resources and not depleting our cultural and landscape heritage.","PeriodicalId":41662,"journal":{"name":"Capitale Culturale-Studies on the Value of Cultural Heritage","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2020-11-03","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"42150534","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Tra krisis e kairòs: per un sistema nazionale del patrimonio / Between krisis and kairòs: for a national system for the Cultural heritage","authors":"C. Leombroni","doi":"10.13138/2039-2362/2596","DOIUrl":"https://doi.org/10.13138/2039-2362/2596","url":null,"abstract":"Partendo dall'osservazione delle difficolta causate dalla pandemia alle istituzioni culturali e da una riflessione sulla museologia di Andrea Emiliani, il contributo propone di sostituire l'attuale paradigma delle politiche culturali con una nozione piu simile a quella sviluppata dagli studi sul patrimonio, basata su un sistema nazionale del patrimonio affidato alla condivisione di politiche, strumenti, processi e comunita all'interno di sistemi territoriali multiscala. Starting from the observation of the difficulties caused by the pandemic to heritage institutions and from a reflection on the museology of Andrea Emiliani, the contribution proposes to replace the current paradigm on heritage policies with a notion more similar to that developed by heritage studies, based on a system national heritage entrusted to the sharing of policies, tools, processes and communities within multiscale territorial systems.","PeriodicalId":41662,"journal":{"name":"Capitale Culturale-Studies on the Value of Cultural Heritage","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2020-11-03","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49544253","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Prossimità virtuale o distanza fisica? Trasformazione digitale e co-creazione del valore ai tempi del COVID-19/Virtual proximity or physical distance? Digital transformation and value co-creation in COVID-19 times","authors":"M. Massi, A. Turrini","doi":"10.13138/2039-2362/2549","DOIUrl":"https://doi.org/10.13138/2039-2362/2549","url":null,"abstract":"La situazione di emergenza creatasi con il diffondersi dell’epidemia da coronavirus (COVID-19) ha repentinamente rivoluzionato le modalita di erogazione di servizi con particolare riferimento al settore artistico-culturale e, in particolare, in quello dei musei. Il presente contributo esplora come l’attuale crisi sanitaria abbia stimolato una nuova socializzazione del patrimonio culturale attraverso la trasformazione digitale dei contenuti culturali e lo sviluppo di una nuova forma di co-creazione del servizio offerto dai musei. In effetti, i musei sono improvvisamente passati dall'essere templi e custodi del patrimonio ad arene virtuali in cui artisti, visitatori e intermediari culturali si incontrano con ruoli mai sperimentati prima. In particolare, potenziati dalla trasformazione digitale, i consumatori possono ora trasformarsi concretamente in prosumer scambiando e co-creando nuovi significati culturali e nuove conoscenze sulle arti. Il contributo delinea diversi modelli di co-creazione culturale, fornendo raccomandazioni su come sfruttare strategicamente la trasformazione digitale e le dinamiche di co-creazione per migliorare l'accesso e creare nuovo pubblico.","PeriodicalId":41662,"journal":{"name":"Capitale Culturale-Studies on the Value of Cultural Heritage","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2020-11-03","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"47196374","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}