{"title":"Attività commerciali e società civile: nella città che cresce, tra Roma e Milano, a inizio Novecento","authors":"L. Piccioni","doi":"10.30682/sef5522a","DOIUrl":"https://doi.org/10.30682/sef5522a","url":null,"abstract":"Nell’ambito delle trasformazioni urbane di Roma ai primi del Novecento, si evidenzia la presenza di associazioni tra privati nate all’interno dei nuovi quartieri in via di formazione, che hanno nella vita dei quartieri stessi, e nella loro collocazione nella crescita della capitale, la loro ragione di essere. Dove la matrice prima, chiaramente rivolta a motivazioni economi-cocommerciali, si coniuga ulteriormente a più ampie sollecitazioni nei confronti dell’Amministrazione locale, relativa-mente all’assetto complessivo del territorio e alla sua progettazione. Il saggio propone una serie di interrogativi a riguardo, avvalendosi del confronto con il contemporaneo caso di Milano, città a sua volta in espansione urbana, caratterizzata insieme dal moltiplicarsi delle attività commerciali e da un tessuto associativo particolarmente ricco su molti livelli.\u0000\u0000During Rome’s urban development at the start of the 20th century, associations of private individuals were founded in the new, emerging quarters. They flourished precisely thanks to their relationship with the life of the quarters and the growing capital. They were the result of concerns of economic and commercial nature, but also of a broader range of pressures on the local administration regarding the general organisation and planning of the territory. The present essay addresses some questions in this regard by means of a comparison with Milan, which is currently also undergoing urban expansion due to the increasing number of commercial activities and its complex network of associations.","PeriodicalId":29994,"journal":{"name":"Storia e Futuro","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-09-20","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"48673435","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Negozi in serie nell’Italia tra le due guerre. Lagomarsino e l’architettura pubblicitaria","authors":"C. Baglione","doi":"10.30682/sef5522b","DOIUrl":"https://doi.org/10.30682/sef5522b","url":null,"abstract":"La ditta milanese Lagomarsino è stata una delle più importanti produttrici di macchine calcolatrici, addizionatrici e contabili. Nell’ambito di una vera e propria strategia di comunicazione per la vendita, all’inizio degli anni Quaranta l’azienda affidò la progettazione dei suoi negozi in tutta Italia ad Angelo Bianchetti e a Cesare Pea. Grazie all’esperienza acquisita nel campo dell’architettura pubblicitaria, i due architetti svolsero il compito adottando un riconoscibile codi-ce comunicativo e utilizzando elementi plastici e grafici, molto più simili a installazioni temporanee che a tradizionali arredamenti commerciali. Basato su documenti inediti e fonti a stampa poco note, il saggio prende in esame il caso Lagomarsino, confrontandone le strategie comunicative con quelle adottate nei negozi del suo più celebre competitor, la Olivetti, alla luce dei più generali rapporti tra architettura, design, arte e pubblicità, caratterizzanti il rinnovamento dell’estetica dei luoghi per la vendita in Italia tra le due guerre.\u0000\u0000The Milanese firm Lagomarsino was one of the most important manufacturers of calculating, adding and accounting machines. In the early 1940s, as part of a marketing communication strategy, the company entrusted the design of its stores in Italy to Angelo Bianchetti and Cesare Pea, who had gained experience with advertising architecture. The two architects adopted a recognizable style, using plastic and graphic elements that were much more frequently used in temporary installa-tions than in traditional store fittings. Using unpublished documents and little-known print sources, this essay discusses the Lagomarsino case, comparing its communication strategies to those employed in the stores of its renowned competitor, Olivetti. The analysis will be carried out in light of the relationship between architecture, design, art and advertisement, which characterize the new store aesthetics in Italy between the two wars.","PeriodicalId":29994,"journal":{"name":"Storia e Futuro","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-09-20","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"41581001","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Victor Gruen e lo shopping mall come modello di social design","authors":"D. Scodeller","doi":"10.30682/sef5522d","DOIUrl":"https://doi.org/10.30682/sef5522d","url":null,"abstract":"Il saggio ricostruisce la genesi dello shopping mall come modello spaziale per il commercio contemporaneo, illustrandone la sua concezione nel contesto dello sviluppo della città americana del secondo dopoguerra ed esaminando alcuni dei motivi che hanno reso tale modello uno dei luoghi privilegiati della socialità contemporanea. Formulato sul piano teorico e operativo dallo Studio Gruen, il concetto spaziale e sociale del mall si è progressivamente insinuato in molte altre tipologie architettoniche, commerciali e non commerciali, promuovendone principalmente la dimensione ludico-commerciale rispetto all’originale formulazione, che prevedeva una equilibrata integrazione tra retail e servizi in una fruizione pedonalizzata. Il saggio si interroga, infine, sul fenomeno del deadmalling (lo smantellamento e la chiusura dei centri commerciali), che porrà nei prossimi decenni problemi di riconversione di questi luoghi, rendendo forse di nuovo attuale una delle originali vocazioni del mall come centro civico di aggregazione sociale.\u0000\u0000This essay reconstructs the genesis of the shopping mall as a spatial model for contemporary retail trade, outlining its conception in the context of urban development in the United States after World War II. It also explores some of the reasons that have made this model one of the privileged spaces of contemporary socialization. Studio Gruen is credited with developing the spatial and social concept of the mall from a theoretical and practical point of view; the mall has progressively made its way into many other architectural typologies, both commercial and non-commercial, mainly promoting its recreational-commercial dimension as opposed to the original design, which envisaged a balanced integration of retail and facilities in a pedestrian-oriented context. Finally, the essay examines the phenomenon of “deadmalling” (the dismantling and closure of shopping centres), which will create the issue of having to decide how to reconvert these places in the coming decades, perhaps giving new relevance to one of the original functions of the mall as a social space for aggregation.","PeriodicalId":29994,"journal":{"name":"Storia e Futuro","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-09-20","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"44257200","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Il progetto del commercio. Dalle botteghe al phygital","authors":"E. Dellapiana","doi":"10.30682/sef5522g","DOIUrl":"https://doi.org/10.30682/sef5522g","url":null,"abstract":"Gli spazi del commercio costituiscono uno dei focus della ricerca di ambito progettuale e storico almeno un paio di decenni. Nelle scuole di architettura corsi incentrati sul retail corrispondono da una parte a sempre più numerose ricognizioni storico-critiche e dall’altra a un potenziamento delle aziende di settore, in una gamma di operatività che va dal contracting alla comunicazione, all’impiego di strumenti tecnologicamente avanzati come l’intelligenza artificiale, la realtà virtuale o aumentata. Quanto emerge è l’attitudine a raccogliere specializzazioni e discipline diverse, con ampio spazio per la sperimentazione grazie alla temporaneità dei dispositivi e alla necessità del loro continuo rinnovamento in consonanza con le modificazioni dei linguaggi, delle dinamiche economiche, degli assetti sociali.\u0000Il paper si propone una embrionale ricucitura tra le sfaccettature del progetto per il commercio a partire dal progressivo ribaltamento della formula “form follows function” per arrivare all’ipotesi che lo spazio – progettato – determini i comportamenti di chi lo frequenta.\u0000\u0000Retail spaces have been at the center of research on design and architectural history for at least a couple of decades. In architecture schools, courses focusing on retail stem on one hand from an increasing amount of critical and historical research, and on the other hand from the evolution of retail companies. In fact, the sector has been revolutionised by a number of new developments, from contracting to communication to the use of technologically advanced tools such as artificial intelligence and virtual or augmented reality. This shows an aptitude for combining different specialisations and disciplines, privileging experimentation, which is facilitated by the temporary nature of the devices and the need for their constant renewal, in keeping with changing languages, economic dynamics, and social structures.\u0000The paper proposes a review of the manifold components of design for retail, starting from the progressive overturning of the “form follows function” rule. Thus, it formulates the hypothesis that the (designed) space dictates the behaviour of its visitors.","PeriodicalId":29994,"journal":{"name":"Storia e Futuro","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-09-20","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"44382666","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Michela Cimbalo, Ho sempre detto noi. Lucìa Sànchez Saornil, femminista e anarchica nella Spagna della Guerra Civile","authors":"G. Bertagnoni","doi":"10.30682/sef5421n","DOIUrl":"https://doi.org/10.30682/sef5421n","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":29994,"journal":{"name":"Storia e Futuro","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-02-17","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"41990796","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Il quadro politico italiano di fronte alla crisi d’Ungheria del 1956","authors":"Giuseppe Guarino","doi":"10.30682/sef5421e","DOIUrl":"https://doi.org/10.30682/sef5421e","url":null,"abstract":"Lo studio esplora quelle che furono le reazioni italiane di fronte alla crisi d’Ungheria del 1956, tenendo conto del contesto storico-politico dell’epoca. L’Italia – governata dal primo esecutivo guidato da Antonio Segni, appoggiato da Democrazia cristiana, Pli, Pri e Psdi – vedeva l’ingombrante presenza del maggiore partito comunista d’occidente che, insieme ad un partito socialista ancora fuori dall’arco costituzionale, rappresentava una forte minaccia. Per questo motivo, è importante esaminare nel dettaglio i cambiamenti che quella crisi riuscì ad apportare al sistema partitico italiano, esaminando le attività del governo sia in sede nazionale che internazionali, nonché le principali attività e prese di posizione da parte dei diversi partiti politici.\u0000This essay explores Italian reactions during the days of the 1956 Hungarian crisis, taking into account the historical-political context. The Italian government was led by Antonio Segni and supported by the Christian Democratic Party, Liberal Party, Republican Party, and Democratic Socialist Party. In any case, the presence of the biggest Western Communist Party and of a Socialist Party still in opposition to the government parties was seen as a great threat. That is why it is important to examine in detail the changes that the Hungarian uprising brought to the Italian party system, examining the government actions (both national and international) and the main activities and stances of the different political parties.","PeriodicalId":29994,"journal":{"name":"Storia e Futuro","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-02-17","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"41591259","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"L’insegnamento della storia nella tempesta digitale","authors":"A. Zannini","doi":"10.30682/sef5421h","DOIUrl":"https://doi.org/10.30682/sef5421h","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":29994,"journal":{"name":"Storia e Futuro","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-02-17","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"44514717","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Marco De Nicolò, Formazione. Una questione nazionale","authors":"G. Ferraro","doi":"10.30682/sef5421l","DOIUrl":"https://doi.org/10.30682/sef5421l","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":29994,"journal":{"name":"Storia e Futuro","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-02-17","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"44269490","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Mario Avagliano, Marco Palmieri, I militari italiani nei Lager nazisti. Una resistenza senz’armi (1943-1954)","authors":"Federico Gestri","doi":"10.30682/sef5421i","DOIUrl":"https://doi.org/10.30682/sef5421i","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":29994,"journal":{"name":"Storia e Futuro","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-02-17","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"41862852","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}