{"title":"Quale lingua usava il barone di Mandralisca?","authors":"Nicoló Messina","doi":"10.5565/rev/qdi.559","DOIUrl":"https://doi.org/10.5565/rev/qdi.559","url":null,"abstract":"La pagina di Vincenzo Consolo è subito identificabile per la lingua caratterizzata dal ritmo prosodico e dalla variazione (mescidanza di repertori e registri) che del plurilinguismo si avvale per tradurre la pluralità delle voci narrative. A ciò si aggiunge la tendenza a emulare la lingua del tempo del narrato, quella dei testi coevi all’azione narrativa, siano letterari che documentali. Tale identificabilità si manifesta sin dall’inizio della carriera dello scrittore, contraddistingue apoditticamente il ‘long seller’ Il sorriso dell’ignoto marinaio (1976), è confermata macroscopicamente da prove successive: Lunaria (1985), Retablo (1987), Nottetempo casa per casa (1992).\u0000In un gioco di specchi tra due brani del Sorriso (due lettere ascrivibili al protagonista storico e finzionale, Enrico Pirajno di Mandralisca) l’articolo intende dimostrare l’osmosi linguistica che li lega e sembra ispirare l’ottocentismo che pervade tutta la lingua del romanzo.\u0000 ","PeriodicalId":299658,"journal":{"name":"Quaderns d’Italià","volume":"1 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-12-22","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"122549649","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Leonardo Sciascia: la collezione come condizione","authors":"F. Campione","doi":"10.5565/rev/qdi.545","DOIUrl":"https://doi.org/10.5565/rev/qdi.545","url":null,"abstract":"Il tema della collezione ha attraversato sovente le pagine di Leonardo Sciascia. Più, in effetti, come un’allusione che riaffiora nel testo che come esplicito campo di indagine. Rileggere alcune pagine dello scrittore dà oggi la possibilità di ripensare il tema della raccolta al pari di una condizione esistenziale, nella quale entrano costantemente alcuni elementi archetipici: il progetto totalizzante, la “coazione” a ripetere il gesto dell’acquisto, l’impossibile completamento. In questo contributo, l’analisi sarà accompagnata dalla “visita” ad alcuni luoghi e ad alcuni personaggi nei quali – in una certa maniera – si è rispecchiato Leonardo Sciascia, e che dell’argomento in questione forniscono un’immagine viva e per molti aspetti inconsueta.","PeriodicalId":299658,"journal":{"name":"Quaderns d’Italià","volume":"226 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-12-22","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"134432910","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Racalmuto: il paese di Leonardo Sciascia. Storia e arte","authors":"R. Margiotta","doi":"10.5565/rev/qdi.549","DOIUrl":"https://doi.org/10.5565/rev/qdi.549","url":null,"abstract":"Gli scritti di Leonardo Sciascia (1921-1989) ci accompagnano ancora oggi alla scoperta della storia e dell’arte di Racalmuto, suo paese natale, ripercorrendone i luoghi più emblematici e le più significative opere d’arte, come le numerose tele dipinte dal pittore Pietro D’Asaro, Il “Monocolo di Racalmuto. Nel romanzo La Sicilia come metafora (1979) lo scrittore dichiarava apertamente questo profondo legame annotando: “Tutti amiamo il luogo in cui siamo nati, e siamo portati ad esaltarlo”.","PeriodicalId":299658,"journal":{"name":"Quaderns d’Italià","volume":"11 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-12-22","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"126236343","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Brevi riflessioni sulla scrittura poetica di Alessandro Agostinelli","authors":"Flora Di Legami","doi":"10.5565/rev/qdi.541","DOIUrl":"https://doi.org/10.5565/rev/qdi.541","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":299658,"journal":{"name":"Quaderns d’Italià","volume":"1 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-12-22","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"128234910","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Quel Don Chisciotte per un «desocupado lector»","authors":"M. Ruta","doi":"10.5565/rev/qdi.544","DOIUrl":"https://doi.org/10.5565/rev/qdi.544","url":null,"abstract":"Il romanzo di Cervantes era rivolto dall'autore stesso al \"lector desocupado\": è un'espressione che non ha trovato una traduzione semanticamente esaustiva in italiano. Sciascia è solito riferirsi alle traduzioni di Carlesi e Bodini, autori di quella che è tuttora riconosciuta come la traduzione più accreditata, sottolineando che l'uso di lunghe perifrasi fa perdere il significato dell'aggettivo usato dallo scrittore spagnolo. Per quanto riguarda la traduzione di \"desocupado lector\", Sciascia ha suggerito la frase: \"ozieggiante lettore\", perché Cervantes intendeva certamente un ozio particolare, nel senso latino del termine.","PeriodicalId":299658,"journal":{"name":"Quaderns d’Italià","volume":"86 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-12-22","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"133523525","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"La tavolozza del poeta: l’arte della comunicazione iconica in un dialogo di Ludovico Dolce","authors":"S. Villari","doi":"10.5565/rev/qdi.528","DOIUrl":"https://doi.org/10.5565/rev/qdi.528","url":null,"abstract":"L’articolo propone un’analisi del Dialogo dei colori di Ludovico Dolce, evidenziando non solo gli agganci con l’emblematica e con l’arte della comunicazione iconica, ma anche i fili di un dibattito culturale che prelude alla poetica del Barocco.","PeriodicalId":299658,"journal":{"name":"Quaderns d’Italià","volume":"8 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-12-03","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"116875607","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Istruzioni per l’immaginazione. Tra didascalia ed ecfrasi","authors":"P. Vescovo","doi":"10.5565/rev/qdi.517","DOIUrl":"https://doi.org/10.5565/rev/qdi.517","url":null,"abstract":"Nel quadro di un lavoro dedicato alla teoria del testo drammatico, nel rapporto tra istanza diegetica e istanza narrativa, il presente intervento si dedica alla didascalia intesa, più che come “istruzione” scenica, come descrizione ecfrastica, dunque una “istruzione per l’immaginazione” del lettore o, se portata sulla scena, dello spettarore che ascolta. Il quadro temporale riguarda soprattutto il linguaggio letterario e la sperimentazione teatrale del Novecento, tuttavia nel rapporto con una tradizione del “visibile” di lunga durata.","PeriodicalId":299658,"journal":{"name":"Quaderns d’Italià","volume":"39 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-12-03","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"114215315","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}