{"title":"Nature urbane. Rinaturalizzare la città (post)industriale, l'esempio di Brescia","authors":"Marco Tononi","doi":"10.3280/rgioa2-2021oa12035","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/rgioa2-2021oa12035","url":null,"abstract":"Il processo di reintroduzione della natura in ambito urbano viene analizzato in questo contributo attraverso l'ottica della social nature e dell'urban political ecology (UPE), ricostruendo le dinamiche di interazione fra città e natura per andare oltre la dicotomia che le ha sempre caratterizzate. In particolare si ricostruisce lo sviluppo teorico della UPE in merito all'urbanizzazione della natura e al metabolismo urbano, caratterizzato da processi socio-ecologici strettamente interconnessi. Si ripercorrono quindi brevemente alcune teorieurbane che, dal primo novecento ad oggi, analizzano come la natura entri in gioco nelle diverse fasi di sviluppo della città industriale e postindustriale. L'approccio teorico è poi applicato al caso studio di Brescia, come esempio di città (post)industriale italiana, per valutare le dinamiche di rinaturalizzazione nella città lombarda.","PeriodicalId":39926,"journal":{"name":"Rivista Geographica Italiana","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"41590325","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Dal climate denial alla natura da salvare: il riduzionismo nella narrazione dei cambiamenti climatici","authors":"S. Bonati","doi":"10.3280/rgioa2-2021oa12032","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/rgioa2-2021oa12032","url":null,"abstract":"Il concetto di ‘natura' nella narrazione dei cambiamenti climatici è spesso abusato e oggetto di strumentalizzazione. Ciò che ne consegue è una fitta rete di disinformazione e misinformazione. Il contributo, pertanto, vuole discutere i diversi modi in cui il concetto di natura è (ab)usato in relazione ai cambiamenti climatici, partendo dalla costruzione sociale della natura. A tale scopo è discusso il ruolo del riduzionismo nella promozione di un'idea di natura intesa unicamente in prospettiva antropocentrica, entro la quale si collocano diverse narrazioni dei cambiamenti climatici: da una parte, le retoriche di ‘saveclimate/nature', nel quale il clima/la natura sono intesi come risorsa da salvare; dall'altra, le teorie negazioniste, che sfruttano l'idea di natura costruita per mettere in discussione le evidenze offerte dalla scienza.","PeriodicalId":39926,"journal":{"name":"Rivista Geographica Italiana","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"46512229","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Uniche, remote e vulnerabili: il ‘bisogno di natura' nella geo-grafia delle regioni insulari","authors":"S. Malatesta","doi":"10.3280/rgioa2-2021oa12031","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/rgioa2-2021oa12031","url":null,"abstract":"Il contributo discute il bisogno di un'idea di natura funzionale alla costruzione delle isole come luoghi geografici eccezionali. Questa riflessione teorica viene sviluppata facendo riferimento al campo degli studi insulari. Prima mostrando la relazione tra la natura e le categorie dell'insularità (nello specifico vulnerabilità, unicità e isolamento), in seguito proponendo alcuni modelli di isole che rappresentano l'esito materiale di questa relazione.Natura e società sono poste in posizione dialettica per mostrare come l'insularità sia ilprodotto di processi culturali e politici che si fondano, anche, sulla separazione tra antropicoe naturale.","PeriodicalId":39926,"journal":{"name":"Rivista Geographica Italiana","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"41767992","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"A ride on the wild side. Il ruolo della natura nei paesaggi della ciclabilità","authors":"M. Cisani","doi":"10.3280/rgioa2-2021oa12036","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/rgioa2-2021oa12036","url":null,"abstract":"La natura assume un ruolo centrale nella costruzione, nella promozione e nella fruizione dei paesaggi della ciclabilità. Facendo riferimento ai più recenti approcci alle mobilità – intese come pratiche in grado di concorrere alla creazione di paesaggi, luoghi e identità – così come a quelli dedicati alla natura sociale, il testo si concentra sul fenomeno del cicloturismo, offrendo un inquadramento degli studi ad esso dedicato e affrontando il rapporto tra bicicletta e natura. In particolare, l'articolo individua ed esplora tre modalitàcon cui la natura entra a far parte del cicloturismo (natura concettuale, elementale e infrastrutturale).","PeriodicalId":39926,"journal":{"name":"Rivista Geographica Italiana","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"42327631","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Informazione bibliografica","authors":"Redazione Rgi","doi":"10.3280/rgioa1-2021oa11648","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/rgioa1-2021oa11648","url":null,"abstract":"Augustin Berque, Ecumene. Introduzione allo studio degli ambienti umani, a cura di Marco Maggioli, traduzione di Claudio Arbore, Simone Gamba e Marco Maggioli. Milano, Mimesis, 2019.Tim Cresswell, Maxwell Street. Writing and Thinking Place. Chicago and London, University of Chicago Press, 2019.John van Wyhe, Wanderlust. The amazing Ida Pfeiffer, the First Female Tourist. Singapore, NUS Press, 2019.Lorenzo Bagnoli, Christian Garnier, géographe-geografo, 1872-1898. Parigi, Société de Géographie, 2020.Margherita Cisani, Paesaggi e Mobilità. Strumenti per le geografie del quotidiano. Milano, FrancoAngeli open access, 2020.Marcello Tanca, Geografia e fiction. Opera, film, canzone, fumetto. Milano, FrancoAngeli, 2020.Hamzah Muzaini, Claudio Minca, After heritage, critical perspectives on heritage from below. Cheltenham, UK - Northampton, MA, USA, Edward Elgar Publishing, 2020.Bernard Floris, Luc Gwiazdzinski, a cura di, Sur la vague jaune. L'utopie d'un rond-point. Seyssinet-Pariset, Elya Éditions, 2019.Maitane Ostolaza, La terre des basques: naissance d'un paysage (1800-1936). Rennes, PUF, 2018.Anna Casaglia, Nicosia beyond partition. Complex Geographies of a Divided City. Milano, Unicopli, 2020.Stelio Mangiameli, Andrea Filippetti, Fabrizio Tuzi, Claudia Cipolloni, Prima che il Nord somigli al Sud. Le Regioni tra divario e asimmetria. Soveria Mannelli, Rubbettino, 2020.Annibale Salsa, I paesaggi delle Alpi. Un viaggio nelle terre alte tra filosofia, natura e storia, Prefazione di Gianluca Cepollaro e Alessandro de Bertolini. Roma, Donzelli, 2019.Carlo Perelli, Il telaio e la trama. Reti di comunità e azione territoriale in Sardegna. Milano, FrancoAngeli, 2020.Carlo Cellamare, Francesco Montillo, a cura di, Periferia. Abitare a Tor Bella Monaca. Roma, Donzelli, 2020.Maria Ronza, Dalla via Appia alla città policentrica: Caserta e il suo territorio. Trieste, EUT - Edizioni Università di Trieste, 2019.","PeriodicalId":39926,"journal":{"name":"Rivista Geographica Italiana","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"44389502","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"La produzione della natura nella postcolonia: la foresta Mau (Kenya)","authors":"S. Albertazzi, V. Bini","doi":"10.3280/rgioa2-2021oa12030","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/rgioa2-2021oa12030","url":null,"abstract":"Muovendosi nell'ambito dell'ecologia politica e adottando la prospettiva teorica della produzione sociale della natura, questo contributo vuole illustrare come elementi umani e non umani coevolvono, determinandosi reciprocamente, nello specifico contesto della postcolonia. Si utilizzerà il caso studio della foresta Mau (Kenya), per mettere in luce l'esistenza di quattro socio-ecologie che si fondano sulle relazioni intrattenute con la foresta e la producono, a livello simbolico e materiale. L'analisi della \"natura sociale\" porterà a riflettere sulle temporalità complesse della condizione postcoloniale nella quale le diverse socio-ecologie non si esauriscono in un circoscritto periodo storico, ma continuano a disegnare le intricate geografie della regione.","PeriodicalId":39926,"journal":{"name":"Rivista Geographica Italiana","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"47303747","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"La natura e l' immaginario: le aree protette come costruzioni sociali","authors":"G. Zanolin","doi":"10.3280/rgioa2-2021oa12034","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/rgioa2-2021oa12034","url":null,"abstract":"L'articolo propone alcune riflessioni sul significato delle aree protette nella prospettiva teorica della social nature. A partire dall'idea che la natura non ha valore in sé, ma è un costrutto culturale, viene qui presentata una discussione teorica basata su tre temi chiave, che offrono l'occasione per riflettere sul potenziale ruolo delle aree protette come elementi di una realtà costruita socialmente e come strumenti funzionali alla territorializzazione contemporanea. Le finalità teoriche sono perseguite attraverso l'analisi sintetica di un caso di studio: il Sistema Parchi dell'Oltrepò Mantovano. Il progetto innovativo che hagenerato questa esperienza singolare e il peculiare approccio alla preservazione e alla promozionedel patrimonio che la contraddistinguono, offrono pertanto spunti di riflessione utili a sostenere e rafforzare l'idea che le aree protette possono assumere un ruolo chiave nella costruzione e nella promozione di una visione alternativa di ciò che è naturale, contribuendo alla produzione di un immaginario collettivo fondato sull'ibridazione tra società e natura.","PeriodicalId":39926,"journal":{"name":"Rivista Geographica Italiana","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"45457910","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Una riflessione sulla dicotomia urbano-suburbano tra anacronismo e persistente attualità, in relazione ai determinanti (sovra)turismo e innovazione. I casi studio di Venezia e Napoli Est","authors":"S. Falco","doi":"10.3280/RGI2019-003004","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/RGI2019-003004","url":null,"abstract":"italianoLa globalizzazione, l'iper-connessione perenne ad opera della diffusione di reti per le comunicazioni e le nuove tecnologie sempre piu in grado di annichilire la prossimita geografica, hanno riacceso il recente dibattito scientifico sul tema che, nella definizione degli scenari attuali, ruota attorno all'interrogativo circa la dicotomia della natura anacronistica o ancora attuale che caratterizza il rapporto urbano-suburbano. Tale contributo propone una riflessione critica su tale questione attraverso una prospettiva di indagine guidata dai determinanti turismo e innovazione che, sebbene diversi per gli attori, le risorse e le dinamiche che li caratterizzano, risultano entrambi accomunati dalla capacita di generare effetti opposti rispetto alla natura del fenomeno urbano, condizione prodromica per il perseguimento della finalita della ricerca. In particolare, attraverso una revisione della letteratura, viene proposta una analisi delle rispettive ed antitetiche esternalita, sia di quelle in grado di enfatizzare l'anacronismo del paradigma centro-periferia, e sia di quelle concorrenti alla sua persistente attualita. A complemento della riflessione teorica, sono illustrati due casi esemplificativi, relativi alle citta di Venezia e di Napoli, che consentono di evidenziare, tra quelle descritte teoricamente, due specifiche esternalita di valenza differente. Pur nella consapevolezza della complessita concettuale relativa alla enorme varieta di configurazioni che l'urbano assume nelle dinamiche spaziali contemporanee e nelle relative modellazioni, l'approccio metodologico induttivo proposto, basato su una prospettiva specifica polarizzata sul turismo e sulla innovazione, si rivela funzionale ad argomentare una risposta critica all'interrogativo posto. EnglishA reflection on the urban-suburban dichotomy between anachronism and persistent actuality, in relation to the determinants overtourism and innovation. The case studies of Venice and East Naples - Globalization, perennial hyper-connection by the diffusion of networks for communications and new technologies ever more able to annihilate geographical proximity, have aimed the recent scientific debate on the theme that, in the definition of current scenarios, regards the question about the dichotomy of the anachronistic or still current nature that characterizes the urban-suburban relationship. This contribute proposes a critical reflection on this issue through a perspective led by the determinants of tourism and innovation that, although different for the actors, the resources and the dynamics that characterize them, are both united by the ability to generate opposite effects with respect to the nature of urban phenomenon, prodromal condition for the pursuit of the research purpose. Particularly, through a review of the literature, an analysis is proposed of the respective and antithetical externalities, both of those capable of emphasizing the anachronism of the center-periphery paradigm, and ","PeriodicalId":39926,"journal":{"name":"Rivista Geographica Italiana","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-07-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"43814975","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}