{"title":"Approssimazioni a Itaca e oltre (1982) o di Salgari e Torino","authors":"Luciano Curreri","doi":"10.36253/978-88-5518-338-3.11","DOIUrl":"https://doi.org/10.36253/978-88-5518-338-3.11","url":null,"abstract":"These approximations are a tribute to Claudio Magris and his Itaca e oltre (1982), but also to Turin and to Salgari. I have attempted to push the boundaries of essay writing that, during the 1980s, was still about discovery, not scholarly archiving (or terminal editing): an essayistic form which did not shun away from drawing attention to itself, in a ‘metacritical’ and ‘interdisciplinary’ sense avant la lettre. I concentrated on a large school and said something about Marco Cerruti, with his Notizie di utopia (1985), and Pierpaolo Fornaro, whose critical narrative Trapassato presente. L’appropriazione psicologica dell’antico attraverso la narrativa moderna (1989) remains unsurpassed.","PeriodicalId":270497,"journal":{"name":"Biblioteca di Studi di Filologia Moderna","volume":"48 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-09-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"130631074","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"“Granito e arcobaleno”. Forme e modi della scrittura auto/biografica","authors":"","doi":"10.36253/978-88-6453-976-8","DOIUrl":"https://doi.org/10.36253/978-88-6453-976-8","url":null,"abstract":"\"Granito e arcobaleno\". Forme e modi della scrittura auto/biografica raccoglie saggi che affrontano questioni che attengono alle relazioni, e ai loro fragili equilibri, tra realtà e finzione, esperienza e memoria, privato e pubblico, autonomia e relazionalità, verità referenziale e verità soggettiva, tra il sé e l’Altro. I contributi chiamano in causa, inoltre, concetti quali lo spazio – sociale, culturale, geopolitico, ma anche retorico – nel quale il soggetto auto/biografico è posizionato; la 'materialità' del corpo che percepisce e interiorizza le immagini, le sensazioni e le esperienze del mondo esterno; l’agentività (agency) e i vincoli linguistici, discorsivi, sociali e culturali cui è sottoposta. Dopo un’apertura teorica, il volume approfondisce singoli casi di studio riconducibili a realtà culturali diverse e, talora, distanti tra loro, per approdare a una riflessione d’artista sull’arte e sulla vita.","PeriodicalId":270497,"journal":{"name":"Biblioteca di Studi di Filologia Moderna","volume":"15 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"129381773","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Baudelaire et Wagner","authors":"M. Landi","doi":"10.36253/978-88-6453-954-6","DOIUrl":"https://doi.org/10.36253/978-88-6453-954-6","url":null,"abstract":"Baudelaire et Wagner. «Le nom intellectuel de l’amour est l’intérêt», note Thomas Mann dans ses Considérations d’un apolitique (1915-1918). L’intérêt, précise-t-il, «implique un état affectif rien moins que tiède», qui «dépasse de loin en violence celui de l’‘admiration’». Ce n’est pas alors dans le panégyrique, mais dans la critique «malveillante, voire haineuse», et notamment dans le pamphlet (à condition «qu’il soit spirituel et un produit de la passion») que cet intérêt trouve à se satisfaire. L’amoureux défi que Thomas Mann lance à Wagner pendant la guerre restitue si possible l’intention de Baudelaire.","PeriodicalId":270497,"journal":{"name":"Biblioteca di Studi di Filologia Moderna","volume":"79 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-11-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"125368251","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"«Si risponde lavorando». Lettere 1941-1992","authors":"","doi":"10.36253/978-88-6453-903-4","DOIUrl":"https://doi.org/10.36253/978-88-6453-903-4","url":null,"abstract":"«Si risponde lavorando». Lettere 1941-1992. Nel 1941 Macrí era uno studioso affermato, Spagnoletti soltanto un poeta esordiente, ma la loro conoscenza avvenuta per libri e riviste li porterà a un intenso scambio epistolare che si interromperà nel 1956 a causa di profondi dissensi in merito alla poesia e alla valutazione dell’ermetismo. Questo carteggio, trascritto nella sua integralità e attentamente annotato da Andrea Giusti, ricostruisce quel rapporto intellettuale in anni decisivi della storia italiana. Sullo sfondo del fascismo, della guerra, della ricostruzione, a emergere è il fermento sotteso alle collaborazioni culturali, l’attività di antologista di Spagnoletti e il profilo di un Macrí comparatista, ispanista, sempre più sensibile e aperto alla cultura europea.","PeriodicalId":270497,"journal":{"name":"Biblioteca di Studi di Filologia Moderna","volume":"1 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-09-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"129153555","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Il piccolo Pantheon","authors":"B. Innocenti","doi":"10.36253/978-88-6453-867-9","DOIUrl":"https://doi.org/10.36253/978-88-6453-867-9","url":null,"abstract":"Il Piccolo Pantheon è a Parigi il teatro della rue de Chartres che, con altre sale di spettacolo, fra Sette e Ottocento fa concorrenza al grande Pantheon di rue Soufflot. Il piccolo Pantheon è portatore di un’idea di Grande Uomo che abbraccia personalità escluse dal Pantheon ufficiale e categorie fino ad allora emarginate, quali gli attori. Il volume prende in considerazione un nuovo genere teatrale che porta in scena la vita pubblica e privata, reale o immaginaria, di Grandi Uomini delle Lettere, della Filosofia e delle Arti. Originale per la sua analisi della mentalità rivoluzionaria che plasma un concetto nuovo di Fama, il libro è anche uno strumento di lavoro grazie ai Cataloghi che mirano a rendere conto dell’ampiezza del fenomeno dal punto di vista cronologico e tematico.","PeriodicalId":270497,"journal":{"name":"Biblioteca di Studi di Filologia Moderna","volume":"1 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-05-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"131228968","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"History/Histoire e Digital Humanities","authors":"S. Rebora","doi":"10.36253/978-88-6453-754-2","DOIUrl":"https://doi.org/10.36253/978-88-6453-754-2","url":null,"abstract":"Il volume ricostruisce la nascita e l’evoluzione della storiografia letteraria italiana in Francia e in Inghilterra durante il XIX secolo. Nel contesto francese, una lettura comparata delle opere di P.-L. Ginguené e J.C.L. Simonde de Sismondi conferma come il soggetto avesse già raggiunto la sua maturità all’inizio del secolo. In Inghilterra, il percorso che conduce da U. Foscolo a J.A. Symonds attraversa invece molteplici generi e fonti, che includono raccolte di biografie, antologie di traduzioni, libri di viaggio, storie di singoli generi letterari, storie del Medioevo e del Rinascimento. Una software pipeline è testata e messa a punto al termine del percorso, con l’obiettivo di espandere l’analisi tramite gli strumenti computazionali delle Digital Humanities.","PeriodicalId":270497,"journal":{"name":"Biblioteca di Studi di Filologia Moderna","volume":"56 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2018-11-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"130793389","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Lettere a Oreste Macrí","authors":"","doi":"10.36253/978-88-6453-776-4","DOIUrl":"https://doi.org/10.36253/978-88-6453-776-4","url":null,"abstract":"Con questo libro curato da Dario Collini, che raccoglie il lavoro di giovani ricercatori guidati da Anna Dolfi («GREM» «NGEM») che si sono occupati dei 17.000 pezzi epistolari del Fondo Macrì, si offre uno straordinario strumento di lavoro a chi si interessa di Ermetismo, di critica e poesia del Novecento italiano. Ombre dal fondo o ‘luci intermittenti’ che siano, i bagliori mandati dagli epistolari sono segni della genesi umana della cultura, visto che conservano traccia di quanto è legato al quotidiano che contribuisce alla costruzione della ‘grande’ storia e della progettualità; intellettuale e politica che l’accompagna. Ecco allora che letture, libri, riviste, collaborazioni, amicizie, risentimenti, viaggi, passioni letterarie e private emergono da questi regesti, a dare voce a un’epoca e ai suoi protagonisti.","PeriodicalId":270497,"journal":{"name":"Biblioteca di Studi di Filologia Moderna","volume":"9 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2018-11-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"131249969","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Inquietudine spettrale","authors":"G. Caprili","doi":"10.36253/978-88-6453-734-4","DOIUrl":"https://doi.org/10.36253/978-88-6453-734-4","url":null,"abstract":"Inquietudine spettrale. Gli uccelli nella concezione poetica di Jacob Grimm tratta un aspetto peculiare della concezione poetica di Jacob Grimm: nel quadro di una natura pervasa da spiritualità, fonte di fascinazione per i suoi segreti difficilmente accessibili, gli uccelli, in qualità di abitatori dell’aria, sono percepiti come creature fantasmatiche, suscettibili di infondere nell’osservatore un senso di inquietudine. I singolari richiami al tema riscontrati in saggi, epistole ed opere avvalorano uno spiccato interesse per questa categoria di animali e costituiscono materiale di analisi nel contesto della vasta produzione grimmiana. Oggetto di ricognizione particolarmente approfondita è la celebre raccolta dei Kinder- und Hausmärchen (nella sua prima e poco nota versione), libro capitale del movimento romantico tedesco, in cui il ruolo liminare dei volatili è riconducibile a miti e credenze popolari arcaiche.","PeriodicalId":270497,"journal":{"name":"Biblioteca di Studi di Filologia Moderna","volume":"8 4","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2018-07-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"132273760","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Il tempo non lineare in Esterno giorno – Val Rosandra di Claudio Magris e in La gita delle ragazze morte di Anna Seghers","authors":"R. Svandrlik","doi":"10.36253/978-88-5518-338-3.08","DOIUrl":"https://doi.org/10.36253/978-88-5518-338-3.08","url":null,"abstract":"In Anna Seghers’ short story, Gita delle ragazze morte (1943-1944) and in Claudio Magris’ Esterno giorno – Val Rosandra (1982), a group of high school friends and their trip on the eve of World War I provide the narrative nucleus around which individual micro-histories meet macro-history. In the proposed analysis, the reason for the deprivation is identified as an element common to the two texts. In Seghers’ story, the temporal distance is cancelled out in a continuum, whereas Magris’ story operates through multiplication and fading between different typologies of texts: novel, screenplay, film, Goethe’s Faust, and short story.","PeriodicalId":270497,"journal":{"name":"Biblioteca di Studi di Filologia Moderna","volume":"1 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"1900-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"130544993","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"L’URSS dentro e fuori","authors":"C. Traini","doi":"10.36253/978-88-5518-640-7","DOIUrl":"https://doi.org/10.36253/978-88-5518-640-7","url":null,"abstract":"From the 1920s onwards, the Soviet Union became a favourite destination for Italian writers, travellers who took it upon themselves to interpret and present the new Soviet world to Italian readers by sending articles to newspapers and magazines, most of which were later published as monographs. The present study aims to investigate the reasons that drove so many intellectuals to visit Russia and the Soviet territories after the October. Through references to historical and political ideologies that may have influenced the writers’ interpretations, the reconstruction of travel conditions and individual approaches to Soviet life, the study focuses on Italian intellectuals’ views on the USSR and the particular value that the reportages had in the construction of the image of the Soviet world in the Italian reality.\u0000","PeriodicalId":270497,"journal":{"name":"Biblioteca di Studi di Filologia Moderna","volume":"24 4 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"1900-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"132501169","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}