{"title":"L'ambiente educante","authors":"Simona Spaggiari","doi":"10.3280/eds2022-037015","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/eds2022-037015","url":null,"abstract":"L'ambiente della Scuola comunale dell'infanzia Diana di Reggio Emilia è la forma visibile di come oggi il sistema pubblico possa progettare e sostenere esperienze educative di qualità, connettendo saperi e investendo su un'immagine di bambino capace, se messo nelle condizioni di poterlo fare, di costruire la propria conoscenza attraverso una fitta rete di relazioni che sono avventura e prove di libertà quotidiane. Lo stupore e il desiderio rendono possibile lo sforzo necessario per conoscere. Ogni processo di ricerca dei bambini è reso visibile e condivisibile nell'ambiente della scuola attraverso i linguaggi espressivi e vivrà come evento relazionale, dove nessuno insegna \"la verità\", ma tutti progettano ipotesi del possibile","PeriodicalId":197812,"journal":{"name":"EDUCAZIONE SENTIMENTALE","volume":"62 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-09-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"133597775","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Ospitare il senso e l'inatteso: per un'estetica del setting formativo","authors":"Rosario Iaccarino","doi":"10.3280/eds2022-037013","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/eds2022-037013","url":null,"abstract":"La formazione degli adulti, se intende avere una qualche chance per trasformare l'esistente, necessita dell'allestimento di un'ambientazione aperta, realistica e simbolica insieme, cangiante, evocativa della complessità. Siamo nell'epoca della \"società automatica\" che produce la miseria del simbolico che esercita la sua azione più dirompente sulla sterilizzazione del desiderio, dell'immaginazione, della creatività, ingredienti fondamentali per l'individuazione soggettiva, da un lato, e su quella collettiva, dall'altro, anche in una prospettiva politica di tra-sformazione del contesto. Il compito primario della formazione è far emergere la consapevolezza degli automatismi che condizionano la nostra esistenza e insieme produrre l'anticorpo chiave della miseria del simbolico che è \"l'estetica del noi\". Ciò induce a progettare un setting formativo che si proponga come la \"clinica\" della relazione intersoggettiva e della dipendenza emancipativa dall'altro.","PeriodicalId":197812,"journal":{"name":"EDUCAZIONE SENTIMENTALE","volume":"39 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-09-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"123352287","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Setting e confini nel lavoro di supervisione con un'équipe di comunità","authors":"G. Carlini, Stefano Mennella","doi":"10.3280/eds2022-037010","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/eds2022-037010","url":null,"abstract":"Gli autori in questo scritto focalizzano l'attenzione sugli aspetti fisici e simbolici del setting, evidenziando in particolare la centralità della dimensione del confi-ne. A partire da vignette cliniche riferite a sedute di supervisione ad équipe di lavoro in Comunità terapeutica e con riferimenti teorici ad autori che hanno evidenziato la dimensione \"istituzionale\" della personalità, vengono sottolineati gli aspetti più significativi dei confini del setting e della loro cura. L'attenzione rivolta agli aspetti di confine del setting rappresenta la condizione che permette l'emergere e la leggibilità di fenomeni relativi alla vita emotiva del gruppo di la-voro e pone le basi per la tensione verso la manutenzione del contenitore istituzionale, obiettivo finale del lavoro di supervisione.","PeriodicalId":197812,"journal":{"name":"EDUCAZIONE SENTIMENTALE","volume":"45 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-09-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"127385146","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Il Metaverso come ambiente e risorsa","authors":"S. Tagliagambe","doi":"10.3280/eds2022-037003","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/eds2022-037003","url":null,"abstract":"Il concetto di Metaverso è introdotto come antidoto a un pensare per modelli. Una definizione accettabile di Metaverso è la seguente: \"una rete massicciamente scalata e interoperabile di mondi virtuali 3D renderizzati in tempo reale, che possono essere sperimentati in modo sincrono e persistente da un numero effettivamente illimitato di utenti, e con continuità di dati, come identità, storia, diritti, oggetti, comunicazioni e pagamenti\". La definizione proposta sottolinea il Metaverso come uno spazio di interazione, capace di far convergere e la dimensione fisica e quella virtuale: parlare nel caso del Metaverso di \"gemelli\" ha il significato non di una semplice rappresentazione/simulazione, come nel caso dei modelli, ma di un flusso bidirezionale di dati, capace di generare una relazione non trascurabile tra le due dimensioni. Nel Metaverso, differentemente da ciò che avviene in qualunque modello, non solo si vive, ma si è posti di fronte a un \"gemello digitale\", capace di condensare tutti gli aspetti e tutte le pieghe della personalità. Se è vero che la vita non ha bisogno di perfezione, secondo l'insegnamento di Jung, ma di completezza, completezza significa sapersi osservare e vedere anche il proprio lato oscuro, la propria ombra. Nel Metaverso l'Io è nudo: questa circostanza può indurre più facilmente a riflettere sulla realtà della propria ombra e del rapporto con essa.","PeriodicalId":197812,"journal":{"name":"EDUCAZIONE SENTIMENTALE","volume":"27 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-09-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"126779474","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Storia di una battaglia senza guerra","authors":"V. Russo","doi":"10.3280/eds2022-037008","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/eds2022-037008","url":null,"abstract":"Parlare di disabilità in un contesto di psicoterapia psicoanalitica non è usuale, ancora meno quando ci si confronta con disabilità sensoriali specifiche. Consideriamo la sordità, la possibilità di incontrare un paziente sordo, di interagire con lui in maniera diretta utilizzando come strumento di comunicazione la LIS (Lingua Italiana dei Segni). La terapia diventa in questo modo un viaggio nel viaggio, tanto per la terapeuta che incontra il paziente quanto per la persona sorda che decide in maniera autonoma di entrare in contatto con un soggetto udente, che utilizza la sua modalità di interazione con il mondo della sordità. Il setting della terapia, che prende forma dalla sua concretezza nell'essere prima di tutto luogo dell'incontro di due persone, poco per volta diventa luogo dell'incontro di due menti, due sensibilità, due mondi. Nella psicoterapia con i pazienti sordi le caratteristiche del setting sembrano ampliarsi, acquistano una forma tridimensionale: ci sono corpi che si incontrano, stili narrativi che prendono forma attraverso l'utilizzo di una lingua nuova definita da regole specifiche, segni, significati come nell'interazione con una lingua straniera. Paziente e terapeuta si conoscono anche attraverso l'espressione dello stile narrativo, dell'utilizzo delle mani per segnare, delle modalità di interazione di quelle mani sui propri corpi nell'esecuzione del segno. Si tratta di un viaggio affascinante, complesso e faticoso. Lo sguardo tra paziente e terapeuta a volte celato, negato o desiderato in altri casi, nell'incontro con la persona sorda diviene forma essenziale del setting: è importante lo sguardo che si rivolge al segno disegnato dalle mani, è rilevante lo sguardo che si posa sui volti per coglierne espressioni e caratteristiche elementi fondamentali nella LIS. L'incontro con Edoardo, giovane paziente adulto all'epoca del primo contatto per iniziare una terapia, presenta poco per volta la trama di una narrazione mai ascoltata ma forse ancora prima mai narrata. Nei segni che quasi timidamente si concedono paziente e terapeuta si coglie l'evoluzione di un percorso, che all'interno del setting prende forma e si trasforma. Edoardo cresce, la sua terapeuta insieme a lui e il luogo delle sedute diventa momento prezioso di condivisione emotiva ed affettiva. Il desiderio di autonomia di Edoardo, i suoi progetti delineati all'interno della terapia un giorno purtroppo vengono bruscamente tagliati, negati da un ambiente familiare chiuso e intimorito di fronte ai progressi del figlio. Edoardo esce di scena, costretto ad abbandonare il luogo della terapia diventa nuovamente sordo di fronte alle sue possibilità di crescita. Il setting della terapia perde la presenza di Edoardo, il tempo si dilata e i mesi diventano anni nel ricordo della sua assenza. L'irrompere nella vita di tutti della pandemia stravolge ritmi e consuetudini, le terapie cercano nuovi assetti per definire nuove forme di incontro e far fronte alla nuova realtà. In questo clim","PeriodicalId":197812,"journal":{"name":"EDUCAZIONE SENTIMENTALE","volume":"2020 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-09-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"128046647","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Saltare nei cerchi","authors":"Valeria Boninsegna","doi":"10.3280/eds2022-037016","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/eds2022-037016","url":null,"abstract":"L'idea che la maggior parte di noi ha della didattica a distanza è quella di un ragazzo o una ragazza davanti al PC, nella loro stanza. Ma cosa ha significato l'attivazione della DAD con i bambini della scuola primaria? A distanza di due anni, a emergenza finita, dopo un rientro altalenante in presenza, questo articolo propone un tentativo di lettura dall'interno della DAD con i più piccoli dei piccoli, nelle classi prime, che hanno vissuto la sospensione improvvisa degli elementi educativi che caratterizzano l'ingresso degli alunni nella scuola dell'obbligo, quali la creazione del gruppo classe e la costituzione di un efficace setting di apprendimento. Un racconto dell'esperienza che ancora stiamo vivendo per cercare di capire se e quanto sia necessario superare alcune consolidate metodologie del passato per lasciare più spazio alle moderne competenze digitali già presenti nella scuola o se si possa arrivare ad una convivenza efficace ai fini di un nuovo concetto di apprendimento. Una temporanea esperienza da sorpassare o un'opportunità da cogliere?","PeriodicalId":197812,"journal":{"name":"EDUCAZIONE SENTIMENTALE","volume":"99 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-09-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"131514125","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Setting fisici e digitali nello sviluppo organizzativo clinico","authors":"Dario Forti","doi":"10.3280/eds2022-037012","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/eds2022-037012","url":null,"abstract":"La vicenda pandemica ha reso attuale la questione del setting in tutte le prassi professionali delle relazioni di aiuto. Ma, mentre in ambito psicoanalitico e psi-coterapeutico, il setting è da molto tempo al centro del dibattito di studiosi e practitioner delle diverse scuole, in ambito non terapeutico, invece, al costrutto setting non è mai stata riservata un'attenzione specifica. Adesso, con la necessità di modificare e di adattare azioni e comportamenti in base alle possibilità di lavoro offerte in presenza o in remoto, il tema merita di essere approfondito, non solo per i vincoli pratici a tutti noti, ma anche per le nuove opportunità di rifles-sione e sperimentazione.","PeriodicalId":197812,"journal":{"name":"EDUCAZIONE SENTIMENTALE","volume":"112 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-09-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"133902822","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Lo spazio scenico infinito che è negli uomini","authors":"Thomas Otto Zinzi","doi":"10.3280/eds2022-037014","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/eds2022-037014","url":null,"abstract":"Lo spazio scenico non è solo un setting. È forse l'idealtipo e l'archetipo del set-ting. Seguendo la linea a zig zag tra la pratica teatrale e la riflessione su quella pratica, si possono evincere profonde implicazione per ogni altro tipo di setting e, in particolare, per quello clinico e terapeutico. Perché quel setting è uno spazio che è prima di tutto interno a chi lo vive. Con le parole dell'autore: «Lo spazio scenico è vuoto, l'attore scrive in scena la vita del suo personaggio. Quando entro nello spazio scenico non c'è nulla. Neppure la produzione. Un ragazzo con una testa più grande degli altri vuole parlare, raccontare, far parte di quest'umanità. Il palcoscenico diventa la sua piazza: parla, ride e con una lacrima si forma una pozzanghera d'acqua pulita».","PeriodicalId":197812,"journal":{"name":"EDUCAZIONE SENTIMENTALE","volume":"5 2 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-09-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"123529530","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Saperi, catastrofi, ecologia e politica (a partire da quattro suggestioni della rivista Educazione sentimentale)","authors":"S. Manghi","doi":"10.3280/eds2021-036006","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/eds2021-036006","url":null,"abstract":"Da una parte l'immaginare la conoscenza scientifica \"vera\" come incorporea e asituata, dall'altra l'esigenza di un \"prendere la parola\" e della sua localizzazione eco-sociale e spazio-temporale. La conoscenza è un'attività creativa sempre e comunque concretamente in atto, emergente all'interno delle più vaste \"interdipendenze costitutive\" di cui è parte. La percezione del carattere unico e contingente di ogni singolo accadimento non può essere scollegato dallo sguardo dell'osservatore cui accade. La prospettiva è quella di una convergenza tra saperi a lungo compartimentati con un attraversamento dei vari campi disciplinari e delle reti eco-sociali che li sostengono. Tutto questo e altro nutre l'auspicio ad \"ascoltare il mondo\" contro l'avanzata di un progetto di civilizzazione ormai fuori controllo.","PeriodicalId":197812,"journal":{"name":"EDUCAZIONE SENTIMENTALE","volume":"416 ","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"113996264","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}