{"title":"La montagna come “territorio fragile”: quale sostenibilità per i territori interessati dalle Olimpiadi Milano-Cortina 2026? Il caso di studio di Cortina d’Ampezzo","authors":"M. Morazzoni, Valeria Pecorelli","doi":"10.36253/bsgi-1732","DOIUrl":"https://doi.org/10.36253/bsgi-1732","url":null,"abstract":"Lo studio presenta i risultati preliminari di un lavoro di ricerca più ampio sulla montagna iperturistificata come territorio fragile per riflettere criticamente sulle proposte di sostenibilità in vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Tra le politiche di sviluppo e rilancio delle destinazioni turistiche rientrano i mega eventi olimpici che producono territorio attraverso processi di ri-territorializzazione e de-territorializzazione (Dansero, Mela 2007), reificando le aree già sottoposte a pressione ambientale, sociale ed economica. Lo spazio olimpico si sovrappone al territorio della città ospitante e condivide luoghi, strutture e funzioni mentre ridefinisce la sua posizione e il suo significato nelle strategie locali (Dansero 2002). Questo è il caso di Livigno, Bormio, Cortina, Predazzo e Tesero scelte per essere località ospitanti per le Olimpiadi invernali del 2026 e mete turistiche affermate a livello nazionale e internazionale per il turismo stagionale. La presente analisi, dedicata al cluster di Cortina, si muove all’interno di una consolidata cornice teorica che include la fragilità della montagna ordinaria (Ferrario, Marzo 2021; Varotto 2020; CIPRA 2020; Società dei Territorialisti/e 2019; Dematteis 2018, 2006; Meini 2018) e l’impatto dei mega eventi olimpici tra conflitto e trasformazioni territoriali (Dansero et al., 2015; Bolocan Goldstein, Dansero, Loda 2014; Dansero, Puttilli 2010; Bondonio et al. 2007; Dansero et al., 2006; Dansero, Segre 2002a). I dati raccolti attraverso ricerca sul campo, osservazione partecipata, interviste semistrutturate con attori chiave e un questionario somministrato ai membri della comunità locale – a partire dalle linee guida e narrazioni che accompagnano il Dossier di Candidatura dei cluster del teatro olimpico Milano-Cortina 2026 – completano la mappatura delle azioni avviate e previste, il loro impatto sul territorio, la legacy e le richieste dei territori attraverso forme di protesta.","PeriodicalId":33588,"journal":{"name":"Bollettino della Societa Geografica Italiana","volume":"1 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-04-14","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"44646978","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Jeannette Power e Benedetto Marzolla. Incroci tra eccellenze “geografiche” nel Sud","authors":"E. Guadagno, E. Manzi","doi":"10.36253/bsgi-1738","DOIUrl":"https://doi.org/10.36253/bsgi-1738","url":null,"abstract":"Jeannette Villepreux Power (1794-1871) has been an important scientist in the 19th century, primarily a marine biologist. Having lived for a long time in Messina, when the city of the Straits played an important cultural and economic role in the Sicily of the time and throughout the Kingdom, she matured a detailed and, in some regards, original knowledge of the region and translated it into a Guide to Sicily published in Naples at Cirelli’s in 1842. The Guide was accompanied by one of the most valuable chorographic maps, a lithograph work by the great cartographer Benedetto Marzolla, namely, the best that could be displayed at that time. There are also three plans or topographies of archaeological sites, Syracuse, Girgenti/Agrigento and Selinunte, the chalcographic work of Gabriello De Sanctis, a well-known cartographer and publishing operator in the Nineteenth Century. Power’s Guide and Marzolla’s map of Sicily show considerable geographical interest for two reasons: the author’s territorial and cultural observations and Marzolla’s technical skill and cartographic artistry, a combination hard to find elsewhere; and a further indication of the vibrancy and validity of the cartographic, geographical and territorial culture pertaining in Naples and the Kingdom (e.g., Messina) in the Nineteenth Century, trends that were dormant and denied after the Unification of Italy.","PeriodicalId":33588,"journal":{"name":"Bollettino della Societa Geografica Italiana","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-04-14","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"48930479","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Rappresentazione, narrazione e identità territoriali: il Molise e la mitopoiesi della non-esistenza","authors":"V. Albanese, Giada Mastrostefano","doi":"10.36253/bsgi-1672","DOIUrl":"https://doi.org/10.36253/bsgi-1672","url":null,"abstract":"Traendo spunti di riflessione dal caso della regione Molise e dal noto racconto a cui è associata, la non esistenza, questo articolo intende riflettere sulle linee teoriche e i possibili indirizzi metodologici per analizzare i processi di configurazione identitaria dei territori. I concetti di regione e identità, nelle loro similitudini, rappresentano un valido punto di partenza per analisi critiche. L’identità territoriale, in particolare, trova le sue fondamenta in associazione agli aggettivi relazionale e narrativa. Multiformi narrazioni la informano e costruiscono il senso di appartenenza degli abitanti molisani. Discutere del modo in cui viene raccontata la regione significa farsi strada tra complesse vicende storiche e tra una costante co-produzione di luoghi e miti. Quest’ultimi, intesi come narrazioni mitiche a bassa intensità, oggigiorno si modificano nell’ambito del cyberplace. Quindi, l’analisi del discorso e la combinazione di più metodi sono strumenti essenziali per seguire le tracce delle pratiche compiute da una ipotizzata sociotopia onlife molisana, come l’opinione degli abitanti, le notizie e le informazioni reperite sul web e gli internet memes. La risposta alla domanda di ricerca proposta, “In che modo i discorsi e le narrazioni sul Molise che non esiste possono avere un ruolo nella costruzione dell’identità territoriale del Molise e del senso di appartenenza dei Molisani?” potrebbe così svelare due regimi di verità, spesso intesi come fattuali: la non esistenza e, allo stesso modo, l’esistenza della regione Molise.","PeriodicalId":33588,"journal":{"name":"Bollettino della Societa Geografica Italiana","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-04-14","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"47247219","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Territori in movimento. La comunità srilankese nella spazialità napoletana","authors":"E. Guadagno","doi":"10.36253/bsgi-1855","DOIUrl":"https://doi.org/10.36253/bsgi-1855","url":null,"abstract":"In considerazione delle implicazioni delle dinamiche della mobilità transnazionale nello spazio urbano, la città di Napoli mostra una fluidità crescente in cui le riconfigurazioni territoriali si intersecano con l’arrivo e la stabilizzazione delle comunità straniere. Tuttavia, emergono anche forme di vulnerabilità socioeconomica, associate ai processi abitativi di filtering, alla differenziazione residenziale e persino alla deprivazione e segregazione spaziale. Da questo caso, è possibile discutere, da un lato, in che modo queste dinamiche socio-spaziali derivanti da processi globali si ripercuotano sul tessuto urbano rimodellando e reinterpretando le sue funzioni, tratti e caratteristiche e, dall’altro, quali tipi di pratiche possano contribuire (o meno) a una coesione sociale dal basso. Questa indagine è il risultato di una micro-analisi qualitativa delle pratiche urbane degli srilankesi nelle aree del Cavone e nel quartiere Stella – zone che presentano la più alta incidenza della comunità all’interno della città – volta ad evidenziare l’evoluzione delle strategie e delle interazioni del gruppo.","PeriodicalId":33588,"journal":{"name":"Bollettino della Societa Geografica Italiana","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-04-14","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"48450926","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Due specie di Gelechiidae confermate per la fauna italiana: Pragmatodes cyrneogonella (Nel & Varenne, 2012) e Oxypteryx plumbella (Heinemann, 1870)","authors":"Giovanni Timossi, Paolo Triberti","doi":"10.4081/bollettinosei.2022.117","DOIUrl":"https://doi.org/10.4081/bollettinosei.2022.117","url":null,"abstract":"Vengono confermate per il territorio italiano Pragmatodes cyrneogonella (Nel & Varenne, 2012) della Sardegna e Oxypteryx plumbella (Heinemann, 1870) del Veneto.","PeriodicalId":33588,"journal":{"name":"Bollettino della Societa Geografica Italiana","volume":"109 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-12-15","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"79187011","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Fauna macrolepidotterologica notturna degli ambienti forestali della media valle dei fiumi Alli e Simeri (Calabria, Italia) (Lepidoptera)","authors":"S. Scalercio, Carlo Di Marco","doi":"10.4081/bollettinosei.2022.99","DOIUrl":"https://doi.org/10.4081/bollettinosei.2022.99","url":null,"abstract":"Si riporta l’elenco dei macrolepidotteri notturni raccolti nel territorio compreso fra i fiumi Alli e Simeri, sul versante sud-orientale del massiccio montuoso della Sila. A quote comprese fra i 650 e i 90 metri sul livello del mare, sono stati indagati 10 siti rappresentativi delle principali formazioni forestali del comprensorio, principalmente quercete termofile e boschi ripari. Con l’ausilio di trappole luminose a LED UV, attivate a cadenza mensile da giugno 2019 ad aprile 2021, sono stati catturati 20.366 esemplari appartenenti a 429 specie. Le più abbondanti sono strettamente legate alla copertura forestale (Eupithecia dodoneata, Cyclophora puppillaria, Watsonalla uncinula e diverse specie di Catocala) oppure hanno ampia valenza ecologica (Peribatodes rhomboidaria, Idaea filicata, I. degeneraria, Eilema caniola). Di particolare interesse biogeografico sono il rinvenimento di Cryphia receptricula, per la prima volta segnalata in Calabria, Aegle agatha, nota in Italia per tre località, Horisme exoletata, segnalata finora in Italia continentale soltanto in questa area, Denticucullus pygmina e Orectis proboscidata, note per una sola località calabrese. 44 specie vengono segnalate per la prima volta nel comprensorio silano e 7 per la costa ionica.","PeriodicalId":33588,"journal":{"name":"Bollettino della Societa Geografica Italiana","volume":"35 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-12-15","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"80010163","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"I Macrolepidotteri della provincia di Alessandria (Piemonte sudorientale) - Terzo contributo","authors":"Carlo Cabella","doi":"10.4081/bollettinosei.2022.121","DOIUrl":"https://doi.org/10.4081/bollettinosei.2022.121","url":null,"abstract":"Questa pubblicazione ha lo scopo di integrare il quadro riguardante la fauna dei macrolepidotteri presente nella provincia di Alessandria, con l’aggiunta di ulteriori reperti, relativi a specie non comprese nei precedenti contributi (Cabella & Fiori, 2006, 2010). Ogni specie è corredata da brevi cenni sulla distribuzione italiana e sulla fenologia. Dopo l’elenco sistematico viene evidenziata nelle conclusioni un’area regionale di particolare interesse faunistico, la zona appenninica di Guardamonte in comune di Gremiasco/San Sebastiano Curone in Val Curone.","PeriodicalId":33588,"journal":{"name":"Bollettino della Societa Geografica Italiana","volume":"1 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-12-15","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"88872895","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Dalla sacralità delle acque alla patrimonializzazione del sacro attraverso un percorso letterario","authors":"S. Scorrano","doi":"10.36253/bsgi-1671","DOIUrl":"https://doi.org/10.36253/bsgi-1671","url":null,"abstract":"La sacralità delle acque s'inserisce all'interno di una più ampia tematica di interesse multidisciplinare focalizzata sullo studio di un particolare aspetto del rapporto uomo-natura in cui il singolo e/o la collettività riconoscono ed attribuiscono un valore sacro agli elementi della natura imprimendo sul territorio un messaggio culturale relativo al loro rapporto con la divinità. \u0000In relazione a quest'ultimo aspetto l'acqua ha generato percorsi cultuali esplicitati in rappresentazioni artistiche e narrative in grado di arricchire di valenze culturali il territorio. \u0000Il percorso di ricerca inizia con una sintetica disamina sulla sacralità della natura e dell'acqua, per poi includere alcune riflessioni sull'opportunità di utilizzare lo strumento letterario per valorizzare le fonti del periodo di precristiano ricordate in o o poemi. La notevole mole di “spa” letterari ha suggerito come caso di studio la fonte romana dedicata alla Ninfa Egegeria.","PeriodicalId":33588,"journal":{"name":"Bollettino della Societa Geografica Italiana","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-09-29","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"44216834","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Le misure della pioggia di Giovan Stefano Conti a Lucca (Toscana, Italia) (23 settembre 1744-21 luglio 1794)","authors":"F. Rapetti","doi":"10.36253/bsgi-1526","DOIUrl":"https://doi.org/10.36253/bsgi-1526","url":null,"abstract":"Negli anni che seguirono la chiusura dell’Accademia del Cimento di Firenze, per quanto fino ad oggi emerso, le misure meteorologiche subirono una battuta di arresto, che si protrasse fino ai primi anni del Settecento, quando ripresero con vigore, seppure con marcate differenze nelle diverse aree del Paese. A Lucca, Giovan Stefano Conti (7 marzo 1720-28 marzo 1791) raccolse una serie di misure della pioggia, della pressione atmosferica e della temperatura dell’aria presso il palazzo “alla Pantera” nel Fillungo della città, ininterrottamente dal 23 settembre 1744 fino a pochi giorni dalla morte; nei tre anni successivi le misure furono continuate dal fratello Carlo, per concludersi il 20 luglio 1794. La pioggia, raccolta in un “vaso” con la bocca tarata a “mezzo braccio quadrato fiorentino a panno”, veniva pesata alla fine del mese: le trasformazioni delle unità di misura in uso a Lucca nel Settecento nelle unità decimali corrispondono al valore medio annuale della pioggia di 1.290,2 mm, con valori estremi di 903,2 mm nel 1775 e di 1.843,2 mm nel 1786. Il regime stagionale vide il massimo pluviometrico in autunno (34,4%), seguito dall’inverno (31,5%), dalla primavera (22,6%) e dall’estate (11,5%) (regime sub-mediterraneo). L’andamento delle piogge annuali mostra fasi siccitose, come alla metà degli anni Cinquanta e tra la fine degli anni Ottanta fino al termine delle misure, alternate a periodi umidi, che interessarono la metà degli anni Sessanta e Settanta del Settecento. Nel complesso la tendenza del catalogo è debolmente negativa (-4,8 mm/10 anni). La serie pluviometrica di Giovan Stefano Conti, poiché esente da “disomogeneità non climatica”, è idonea a rappresentare i caratteri della piovosità della seconda metà del Settecento nella città di Lucca. Costituisce un documento meteorologico di grande rilievo, sia per l’eccellente stato di conservazione del manoscritto, sia per la cura con cui fu redatto, ma soprattutto per la durata delle misure e delle “osservazioni circa la stagione e stato del tempo”. Può essere utilizzato sia per le comparazioni sincroniche, ad esempio con le piogge rilevate a Camaiore da Pietrantonio Butori nella finestra di sovrapposizione dei due cataloghi tra il 1777 e il 1793, sia per la comparazione diacronica con le piogge rilevate presso l’Orto Botanico di Lucca nell’ultimo cinquantennio. Tali analisi costituiscono un prezioso contributo alle attuali discussioni circa le tendenze della piovosità in Toscana, troppo spesso totalmente prive della necessaria prospettiva storica.","PeriodicalId":33588,"journal":{"name":"Bollettino della Societa Geografica Italiana","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-09-29","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"48492075","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"L’ex-ferrovia Ostiglia-Treviso: analisi di una foresta e greenway sui binari","authors":"S. Piovan, L. Mora","doi":"10.36253/bsgi-1623","DOIUrl":"https://doi.org/10.36253/bsgi-1623","url":null,"abstract":"Il percorso della ferrovia Ostiglia-Treviso, aperta tra il 1925 e il 1941 e chiusa definitivamente tra il 1945 e il 1987, è stato parzialmente convertito in pista ciclabile a partire dal 2005. Oltre alla trasformazione parziale in ciclopedonale, il tracciato ha visto altre dinamiche, tra cui l’inglobamento in terreni agricoli, la conversione in strade e carrarecce e l’abbandono. Questa ricerca studia la densa vegetazione originatasi a seguito dell’abbandono della linea e si concentra sull’analisi spaziale dei poligoni vegetati nel loro contest storico-culturale e naturalistico. A tal fine è stato creato un database GIS di tutti i poligoni vegetati lungo l’intero percorso della ex-ferrovia. L’analisi quantitativa ha fornito dati che sono stati comparati con i parametri richiesti dalla definizione di foresta della FAO. Ciò ha portato a definire la copertura vegetale lungo l’ex-Ostiglia Treviso come una “serie di foreste”. Inoltre, la sua conformazione lineare funge da collegamento tra elementi di particolare interesse naturalistico e culturale che caratterizzano il territorio rendendola agli effetti sia un corridoio ecologico che una potenziale greenway nella sua totale lunghezza.","PeriodicalId":33588,"journal":{"name":"Bollettino della Societa Geografica Italiana","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-09-29","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"45662450","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}