Moderna/ComparataPub Date : 2019-05-01DOI: 10.36253/978-88-6453-838-9
Rodolfo Sacchettini
{"title":"Scrittori alla radio","authors":"Rodolfo Sacchettini","doi":"10.36253/978-88-6453-838-9","DOIUrl":"https://doi.org/10.36253/978-88-6453-838-9","url":null,"abstract":"Questo libro racconta il complesso rapporto che lega gli scrittori alla radio, offrendosi come un inedito, originale strumento per misurare gli obiettivi culturali e politici del servizio radiofonico pubblico negli anni Trenta-Sessanta. Dalle iniziali diffidenze ai tentativi pionieristici, al consolidamento produttivo, la nuova arte invisibile riflette in modo significativo le resistenze, le sperimentazioni, gli slanci della società letteraria italiana. Con grande competenza Rodolfo Sacchettini – uno dei massimi specialisti sul tema – rivolge la sua attenzione ad opere realizzate appositamente per la radio: radiodrammi, conferenze, trasmissioni culturali… Gli anni Trenta sono raccontati come un vortice di paura e ipnosi, avventure e modernità: dalla Germania di Benjamin e la Polonia di Korczak, con l’invenzione di programmi per bambini e adolescenti, all’Italia fascista, con i record di ascolto della rivista I 4 moschettieri di Nizza e Morbelli. Sullo sfondo gli Stati Uniti di Welles e MacLeish che, giocando sul confine della credibilità, annunciano al microfono lo sbarco di marziani e di misteriosi conquistatori stranieri. La seconda parte del volume è dedicata al dopoguerra italiano, quando gli scrittori collaborano sistematicamente alla radio, realizzando opere importanti che hanno anche il merito di mettere a fuoco e valorizzare le potenzialità di un genere artistico ancora in via di definizione e sviluppo. Avvalendosi anche di copioni inediti, Sacchettini analizza i radiodrammi di Savinio, Gadda, Pratolini e Dessí: testi d’autore per una radio che a lungo sarà anche radio degli scrittori.","PeriodicalId":351775,"journal":{"name":"Moderna/Comparata","volume":"38 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-05-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"129472893","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Moderna/ComparataPub Date : 2018-12-01DOI: 10.36253/978-88-6453-767-2
A. Dolfi
{"title":"«Per amor di poesia (o di versi)»","authors":"A. Dolfi","doi":"10.36253/978-88-6453-767-2","DOIUrl":"https://doi.org/10.36253/978-88-6453-767-2","url":null,"abstract":"Giorgio Caproni è sicuramente tra i poeti più amati del nostro Novecento. Anna Dolfi ha intercettato questa diffusa passione per coinvolgere in nuove ricerche non solo noti capronisti ma anche giovani ricercatori. Il risultato è un libro di notevole ricchezza che, assieme a una visione complessiva, propone una serie di approfondimenti ermeneutici su temi fi nora meno battuti (la memoria, i bestiari…) accostando nuove letture di testi esemplari a documenti inediti, a riflessioni sulla lingua, la poetica, le suggestioni musicali, pittoriche, mitiche, senza scordare la caproniana attività di traduzione, auto commento ed impegno civile. Una funzionale suddivisione del libro in Percorsi e attraversamenti, Letture (e immediati dintorni), Risultanze tra/dalle carte d’archivio esalta la diversità delle off erte critiche e dei serrati confronti, dei sondaggi ed esperimenti di commento, di explication de texte, e mette in rilievo la grande perizia tecnica e l’estrema profondità lirica di un autore che, tra cantabilità e dissonanze, arpeggi e apostrofi , cabalette e cadenze, svolazzi e dilazioni, vocalizzi e versicoli, riprese e congedi, loquacità e afasia, ha saputo interpretare la contraddittoria ricerca, le domande, i timori, le colpe, le ferite insanabili del nostro tempo.","PeriodicalId":351775,"journal":{"name":"Moderna/Comparata","volume":"3 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2018-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"128880285","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Moderna/ComparataPub Date : 2018-12-01DOI: 10.36253/978-88-6453-770-2
Ruggero Jacobbi
{"title":"Le notti di Copacabana","authors":"Ruggero Jacobbi","doi":"10.36253/978-88-6453-770-2","DOIUrl":"https://doi.org/10.36253/978-88-6453-770-2","url":null,"abstract":"Un breve testo narrativo fino ad oggi sconosciuto ci riporta, grazie all’attenta cura filologica di Gioia Benedetti, la voce di uno dei più originali e geniali critici del nostro Novecento. Ruggero Jacobbi, alla fine del giovanile soggiorno brasiliano, aveva affidato alle Notti di Copacabana, suo unico romanzo compiuto ambientato nella Rio de Janeiro degli anni Cinquanta, non solo il clima e l’atmosfera di un mondo lontano e per certi versi mitico come quello carioca, ma anche una significativa traccia delle letture, frequentazioni, influenze che avevano esercitato su di lui i grandi testi della letteratura lusitana e sud-americana, all’epoca ancora poco noti in Italia. Straordinariamente abile a cogliere e interpretare i mutamenti del codice narrativo, Jacobbi ci presenta in questo libro una storia sperimentale straordinariamente intrigante, che alterna voci, personaggi, nella quale le vicende si intrecciano creando un’atmosfera di significativa suspence.","PeriodicalId":351775,"journal":{"name":"Moderna/Comparata","volume":"83 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2018-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"114331683","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Moderna/ComparataPub Date : 2018-11-01DOI: 10.36253/978-88-6453-743-6
B. Innocenti
{"title":"La fortuna del 'Secolo d'Oro'","authors":"B. Innocenti","doi":"10.36253/978-88-6453-743-6","DOIUrl":"https://doi.org/10.36253/978-88-6453-743-6","url":null,"abstract":"Il Seicento è stato per l’Europa il “secolo del teatro”, per la quantità e qualità delle opere drammatiche e per la ricchezza delle invenzioni sceniche. Studiarlo, in particolare in area francese e spagnola alla luce della compenetrazione tra Classicismo, Manierismo e Barocco, significa discutere e approfondire alcuni nodi tematici essenziali non solo alla conoscenza di un’epoca storico-letteraria ma alla stessa modernità. Questo volume, curato da Barbara Innocenti (cui si deve anche la trascrizione di un originale documento sulla morte di Luigi XIV rinvenuto negli archivi pistoiesi), grazie alla partecipazione di noti specialisti che si sono cimentati nella lettura di testi esemplari nel quadro della complessiva storiografi a teatrale e di un ricco apparato iconografico si presenta dunque con il respiro comparatistico necessario. Gli approfondimenti su grandissimi autori (in particolare Molière, Tirso de Molina, l’‘effetto Tasso’ nella letteratura francese…) favoriscono confronti e intersezioni che consentono di delineare un orizzonte di cultura “europea”, arricchito, sul piano delle traduzioni e delle messe in scena, da un creativo dialogo con la contemporaneità. Il “Secolo d’Oro” oltrepassa insomma i propri confini, attraversando tempi, aree geografi che, letterature.","PeriodicalId":351775,"journal":{"name":"Moderna/Comparata","volume":"1 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2018-11-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"130266806","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Moderna/ComparataPub Date : 2018-10-01DOI: 10.36253/978-88-6453-739-9
C. Cazzola
{"title":"Ars poetica","authors":"C. Cazzola","doi":"10.36253/978-88-6453-739-9","DOIUrl":"https://doi.org/10.36253/978-88-6453-739-9","url":null,"abstract":"Nonostante i tanti studi sull’autore e la ricchezza di dati sulla sua formazione universitaria, relativamente poco si sapeva degli anni liceali di Giorgio Bassani e degli incontri determinanti a quelli legati. Questo libro, ricco di dati e scoperte, ripercorre proprio quella zona scura, individua in Francesco Viviani il primo dei Maestri che, ben oltre il periodo passato nelle aule scolastiche, avrebbero esercitato sul futuro scrittore un influsso profondo. I testi greci e latini letti in quei tempi lontani tornano tra quelli indicati dal professor Guzzo in Dietro la porta , a conferma del ruolo profondamente educativo che la cultura classica aveva avuto per la genesi dell’impegno etico, della ricerca della verità che è alla base di tutta la scrittura bassaniana. Catullo, Alceo e soprattutto Orazio diventeranno per Bassani, secondo la proposta di Claudio Cazzola, esempi da emulare con raffinata arte allusiva, suggeritori di un metodo compositivo che vede in un indefesso limae labor la segreta, autentica giustificazione dell’esistenza non solo del Romanzo di Ferrara ma anche del suo autore.","PeriodicalId":351775,"journal":{"name":"Moderna/Comparata","volume":"1 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2018-10-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"129911565","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Moderna/ComparataPub Date : 1900-01-01DOI: 10.36253/978-88-6453-803-7
A. Dolfi
{"title":"Notturni e musica nella poesia moderna","authors":"A. Dolfi","doi":"10.36253/978-88-6453-803-7","DOIUrl":"https://doi.org/10.36253/978-88-6453-803-7","url":null,"abstract":"Che cos’è la notte? Come definirla e segnarne i limiti? È più o è meno mobile lo sguardo di chi la fissa; persiste nella notte la funzione cornice? In che modo la difficoltà di vedere favorisce l’invenzione artistica, l’interrogazione sull’infinito e la morte, i quesiti sull’immaginario, il sogno, il ricordo, l’oblio? Da domande come queste è partita Anna Dolfi nell’ideare un libro di grande novità e suggestione che, tra notturni e musica, si chiede come la letteratura, la pittura, il cinema, l’opera lirica, le tradizioni popolari, le canzoni, abbiano parlato di cecità e di visione, di ossessione e paura, di notti «tenere», disperate, sublimi, misteriose, mistiche, di notti di ‘malattia’, di notti riparatrici, di notti bianche e di notti insonni, quando il tentativo è resistere creando, per sfidare l’approssimarsi dell’alba. L’icona della mozartiana Regina della notte, assieme a quella di un Pierrot schönberghiano, ha accompagnato come in controluce una cinquantina di studiosi e giovani ricercatori italiani e stranieri che, partendo dal Settecento, dai canti di Ossian, lungo un percorso notturno europeo sostenuto da teorici (Nietzsche, Bachelard, Jankélévitch…) e musica (Mozart, Chopin, Schubert, Schumann, Fauré, Debussy, Britten…), hanno lavorato su Novalis, Hölderlin, il Romanticismo tedesco, Rilke, Celan, Müller, Hugo, Chenier, Baudelaire, Proust, Cocteau, Bonnefoy…, declinando i notturni italiani dalle elegie cimiteriali di Pindemonte a Leopardi, Di Giacomo, D’Annunzio, Onofri, Campana, Saba, Ungaretti, Sbarbaro, Montale, Penna, Pavese, Gatto, Caproni, Luzi, Bigongiari, Fortini, Jacobbi, Ripellino, Pasolini, Giudici, Rosselli, Sanguineti, De Signoribus, la Anedda, Magrelli… Aperto da testi inediti portoghesi di Ruggero Jacobbi, da versi e traduzioni di De Signoribus e di Vegliante, il volume, dalla notte di Donizetti arriva a quella dei cantautori (De Gregori, Dalla…), spingendosi al limite di notturni elettrici che rivelano in poesia gli squarci urbani di una tormentata società tra fi ne secolo e inizio millennio.","PeriodicalId":351775,"journal":{"name":"Moderna/Comparata","volume":"19 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"1900-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"122131187","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Moderna/ComparataPub Date : 1900-01-01DOI: 10.36253/978-88-5518-556-1
Guido Mattia Gallerani
{"title":"L’intervista immaginata","authors":"Guido Mattia Gallerani","doi":"10.36253/978-88-5518-556-1","DOIUrl":"https://doi.org/10.36253/978-88-5518-556-1","url":null,"abstract":"Journalism invented the interview, a tool to investigate the lives of writers. This indiscretion triggers the authors’ reaction: a new literary genre, the imagined interview, becomes a shield to protect their own intimacy as wells as a tactic to overturn the press’ spotlight, primarily against the interviewers. Pretending to be like them, the authors will also be able to talk to the ghosts of our imagination. All their interlocutors become characters shaped by irony, satire, self-representation. Through the creative variations of the imagined interview and across different media (publishing, radio, television, digital devices), this book shows how the media context, with its laws and conflicts, is the scene of writers’ counterattack—a battle fought by the double-edged sword of journalistic imitation and fictional invention.","PeriodicalId":351775,"journal":{"name":"Moderna/Comparata","volume":"10 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"1900-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"131528460","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Moderna/ComparataPub Date : 1900-01-01DOI: 10.36253/978-88-5518-332-1
Laura Dolfi
{"title":"Góngora y Tirso de Molina: lo culto y lo sorprendente","authors":"Laura Dolfi","doi":"10.36253/978-88-5518-332-1","DOIUrl":"https://doi.org/10.36253/978-88-5518-332-1","url":null,"abstract":"For the first time, this book parallels the works of Góngora and Tirso, analyzing their different involvement in the expressive modalities of the Baroque that both interpret and value in a hyperbolic way. With efficiency and originality, the renowned hispanist Laura Dolfi studies the style of Soledades, Panegírico, and Cigarrales, and the artifices of fiction that, in Las firmezas de Isabela and La fingida Arcadia, guide the desenlace, underlining the position of its author with respect to the literary precepts of the time (rejection or acceptance of new art and culteranismo). In addition, Góngora’s role as a playwright is valued, and his plays are studied from less accustomed points of view: the dramatic characteristics, the importance of the rhythm that his verses scanned, the diffusion and the possible corruption of the text.","PeriodicalId":351775,"journal":{"name":"Moderna/Comparata","volume":"15 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"1900-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"121346737","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Moderna/ComparataPub Date : 1900-01-01DOI: 10.36253/978-88-5518-360-4
A. Cadioli
{"title":"«La sana critica». Pubblicare i classici italiani nella Milano di primo Ottocento","authors":"A. Cadioli","doi":"10.36253/978-88-5518-360-4","DOIUrl":"https://doi.org/10.36253/978-88-5518-360-4","url":null,"abstract":"In the early 19th-century, Milan was the most active Italian city in the publishing of books. There, collectors, librarians, scholars of ancient literature and young men of letters were protagonists in an intense activity of publishing classical texts. New editions of Divina Commedia, Petrarch's Rime, Boccaccio’s Decameron, Ariosto’s Orlando Furioso, Tasso’s Gerusalemme Liberata and of many works by writers of the 18th century were published in Milan, in particular by Società Tipografica de' Classici Italiani (Italian Classical Writers’ Printing Society). In a period rich in cultural and linguistic debates, even discussions on the procedures for publishing texts took on a new importance. By analysing the statements of the editors, investigating their textual choices, following their polemics, Alberto Cadioli, one of the well-known Italian textual bibliography scholars for the modern texts, underlines the importance of the «sana critica», the «sound criticism» – i.e. the philological practice, according to the language of that time - with which classical texts were published in Milan in the first decades of the 19th century. This book, that offers unknown data and a large documentation, reveals theoretical unexpectedly Modern observations and methodological indications, hidden in pages forgotten for many years.","PeriodicalId":351775,"journal":{"name":"Moderna/Comparata","volume":"23 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"1900-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"125853412","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}