N. Zappella, C. Depondt, N. Carrara, P. Montravers
{"title":"成人的继发性腹膜炎","authors":"N. Zappella, C. Depondt, N. Carrara, P. Montravers","doi":"10.1016/S1283-0771(21)45997-9","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>La peritonite secondaria è un’infiammazione acuta del peritoneo conseguente alla perforazione del tratto digerente o alla diffusione di un’infezione intraddominale. Viene fatta una distinzione tra infezioni comunitarie e infezioni associate al trattamento, principalmente postoperatorio. I germi coinvolti sono quelli della flora digestiva, principalmente enterobatteri e anaerobi nelle infezioni comunitarie, ma anche cocchi Gram-positivi, lieviti e bacilli Gram-negativi non fermentanti nelle infezioni associate al trattamento. È spesso complicata da shock settico. Si tratta di un’urgenza diagnostica e terapeutica. Ogni ora persa peggiora la prognosi. La diagnosi è il più delle volte clinica, supportata dallaTC, e può essere difficile da stabilire durante un’infezione postoperatoria. Il trattamento è chirurgico e medico. Il trattamento eziologico si basa su tecniche chirurgiche o interventistiche per identificare ed escludere la causa dell’infezione, prelevare campioni microbiologici, eseguire una toilette peritoneale e prevenire la recidiva. Il trattamento medico supporta le conseguenze dell’infezione mediante rianimazione perioperatoria e trattamento antibiotico probabilistico poi diretto contro i germi isolati nei campioni perioperatori. La terapia antibiotica che non tiene conto di tutti i germi isolati e la gestione tardiva sono fattori di fallimento del trattamento, di persistenza dell’infezione e di morte. La peritonite rimane gravata da un’elevata mortalità, in particolare quando si manifesta in un soggetto anziano con patologie sottostanti, operato tardivamente, soprattutto quando si tratta di un’infezione postoperatoria.</p></div>","PeriodicalId":100410,"journal":{"name":"EMC - Anestesia-Rianimazione","volume":"27 1","pages":"Pages 1-16"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2022-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":"{\"title\":\"Peritoniti secondarie negli adulti\",\"authors\":\"N. Zappella, C. Depondt, N. Carrara, P. Montravers\",\"doi\":\"10.1016/S1283-0771(21)45997-9\",\"DOIUrl\":null,\"url\":null,\"abstract\":\"<div><p>La peritonite secondaria è un’infiammazione acuta del peritoneo conseguente alla perforazione del tratto digerente o alla diffusione di un’infezione intraddominale. 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La peritonite secondaria è un’infiammazione acuta del peritoneo conseguente alla perforazione del tratto digerente o alla diffusione di un’infezione intraddominale. Viene fatta una distinzione tra infezioni comunitarie e infezioni associate al trattamento, principalmente postoperatorio. I germi coinvolti sono quelli della flora digestiva, principalmente enterobatteri e anaerobi nelle infezioni comunitarie, ma anche cocchi Gram-positivi, lieviti e bacilli Gram-negativi non fermentanti nelle infezioni associate al trattamento. È spesso complicata da shock settico. Si tratta di un’urgenza diagnostica e terapeutica. Ogni ora persa peggiora la prognosi. La diagnosi è il più delle volte clinica, supportata dallaTC, e può essere difficile da stabilire durante un’infezione postoperatoria. Il trattamento è chirurgico e medico. Il trattamento eziologico si basa su tecniche chirurgiche o interventistiche per identificare ed escludere la causa dell’infezione, prelevare campioni microbiologici, eseguire una toilette peritoneale e prevenire la recidiva. Il trattamento medico supporta le conseguenze dell’infezione mediante rianimazione perioperatoria e trattamento antibiotico probabilistico poi diretto contro i germi isolati nei campioni perioperatori. La terapia antibiotica che non tiene conto di tutti i germi isolati e la gestione tardiva sono fattori di fallimento del trattamento, di persistenza dell’infezione e di morte. La peritonite rimane gravata da un’elevata mortalità, in particolare quando si manifesta in un soggetto anziano con patologie sottostanti, operato tardivamente, soprattutto quando si tratta di un’infezione postoperatoria.