{"title":"艾滋病毒阳性心肌梗死患者管理:药物相互作用和治疗优化。","authors":"Eugenia Pistarà et al.","doi":"10.19198/jha31534","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"L’aumento dell’aspettativa di vita dei pazienti con infezione da HIV2 (PLWH) ha condotto a un’aumentata prevalenza di patologie legate all’invecchiamento. Nei soggetti con infezione da HIV da lungo tempo, queste patologie hanno come fattori di rischio aggiuntivi una viremia possibilmente non ben controllata all’inizio della loro storia clinica, e un eccesso di infiammazione persistente nel tempo, responsabile di un danno cronico del sistema cardiovascolare. Nel nostro centro sono seguiti oltre 750 pazienti, dei quali il 52,3% ha un’età superiore a 50 anni. Nel soggetto con infezione da HIV, spesso le patologie cardiache vengono mis-diagnosticate, i sintomi si manifestano in forma atipica o sono erroneamente associati alla patologia sottostante, con un ritardo diagnostico che può anche tradursi in esito infausto. In questo articolo abbiamo raccolto tre casi di PLWH con episodi di malattia cardiovascolare acuta che hanno presentato complicazioni legate alle interazioni farmacologiche tra farmaci antiretrovirali e farmaci per il trattamento e la prevenzione secondaria di malattia cardiovascolare. Con l’aumento dell’aspettativa di vita dei PLWH si dovrebbe tenere conto delle complicanze a lungo termine della ART, valutando preventivamente, quando possibile, regimi PI-sparing. Nel post-IMA è opportuno valutare tempestivamente le interazioni farmacologiche e la farmacocinetica, prediligendo molecole non metabolizzate dal sistema di enzimi CYP. È necessaria una collaborazione in tempo reale tra le differenti specialistiche mediche.","PeriodicalId":14857,"journal":{"name":"JHA - Journal of HIV and Ageing","volume":"1 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2022-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":"{\"title\":\"Management del paziente HIV positivo con infarto del miocardio: interazioni farmacologiche e ottimizzazione della terapia.\",\"authors\":\"Eugenia Pistarà et al.\",\"doi\":\"10.19198/jha31534\",\"DOIUrl\":null,\"url\":null,\"abstract\":\"L’aumento dell’aspettativa di vita dei pazienti con infezione da HIV2 (PLWH) ha condotto a un’aumentata prevalenza di patologie legate all’invecchiamento. Nei soggetti con infezione da HIV da lungo tempo, queste patologie hanno come fattori di rischio aggiuntivi una viremia possibilmente non ben controllata all’inizio della loro storia clinica, e un eccesso di infiammazione persistente nel tempo, responsabile di un danno cronico del sistema cardiovascolare. Nel nostro centro sono seguiti oltre 750 pazienti, dei quali il 52,3% ha un’età superiore a 50 anni. Nel soggetto con infezione da HIV, spesso le patologie cardiache vengono mis-diagnosticate, i sintomi si manifestano in forma atipica o sono erroneamente associati alla patologia sottostante, con un ritardo diagnostico che può anche tradursi in esito infausto. In questo articolo abbiamo raccolto tre casi di PLWH con episodi di malattia cardiovascolare acuta che hanno presentato complicazioni legate alle interazioni farmacologiche tra farmaci antiretrovirali e farmaci per il trattamento e la prevenzione secondaria di malattia cardiovascolare. Con l’aumento dell’aspettativa di vita dei PLWH si dovrebbe tenere conto delle complicanze a lungo termine della ART, valutando preventivamente, quando possibile, regimi PI-sparing. Nel post-IMA è opportuno valutare tempestivamente le interazioni farmacologiche e la farmacocinetica, prediligendo molecole non metabolizzate dal sistema di enzimi CYP. È necessaria una collaborazione in tempo reale tra le differenti specialistiche mediche.\",\"PeriodicalId\":14857,\"journal\":{\"name\":\"JHA - Journal of HIV and Ageing\",\"volume\":\"1 1\",\"pages\":\"\"},\"PeriodicalIF\":0.0000,\"publicationDate\":\"2022-06-01\",\"publicationTypes\":\"Journal Article\",\"fieldsOfStudy\":null,\"isOpenAccess\":false,\"openAccessPdf\":\"\",\"citationCount\":\"0\",\"resultStr\":null,\"platform\":\"Semanticscholar\",\"paperid\":null,\"PeriodicalName\":\"JHA - Journal of HIV and Ageing\",\"FirstCategoryId\":\"1085\",\"ListUrlMain\":\"https://doi.org/10.19198/jha31534\",\"RegionNum\":0,\"RegionCategory\":null,\"ArticlePicture\":[],\"TitleCN\":null,\"AbstractTextCN\":null,\"PMCID\":null,\"EPubDate\":\"\",\"PubModel\":\"\",\"JCR\":\"\",\"JCRName\":\"\",\"Score\":null,\"Total\":0}","platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"JHA - Journal of HIV and Ageing","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.19198/jha31534","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
Management del paziente HIV positivo con infarto del miocardio: interazioni farmacologiche e ottimizzazione della terapia.
L’aumento dell’aspettativa di vita dei pazienti con infezione da HIV2 (PLWH) ha condotto a un’aumentata prevalenza di patologie legate all’invecchiamento. Nei soggetti con infezione da HIV da lungo tempo, queste patologie hanno come fattori di rischio aggiuntivi una viremia possibilmente non ben controllata all’inizio della loro storia clinica, e un eccesso di infiammazione persistente nel tempo, responsabile di un danno cronico del sistema cardiovascolare. Nel nostro centro sono seguiti oltre 750 pazienti, dei quali il 52,3% ha un’età superiore a 50 anni. Nel soggetto con infezione da HIV, spesso le patologie cardiache vengono mis-diagnosticate, i sintomi si manifestano in forma atipica o sono erroneamente associati alla patologia sottostante, con un ritardo diagnostico che può anche tradursi in esito infausto. In questo articolo abbiamo raccolto tre casi di PLWH con episodi di malattia cardiovascolare acuta che hanno presentato complicazioni legate alle interazioni farmacologiche tra farmaci antiretrovirali e farmaci per il trattamento e la prevenzione secondaria di malattia cardiovascolare. Con l’aumento dell’aspettativa di vita dei PLWH si dovrebbe tenere conto delle complicanze a lungo termine della ART, valutando preventivamente, quando possibile, regimi PI-sparing. Nel post-IMA è opportuno valutare tempestivamente le interazioni farmacologiche e la farmacocinetica, prediligendo molecole non metabolizzate dal sistema di enzimi CYP. È necessaria una collaborazione in tempo reale tra le differenti specialistiche mediche.