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Transition to long-acting therapy: preferences, motivation and persistence beyond the fourth week, real-life data.
Nella nostra sede è stato istituito un ambulatorio di terapia iniettiva in cui afferiscono i pazienti che per criteri di eleggibilità sono passati a terapia long-acting (LA) con Cabotegravir e Rilpivirina. Descriviamo la nostra esperienza real-life ed i primi dati di efficacia e tollerabilità rispetto agli eventi avversi (EA) registrati.Attualmente sono in LA 82 pazienti di cui 71 hanno effettuato almeno 2 dosi e 30 hanno effettuato la terza somministrazione. Il 98% ha effettuato switch diretto a somministrazione iniettiva; l’aderenza è stata del 100%. Al basale, il 45% dei pazienti ha riportato EA, di questi il 90% erano reazioni a sito di inoculo (ISR), in particolare dolore di grado lieve, con un 20% di dolore moderato-intenso e un 8% di granulomi. Il 7% ha avuto EA non-ISR. A 4 settimane, su 71 pazienti sono stati registrati 18 EA, solo 1 di grado moderato. Dei 30 pazienti il cui follow-up supera la terza somministrazione, attualmente solo 6 hanno riferito la persistenza di EA lievi. Ad una prima analisi tale trend sembra in discesa. 1 paziente è tornato alla terapia precedente per rialzo viremico e conferma al genotipo di mutazioni di resistenza agli INSTI, tutti gli altri sono attualmente virosoppressi.La terapia LA nella nostra esperienza presenta un tasso importante di EA alla prima somministrazione di cui la maggior parte di grado lieve-moderato con riduzione nelle somministrazioni successive, in linea con quanto registrato in letteratura. Per il successo della terapia la selezione del paziente e l’organizzazione del servizio costituiscono elemento fondamentale.