{"title":"急性烧伤儿童的管理","authors":"I. Constant","doi":"10.1016/S1283-0771(22)46425-5","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"<div><p>L’ustione è una lesione accidentale frequente nel bambino piccolo, il più delle volte legata a un liquido caldo. I criteri di gestione nei centri specializzati nel trattamento delle ustioni sono ampi, soprattutto quando l’ustione è estesa e il bambino è giovane o presenta comorbilità. Le ustioni sono considerate gravi oltre il 10-20% (a seconda dell’età) della superficie corporea totale. Questo tipo di lesione è associato a ripercussioni sistemiche rapide e proporzionali alla superficie ustionata, che richiede un trattamento d’urgenza. In primo luogo, deve essere assicurata un’adeguata ossigenazione e le indicazioni per l’intubazione tracheale sono rare e riservate principalmente alle ustioni molto estese (> 40-60%) e/o all’inalazione di fumi. Inoltre le perdite idroelettrolitiche, indotte dall’edema lesionale, sono responsabili di un’ipovolemia di rapido insediamento e devono essere compensate da flussi di infusione elevati, il più delle volte calcolati utilizzando la regola di Parkland. I soluti utilizzati nella fase iniziale associano Ringer lattato e soluzione glucosata al 5% a seconda dell’età del bambino. L’aggressione tissutale secondaria all’ustione induce una sindrome da risposta infiammatoria sistemica (SIRS) che compare intorno alla 48<sup>a</sup> ora e che è responsabile di un’alterazione della permeabilità capillare che favorisce il sovraccarico, in particolare a livello polmonare. La principale causa di mortalità nell’ustionato pediatrico, come nell’adulto, è l’infezione. L’uso di antibiotici deve essere limitato alle infezioni confermate. La prevenzione delle infezioni sistemiche richiede una rigorosa disinfezione locale, per esempio mediante l’uso pluriquotidiano di clorexidina acquosa. L’analgesia e la sedazione sono multimodali e mirano a limitare l’iperalgesia e la cronicizzazione del dolore. Morfina, ketamina, clonidina e gabapentinoidi sono i prodotti il più delle volte prescritti. La nutrizione enterale è precoce, ipercalorica e antiossidante.</p></div>","PeriodicalId":100410,"journal":{"name":"EMC - Anestesia-Rianimazione","volume":"27 2","pages":"Pages 1-9"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2022-05-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":"{\"title\":\"Gestione del bambino ustionato in fase acuta\",\"authors\":\"I. Constant\",\"doi\":\"10.1016/S1283-0771(22)46425-5\",\"DOIUrl\":null,\"url\":null,\"abstract\":\"<div><p>L’ustione è una lesione accidentale frequente nel bambino piccolo, il più delle volte legata a un liquido caldo. 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I soluti utilizzati nella fase iniziale associano Ringer lattato e soluzione glucosata al 5% a seconda dell’età del bambino. L’aggressione tissutale secondaria all’ustione induce una sindrome da risposta infiammatoria sistemica (SIRS) che compare intorno alla 48<sup>a</sup> ora e che è responsabile di un’alterazione della permeabilità capillare che favorisce il sovraccarico, in particolare a livello polmonare. La principale causa di mortalità nell’ustionato pediatrico, come nell’adulto, è l’infezione. L’uso di antibiotici deve essere limitato alle infezioni confermate. La prevenzione delle infezioni sistemiche richiede una rigorosa disinfezione locale, per esempio mediante l’uso pluriquotidiano di clorexidina acquosa. L’analgesia e la sedazione sono multimodali e mirano a limitare l’iperalgesia e la cronicizzazione del dolore. Morfina, ketamina, clonidina e gabapentinoidi sono i prodotti il più delle volte prescritti. 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L’ustione è una lesione accidentale frequente nel bambino piccolo, il più delle volte legata a un liquido caldo. I criteri di gestione nei centri specializzati nel trattamento delle ustioni sono ampi, soprattutto quando l’ustione è estesa e il bambino è giovane o presenta comorbilità. Le ustioni sono considerate gravi oltre il 10-20% (a seconda dell’età) della superficie corporea totale. Questo tipo di lesione è associato a ripercussioni sistemiche rapide e proporzionali alla superficie ustionata, che richiede un trattamento d’urgenza. In primo luogo, deve essere assicurata un’adeguata ossigenazione e le indicazioni per l’intubazione tracheale sono rare e riservate principalmente alle ustioni molto estese (> 40-60%) e/o all’inalazione di fumi. Inoltre le perdite idroelettrolitiche, indotte dall’edema lesionale, sono responsabili di un’ipovolemia di rapido insediamento e devono essere compensate da flussi di infusione elevati, il più delle volte calcolati utilizzando la regola di Parkland. I soluti utilizzati nella fase iniziale associano Ringer lattato e soluzione glucosata al 5% a seconda dell’età del bambino. L’aggressione tissutale secondaria all’ustione induce una sindrome da risposta infiammatoria sistemica (SIRS) che compare intorno alla 48a ora e che è responsabile di un’alterazione della permeabilità capillare che favorisce il sovraccarico, in particolare a livello polmonare. La principale causa di mortalità nell’ustionato pediatrico, come nell’adulto, è l’infezione. L’uso di antibiotici deve essere limitato alle infezioni confermate. La prevenzione delle infezioni sistemiche richiede una rigorosa disinfezione locale, per esempio mediante l’uso pluriquotidiano di clorexidina acquosa. L’analgesia e la sedazione sono multimodali e mirano a limitare l’iperalgesia e la cronicizzazione del dolore. Morfina, ketamina, clonidina e gabapentinoidi sono i prodotti il più delle volte prescritti. La nutrizione enterale è precoce, ipercalorica e antiossidante.